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Autore: LookingFor    10/11/2013    0 recensioni
Hermione era scandalizzata;il suo caso, a cui aveva lavorato per ben due anni, doveva essere condiviso con chissà quale altro Auror, per giunta maschio, che avrebbe cambiato tutte le direttive per soddisfare il suo ego di re della giungla.
Sospirando, Hermione chiese quale fosse il nome di codesto gradito ospite.E la risposta le avrebbe potuto davvero causare un infarto fulminante.
- Il signor Draco Malfoy?!?COSA?!
Genere: Azione, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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PROLOGO.
 
Il mio nome è Hermione Granger, sono una studentessa dell’ultimo anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e vorrei entrare a far parte della divisione Auror per due motivi fondamentali:il primo,e forse quello che sentirete più spesso, è che so di poterlo fare,ne ho superate tante e mi reputo abbastanza forte da sostenere la pressione e le rinunce che questo lavoro comporta. Il secondo motivo ne è una diretta conseguenza; ho bisogno che la mia vita sia una sfida continua,voglio continuare a superare i miei limiti, sia dal punto di vista magico, sia dal punto di vista personale. Necessito soprattutto di dare un senso alla mia esistenza a questo mondo perché altrimenti della mia vita non saprei che farmene; questo non vuol dire che io sia la tipica adolescente depressa/repressa che pensa al suicidio tutti i giorni,credo solo di DOVER aspirare a qualcosa di più che diventare la tipica donna di casa tutta indaffarata ad occuparsi della prole di un marito troppo distratto. Quando ero parte integrante del mondo babbano a tutti gli effetti ,sognavo di partire per l’Africa(un paese sottosviluppato che ha continuo bisogno di aiuti umanitari) e poter così dare il mio contributo all’umanità. Adesso,seppur in modalità differenti,è la stessa cosa:Non voglio arrivare a cinquant’anni e chiedermi per cosa sto vivendo, se qualcuno mai si ricorderà di me o se sarò una delle tante ombre di passaggio. Voglio spendere la mia vita per aiutare gli altri,proteggerli, anche se probabilmente saranno loro a farmi il regalo più grande,mi daranno la pace. Vorrei in particolare essere assegnata alla protezione delle vittime speciali,non ho paura di rischiare la vita se si tratta di morire per un giusto ideale.
Attendo presto una vostra risposta,
Cordiali saluti.
H.G.
 
Quando Harry finì di leggere la lettera di ammissione di Hermione,la sua migliore amica, non fu stupito affatto dal coraggio quasi suicida della ragazza,che era probabilmente una delle poche persone la cui statura morale ed etica non era esprimibile a parole.

  • Allora?Che te ne pare?

  • Mi sembra assolutamente da TE, cioè voglio dire,hai espresso chiaramente la tua volontà di immolarti alla causa, hai spiegato le tue ragioni… E’ come se trasparisse già una parte di te dalla lettera.

  • Quindi secondo te va bene?Ero un po’ indecisa sull’incipit,mi sembrava alquanto sbrigativo…

  • No Herm,è come te,ti rappresenta…Capiranno subito che persona diretta e forte sei.

Hermione abbracciò forte Harry,seppur per la maggior parte del tempo era lei a distribuire rassicurazioni ai suoi migliori amici,quando si impegnava Harry sapeva trovare esattamente le parole giuste per risollevarla.Chiuse gli occhi e sperò con tutta sé stessa che il suo migliore amico avesse ragione.
 
 
CAPITOLO 1.
 
Hermione riaprì a fatica gli occhi e cercò di ambientarsi,mettendo a fuoco quello che aveva intorno a sé.In realtà l’arredamento le appariva piuttosto spoglio; una sedia in vimini nell’angolo destro,un piccolo mobile ad anta singola di fronte al letto e un comodino dove erano sparpagliati vari scatoli di medicinali.
Poi entrò nella camera un’infermiera con il carrellino delle flebo e attaccò il sondino alla mano di Hermione.

  • Come si sente signorina?Ha avuto una bella botta!

  • Sto benissimo, grazie. Non mi sembra il caso di occupare un letto al San Mungo per una sciocchezza come la mia.

  • Trauma cranico,lussazione dell’anca destra,braccio e caviglia paralizzati le sembrano cose da niente?Stia tranquilla e si lasci curare, se collabora in un paio di settimane tornerà come nuova- le rispose smagliante quell’infermiera strana – e comunque io mi chiamo Helena,per qualsiasi cosa di cui abbia bisogno non esiti a chiamarmi, mi occuperò io di lei durante la sua degenza qui.

