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Autore: Ninriel    10/11/2013    2 recensioni
Una ragazza snob, una madre inquietante e una casa da sogno. Questa è la vita di Allison. Ma non tutto è come sembra. Non se lei ha dei tatuaggi sulla schiena, tatuaggi che sono sulla sua pelle fin dalla sua nascita, e che nessuno si sa spiegare. Non se un giorno come gli altri appare un ragazzo che nessuno ha mai visto, che le fa scoprire un mondo un mondo misterioso, un mondo in cui tra bene e male non c'è più differenza. Non mondo in cui tutto è possibile. Il loro mondo.
--[DAL CAPITOLO 1 ]--
La ragazza raccolse i lunghi capelli in un asciugamano, e scostando l'accappatoio si guardò la schiena, riflessa nello specchio.
Sotto i suoi occhi, si stagliava un intrico di linee vorticose, nere come la pece, che terminavano in quattro punte spigolose, due appoggiate sulle spalle e sulle scapole, due arrotolate morbidamente sui fianchi.
[...] Quando le osservava, le veniva in mente una sola parola per descrivere quelle strane linee, così aguzze e impenetrabili, eppure così aggraziate: Ali.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Non... sono sicura di poter allenarmi con tutta questa folla intorno...- Sussurrò Allison girando su se stessa, e osservando i ragazzi di varie età che lanciavano spruzzi di acqua cristallina, facendo finta di non badare ai suoi movimenti ed alle sue parole.

Rhao si passò un mano sul mento, con espressione piuttosto esasperata.

-Senti Allison, so che il fatto di dover sposare Shon ti abbia colta impreparata...-

La ragazza alzò una mano, bloccandolo. -Sbagliato. Un'interrogazione mi coglie impreparata. Una verifica mi coglie impreparata. Il sapere che dovrò sposarmi con una testa di cazzo, non mi coglie impreparata. Mi sconvolge. Mi irrita. Mi deprime. Insomma, credo di aver espresso il concetto. - sbottò, mentre il suo sguardo correva involontariamente a Trevor, chiuso in un ostinato silenzio.

Il ragazzo si era chiuso nel mutismo dopo aver pronunciato quelle ultime parole Quindi sarai costretta a sposare quel cretino di Shon.”, parole che oltre che decretare una verità ormai più che ovvia, avevano ferito entrambi.

Se c'era ancora una piccola possibilità di poter avere un relazione, perlomeno al ritorno a casa, essa era svanita velocemente, perchè Allison aveva subito capito che non sarebbe riuscita dopo aver magari sposato Shon secondo i riti del luogo, a tornare a casa e baciare Trevor come se nulla fosse.

Rhao assunse un cipiglio severo nel sentire le sue parole. -Sarai la Custode, ma non ti permetto di parlare così di mio figlio, nonché tuo promesso sposo. E ora se non vuoi che mi arrabbi sul serio, ti conviene ascoltarmi. Fammi vedere a che punto sei con il tuo elemento. -

Da quanto aveva spiegato durante la mattinata, i ragazzi del luogo passavano le giornate apprendendo le storie antiche, imparando nozioni di soccorso e botanica, ed allenandosi.

Gran parte degli spazi vuoti che all'inizio aveva intravisto, erano campi adibiti appunto all'allenamento.

Allison strinse le labbra in una linea dura. -È necessario che usi anche le ali?- chiese atona.

-No, assolutamente, e George avrebbe dovuto avvisarti. Noi le usiamo solo in caso di estremo pericolo, o di magie che richiedono molta energia. Per il resto l'uso delle ali i è proibito per gran parte del tempo. -

Rhao guardò Trevor. - Tu vai con gli altri ragazzi. Esercitati con loro, per ora. Poi a seconda del tuo livello, vedrò di assegnarti un insegnante individuale. -

Il ragazzo annuì in silenzio, dirigendosi con passo strascicato tra i ragazzi e le ragazze che lo guardavano curiosi. Lanciò loro un'occhiata scocciata, ritrovando lentamente la solita strafottenza che lo caratterizzava. -Beh? Avete intenzione di fissarmi per sempre?-

Gli occhi sia di Rhao che di Allison, seguirono i suoi movimenti, mentre si posizionava al centro dello spazio vuoto che si era formato automaticamente sul terreno. Prese un respiro, e con una smorfia ed un imprecazione, tanti piccoli serpentelli d'acqua si diramarono a partire dai suoi piedi, allungandosi prepotenti nel terreno e costringendo la folla di adolescenti, che lo guardava scettica, a saltellare per evitarli.

