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Autore: AkaRen    09/11/2013    5 recensioni
Era appena iniziata l'esibizione di Viò. O, come Mika aveva sempre preferito chiamarla, Violetta. Le si addiceva meglio il suo nome completo, invece del soprannome che avevano trovato per lei. Viò sembrava quasi sporco: era una separazione netta, con l'accento finale che amplificava quel distacco. Violetta, invece, era un nome completo. Puro. Sembrava candido, quasi quanto lei. Perché, Mika l'aveva sempre pensato, lei era la luce. La luce della musica, la luce che aveva illuminato le sue giornate, la stessa luce che risplendeva negli occhi della ragazza ogni volta che ella sorrideva.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   #Premetto che non ho voluto assolutamente offendere questo meraviglioso cantante o quant'altro, che NON scritto questa storia per scopi di lucro e che purtroppo Mika non mi appartiene çwç .


Era appena iniziata l'esibizione di Viò. O, come Mika aveva sempre preferito chiamarla, Violetta. Le si addiceva meglio il suo nome completo, invece del soprannome che avevano trovato per lei. Viò sembrava quasi sporco: era una separazione netta, con l'accento finale che amplificava quel distacco. Violetta, invece, era un nome completo. Puro. Sembrava candido, quasi quanto lei. Perché, Mika l'aveva sempre pensato, lei era la luce. La luce della musica, la luce che aveva illuminato le sue giornate, la stessa luce che risplendeva negli occhi della ragazza ogni volta che ella sorrideva.


 

   Volano le libellule,
   sopra gli stagni e le pozzanghere in città,
   sembra che se ne freghino,
   della ricchezza che ora viene e dopo va...


 

   Violetta sembrava quasi raccontare ciò che era successo nella mente e nel cuore di Mika. Da quando aveva conosciuto quella ragazza, delle libellule avevano preso a volare nel petto del giudice. Ogni volta che incontrava Violetta e che la abbracciava, sembrava entrare in un altro mondo, in cui esistevano solo loro due e quelle meravigliose creature che li circondavano, ma che sembravano quasi ignare di ciò che stesse provando il cantante. Poi, come fumo, si disperdevano quando l'abbraccio si scioglieva, lasciando traccia della loro passata presenza solo nel peso enorme che si formava nel petto di Mika.


   ...prendimi, non mi concedere
   nessuna replica alle tue fatalità,
   eccomi, son tutt
a un fremito, ehi...


   Sembrava quasi che Violetta stesse guardando esclusivamente il proprio giudice, mentre pronunciava quelle parole. Era come se lei stessa sapesse delle emozioni del giudice e come se ricambiasse quelle stesse sensazioni. All'improvviso, fu come se si fosse nascosta dietro quelle frasi. Fu come se fosse diventata fragile, nelle mani di Mika, e avesse cercato rifugio in quella canzone. Sentì che qualcosa dentro di lei avrebbe potuto rompersi, se non avesse notato, durante l'ultima strofa, lo sguardo del cantante farsi liquido e il colore dei suoi occhi più scuro. Timidamente, sorrise, abbassando subito dopo lo sguardo.


   ...passano alcune musiche,
   ma quando passano la terra tremerà,
   sembrano esplosioni inutili,
   ma in certi cuori qualche cosa resterà...


 

   Il cantante si accorse della reazione di Violetta e sentì il cuore battere irregolarmente. Le sorrise dolcemente, senza nemmeno accorgersene. Ci mise un po' per calmarsi, poi si corrucciò. Perché aveva sentito un freddo glaciale scorrergli lungo la schiena, quasi paralizzandolo? Prese un respiro profondo, scuotendo poi il capo. Quella canzone aveva dovuto sorbirgli un brutto scherzo, soprattutto perché lo aveva fatto tremare: per un attimo aveva sentito la pelle d'oca. Una sensazione inutile, senza importanza, incomprensibile. Tuttavia, era rimasta nel suo cuore, che per un attimo era sembrato diventare freddo.


   ...non si sa come si creano,
   costellazioni di galassie e di energia,
   giocano a dadi gli uomini,
   resta sul tavolo un avanzo di magia...


 

   Improvvisamente nella mente del cantante si crearono vari pensieri e dubbi. Cercò di scacciarli, sorpreso: la maggior parte dei timori che lo turbavano in quel momento erano infondati, ma soprattutto nuovi. Sembravano venire dall'ombra, in un posto in cui Mika non aveva mai messo piede psicologicamente. Come quando diventi grande e ti dimentichi del probabile mostro sotto il letto, poi ti torna in mente e ti pare un pensiero nuovo, sconosciuto e distante. In tutte le idee che il cantante in quel momento aveva confrontato, aveva riscontrato quasi dei giochi. Come se qualcuno si fosse divertito a mescolare le carte, in una bizzarra partita, e avesse lasciato sul tavolo da gioco solo un pizzico di magia: quella che sconquassava il corpo del giovane artista.

   ...sono sola stasera senza di te,
   mi hai lasciat
a da sola davanti al cielo,
   e non so leggere, vienimi a prendere,
   mi riconosci?
Ho le tasche piene di sassi.


 

   Mika cantò insieme alla ragazza. Le prime due righe, quelle più belle. Quelle che, quando aveva sentito la canzone per la prima volta, avevano lasciato un segno nella mente dell'artista. Stupende di per sé, significative se confrontate con i sentimenti che stavano governando il cantante in quel momento. Violetta abbassò il viso più volte, quasi incapace di sostenere lo sguardo di Mika in quel momento. Quante volte si era sentita sola quando, dopo una visita, l'artista se ne era tornato in camerino, o era uscito a prendere una boccata d'aria, separandosi dal gruppo di ragazze che aveva preso sottobraccio, con dolcezza? Quante volte aveva osservato il cielo, soprattutto di notte, chiedendosi cosa stesse facendo il cantante in quel momento? E quante volte aveva sperato, invano, che l'artista entrasse da quella porta, sorprendendola in lacrime, e che l'abbracciasse, capendo quanto ella si sentisse sconsolata e sola in quel momento, senza di lui?


   ...sono sola stasera senza di te,
   mi hai lasciat
a da sola davanti a scuola,
   mi vien da piangere,
   arriva subito,
   mi riconosci?
Ho le scarpe piene di passi,
   la faccia piena di schiaffi,
   il cuore pieno di battiti
   e gli occhi pieni di te...


 

   All'ultima strofa, quella che avrebbe concluso la sua esibizione, sorrise e scosse la testa. Quanto aveva ragione, quella canzone? In quel momento, Violetta stava esattamente guardando Mika.
   Con gli occhi pieni di lui.


 

   (...il cuore pieno di battiti
   e gli occhi pieni di te...
) – Quelle due strofe sembravano risuonare ancora per la stanza.



#Spazio autrice

Ok, ok, non fucilatemi per questa mia malsana idea. Sono le 23:42 di notte, io ho scritto questa fanfic negli ultimi 15 minuti e mi reputo assai troppo stanca e svitata per aver potuto scrivere qualcosa di decente... ma comunque ho voluto pubblicare, e se ne lasciaste un commento sarei più che felice :3
Detto questo, AkaRen si ritira, signori e signore (?).
Buonanotte.

   
 
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