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Autore: Honey23    10/11/2013    4 recensioni
Il mio cuore si fermò per qualche istante, non era possibile! Quegli occhi, quei capelli, quella faccia era.. No! Non poteva essere, sicuramente era solo una mia vaga impressione probabilmente gli assomigliava solamente, un sosia, dicono che ne abbiamo tanti no?
Genere: Mistero, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Mamma!” mi urlò Ashley  venendomi incontro.
“Amore, come è andata oggi all’asilo?” sollevandola da terra e schioccandole un grosso bacio su quelle sue guanciotte così soffici.
“Bene, mamma andiamo a fare merenda da qualche parte?” mi chiese con gli occhi dolci.
“Mmm birbantella! Va bene dai, dove vuoi andare?” gli chiesi prendendola per mano.
“Voglio una gigante torta al cioccolato”
“Lo sai che non voglio che mangi troppi dolci, non è vero?” con aria seria.
“Uff” mettendo il broncio.

Una cosa che non mi piaceva era vederla con il broncio e triste quindi l’accontentai.. a volte mi chiedevo se non la viziavo troppo!
La portai nella miglior pasticceria in centro, era da un po’ che non ci entravo ed era piena di così tanti ricordi. Quando ero ancora un adolescente ci andavo sempre con la mia amica Rose, in quel momento mi venne spontaneo chiedermi che cosa starà facendo adesso, piano piano avevamo smesso di sentirci così spesso. Forse per i mille impegni che siamo costrette a subire da quando entrambe siamo diventate mamme.

“Buon pomeriggio, cosa vi porto?”
“Una gigantesca torta al cioccolato!” esclamò Ashley allargando le braccia.

La signorina le sorrise ridacchiando e poi mi guardò.

“Una fetta penso che basti, Ash. Per me invece un cappuccino con cioccolato, grazie”
“Io voglio anche da bere, mamma!” disse ovvia.
“Ok, e cosa?”
“Una cioccolata calda, grazie mille!” parlando come una grande.

La signorina mi diede uno sguardo forse per conferma della richiesta della piccola cliente, io annuì e se ne andò.

Mentre aspettammo l’attesa Ash incominciò a raccontare delle sue avventure a scuola. Ma poi qualcosa mi distrasse.
Era entrato un uomo, portava un cappello e dalla tanta gente che c’era non riuscii a vederlo veramente bene in faccia. Lo vidi andare al banco e salutò il personale e ordinò “il solito”. Aveva un aria familiare, ma se magari lo avessi potuto vedere in faccia avrei capito di chi si trattava.
Ashley sembrò accorgersene della mia disattenzione e mi richiamò più volte prima che ritornai alla realtà.
“Mamma! Mi ascolti?”
“Si tesoro, solo che..”
“Ecco a voi! Piccola ecco la miglior torta al cioccolato inglese” servendoci.
“Grazie” dissi guardandola andarsene via.
“Mamma chi c’è? Cosa stai guardando?” mi chiese girandosi anche lei.
“Oh no niente mi sembrava aver visto qualcuno che conoscessi ma evidentemente mi sbagliavo, allora come è questa mega torta al cioccolato?”
“Buonissima! Però io la volevo tutta intera..Uff”
“Una fetta basterà, non preoccuparti!”

Quando Ashley ebbe finito tutto, ci alzammo e andammo alla cassa e pagai.
“Mamma guarda! Un presepe di cioccolato, lo compriamo?”
“Ashley adesso no”
“Ma mamma, come fai a dire di no? E’ così bello!” mi disse con la faccia spiaccicata al vetro.
“Già.. come si fa a rinunciare ad una costruzione di cioccolato?” disse girandosi LUI.
“Appunto!” finì Ashley guardandomi.

Il mio cuore si fermò per qualche istante, non era possibile! Quegli occhi, quei capelli, quella faccia era.. No! Non poteva essere, sicuramente era solo una mia vaga impressione probabilmente gli assomigliava solamente, un sosia, dicono che ne abbiamo tanti no?
“Ashley dobbiamo andare” afferrandola per una mano.
“Ma?”
“Piccola non rassegnarti vedrai che la prossima volta la tua mamma te lo comprerà” fece il signore con un sorriso a 42 denti.
Quel sorriso, non un sorriso qualsiasi! Ma..
“Speriamo” sospirò lei.

