Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: emme30    10/11/2013    4 recensioni
[Seblaine Brokeback Mountain!AU]
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: AU, Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Questa Fanfiction è in risposta alla sfida lanciata da Fiby_Elle sul gruppo 
Seblaine Events.

"Film famosi! 
Prendete i nostri Seblaine e fateli diventare i protagonisti del vostro film preferito! Non è necessario ripercorrerlo dall'inizio alla fine o essere fedeli alla sua trama (è ovvio che potrebbero servire degli adattamenti!) basta anche solo una scena, la vostra preferita!"







Take Me Back There
 
 
E' l'alba. Il sole tinge di rosso le creste delle montagne che spuntano all'orizzonte, ma Sebastian non le vede dal finestrino del camion che percorre tranquillo la strada in mezzo alle praterie. Ha gli occhi socchiusi, il faticoso respirare del camionista che gli ha concesso un passaggio fa compagnia ai suoi pensieri.
Sprofonda ancora di più nel suo sedile, calandosi il cappello sugli occhi e cercando di dormire un poco.
 
 
 
 
 
 
Arriva a destinazione in anticipo. Fa caldo per essere maggio, una goccia di sudore che gli scivola lungo la tempia lo convince a togliersi la giacca e a mettersela su una spalla. Il cielo azzurro è cosparso di nuvole bianche e grigie e c'è odore di erba appena tagliata nell'aria.
Mentre aspetta fuori dal camper del signor Aguirre, si accende una sigaretta. Alza un sopracciglio quando vede un'autovettura nera con il motore scoppiettante avvicinarsi e parcheggiare poco lontano. Il proprietario del veicolo scende dall'auto imprecando. Sebastian alza un poco lo guardo per vederlo tirare un calcio al metallo arrugginito della carrozzeria e sistemarsi il capello a tesa larga in testa. E' giovane probabilmente tanto quanto lui, ha i capelli scuri e i tratti marcati. Non è particolarmente alto e ha l'aria di uno del sud. Sebastian fa un tiro della sua sigaretta, ma non intende iniziare una conversazione con il nuovo arrivato.
 
 
 
 
 
Dieci minuti dopo lui e il ragazzo della macchina sono assunti come guardiani di un branco di pecore, su a Brokeback Mountain. Lo scorbutico signor Aguirre spiega loro cosa dovranno fare durante tutta l'estate: controllare l'accampamento, tenere lontani i coyote, non accendere fuochi, e sostanzialmente contravvenire alle leggi della guardia forestale.
Sebastian se lo aspetta, questi sono gli impieghi che svolge di solito, è abituato alla solitudine e al lavoro duro ormai.
Vengono buttati fuori dal capanno del signor Aguirre in malo modo, ma prima che Sebastian possa pensare a cosa fare fino all'indomani mattina, quando saranno condotti a Brokeback Mountain, ode per la prima volta la voce del ragazzo che gli terrà compagnia per tutta l'estate
“Blaine Anderson,” dice cordiale porgendogli una mano, la sigaretta che gli pende dalle labbra e un mezzo sorriso.
“Sebastian,” risponde lui, stringendo deciso il palmo del ragazzo.
“Un cognome non te l'hanno dato?”
Sebastian lo guarda alzando un sopracciglio. “Smythe,” risponde infilandosi le mani in tasca, distogliendo lo sguardo da quegli occhi chiari.
“Piacere di conoscerti, Sebastian Smythe.”
 
 
 
 
 
Si ritrovano a bere birra in un saloon, a scambiarsi aneddoti e storie di vita. A Blaine piace parlare, gli racconta del suo austero padre, dei rodei, degli anni precedenti a Brokeback Mountain. Sebastian spiccica due parole sulla morte dei suoi genitori e di come sia cresciuto con i suoi fratelli.
Fumano e bevono, e quando devono salutarsi, Sebastian pensa che sarebbe potuta andargli peggio.
 
 
 
 
 
 
Ci impiegano una giornata a portare il branco di pecore ai territori del pascolo e a trovare il posto giusto per l'accampamento. Non è la prima volta che Sebastian ha a che fare con una quantità così grande di animali, e grazie alle proprie conoscenze e quelle di Blaine riescono a finire la giornata nel migliore dei modi, trovando una radura perfetta per l'accampamento e separandosi quando comincia a scendere la sera.
Sebastian osserva Blaine allontanarsi sul suo cavallo e sparire i mezzo agli alberi senza dire una parola, diretto sulle vette delle montagne.
Si sistema il cappello sul capo e si accende una sigaretta, per poi sedersi accanto al fuoco e lasciare che il frinire dei grilli e tutti i piccoli rumori della foresta lo facciano addormentare.
 