Tipico di Trevor, vendicarsi per un nonnulla. Allison soffocò un sorriso triste. Il solo pensare di essere divisa da lui le sembrava un idea improponibile.

Mentre molti dei ragazzi facevano smorfie, e si preparavano chi ad ignorare il nuovo arrivato, chi ad intraprenderci una battaglia, Rhao allargò i palmi alzando le sopracciglia.

-Beh? Allison? Hai intenzione di farmi vedere qualcosa o...-

-Ecco ecco, un attimo! - La ragazza si guardò intorno, accorgendosi che improvvisamente tutto il vociare allegro si era bloccato nuovamente, e le parole di Rhao avevano riportato l'attenzione su di lei.

Anche lei, come il ragazzo qualche istante prima, sospirò, chiudendo gli occhi.

Il potere fluì nelle sue vene all'improvviso, trovandola quasi impreparata a tale velocità. Il battito del suo cuore accellerò, e piccole scie di sudore si fecero spazio sulla sua fronte, mentre le ali, pur senza staccarsi dalla schiena, rilucevano vermiglie.

Allison non dovette guardarsi intorno per immaginare come tutti si fossero allontanati, quasi intimoriti seppure non avesse ancora fatto uso del proprio elemento.

Il palmi le formicolavano mentre li dirigeva verso il cielo, lasciando che tutta la frustrazione accumulata durante il giorno alimentasse una fiammata improvvisa, che in pochi istanti si propagò verso l'alto.

Non sapeva neanche lei cosa aspettarsi, ma il silenzio che seguì non la stupì. Si stava abituando, seppur molto lentamente, all'ammirazione mista a scetticismo che il popolo le riservava, ma in quel momento per la seconda volta, contando quella del suo arrivo, scorse uno sprazzo di paura negli sguardi fissati su di lei.

La consapevolezza che pur essendo nata in un altra dimensione, ricopriva il suolo di custode come una normale ninfa.

-Bene. Credo che ti sia decisamente pronta per visitare il tempio. - La voce di Rhao spezzò il silenzio, facendola sobbalzare irritata.

-Perchè, prima non avrei potuto?- chiese con una punta di acidità. Quel comportamento le stava davvero dando sui nervi. Il Quy'ohz si comportava come se avesse dovuto sapere tutto, o essere una custode perfetta, così di punto in bianco.

L'uomo dovette accorgersi di averla offesa, e sospirò. -Dimentico sempre che non sai molto delle tradizioni. Mmh... Steph!- Indicò un punto indefinito nel capannello di persone che ancora seguiva il loro scambio con lievi bisbiglii.

-Spiega alla custode cosa intendo per favore. - chiese. Alle sue parole ci fu un po di scompiglio, e i ragazzi si scostarono lasciando passare un ragazzo più piccolo con espressione colpevole. Allison sorrise entusiasta nell'incrociare quegli occhi dorati.

-Steph! Da quanto tempo... come sono felice di rivederti!- esclamò entusiasta di vedere una faccia amica, ma alle sue parole il ragazzino si incassò nelle spalle abbassando lo sguardo imbarazzato, mentre Rhao inarcava un sopracciglio fissandolo improvvisamente vigile.

-Rivederti, Steph?- sibilò, con la barba che tremava. -Che cosa significa?-

Steph dondolò prima su un piede e poi sull'altro, mentre dai ragazzi si alzavano delle risatine. Allison si portò una mano alla bocca, sgranando gli occhi. Possibile non gli avesse detto...

-Ops-

Il ragazzo le lanciò un occhiata a metà tra l'arrabbiato e l'implorante. -Hem...-

-Sì, Steph?- lo esortò severo Rhao, che mai come in quel momento era entrato nelle vesti di Quy'Ohz infuriato.

-Io... potrei aver fatto un viaggetto nella loro dimensione... due lune piene fa... più o meno...- biascicò con lo sguardo basso, mentre il sangue affluiva sul suo volto colorandolo di bordeaux.

Il volto di Rhao passò dal rosso di rabbia al verde e poi di nuovo al rosso, con una velocità sorprendente. -Tu hai...fatto cosa?- esalò, furioso.

-Mi dispiace Quy'Ohz ma io ….- provò a dire contrito il ragazzo, ma venne interrotto dal vecchio. -Ringrazia che abbia cose più importanti da fare, e che Allison interceda nei tuoi confronti, ma un mese di pulizie al tempio non te lo toglierà nessuno. -

L'espressione di Steph si fece confusa, mentre alternava lo sguardo tra il Quy'Ohz e la custode. -Ma..-

-Oh, non ti preoccupare, appena ci fossi mossi, se non prima, si sarebbe premurata di prendersi tutta la colpa delle tue azioni.- Rhao appariva piuttosto esasperato. Lanciò un'occhiata al cielo, sbuffando sommessamente in direzione della folla.