E così uscimmo da quella pasticceria, incominciai a camminare veloce avevo la mente in un'altra realtà che quasi non mi rendevo conto dove stavo andando ma a farmi tornare in Terra fu la mia piccola.
“Mamma, per favore.. scusa, scusa non voglio che me lo compri, hai detto di no, giusto? Quindi ok non essere arrabbiata con me.. te lo prometto che non ti chiederò più niente ma per favore andiamo più piano mi fanno male le gambe!”
“Ehy.. No piccola no, non sono arrabbiata con te! Scusa non mi stavo rendendo conto che stavo correndo” abbassandomi a lei.
“Sei sicura?”
“Certo! Piccola io ti voglio tanto tanto bene, per me sei la cosa più importante al mondo, capito?”
“OK, anche io ti voglio bene mamma” abbracciandomi.

***
Anche oggi l’ora di andare a letto era arrivata, accompagnai Ashley in camera sua e l’aiutai a mettersi sotto le coperte e poi gli diedi la buona notte con un bacio. Poi spensi la luce e andai in camera mia.
Mi cambiai e mi misi nel mio letto, era freddo e devo ammettere che mi mancava avere qualcuno che la notte potesse riscaldarmi con un abbraccio, così mi venne in mente Jason, il padre di Ashley. Subito mi venne in mente la mia immagine allo specchio con l’abito da sposa ancora sul letto, stavo guardando la mia pancia e di come l’avrebbe presa Jason quando glielo avrei detto dopo la cerimonia. Poi un flash, buio e mia sorella che entra abbracciandomi forte e io ingenua non capisco.
Mi dissero che era morto sul colpo, un camion aveva tagliato la strada alla sua macchina, diretta in chiesa. Doveva essere il giorno più bello della nostra vita ma qualcuno ci volle dividere per sempre, lasciandomi sola con una figlia.

Poi l’immagine di quell’uomo oggi in pasticceria, il suo sorriso, i suoi occhi che mi guardavano e il mio cuore che si fermò per qualche istante per poi riprendere a battere ancora più forte.

Continuai a rigirarmi nel letto e tutte le volte che provavo a chiudere gli occhi avevo la sua immagine riflessa mentre mi guardava e sorrideva ad Ashley e la domanda che diventava sempre più insistente nella mia testa “Ma è davvero lui? Era lui? Davvero lui?”
Mi alzai di scatto e scesi in cucina a prepararmi una qualche tisana rilassante. Mentre sorseggiavo l’infuso, sperando che mi facesse effetto mi venne in mente di una scatola che avevo sicuramente conservato da qualche parte in mansarda, così lasciai la tazza sul tavolo e mi diressi di sopra, incominciai a cercare. Non sapevo esattamente cosa stessi cercando, o meglio si lo sapevo ma non avevo idea di cosa ci avessi scritto per riconoscerla.

“ADOLESCENZA” lessi su una scatola.

Pensai che doveva essere mia, poiché ero sempre stata io quella che chiamava in modo stupido i contenuti degli scatoloni.
Presi una forbice e tolsi il nastro che la richiudeva, subito trovai le magliette, quelle magliette che avevo indossato ai loro concerti, i CD musicali, i loro DVD.. lettere scritte, frasi, foto, poster, oggetti vari con la loro stampa. Intanto la mia testa aveva incominciato a ripercorrere tutto quanto, le mie lotte per riuscire a vederli, i pianti per non esserci sempre riuscita, pianti di gioia perché finalmente ci ero riuscita, pianti perché le loro voci mi facevano provare brividi, lacrime per il semplice motivo che ero fiera di loro. E poi quella frase: “Directioner is a promise..”