 
 
 
 
Sebastian vede Blaine soltanto ai pasti, ma è in quelle occasioni che riesce a conoscere un po' meglio quel ragazzo così estroverso che ha sempre un sorriso per lui, anche quando torna all'accampamento bagnato fradicio per via dei temporali che lo sorprendono mentre è a cavallo. Sebastian gli racconta della sua ragazza e dei loro progetti finito il lavoro, Blaine si lamenta di non poter accendere il fuoco quando è sulle montagne con le pecore e di quanto sia difficile tenere a bada i coyote.
I giorni si susseguono quasi tutti uguali, ma a Sebastian non dispiace, la compagnia di Blaine non è fastidiosa come quella delle altre persone.
 
 
 
 
 
 
Sebastian incontra il suo primo orso un venerdì che va a ritirare le provviste dal fattorino del signor Aguirre. Cade da cavallo, prende una testata su una pietra e perde il controllo dei muli. Ci mette quasi tutto il giorno a tornare all'accampamento, per poi trovarsi davanti un Blaine irritato quando smonta da cavallo.
“Ma dove cazzo eri finito? Sto tutto il giorno su con le pecore, torno giù che muoio di fame e ci sono solo fagioli!”
Sebastian non gli risponde, passa accanto al fuoco e sa che la luce gli illumina il taglio con sangue incrostato che ha sulla fronte.
“Ehi, cosa hai sulla fronte?”
Sebastian gli racconta schietto cosa è successo, ma non riesce a finire di parlare, visto che sente qualcosa di umido premergli contro la tempia. Si volta di scatto e prende il panno bagnato che sta usando Blaine per pulirgli la ferita.
“Da' qua, faccio io,” gli dice scontroso evitando i suoi occhi.
 
 
 
 
 
Vista la mancanza delle provviste il giorno dopo vanno insieme a caccia. Sebastian riesce ad abbattere un alce bello grosso.
“Ma sei un grande!” Blaine gli dà una pacca sulla spalla quando l'alce stramazza al suolo. Sebastian sorride.
 
 
 
 
 
 
 
Attorno al fuoco e nel silenzio delle montagne parlano di religione, di fidanzate, di genitori, di fratelli e sorelle. Blaine suona la sua armonica e Sebastian lo insulta con un sorriso sulle labbra ogni singola volta che vede l'oggetto di metallo uscire dalla tasca della giacca di Blaine.
Non sa perchè, ma Blaine gli fa venire voglia di fidarsi della gente.
 
 
 
 
 
 
 
Si ritrovano una sera a scherzare intorno al fuoco, a bere whisky, a fumare, a chiacchierare del più e del meno, di cose importanti, della propria vita. Sebastian non sa perchè, ma non gli dispiace raccontare tutte queste cose a Blaine. Non ha mai avuto neanche voglia di raccontarle alla sua ragazza.
L'alcol ferma il tempo, ed è quando la bottiglia è vuota che Sebastian si ricorda che deve tornare sulla vetta delle montagne per badare alle pecore. Ignorando i suoi doveri e ridacchiando divertito, si fa prestare una coperta da Blaine, decidendo di rimanere a dormire lì e raggiungere il pascolo alle prime luci del mattino.
“Non appena si spegnerà il fuoco creperai di freddo,” lo avverte Blaine alzandosi in piedi e avvicinandosi alla tenda. “C'è posto per due qui dentro, non mi dispiace se vieni anche tu.”
“Tu dammi una coperta,” taglia corto Sebastian, sdraiandosi sulla schiena e con la testa leggera.
 
 
 
 
 
 
 
Un'ora dopo il fuoco si spegne e Sebastian non riesce a smettere di battere i denti dal freddo e a tremare convulsamente. Si rannicchia di più nei sui vestiti, ma sente forte la voce di Blaine che è sicuramente un sussurro.
“Sebastian,” lo chiama, “Vieni qui, ci stiamo in due.”
Forse è l'alcol che lo fa alzare – e inciampare in un pentolino – ma un minuto dopo Sebastian è rintanato nella tenda insieme a Blaine, sdraiato sulla schiena e con il calore del ragazzo premuto contro il proprio fianco.
Si addormenta senza pensare ad altro.
 