-Su! Continuate ad allenarvi ragazzi, vi abbiamo rubato fin troppo tempo. E tu...- indicò Steph. - Ti aspetto un ora prima di cena davanti al tempio. Dobbiamo farci una bella chiacchierata io e te. -

Allison non seppe dire se fosse solo un impressione, ma le sembrò di intravedere un fremito nella schiena del ragazzo.


 

* * *


 

La fiammella tremula guizzò un paio di volte, sotto gli occhi attoniti di Trevor ed Allison, che si girarono verso Rhao in cerca di una spiegazione.

-Fammi capire... noi abbiamo attraversato una dimensione, rischiando di venire catapultati chissà dove, solo per sorvegliare questo... sputo?- chiese cercando di trattenere un evidente scoppio d'ilarità.

D'altronde avrebbero dovuto capirlo. Il fuoco sacro, la parte della Dea, dell'elemento stesso del fuoco, che loro custodivano, avrebbe dovuto emanare un'aura potente, per lo meno quanto i poteri di Allison, se non di più.

Anzi, sicuramente di più. Ed invece si trovavano davanti ad una fiamma debole, che di fuoco aveva solo il colore, e che se si fosse dovuta identificare in un'animale, più che un potente drago, sarebbe stato un coniglietto impaurito.

Il braciere concavo di una sostanza simile al bronzo, ma che non reagiva al calore, sembrava troppo grande e profondo per un corpo così piccolo ed indifeso.

Rhao sembrò in difficoltà all'affermazione di Trevor, avendo forse sperato che i due non si accorgessero di nulla. -Piano con le parole ragazzo, è pur sempre della Dea che stai parlando!- cercò di darsi un tono, ma i suoi tentativi fallirono miseramente quando anche Allison diede manforte al guardiano.

-Ma per favore! Se la Dea fosse sul serio in quella capocchia di fiammifero, per lo meno starebbe in piedi invece di accartocciarsi su sé stessa. - Esclamò, mettendosi le mani sui fianchi, come era solita fare sua madre nei momenti di rabbia. -Dimmi che sta succedendo Rhao. E senza giri di parole. - Intimò.

L'uomo sospirò. -Speravo non fosse così evidente, ma quanto pare...-

I due lo fissarono in attesa.

-Circa diciotto estati fa, la nostra ultima custode ci lasciò.- Cominciò a narrare.

-Dovete sapere che non siamo l'unico villaggio di ninfe, né il più grande e potente, anzi. L'unico nostro vantaggio, era essere stati designati come detentori del fuoco sacro. - Man mano che l'uomo parlava, l'aria intorno al braciere sembrò come prendere vita, come se ciò che i due ragazzi stessero tentando di immaginare fosse stato portato fuori dalle loro menti, sovrapponendosi in immagini veloci quanto confuse. -É stato così fin dalle grandi guerre, capite? Colei che nasceva come la custode, non importava da dove venisse, veniva a vivere qui ad Ascabryh, e otteneva un educazione consona al suo ruolo, alla fine della quale le veniva assegnato un guardiano, una ninfa appartenente ad una delle famiglie più valorose. -

Si passò una mano sulla barba. -Quando cominciai a ricevere strani segnali, andai dalla custode, Kaa. Era in carica ormai da molto, ma la sua memoria e le sue capacità non fallirono neanche quella volta, quando interpretò i messaggi che la Dea mi mandava, e capì che la nuova custode non sarebbe appartenuta a questa dimensione. Non so per quale motivo, forse l'irritò il fatto che la Dea avesse comunicato a me questo cambiamento, fatto sta che il giorno dopo... sparì. -

Allison fece una smorfia. -Come, sparì?-

-Sparì. La cercammo nel suo alloggio, per tutta la foresta, ma nulla. E quando arrivammo al fuoco sacro, lo trovammo come lo vedi ora. Una fiammellina che si distingueva dalle altre solo per la capacità di restare sempre accesa, ma non era nulla in confronto alle fiamme possenti che vi erano state fino ad allora. Era come se la scomparsa della ustode fosse stata avvertita dalla fiamma. 