Adesso capivo, forse anche se erano passati anni da l’ultimo concerto, dalla loro ultima apparizione in gruppo, l’ultima canzone, l’ultimo abbraccio.. dove io c’ero ed avevo assistito al loro ultimo giorno come band! Il mio amore per quei cinque ragazzi non era finito come pensavo quando effettivamente avevo chiuso quella scatola, pensando che avevano fatto parte solo della mia adolescenza e basta. Invece adesso stavo incominciando a ripensare che non era così, io provavo ancora qualcosa per loro.

Presi in mano un quaderno, incominciai a sfogliarlo e poi mi soffermai su una pagina.
Era una lettera scritta, scritta da me ad uno solo di loro. C’erano anche quelle che avevo scritto agli altri ma questa era diversa.
Mi misi a leggere, iniziava con caro idolo, non avevo messo nessun nome all’inizio. Arrivai alla fine con le guance bagnate e gli occhi gonfi, chiusi quel quaderno e sussurrando dissi un nome.

“Harry”

Ma si era lui! Era lui quello in pasticceria, doveva essere lui.. non potevo sbagliarmi e poi avevo avuto subito una sensazione inspiegabile appena lo vidi entrare, doveva essere lui!

Passò una settimana.
Quel giorno come tutti andai a prendere Ashley da scuola e la portai in quella pasticceria, sperando di vedere LUI. Ero felice, perché ero quasi certa che lo avrei rivisto dato che mi era sembrato che fosse un cliente abituale.
Entrammo e Ash si andò subito a sedere in un tavolo e io andai a ordinare direttamente al bancone.
“Prego!”
“Allora, potrebbe portarci due fette di torte al cioccolato, un caffè e un succo d’arancia? A quel tavolo laggiù”
“Certo, arriva subito”
Andai da Ash e mi sedetti.
“Ha detto che arriva subito, ok?”
“Si mamma, hai detto la torta al cioccolato? Quella uguale all’altra volta?”
“Si piccola, ne ho ordinate due fette, la volevo provare anche io”
“Speriamo che non ti piace così me la dai a me”
“Che monella che sei! Vieni qua” facendole il solletico e prendendola in braccio.
Arrivò tutto e incominciammo la nostra merenda chiacchierando e scherzando dato che oggi sembrava proprio che dicesse molte cose senza senso che facevano ridere.

All’improvviso arrivò qualcuno alle mie spalle:
“Buon natale, piccolina! Anche se un po’ in anticipo..”
Mi girai e lo vidi, era davanti a me che teneva in mano quel grosso presepe di cioccolato.
“Mamma! Il presepe di cioccolato!” esclamò Ashley tutta contenta, alzandosi in piedi.
“Ashley!” la richiamai.
“Mi scusi, forse non dovevo.. insomma nemmeno ci conosciamo”
“Ehm.. io..”
Perché non riuscivo a parlare? Dove mi erano andate a finire tutte le parole?
“Harry” porgendomi la sua mano.
“Io..” rimanendo fissa a guardarlo.
“E’ bellissimo mamma!” Esclamò Ashley.

Mi ero fermata, le parole non mi uscivano più o meglio mi ero bloccata eppure ero una donna matura e per di più ero diventata mamma non ero mica una stupida adolescente che appena si presentava un occasione del genere faceva scena muta!

“Io non so cosa dire” ammisi.
“Potrebbe iniziare dicendomi il suo nome, lei che dice?” disse imbarazzato.
“Si, oddio scusami.. cioè mi scusi. Ehm io mi chiamo Denise..” dissi ricambiando la mano.

Ok avevo appena avuto una stretta di mano con Harry Styles? Quel ragazzo per cui avevo perso la testa tanti anni fa? E ora era davanti a me? Non poteva essere vero!

“Posso sedermi?”
“Oh ma certo” spostando la mia borsa e il cappotto dalla sedia vuota per fargli posto.
“Grazie, questo presepe pesa tantissimo, saranno chili di cioccolato!”
“Oddio che buono!” disse con gli occhi luccicanti Ashley.
“Ashley, basta! Per favore..”
“Non si preoccupi Denise, insomma fa bene l’ho preso apposta per lei.. sa mi ha fatto tenerezza l’altra volta”
“Ma non doveva disturbarsi davvero! Giusto Ash?”
“Mamma, la maestra dice che non si rinuncia mai ad un regalo offerto dagli altri, quindi grazie mille signore”
“Ahaha che bambina sveglia, è davvero bellissima..”
“Oh grazie”
“Come la mamma d’altronde, giusto?”
“Oh.. io..”

