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Autore: SlytherinPrincess    23/04/2008    3 recensioni
C’era una volta, una bambina. Tutti la invidiavano perché era felice. Lei, mamma, papà e il suo piccolo fratellino vivevano felici in una casa appena fuori un piccolo paesino. Sì, c’era una volta perché adesso non c’è più…...nella stessa radura dove tutto era iniziato e dove tutto sarebbe finito… Ma comunque insieme… E questa volta per sempre; La fiaba più bella: la vita… NON HO RESISTITO... IL 2 CAP VISTO DAGLI OCCHI DI HUGO... SPERO CHE VI PIACCIA^^ KISS DEBBY
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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C’era una volta, una bambina. Tutti la invidiavano perché era felice. Lei, mamma, papà e il suo piccolo fratellino  vivevano felici in una casa appena fuori un piccolo paesino.

 

Sì, c’era una volta perché adesso non c’è più… Aveva sedici anni quando mamma e papà divorziarono e suo fratello scappò lontano senza lasciare traccia di sé; lei era rimasta sola con sua madre.

 

Tutti la guardavano con cattiveria.

 

“Ben ti sta!” gli dicevano dei ragazzi.

 

“Sì, eri troppo felice! Ora tocca anche a te soffrire!” replicavano le ragazzine.

 

La bambina piangeva… Piangeva e cresceva… Cresceva e odiava… Odiava e sognava…

 

Dove era la sua felicità? Dovere era il suo principe azzurro?

 

Sogni stupidi, sogni da bambini… Semplicemente sogni.

 

Sognava e viveva nei suoi sogni, chiusa in sé stessa, creò il suo piccolo mondo incantato dove non esisteva odio, solitudine e paura. Disegna quei mondi tanto particolari e tanto amati, la sua unica compagnia.

 

Passarono molti anni e quella bambina crebbe e diventò una splendida e riflessiva donna.

 

Disegnava e sperava… No usciva mai dalla sua dimora se non per recarsi nella sua radura incantata. La stessa radura che avevano come sfondo i suoi quadri. La luce filtrava fra gli immensi e secolari alberi. Sospirò; silenzio. Amava il silenzio, viveva con esso. La madre era morta da anni e il padre si era risposato, lei non voleva stare con la sua nuova famiglia, odiava quella donna, suo padre e i suoi nuovi figli. Rimase sola.

 

Sotto un salice piangente era stata collocata la tomba della madre, La giovane vi ci sedette di fianco parlandole come se lei fosse lì.

 

Si portò le ginocchia al petto lasciando che i suoi lunghi capelli ramati le scendessero scomposti sul dolce viso cosparso di tenere lentiggini. Rimase lì per ore fino a che non udì dei leggeri passi; alzò lo sguardo verso il punto dove quei passi si erano bloccati.

 

Eccolo, dinnanzi a lei, un angelo? Il suo principe azzurro?

 

Il ragazzo le sorrideva, i lunghi capelli biondi gli cadevano composti sul viso delicato e aristocratico.

 

“Ciao, Rose,” disse il ragazzo con voce angelica.

 

“Ciao, Scorpius,” sussurrò lei con voce bassa e soave, si stupì di riuscire a parlare con le persone, erano anni che non lo faceva più.

 

“Come stai?” domandò lui sedendosi dinnanzi a lei.

 

“Bene e tu?” chiese timidamente immergendo i suoi occhi cobalto in quelli color acciaio del ragazzo; arrossì.

 

Cadde di nuovo silenzio; non imbarazzante, un silenzio dolce e carico di tacite domande.

 

I mesi passarono, Rose e Scorpius si incontravano tutti i giorni nello stesso posto, nella radura. Parlavano, si sfogavano, si conobbero… 

 

Rose era intelligente come la madre, e Scorpius era un buon ascoltatore.

 

Lei parlava e lui ascoltava; lei piangeva e lui la consolava; lei cercava affetto e sicurezza e lui la baciava dolcemente senza pretese, con estrema calma. In quella radura sempre verde non esisteva nient’altro che loro due. Rose fece vedere i suoi disegni a Scorpius,fu l’unico che li vide.

 

C’era una volta una donna infelice e sola, che piangeva tutte le notti perché era triste. Tutti la evitavano come la peste.

 

Sì, c’era una volta perché adesso non c’è più. Tutti la invidiavano perché era felice e aveva una famiglia, dei figli stupendi. La gente era invidiosa, perché lei era bella come una principessa nel suo castello di cristallo e forte come una fenice che rinasce dalle sue stesse ceneri… Non era più sola c’era lui accanto a lei… Il suo Scorpius, nella stessa radura dove tutto era iniziato e dove tutto sarebbe finito… Ma comunque insieme… E questa volta per sempre;

 

La fiaba più bella: la vita…

 

 

  
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