  • D’accordo,va bene-farfugliava Hermione a intermittenza.

Finito di sistemare le ultime cose,l’infermiera Helena,tutta pimpante, lasciò Hermione da sola.Ogni volta che subiva qualche infortunio sul lavoro, Hermione appariva riluttante ad ammettere, anche a sé stessa, un qualsiasi tipo di disagio, si ripeteva nella testa come un mantra ‘Non è nulla,sto bene’;questa volta però le risultava difficile farsi bastare questa soluzione,lo scontro era stato davvero pesante e le lesioni riportate si facevano abbondantemente sentire.
Hermione odiava il silenzio,la metteva a disagio, tuttavia la sensazione di pace e tranquillità che i muri bianchi le trasmettevano,il sollievo di avere finalmente le orecchie libere dal caos di maledizioni, urla ed incantesimi fecero si che la ragazza potesse davvero godersi questi momenti di serenità,scivolando quasi subito in un sonno ristoratore.
 
-Momenti si susseguivano l’un l’altro come in una ripresa cinematografica;era entrata in una stanza buia,non si riusciva a vedere nulla, si sentiva solo lo squittio dei topi che fissavano di sottecchi la squadra degli Auror,pronti a trasformare i loro versi in un canto micidiale; l’ostaggio,appeso come una specie di marionetta senza fili,aleggiava sulle loro teste,dove cadevano ritmicamente piccole goccie di sangue provenienti dal corpo inerme. Hermione si era fatta coraggio e aveva cercato, con tutti gli incantesimi di sua conoscenza, di liberare l’uomo,talmente stremato da non riuscire neanche a lamentarsi.
Poi un lampo, la sua stessa maledizione, per un sortilegio, le si era rivoltata contro,la caduta,il rumore del cranio che tocca il pavimento, la vertigine di non poter muover più gli arti e la perdita dei sensi.
 
Quando riaprì gli occhi,Hermione sentì una gocciolina di sudore scivolarle lungo la fronte,quel sogno era stato fin troppo realistico. Comunque lo bussare di qualcuno alla sua porta la distrasse dai suoi pensieri,si scandì la voce e sussurrò un ‘Avanti’ tanto flebilmente da chiedersi se l’avessero udita,comunque a quanto pareva il suo interlocutore, il capo sezione Vittime Speciali  Brian Sheldom, non attendeva realmente una risposta ed entrò precipitosamente nella stanza.

  • Buongiorno, signorina Granger ,come si sente?

Hermione si sforzò di mugugnare un ‘bene’,spergiurando a sé stessa che avrebbe schiantato il prossimo che gli avrebbe rivolto per l’ennesima volta questa domanda.

  • Si starà chiedendo perché sono qui…Bhè naturalmente oltre che per assicurarmi del suo benessere…

Al culmine della sopportazione,la ragazza pregò che il suo capo tagliasse corto e sganciasse la bomba. Seppure Sheldom fosse un omone di quasi due metri e in campo piuttosto risoluto,non riusciva a non essere prolisso quando si trattava di fare qualche discorso. Fortunatamente, visto lo sguardo esasperato della paziente, si affrettò a comunicare la novità.

  • Comunque, in definitiva, c’è una notizia che le devo comunicare;a seguito delle ferite riportate e data la situazione che permane in bilico nel caso affidatole, abbiamo pensato di affiancarle un compagno che potrà continuare le indagini con lei. Ovviamente si tratta di uno degli uomini più qualificati per questo incarico, sa credo anche che abbia la sua stessa età,magari chissà andrete anche d’accordo…

Hermione era scandalizzata;il suo caso, a cui aveva lavorato per ben due anni, doveva essere condiviso con chissà quale altro Auror, per giunta maschio, che avrebbe cambiato tutte le direttive per soddisfare il suo ego di re della giungla.
Sospirando, Hermione chiese quale fosse il nome di codesto gradito ospite.E la risposta le avrebbe potuto davvero causare un infarto fulminante.

  • Il signor Draco Malfoy?!?COSA?! – furono le ultime parole comprensibili che riuscì a pronunciare,dopo si scagliò a urlare quante più maledizioni conoscesse ad un volume probabilmente udibile solo dai pipistrelli e dai delfini.

   
 
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