 
 
 
 
 
 
 
Si sveglia quando sente una mano andare a stringersi il polso e i riccioli di Blaine solleticargli il naso. Ci mette un paio di secondi per rendersi conto di stare abbracciando il ragazzo addormentato accanto a sè. Si tira su in fretta e con lui anche Blaine, accucciati al buio, i tratti del volto illuminati dalla luce della Luna che filtra dall'apertura della tenda. Sebastian lo guarda per un momento che sembra infinito, stringendo la stoffa della sua camicia nel pugno della mano. Non riesce a capire cosa sta succedendo e non riesce ad accettare ciò che quello sguardo gli sta facendo provare.
Blaine si sfila la giacca.
Cosa fai?” Sebastian ha quasi paura di ottenere una risposta, ma Blaine gli prende il volto tra le mani ed è così vicino che quasi riesce a specchiarsi nei suoi occhi, è così vicino che sente chiaramente il suo respiro impregnato di Whisky contro le labbra.
Poi Blaine porta le mani a slacciarsi la cintura dei pantaloni e Sebastian si ritrova a imitarlo, a togliersi la giacca e a slacciarsi i jeans. Stringe forte la stoffa della camicia di Blaine e lo fa voltare, lo fa sistemare a carponi mentre il silenzio della valle è disturbato dal tintinnio delle cinture e del frusciare dei vestiti che vengono brutalmente stropicciati nel tentativo di mostrare pelle nuda.
Si lecca una mano Sebastian e la porta a inumidire la propria eccitazione, prima di infilarsi a fatica nel corpo di Blaine davanti a sé. Grugnisce per il piacere, sente Blaine gemere e sbattere il pugno contro le coperte. Muove i fianchi in avanti senza grazia, senza dolcezza, sopraffatto da quel momento e il corpo caldo che ha davanti, lasciando che i gemiti e grugniti di Blaine gli riempano le orecchie.
Viene come mai è venuto in vita sua e si lascia andare sfinito sulle coperte accanto al corpo ansimante del ragazzo.
 
 
 
 
 
Il mattino dopo Sebastian lascia la tenda senza neanche dire una parola. Si tira su i blue jeans e con un tremendo mal di testa prepara il proprio cavallo. Un attimo prima che possa montarci su, sente la voce di Blaine alle sue spalle.
“Ci vediamo stasera per cena?”
Sebastian galoppa via senza neanche rispondergli.
 
 
 
 
 
 
Un paio di giorni dopo Blaine è sulle montagne a controllare le pecore, quando Sebastian lo raggiunge. Si siede accanto a lui, il cielo cosparso di grossi nuvoloni.
“E' una cosa che inizia e finisce qui,” dice con un sussurro guardando l'orizzonte.
Percepisce Blaine guardarlo, ma lui non si volta. “Non c'è bisogno che lo sappia nessuno.”
Sebastian è d'accordo con lui, e ci tiene a dire ad alta voce quel pensiero che lo ha ossessionato negli ultimi giorni. “Io non sono... così.
Non riesce neanche a dirla quella parola che gli sa di sporco e immorale.
“Nemmeno io,” è la risposta immediata del ragazzo.
Non dicono altro, si limitano a guardare le pecore fino a quando non c'è bisogno di tornare all'accampamento.
 
 
 
 
 
 
 
Quella sera Sebastian vede Blaine spogliarsi nella tenda e qualcosa dentro di sé lo fa alzare dal suo tronco d'albero e entrare nel piccolo spazio angusto in cui è sdraiato il ragazzo.
Blaine si tira su a sedere quando lo vede entrare, allungando le braccia fino a sfiorargli le guance. Sebastian adagia la fronte sulla sua e chiude gli occhi.
“Scusa,” mormora, anche se non sa bene perchè.
“Non fa niente,” sussurra Blaine contro le sue labbra. E' vicino, come quella prima notte, ma questa volta non c'è più l'urgenza che li ha colti quella volta. Blaine si allunga verso di lui per baciarlo, ma Sebastian non se la sente di ricambiare, non ancora almeno. Si sdraia sul petto di Blaine, lascia che il ragazzo gli accarezzi i capelli e il viso, e a un tratto lo sente il bisogno di baciarlo.
Lo bacia.
Per tutta la notte.
 
 
 
 
 
 
 
