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Autore: Dragon_Flame    10/11/2013    3 recensioni
Lance le sorrise affettuoso, gli occhi ambrati che la contemplavano dolci e consolatori.
"Io trovo che tu sia adorabile anche così, Sandra. Sei bellissima."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lance, Sandra
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Adorabile


Sandra correva veloce e leggera, scaltra e furtiva come un Nidoran. Le chiome azzurre sobbalzavano ad ogni rapido passo; il volto sorridente era rosso per la lunga corsa in cui si era cimentata, ma non per questo era meno vibrante di gioia infantile. Fuggiva repentinamente, tanto che Lance la paragonò a un Dragonair.
Il rosso cugino l'inseguiva, ansimando e sbuffando per lo sforzo: non riusciva a starle dietro. L'azzurra era troppo veloce.
La bambina rideva eccitata e divertita, gridando ogni tanto una presa in giro al ragazzino che la rincorreva. Lance rispondeva mordacemente alle battute della sua compagna di giochi preferita.
Quello era un gioco che divertiva entrambi: passavano interi pomeriggi ad addentrarsi ed esplorare la gelida Dorsale Argento, la fredda catena montuosa che s'innalzava dominando Ebanopoli e isolandola nella valle solitaria in cui essa giaceva, tornando spesso dopo il tramonto del disco solare oltre quelle vette cristalline. Ogni sera, appena giunti a casa, le madri dei due monelli, disperate e innervosite dalla prolungata assenza dei figli, li rimproveravano e i due stavano silenziosi ad ascoltare la ramanzina, uno accanto all'altra, guardandosi negli occhi con complicità, progettando di già l'imminente avventura del giorno seguente, le risate a fatica trattenute.
Quant'era carina, Sandra. Era questo il pensiero che teneva occupata la mente di Lance per la maggior parte del suo tempo. Apprezzava la sua risata acuta e la grazia del suo portamento e dei suoi movimenti. Aveva imparato ad amare quella sua sprezzante fierezza altera e quella sua grande vanità che, sotto sotto, nascondevano un cuore tenero e una vitalità infinita. Adorava gli occhi di lei, limpidi e tersi come acqua di fonte, lucenti come zaffiri, e la nuvola di morbidi capelli turchini che contornava il viso delicato e diafano, lievemente roseo sulle gote. Il giovane trovava che Sandra fosse meravigliosa.
Improvvisamente la voce lieta della bambina si ruppe, lasciando il posto a un lungo gemito piagnucoloso.
Spaventato, lo scapigliato rosso aumentò l'andatura nonostante la stanchezza, cercando con gli occhi la cugina mentre chiamava a voce alta il suo nome. Lei non rispondeva al richiamo. Là in mezzo a quella foresta di bassi arbusti e di rigogliose piante smeraldine non riusciva a scorgerla.
Finalmente la vide: era accovacciata a terra, appoggiata alla radice sporgente di una grossa, antica conifera. Si precipitò al suo fianco e, quando la raggiunse, le ginocchia gli cedettero di colpo ed egli le scivolò accanto, chiedendole cosa le era capitato.
Sandra piangeva sommessamente, tenendosi una gamba fra le manine. Il viso era sudicio di terriccio e le mani invece erano chiazzate da qualche goccia di sangue.
"Sono caduta" rispose lei tirando su col naso. "Mi fa tanto male la gamba" si lamentò.
Allora Lance prese un bordo del suo corto mantello della tuta da Domadraghi che indossava e lo lacerò, usando la stoffa strappata per fasciare la ferita sull'arto della bambina, dopo aver pulito i labbri del lungo graffio sottile che correva dal polpaccio fino al ginocchio di Sandra. Strinse strettamente la fasciatura per evitare che perdesse sangue, poi, quando ebbe finito, si voltò a scrutare l'azzurra negli occhi. Essi erano ancora umidi e lucidi di lacrime.
"Perché continui a piangere?" le chiese perplesso, sedendosi accanto a lei per poi passarle un braccio intorno alle esili spalle. "Ti fa ancora male?"
Lei fece cenno di no col capo, quindi si pulì in naso gocciolante con la manica della maglietta.
"No, non più tanto..."
"E allora che c'è che non va?"
"Sono così sporca che mi faccio schifo... sono brutta!" sbottò disperata e sincera la bambina, tuffando la testolina nell'incavo del collo del rosso per piangere.
Eccosi risvegliata la vanità della cugina. Il ragazzino provò grande tenerezza davanti alla sua espressione desolata:gli veniva da ridere solamente pensando a quanto lui la trovasse incantevole pure così, in quelle condizioni. E lei tuttavia non se n'accorgeva.
Cingendole il corpo con l'altro braccio, il rosso sfiorò con un bacetto la guancia più vicina dell'azzurra, che risollevò il volto a guardarlo stupita e confusa.
Lance le sorrise affettuoso, gli occhi ambrati che la contemplavano dolci e consolatori.
"Io trovo che tu sia adorabile anche così, Sandra. Sei bellissima."


***

Angolo dell'autrice:
Salve a tutti i lettori!! C:
Non so cosa ne pensiate, ma questa strana shot mi è venuta fuori tutt'a un tratto, segno inconfondibile della bacatezza (?) della mia testolina xD
Spero che sia piaciuta, anche perché a me ha fatto piacere scrivere qualcosina su una delle mie shipping preferite :3 E poi Lance e Sandra sono così carini insieme che mi è venuto spontaneo immaginarmeli da bambini durante uno dei loro giochi. Di conseguenza, ecco questa schifezza qua xD
Commentate e recensite <3

Flame
  
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