Poi capimmo. Kaa non era partita da sola. Era partita con il fuoco stesso, diretta verso i villaggi più grandi, a sud. -

Gli occhi di Rhao si chiusero mentre raccontava, come se i ricordi diventassero a mano a mano troppo vividi.

-Noi non facemmo niente. Senza il fuoco non eravamo nulla di più di un villaggio debole ed indifeso... ed anche ora, è questa piccola rimanenza ad impedirci di diventare terreno da ardere. L'unica cosa che potemmo fare, al quel tempo, fu impedirle, se mai avesse voluto, di tornare qui. - Concluse.

-Quindi non avete idea di dove sia il fuoco ? Ma è assurdo! Diciotto anni e non avete fatto un bel niente? - Trevor era esterrefatto. Ma che razza di gente erano? La persona più importante del villaggio spariva, e loro restavano con le mani in mano... come senza badare al fatto che l'elemento che li teneva al sicuro dagli altri villaggi fosse sparito con essa, chissà dova in mezzo alle lontane pianure.

Rhao sopirò, avvicinandosi al braciere e fissandolo con sconforto, mentre Allison sgranava gli occhi, facendo cenno al ragazzo di tacere. -Non...Non è finita, vero?-

L'uomo spostò lo sguardo verso di lei, ormai arreso. -No, hai ragione...non è tutto. - sospirò di nuovo. -Non passarono neanche due lune piene, prima dell'arrivo del messaggio di Kaa. -Rhao rise, un suono roco, simile allo stridere di due pietre l'una contro l'altra. La risata di un uomo conscio di non avere più nulla da perdere.

-Fin dall'inizio, è sempre stata una ragazza esibizionista, testarda, ed arrogante, e forse è stato per questo che la Dea ha deciso di sostituirla con te. Forse sapeva come sarebbero andate le cose. -commentò amaro. -Kaa mandò un corvo, con un messaggio che recitava poche semplici parole, che se da una parte confermavano quello che avevamo già capito, dall'altra ci sconvolgevano più di quanto già non fossimo. La pelle sulla quale aveva scritto era più sottile delle nostra e quando la prendemmo ci fu il timore di romperla. Essa recitava:- “ Sono nel Sud, ed il Fuoco è con me.  Lunga vita alla Dea ed agli illusi suoi fedeli.” - Gli occhi dell'anziano si fecero lucidi, forse per il rimpianto di non essersi accorto di nulla prima che ciò accadesse, forse per la nostalgia degli anni calmi che vi erano stato prima di tutto.

-Non c'era scritto nient'altro, e noi non capimmo. Come era possibile che la stessa custode della Dea, le si rivoltasse contro? Solo un abominio sarebbe stato in grado di rinnegare la propria Madre Suprema, e Kaa non era un abominio. Lei non era così... estrema. -Concluse, passandosi una mano sul viso, e spianando per un attimo le rughe che invadenti occupano il suo volto.

Un istante in cui Rhao apparve come un giovane dall'espressione accorata, prima che il tempo si riposasse inclemente su di lui.

Allison emise un singulto, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.

Tutto quello che ha detto... i suoi tentativi di difendere Kaa, nonostante quello che ha fatto...Le emozioni che ha represso, i rimpianti, l'angoscia...lui conosceva Kaa non solo come Custode, ma anche come...

-Moglie. -La voce fredda di Trevor ruppe il silenzio. -Kaa era tua moglie, non è vero?-

Rhao si raddrizzò, abbandonando la posa malinconica e rassegnata che aveva tenuto fino a quel momento. -Sì.- affermò a testa alta, cercando di riprendere il controllo di sé stesso, anche se i ricordi minacciavano di riprendere il sopravvento in ogni istante.

-Non abbiamo mai capito come mai se ne è andata, ma sappiamo che non si limita tutto solo al suo carattere. C'è qualcosa di più grande in ballo, e speravamo che con il tuo arrivo...-

Allison alzò le braccia al cielo, in un moto di stizza. -Con il mio arrivo cosa? Credevate che di punto in bianco sarebbe tornato tutto alla normalità? Che avreste improvvisamente capito tutto? - esclamò con voce stridula. Strinse i denti, mordendosi la lingua per evitare di dire cose di cui poi si sarebbe pentita. -Sono venuta qui per adempiere ad un compito che non ho chiesto, e che ha sconvolto la mia vita, che per inciso, era perfetta, e ora mi dite che sono solo il rimpiazzo di una traditrice? -

La ragazza alzò il tono, frustrata, distogliendo lo sguardo da Rhao e Trevor, mentre usciva dal Tempio, vendendo accolta da folate di aria umida. Si sedette sul freddo terreno, appoggiata ad un albero a pochi metri dall'ingresso della palafitta, chiudendo gli occhi, e stringendo i pugni.