Cambia tutto e non cambia niente.
Passano i giorni, i mesi, temporali, nevicate, belle giornate di sole.
Fino a quando, a metà agosto, il signor Aguirre decide di farli tornare a valle con le pecore, interrompendo il loro soggiorno a Brokeback Mountain in anticipo.
Quando Blaine glielo dice, Sebastian è frustrato e irritato.
“Ci toglie un mese di paga così!” si lamenta alzando le braccia al cielo, cercando di mantenere segreto il motivo della sua irritazione.
“Se hai bisogno di soldi te li posso prestare io,” propone Blaine mentre sta smontando la tenda.
“Non ho bisogno dei tuoi soldi, non sono mica un accattone,” è la risposta sibilante di Sebastian poco prima di allontanarsi con una sigaretta tra le labbra.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Blaine lo raggiunge dopo poco facendo roteare un lazo e lanciandoglielo contro. Sebastian vorrebbe sorridere, ma non se la sente, i suoi pensieri sono troppo pesanti nella sua mente.
“Dobbiamo andare, cowboy,” lo canzona Blaine porgendogli una mano per farlo alzare.
Sebastian non afferra il suo palmo, ma si tira su lo stesso, avvicinandosi con passo annoiato ai cavalli. Non si aspetta che Blaine gli lanci il lazo ai piedi e lo faccia cadere sull'erba.
Si volta sulla schiena e si ritrova il ragazzo su di sé con un sorriso divertito, entusiasmato da quello che sembra un nuovo gioco.
Ma Sebastian non vuole giocare, non si sente felice. Sebastian è arrabbiato, Sebastian non vuole tornare a valle.
Sbatte Blaine contro l'erba e comincia a strattonarlo per la camicia, la rabbia che gli scorre nelle vene gli fa venire voglia di spaccare tutto. Blaine percepisce che quello che è cominciato come un gioco si è trasformato in uno scontro e non appena Sebastian gli libera un braccio si ritrova a sferrargli un pugno contro il naso.
Sebastian percepisce subito il dolore e il sangue caldo bagnargli le labbra e il mento. Le mani di Blaine sono a pulirlo immediatamente, e dal suo tono di voce Sebastia riesce ad avvertire il suo dispiacere.
“Sebastian,” dice pulendogli il sangue con la manica della camicia. “Vieni qui, non è niente, non è niente,” continua a balbettare quelle parole, e Sebastian sa quale significato nascondono.
“Non è niente,” dice ancora pulendolo, accarezzandogli le guance, ma quelle parole lo fanno arrabbiare ancora di più.
Gli tira un pugno su una tempia e scappa via, lasciandolo sull'erba.
 
 
 
 
 
 
Tornano a valle in silenzio, evitando di guardarsi o di menzionare quell'ultimo scontro, quell'ultimo momento in cui sono stati così vicini.
Si congedano con il signor Aguirre e si avviano verso la macchina di Blaine. Dopo averlo aiutato a farla partire, Sebastian controlla il suo bagaglio e impreca ad alta voce appoggiandosi al ferro vecchio di Blaine.
“Cavolo, ho dimenticato una camicia su a Brokeback Mountain.”
Ha lo sguardo basso, non vede come le guance di Blaine si tingono di rosso.
“Ci sarai l'estate prossima?”
Sente una punta di speranza nella domanda di Blaine, e vorrebbe guardarlo negli occhi e dire di sì, ma continua a fissare il terreno e a giocare con i lacci del proprio sacco.
“Penso di no, te l'ho detto che io e la mia ragazza ci sposiamo,” fa una pausa e fa finta di non vedere la delusione dipinta sul suo volto. “Vedrò se mi prendono in qualche fattoria.”
Blaine annuisce, ma rimangono in silenzio per un paio di attimi.
“Può capitare di rivedersi,” borbotta dopo un poco Sebastian, improvvisando uno di quei rari sorrisi che solo Blaine riesce a fargli fare.
Lui si morde il labbro e annuisce. “Certo,” dice deluso. “Certo.”
Sebastian lo guarda ancora una volta, sentendo il sapore di quell'addio sulla punta della lingua, ma non riesce a dirlo.
Non vuole dirlo.
Quindi non lo dice, si mette il sacco in spalla e dà la schiena a Blaine allontanandosi da lui con mani tremanti e un grande dolore nel petto.
Tiene lo sguardo basso fisso sull'asfalto, perso nei suoi pensieri e nei ricordi, e non sa che Blaine lo guarda nello specchietto retrovisore mentre si allontana.
Resiste per un paio di minuti. Il primo vicolo in penombra che incontra sente la gambe cedergli e la nausea annebbiargli i sensi. Grugnisce, non riesce a respirare, cade sulle ginocchia nella polvere. Cerca di coprire con il cappello le smorfie che sa di stare facendo, prova a tenere le labbra sigillate e non lasciarsi scappare quei rantoli di dolore. Prende a pugni il muro, sente le nocche spaccarsi e l'odore di sangue gli riempe le narici. Vuole farsi male, vuole riuscire a non pensare al dolore che sente nel petto.
Ma è tutto inutile.
La solitudine torna, e non ha mai fatto così male come questa volta.
Sente le lacrime bagnargli il volto, ma l'unica cosa a cui riesce a pensare è ritornare su, su a Brokeback Mountain, alle notti in tenda, alle pecore e ai coyote, a quando abbracciava Blaine attorno al fuoco la sera e guardavano le stelle in cielo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: emme30