Ambientazione: Fine del volume 4 di Trinity Blood
Genere: Introspettivo, Triste
Avvertimenti: Flash fic
Rating: Verde (?)
Tutti i personaggi appartengono a Sunao Yoshida. Se fossero miei Abel e Radu sarebbero già nella mia stanza ù.ù (e mi pare ovvio, guardateli che fighi!)
Devil [Listen Me]
[416 parole]
Mo...
- mo...
...
Mostro!
Paura Mettersi in salvo paura... paura, pa- Scappa scappa scappa!
- Mostro! - urlò rauca Esthel, piangendo e tremando di paura.
Il Krsnik si bloccò, voltandosi verso la suora.
Mi ucciderà... mi ucciderà...
Paura
Morte morte! Morte!!
- Che cosa sei, tu?! - chiese abbracciando stretta Ion. Il Krsnik le si avvicinò. Non era sua intenzione... non voleva, non voleva. Esthel non avrebbe dovuto vederlo. Non voleva che lei avesse paura di lui.
Non voleva essere abbandonato, additato, marchiato.
Mostro. Si, lo era. Però... però... preferiva i sorrisi ai pianti impauriti, non voleva che lei scoprisse
La sua Natura?
- Non ti avvicinare, ti prego... - sussurrò flebile Esthel per poi cadere svenuta, in balia del Krsnik.
Lui, il “mostro”, tremò e si abbassò su di lei.
No... non lo vedi?
Non lo vedi che sono io?
Io sono... A b e l
Esthel.
Esthel.
Esthel.
... Io ... un mostro ...
Lo sapeva anche lui.
Anche lui.
***
Esthel era ricoverata in infermeria, immobile nelle candide lenzuola.
Non voleva svegliarsi e trovarsi di fronte il mostro.
Non poteva svegliarsi dal sonno, non ce l'avrebbe fatta.
Era meglio dormire, dormire per sempre e cercare di non sognare quel... diavolo, perché se no sarebbe diventato un incubo.
Lei voleva un sogno ovattato e morbido, con rose e magari ancora nella sua vecchia chiesa. Si, un bel sogno... tè, dolcetti e zucchero filato.
Ma un fiore sbocciava violaceo, malsano, maligno su quell'ovatta ... e cresceva, cresceva a dismisura, fino a soffocare tutto e poi a ...
Far rinascere.
Abel si mosse incerto nel corridoio, con la sua veste ancora tutta lacera e malridotta che gli scopriva il petto e la schiena.
Si sarebbe dovuto cambiare, prima o poi.
Tok.
Appoggiò la spalla destra sul muro
... un mostro ...
Si fece scivolare sino a terra, sedendosi sulle gambe piegate
Non ti avvicinare, ti prego ...
Si guardò le mani, mentre un groppo alla gola lo opprimeva sempre di più, e si tenne la testa fra le mani, stringendo i capelli argentati e lasciandosi andare.
Non lo vedi che è disperato? Non lo vedi che trema spasmodicamente... che cerca di fare il suo dovere?
Non senti il suo bisogno?
Non noti che il “mostro” desidera qualcuno accanto?
E...
...
Esthel.
Non c'è peggior mostro di chi non vuol aiutare, vedere, sentire.
L'indifferenza è una delle mostruosità dell'uomo.
La paura è una delle debolezze dell'uomo.
Ma tu puoi ancora decidere.
Chi è il vero mostro?
Autrice Time:
Non voglio condannare Esthel, con questa storia. Davvero, ha avuto tutte le ragioni del mondo.
Ho solo voluto esprimere il mio Abel che mi premeva, che mi doleva e pulsava dentro. La fine del volume 4 mi ha distrutto (l'ultima pagina, si) dentro, mi ha fatto soffocare e rattristare. Abel ç_ç
Recensite numerosi, ci tengo.
Davvero davvero.
Per favore!
Kokò