Nessuno le aveva chiesto cosa ne pensava del dover andare ad Ascabryh, e lei non aveva fatto domande, arrendendosi all'evidenza dei fatti, e considerandolo un passo normale per un custode, ma ora che aveva scoperto di Kaa non era più si cura di cosa fosse giusto.

Lei non faceva parte di quel mondo dopo tutto, ed essere la custode non significava doversi caricare tutto il peso di ciò che era successo. Ora capiva come mai continuasse ad esserci tutto quello scetticismo negli sguardi di chi incontrava.

Tutti avevano fin da subito considerato il suo arrivo, un modo per ritrovare il tanto decantato “equilibrio”, ma lei non era stata in grado di soddisfare le aspettative.

Non sanno che sono stata all'oscuro di tutto fino ad ora.

Un rivolo caldo le scese sulla guancia, lasciando una scia bagnata sulla pelle fredda.

La ragazza mosse una mano per asciugare quella lacrima solitaria, ma non avvertì il suo braccio muoversi, né il consueto tendersi dei muscoli per compiere l'azione. Spalancò gli occhi improvvisamente, senza riuscire a vedere le luci del villaggio, senza sentire la terra fredda sotto di sé, senza che il suo corpo rispondesse ai comandi disperati che gli dava.

Il buio pesto si strinse intorno al suo corpo, mentre lacrime silenziose le scivolavano lungo le guance, inarrestabili. Non le importava di dove fosse, non aveva paura di quel silenzio, né di ciò che poteva succederle. Tutto era passato in secondo piano, mentre come una bambina singhiozzava, senza sentire il rumore dei suoi lamenti.

Nella sua mente vorticavano poche parole. Voglio tornare a casa.

E poi, come la scia eterea di una stella cadente, con la stessa grazia e la stessa velocità, come nell'istante del respiro, nell'attimo della scintilla, il buio si tinse di rosso, e la ragazza seppe di essere a casa. La Dea l'avvolse nelle sue spire bollenti, mentre una fiamma la prendeva dolcemente per il mento, facendole fissare un pontò vermiglio difronte a sé.

Forti non si è,si diventa. Disse con voce dolce.

Quanto ti ho scelto sapevo saresti stata all'altezza del tuo ruolo, e lo penso ancora adesso. Rialzati bambina, ed affronta i tuoi demoni. Non siamo noi a decidere, ma il destino. Ed il destino ha deciso che sarai tu a portar fine alle sofferenze di questo popolo.

La voce che tanto bene conosceva la scaldò in un istante, asciugando con un caldo alito le scie umide sulle sue guance, e facendola sentire di nuovo viva.

Perciò alzati custode, e sii orgogliosa del tuo nome. Lotta per la tua gente, non per il singolo. Sii il vanto della tua razza, custode. Combatti.





Nota dell'autrice 
Vorrei potervi dire che mi dispiece di questo ritardo, e per scusarmi ho afatto un capitolo più lungo del solito ma non sarebbe vero, anzi, perciò mi limito a scusarmi. Sul serio, ho tentato di farmi venire in mente un modo decente per spiegare tutta la cosa di Kaa eccetera, ma non mi è venuto nulla di meglio, e credo sia già tanto se è vagamente comprensibile. :/ Credo prorpio di essere incappata in un blocco della Pseudo-scrittrice. 
Mettedo da parte il capitolo... Sappiate che ho scritto e pubblicato la OS (a cui  tanto tempo fa avevo accennato) su Trevor e Saoirse, con titolo  "Moquette" e di cui vi posto il link perchè sono negata con queste cose e non so creare il collegamento >.< (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2263291&i=1) - OS rigorosamente a rating rosso. - 
Bene, ora ripassiamo al capitolo :) Dato che siete arrivati fino a questo punto, che ne direste di lasciarmi una recensione piccola piccola per dirmi che ne pensate? Anke un "ciao " mi va bene... giusto per farmi sapere che ci siete... e naturalmente questo invito fatto in ginocchio, è valido anche per  la OS. Infine, scusatemi per gli errori che sicuramente troverete e che mi sono come al solito sfuggiti >.<
Oh, e come sempre ringrazio chi mi ha recensito allo scorso capitolo: 
Roberta Styles Cannavo, adlimat, e Giuli_97
Okay, ora ho finito sul serio. Bye Bye,
Ninriel-


 


 


 


 


 


 


 


 

  
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