Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: xmeinwonderland    10/11/2013    1 recensioni
1324, Inghilterra.
Donne accusate di "stregoneria".
Una piccola One shot, che ha come protagonista una ragazza sedicenne.
Genere: Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

           



Witch 
 
 
1324, Inghilterra.
 
Evangeline stava spazzando il pavimento della sua casetta, quando un gruppo di guardie, armate sino ai denti, sfondarono la porta.
La ragazza, che aveva compiuto da poco 16 anni, si chiese a cosa era dovuta quella visita.
“Le guardie del re portano solo guai”
Evangeline ricordò le parole della madre, decapitata perché accusata di furto.
La ragazza lasciò cadere a terra la scopa e si avvicinò agli uomini.
Questi alzarono le spade, e, facendo qualche passo indietro l’avvertirono << Non avvicinarti >>
Evangeline si immobilizzò.
Cosa volevano?
Erano venute per lei?
Perché?
Le domande ebbero presto una risposta. Le guardie le legarono le mani con una corda spessa, costringendola a camminare verso il palazzo reale.
La portarono nelle segrete.
Ogni volta che cadeva, veniva frustata.
Ogni volta che singhiozzava, veniva frustata.
Evangeline non capì il motivo di tutto quello.
Cosa aveva fatto di così tanto terribile?
Fu sbattuta dentro una cella, le legarono i polsi con una fune d’acciaio.
Digrignò i denti, mordendosi la lingua. La corda, essendo troppo stretta, le aveva arrossato i polsi e a contatto con l’acciaio le facevano ancora più male.
Passò la notte piangendo, e così anche il giorno dopo.
Non le portarono da mangiare, né da bere, fino a quando, la notte del secondo giorno, vide un ragazzo aprirle la cella.
Tenne gli occhi fissi su lui.
Evangeline spalancò la bocca.
Era bello, magnificamente bello.
Un principe.
Secondo la ragazza lui era un principe, venuto per salvarla.
Il ragazzo prese altre chiavi e aprì le manette che tenevano stretti i polsi di Evangeline.
Lei se li strofinò e gemette per il dolore.
Li guardò, erano rossi e graffiati.
Spostò lo sguardo sul ragazzo, visuale migliore rispetto ai suoi polsi sanguinanti.
Lui sorrise e le tese una mano, portandola fuori dalla cella.
A Evangeline non importò dove stessero andando, lui le aveva sorriso e questo le bastava.
Lei non poteva sapere, però, a cosa era dovuto davvero quel sorriso.
Lei ci sperava che fosse per lei.
Lei... si era innamorata.
Camminarono fino alle stanze alte, dove alloggiavano i servi del re, e si chiusero dentro una camera.
Evangeline si guardò intorno: c’erano un letto e alcune guardie.
Cosa volevano ancora da lei?
Guardò verso il suo principe: sorrideva, lo stesso sorriso di prima.
Cercò di costringersi sul fatto che andava tutto bene.
Un uomo le si avvicinò sorridendo.
Cercò di sorridere anche lei, e lo fece. Ma per poco.
La guardia la buttò sul letto, strappandole il vestito.
E in quel momento, per Evangeline iniziò la seconda tortura.
La notte, bellissima all’inizio, diventò un incubo per la ragazza.
Il silenzio della notte, fu coperto dagli urli e dai gemiti di Evangeline.
La torturano, la violentarono.
La ragazza sperò solo fosse un sogno, un brutto sogno.
Inseguito, non riuscì più a dormire. Dopotutto, era impossibile farlo; avendo passato una notte simile.
La mattina seguente fu presa a calci, e fu lì che Evangeline capì.
Una delle guardie l’aveva chiamata “strega”.
E’ per quello che fu ammanettata e picchiata, perché pensavano fosse una strega.
L’alzarono dal pavimentato dove era rannicchiata, e la portarono fuori dal castello.
Fuori dal cancello, una folla di contadini e di persone appartenenti a classi sociali più alte, urlavano << al rogo >>  o << muori >>, sventolando bastoni infuocati.
Le guardie la legarono ad un’asse di legno e la trascinarono fino alla piazza principale.
Lì Evangeline vide la fine della sua vita e pianse.
Pianse per la morte della madre.
Pianse per l’ ingiustizia della corte Inglese.
Pianse per la morte di tantissime donne, perché considerate “streghe”.
Pianse...
Misero l’asse e la ragazza in piedi, attorno ad un mucchio di erbe, di legno ed altre cose infiammabili e accesero il fuoco.
Pian piano il fuoco crebbe, arrivando ai piedi nudi di Evangeline.
Lei non poté fare a meno di urlare, e la folla di persone che assistevano sorrise.
Nessuno pianse per lei, nessuno si preoccupò per lei.
Tutti ridevano o sorridevano.
Evangeline urlò, pianse e urlò di nuovo.
Era finita.
La sua vita era finita.
 
“Mamma, sto arrivando”






Spazio autrice


Un ciao, a chiunque abbia letto questa storia. :)
Se recensite vi amerò.
HAHAHAHA ok.
Ma seriamente, recensite perfavoooooooore :(
Vorrei sapere se questa storia è carina o una cagata. 
:)
Grazie comunque a tutti, anche solo per essere arrivati a leggere fino a qui.
asdfgh Vi amo :) lol


Sayonara!
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: xmeinwonderland