01. Holding Hands
Rumpelstiltskin stava
sistemando gli ultimi conti del mese di dicembre quando il
campanellino trillò, strappandolo dalla sua tranquillità. Era sul
punto di far notare il cartello Close appeso
sulla maniglia, ma un profumo intenso di fragola gli fece
alzare gli occhi dai registri: sorrise ancor prima di vedere Belle.
«Dearie!» la salutò,
prendendosi qualche secondo per osservarla bene. Aveva un cappotto
rosso, un berretto di lana, una sciarpa ben stretta attorno al collo
e un paio di guanti bianchi. Era uno splendore, pensò Rumpel, anche
così infagottata.
«Ancora qui?!» esclamò
la ragazza, già arrivata al bancone.
«Sweatheart,
stavo solo-» tentò di giustificarsi lui.
«Quanto tempo ti serve?»
chiese Belle, ignorandolo quasi del tutto.
«Non lo so, esattamente.
Non fare quella faccia, dearie! Sei stata tu a dirmi che non ha senso
usare la magia per queste sciocchezze!»
Già, con la magia
avrebbe fatto sicuramente prima...
Belle si mordicchiò il
labbro inferiore, pensierosa. Quindi sospirò, roteando gli occhi.
«E va bene!» concesse,
esasperata. «Per oggi potremmo fare un'eccezione. Ma che non si
ripeta più!»
Rumpel sollevò un angolo
della bocca in un ghigno poco convincente.
«Ai vostri ordini,
Principessa!» e con un movimento fluido della mano fece apparire le
somme che stava tirando da un'ora.
«Direi che ho terminato,
dearie. Adesso vorresti essere così gentile da spiegarmi il motivo
di tanta fretta?»
Belle sorrise, una luce
intelligente ad attraversarle gli occhi azzurri.
«Seguimi!» annunciò,
allontanandosi dal mobile di mogano. Ridacchiò di fronte
all'espressione dubbiosa del suo uomo. «Non farti pregare, Rumpel!»
Fu costretto ad obbedire:
la seguì fin sulla soglia del negozio, indossando il soprabito nero.
Fece per prendere l'ombrello, ma una mano inguantata lo fermò appena
in tempo.
«No, aspetta.» gli
disse Belle, aprendo la porta.
Rumpel non riuscì a
trattenersi dallo sgranare gli occhi: morbidi fiocchi di neve
volteggiavano al chiarore dei lampioni.
«Nevica!» esultò la
donna al suo fianco, l'aria da bambina impressa sul volto. «Capisci?
Nevica! Finalmente!»
Rumpel annuì, ripensando
alla disperazione di Belle davanti al ritardo di quel prato bianco.
Sussultò appena quando
sentì le dita lanose della giovane intrecciarsi alle proprie. Non
servirono parole per capire cosa volesse dirgli.
Abbozzò un sorriso prima
di annullare la distanza tra di loro, schiudendo le labbra di Belle
in un dolce bacio, uno di quelli che per tanto tempo aveva temuto.
Si beò della sue guance
lievemente arrossate, della sua espressione tenera e quasi infantile;
quindi, con un gesto del braccio libero, la invitò ad uscire per
seguirla un attimo dopo.
Passeggiarono a lungo,
mano nella mano, incuranti dei malanni: in quel momento esistevano
solo loro e la neve.
«Natale non è Natale
senza la neve!» sentenziò Belle con voce trasognata.
Rumpelstiltskin pensò che aveva ragione.
Parole:
449
Nota
dell'autrice: Eccomi qua,
di nuovo! :D
Incuriosita
da questa sfida, da tutte coloro che l'hanno intrapresa, convinta
infine da Erin00
– che ringrazio infinitamente per questo! –, ho deciso di
mettermi in gioco con la mia OTP, alias RumBelle! Sono stata
indecisa, a dirla tutta, su quale coppia scegliere, ma il mio amore
per loro è stato troppo forte! Spero di riuscire nella Challenge,
soprattutto in fatto di tempistica!
Vorrei
dire due paroline sul titolo della raccolta: “Nella
spirale della rosa” vorrebbe
essere un richiamo al labirinto della rete mentale dei pensieri di
ognuno di noi. Il labirinto è simboleggiato dai petali della rosa,
di cui, infatti, è difficile stabile l'origine e i punti di
congiunzione, anche se la si osserva dall'alto. Questi sono i postumi
della lettura di “Il nome della rosa” - che consiglio vivamente a
chi non l'ha letto! - di Umberto Eco. ;)
Ringrazio
tantissimo chi è arrivato fin qui a leggere, chi vorrà lasciarmi un
commento di qualunque tipo e chi vorrà seguire questa raccolta!
Un
bacione grandissimo a tutti voi!
A
domani! ;)
Julie_Julia