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Autore: S a r a h    09/11/2013    6 recensioni
Rapita.
Si sveglia pochi minuti prima della morte.
Vie di scampo?
Nessuna.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Erano le sette.
Forse sette e mezza di sera, quando lei si svegliò.
Aveva le mani legate dietro la schiena, un bavaglio in bocca.
Si rese conto da subito di essere in trappola, non aveva via di fuga.
Provò a girarsi ma la corda era stretta talmente bene che non appena provò a muoversi sentì le ossa scricchiolare.
Rassegnata decise di guardarsi intorno, magari esplorando con la vista il posto in cui era segregata, una volta libera avrebbe potuto denunciare l'accaduto alla polizia.
Oh, forse, qualcuno la stava già cercando. Con questa piccola briciola di speranza prese a guardarsi intorno con sguardo curioso e vide una lampada che era adagiata su una scrivania di metallo distante, secondo i suoi calcoli, non più di tre metri.
Dietro di essa vide una sedia, era di legno antico, forse piena di termiti all'interno sembrava un posto abbandonato al tempo, di sicuro nessuno abitava lì da molto tempo. Currucciata prese a contorcere le mani nel patetico tentativo di muoversi. Inutile dire che non ci riuscì, anzi sentì un lieve rumore, lì proprio davantì a lei.
Con il panico dipinto in volto, decise di aprire gli occhi e affrontare la realtà e fu allora che  finalmente lo vide.
Era un uomo, forse sulla cinquantina, capelli tendenti al grigio tenue occhiali dalla spessa montatura.Sembrava un brav uomo, uno di quelli che passando per la strada s'ignorano. Mai sbaglio più grande.
Aveva una corda in una mano e nell'altra una pietra.
Le arrivò alle spalle e la tramortì con la pietra.
Dopo di che la slegò e la trasferì sulla sedia.
Aspettò che riprendesse i sensi e poi, come il più folle degli assasini la strangolò e si beò di quegli ultimi rantoli di vita, si beò di quegli occhi che a poco a poco perdevano la vita.
Lui aveva in potere la vita di questa donna e lui decise di concederle un altro po' di quell'insignificante vita. Fece per uscire ma di colpo una strana, folle idea gli passò per la testa. 
Doveva possederla, viva morta questo non gli interessava.
Doveva farla soffrire, lei doveva pregarlo di farla restare, doveva tormentarla. Così fece.
Ma non gli venne in mente che lei dopo mesi di agonia, di prigionia, angoscia potesse torgliersi la vita. Eppure fu questo che accadde a Marie.



Note dell'autrice.
E' il mio primo scritto che pubblico e sinceramente non ne vado molto fiera.
Se c'è qualche errore vi prego di perdonarmi.
In ogni caso, accetterò sia critiche, insulti, pomodori e anche, se ce ne sarà qualcuno, complimenti.
Insomma recensite!
   
 
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