3 Marzo, Casa Koizumi-Otani, Orario: Non identificato (Indubbiamente, notte fonda).

Un urlo mi fa svegliare di soprassalto.
Tiro un po' su la testa, trovandomi i capelli davanti agli occhi. Con uno sbuffo, li caccio via. Accendo l'abat-jour e resto in attesa di un altro rumore.
C'è di nuovo silenzio.
'Forse me lo sono immaginata.', penso sospirando.
Spengo la luce e mi metto nuovamente sotto le coperte.

~~~

Un altro verso.
Mi metto di scatto a sedere; stavolta non me lo sono immaginata.
"Otani.. Otani!" Scrollo mio marito, che ha la testa affondata nel cuscino.
"Uhm." Farfuglia lui, stropicciandosi gli occhi.
"Nami urlava." Sussurro.
"E allora?" Commenta lui, sbadigliando sonoramente. "Vai da lei." Dice scrollando le spalle e voltandosi dall'altra parte.
"No, caro mio." Ribatto, prendendolo per la maglietta del pigiama. "È il tuo turno."
"Eh?" Boccheggia lui, guardandomi perplesso.
"L'ultima volta sono andata io a consolarla, tocca a te." Spiego.
"Non dire scemenze." Dice, mettendosi a sedere. "L'ultima volta sono stato io a consolarla!"
"Pft, sono stata io!" Esclamo, puntandomi un dito contro il petto.
"No, io."
"Io."
"Io!"
"GYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH!" 
L'urlo di Nami ci fa sobbalzare.
"Su, avanti." Borbotto. "Vai."
"Non ci penso neanche." Risponde lui. "È il tuo turno."
"Bugiardo, è il tuo turno, Tappo!" Dico, furente.
"Che c'entra adesso la mia altezza, scusa?" Borbotta lui, seccato.
Scrollo le spalle.
"Niente." Rispondo. "Vai."
"Scordatelo."
"Oh, tu-!" Vengo interrotta da un tonfo.
"Nami!" Eslamiamo io ed Otani in contemporanea, sbarrando gli occhi terrorizzati.
E se è caduta? Se si è rotta qualcosa? Oh no, siamo dei pessimi genitori!
Scalciamo via le coperte e corriamo fuori la camera da letto, dirigendosi verso la stanza di nostra figlia.
La troviamo mentre cerca di arrampicarsi oltre le sbarre del suo lettino, con la precisa intenzione di scendere. Ha il faccino concentrato, e un piccolo ciuffo ramato davanti agli occhi.
Mi metto una mano davanti al cuore, sospirando di sollievo.
"Oh Kami, ho perso dieci anni di vita..." Sussurro, accasciandomi a terra.
Atsushi invece sorride e prende la bambina in braccio.
Rimango ad osservarlo mentre la coccola, facendo qualche passo avanti e dietro. Li guardo, stampandomi sulla faccia un sorrisino ebete.
"Ehi, piccolina... Capisco che tu magari sia stufa di dormire in quel lettino..." Sussurra, passandogli un dito fra le sopracciglia piumose. "...ma non mi sembra una giustificazione per provare ad arrampicarti, va bene? Tua mamma ha quasi avuto un infarto." Termina, lanciandomi un'occhiata.
Otani coi bambini si trova proprio nel suo ambiente. Sarà perché è così basso, che può confondersi tra loro, ma assume tutto un altro aspetto quando sta con Nami. 
Mi ritrovo quasi gelosa delle attenzioni di mio marito per nostra figlia, che si è appena addormentata fra le sue braccia.
Otani la rimette a letto, dopo averle spettinato i capelli ramati, come i suoi. Poi si volta verso di me.
"Che c'è?", mi chiede.
Arrossisco appena, colpevole della mia assurda gelosia.
"Niente." Mi alzo in piedi. 
"Comunque..." Dice, prendendomi per un polso e trascinandomi fuori la stanza. "...visto che stavolta l'ho fatta addormentare io, la prossima tocca a te."
"Beh, io ero lì con te."
"L'ho fatta addormentare io."
Faccio spallucce e mi infilo al letto.
"Va beh, ti farò credere che sia andata così."
"Ma è andata così!" Ribatte lui, mettendosi sotto le coperte.
"Ripeto; ti farò credere-"
Otani mi interrompe, mettendomi un dito sulle labbra.
"Koizumi."
"E-eh?"
"Guarda che io non ti prendo in braccio solo perché sei una spilungona."
Arrossisco violentemente; si è accorto di cosa stavo pensando? 
"C-che...?" Balbetto. "E poi, la colpa è tua che sei un Tappo!" 
Lui sbuffa, scuotendo la testa.
"Sapevo che eri gelosa..." Commenta, ignorando la mia provocazione. "...ma non immaginavo potessi esserlo anche di nostra figlia."
"Non-non darti troppe arie!" Ribatto, rossa di vergogna di essere stata scoperta.
Lui mi posa una mano fra i capelli, spettinandomeli, come aveva fatto poco fa con Nami.
"Oh, su piccola" Mi sbeffeggia lui, facendomi arrivare a livelli immaginabili di imbarazzo. "Ora devi andare a letto, 'che devi andare a scuola."
"Oh, tu-!" Farfuglio.
"Avanti, dai retta a papà."
"Smettila di fare il cretino." Dico, con le guance che vanno a fuoco. "E non chiamarmi 'piccola'."
"Hai ragione. Anche perché non lo sei- Ahi!"
Ritiro il pugno che gli ho tirato in testa.
"Idiota..." Farfuglio.
Otani sghignazza.
"Beh... La bambina-" si allontana per evitare un mio altro pugno. "...dice chè è troppo tardi per...?" Lascia la frase in sospeso, lanciandomi un'occhiata maliziosa.
"P-per?" Commento, perplessa.
Atsushi scuote la testa.
"Ma allora sei una bambina veramente."
"Ma cos- Oh." Arrossisco un'altra volta, ma per un motivo ben diverso rispetto a prima. "Sai..." Sussurro, mettendomi ad un pollice di distanza da lui. "...credo che la bambina debba chiedere al padre." 
"Un attimo che chiedo." Tace un istante, poi annuisce. "Sì, il padre è d'accordo."
Sta per baciarmi, quando lo fermo.
"Ah! E come facciamo con..." Faccio un cenno della testa alla stanza accanto. "Potrebbe svegliarsi."
"Facciamo piano?" Mi chiede, sfoderando un paio d'occhioni, con tanto di labbruccio tremulo.
Scoppio in una risatina.
"Facciamo piano." Sussurro.
"Per quanto sia possibile, ovvio. Basta che non ti metti ad urlare come l'ultima volt- Ahio!"
Smetto di tirargli i capelli.
"Baka." Sentenzio, sfiorando le mie labbra con le sue.






~Angolo di Risa-chan.~ 

Konnichiwa, minna! ~
Allora, uhuh. Era da un po' che mi frullava per la testa questa shot ma... La parte finale (?) non era prevista.
Credo sia colpa della Hot-shot (?) di Chappy_s girlfriend, che mi ha risvegliato inconsapevolmente l'ormone sopito (????)
Boh. Apro questi angoli anche quando non ho niente da dire... Va beh (?)
Ciao a tutti.. :')

Risa-chan.♥