Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: Federica_Mars    10/11/2013    2 recensioni
16 aprile 1819
Miss Allie si alzò di buon ora, eccitata all'idea di partecipare al primo ballo della sua vita, che sarebbe stato celebrato quella sera a casa di Mr.Willis nella più grande e prestigiosa sala da ballo di tutta Brentwood. Da pochi giorni aveva compiuto 18 anni, età adatta ad entrare in società ed iniziare a pensare alla sua ''sistemazione'' futura. Unica figlia di genitori di media borghesia, avrebbe dovuto al più presto sposarsi perché alla morte del padre la casa sarebbe finita all'asta e la vedova e la figlia sarebbero state costrette a chiedere riparo a qualche cugino lontano, lasciando cosi il loro amato paese.
Ma Allie, eccitata all'idea di ciò che le aspettava quella sera, non pensava minimamente a matrimoni e altre ''cose da grandi'' ma bensi ai capelli rossi fiammanti che le cingevano le spalle, al vestito che avrebbe indossato, alle scarpe che avrebbe infilato ai piedi e che collana abbinare al vestito.
Non aveva la minima idea di chi avrebbe incontrato quella sera e ancor di più di come avrebbe sconvolto la sua vita...
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Quando gli allievi dell’accademia furono portati dall’ufficiale Webber a Wickford discutevano animatamente riguardo la bella serata che avevano trascorso, parlando l’uno sull’altro di chi avesse ballato con le dame più belle. Solo Josh se ne restò in disparte, con la mente rivolta ad Allie. Immaginava che stesse per andare a dormire, che era seduta davanti un comò con lo specchio e mentre si preparava per la notte stesse pensando a lui. Non aveva provato nulla di cosi intenso per una ragazza. Mentre era li, insieme a lei, le parve che tutto i pensieri, i problemi, la guerra ormai imminente fossero una realtà troppo lontana da loro. Con il suo fare timido e gentile aveva rubato il cuore di Josh. Tuttavia una piccola parte di lui si rammaricava perché per la timidezza a volte non riusciva a dire ciò che voleva e spesso era cosi impacciato che aveva paura di apparire indifferente quando invece era tutto il contrario. Era cosi immerso nei suoi pensieri tanto che quando arrivarono all’accademia scese meccanicamente dalla carrozza e si stava per dirigere nel suo dormitorio quando l’ufficiale gli si parò davanti:
“Tu! Seguimi”
Ricordandosi delle parole dell’ufficiale Webber alla festa, rimase allibito ma tuttavia lo seguì nel suo ufficio. Come il resto dell’accademia, l’ufficio del signor Webber aveva uno stile sobrio e ordinato e non un granulo di polvere ricopriva il tavolo e i mobili dietro di lui. Accomodatosi l’uno davanti l’altro, l’ufficiale di Josh, si calmò e da un cassetto del tavolo tirò fuori una pipa e dei fiammiferi. Dopo aver accesso la pipa, con un fare molto più calmo di quanto si aspettasse Josh, chiese a quest’ultimo il motivo del suo isolamento. Il ragazzo non intendeva assolutamente parlare con nessuno del suo incontro e della conversazione tra lui ed Allie ne tantomeno del loro bacio e a maggior ragione col suo capo. Optò quindi per una semi – verità:
“Non sono un tipo molto piacevole, signore. Per questo avevo deciso di fare una passeggiata in giardino. All’inizio ero da solo finchè non mi sono accorto della presenza di Miss Dikinson. Abbiamo intrattenuto una conversazione fino all’arrivo vostro e dei suoi genitori. Nulla di più”
Data la stanchezza dell’ufficiale in quanto stavano per scoccare le tre di notte, decise di farla breve:
“Vorrei da voi un comportamento più distaccato nei confronti del genere femminile, ragazzo. Un soldato non può permettersi distrazioni amorose o affettivi soprattutto in previsione di una guerra cosi imminente. Comunque per quanto riguarda queste cose ne parleremo domani. Ora vai nel dormitorio”
Più perplesso di prima a causa di quest’ultima affermazione, Josh si alzò e dopo il saluto militare, fece dietrofront e se ne andò a letto. Nonostante la tarda ora, avvolto tra le sue coperte, il ragazzo non potè evitare di ripensare a lei. Allie. Iniziò a pensare di averla li tra le sue braccia, col profumo della sua pelle cosi dolce e delicato quanto la sua voce. Josh non era mai stato un grande esperto di sentimenti ma sapeva benissimo che qualcosa era cambiato in lui e sapeva a chi era dovuto. Passo il resto della notte immaginando mille e mille conversazioni ma soprattutto baci e carezze da parte del suo angelo fin quando il giorno dopo il mondo non gli precipitò addosso.
  
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