Penso che stessi arrossendo, improvvisamente sentì caldo stavo andando letteralmente a fuoco! Pensavo che superati i 25 anni queste reazioni non sarebbero più successe ma forse mi sbagliavo o forse perché il mio idolo mi aveva appena detto che ero bellissima.. Oh mio Dio aiutami!

“Allora, abitate da queste parti?” ci chiese.
Incominciammo a fare una semplice conversazione e mi calmai leggermente, riuscimmo addirittura a scherzare cosa che mi sorprese perché era ancora una situazione strana, stavo parlando con Styles, il riccio degli One Direction, la più grande boy band di tanti anni fa che poi non si sa perché da un giorno all’altro sparirono.

Avrei voluto abbracciarlo, era quello che avevo sempre desiderato, ma non penso sarebbe stato opportuno saltargli addosso e urlando “Harry ti amo!” cosa che probabilmente a 16 anni avrei fatto senza pensarci due volte. Ma adesso ero cresciuta e poi avevo una figlia ed eravamo in un luogo pieno di persone.

“Oddio sono già le sei e mezza, forse è meglio se ritorniamo a casa che dobbiamo ancora lavarci e fare tutto che domani si rivà a scuola, vero Ashley?”
“Ma mamma io mi stavo divertendo”
“Dai piccola ha ragione la mamma, giocheremo un'altra volta, ok?”
“Va bene, prometti!”
“Promesso” disse Harry dandole un bacio.
Oddio pensai.
“Ci vediamo allora, se ripassate di qui.. vengo tutti i giorni a prendere il caffè di pomeriggio”
“Perfetto, allora quando verremo a fare merenda.. ci incontreremo” dissi guardando Ashley.
“Ti serve una mano, con il presepe?”
“Oh, no cioè penso di farcela grazie comunque.. e grazie per averci offerto tu la merenda”
“Di niente è stato un piacere Denise..”
“Ok, alla prossima allora.. Harry”
“Sicuramente, ciao Ashley”

Uscimmo e andammo verso la macchina quando mi sentii chiamare di nuovo.
“Denise! Aspetta..”
“Harry..” dissi sorpresa.
“Tieni, è il mio numero.. stavo pensando che potremmo andare qualche volta a cena fuori insieme” porgendomi un foglietto.
“Harry io..”
“No, ok lascia stare. Che stupido che sono! Come ho fatto a non pensare al fatto che sarai sposata.. scusa io”
Lo bloccai.
“No, non sono sposata e.. lui non c’è più”
“Papà è in cielo” disse Ashley indicando in alto.
“Oh, scusa io..”
“Tranquillo, non potevi saperlo e comunque volentieri potremmo sentirci magari per un sabato sera.. tanto siamo sempre sole io e Ashley, non è vero piccola?”
“Si siamo tutte sole anche di notte, non è bello lo sai? Perché io vorrei che ci fosse qualcuno che ci proteggesse dai mostri” disse Ashley.
Sorrisi guardando Harry con aria di perdono.
“Allora vorrà dire che ogni tanto passerò a sorvegliare per vedere che non entri nessun mostro cattivo, va bene?”
“Sii” disse contenta.
“va bè adesso è meglio se andiamo però.. ciao Harry”
“Ciao” alzando la sua mano e sorridendoci.
 
Mi girai con un enorme sorriso nelle labbra mentre prendevo per mano Ashley, consapevole che quel “Ciao” sarebbe stato l’inizio del mio sogno che man mano si sarebbe avverato.
 
 
 

*Spazio Autrice* 

Ciao a tutti! Questa è la mia prima storia che pubblico, mi piacerebbe tanto sapere i vostri pareri e consigli quindi RECENSITE in tanti, mi raccomando! Spero che la vedrete in tanti**

 

 
 

  
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