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Autore: Stella_Del_Mattino    11/11/2013    3 recensioni
31 ottobre 2020. La classica tensione tra Serpeverde e Grifondoro non sembra essersi attutita negli anni e quando i rosso-oro superano i verdeargento nella classifica della Coppa delle Case, proprio il giorno di Halloween, innescano la vendetta di quest'ultimi ...
{Questa one shot partecipa al contest "Halloween's night" do Bellatrix_Black sul Forum}
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lysander Scamandro, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nick (Forum ed EFP):  Evelyne13211
 
Titolo: Happy Halloween, Gryffindor
 
Genere: Comico (spero xD)
 
Rating: Verde
 
Pacchetto scelto: I. Nuova Generazione; Prompt (Aria, Fuoco, Acqua); Incantesimi (Aguamenti, Levicorpus, Protego)
 
Personaggi: Dane Higgs (OC), Scorpius Malfoy, Evelyn Zabini (OC), Albus Severus Potter, Rose Weasley, Lysander Scamandro.
 
Vostre note: come hai visto ho inserito due personaggi di mia invenzione, che sono rispettivamente il migliore amico e la cugina di Scorpius, ovviamente entrambi Serpeverde.
La storia ruota intorno a uno scherzo e la coppia presente (che non ti anticipo qual è *muahahaha*) è quindi solo accennata, in quanto non è una storia fluffosa, per niente xD

Happy Halloween, Gryffindor
31 ottobre 2020
16. 30,  Sala Comune dei Serpeverde
― Ragazzi, è Halloween! Che cos’è questo mortorio? ― Evelyn Zabini afferrò per la cravatta un ragazzino del secondo anno e, letteralmente, lo scaraventò giù dalla poltrona su cui era seduto, per poi prendere il suo posto.
Il divano di fronte a lei era occupato da due ragazzi, uno biondo e l’altro moro, intenti a concludere una partita agli Scacchi dei Maghi che si protraeva già da un po’.
― I Grifondoro ci hanno superato nella classifica della Coppa delle Case ― mugugnò il moro, come se quell’affermazione potesse giustificare tutto il malumore che da qualche ora era dilagato nei sotterranei.
― Tutto qui, Dane?
Dane Higgs guardò esterrefatto Evelyn, ma a risponderle fu il biondo: 
― Ti è dato di volta il cervello? Adesso quel pallone gonfiato di Potter e quell’insopportabile saputella della Weasley staranno festeggiando a nostre spese, ti sembra poco?
Evelyn alzò gli occhi al cielo. ― A volte non sembri proprio mio cugino, Scorpius. Possibile che non ci arrivi? C’è forse un giorno migliore di Halloween per guastar loro la festa? ―  disse, con il tono esasperato di chi vuole sottolineare l’ovvietà della situazione.
I due ragazzi non parvero darle molta attenzione e ripresero a giocare, ma Scorpius sussurrò ridacchiando:
― Non sarà che vuoi farla pagare alla Weasley perché Corner ha invitato lei ad andare a Hogsmeade con lui e non te?
Evelyn bofonchiò un “Corvonero deficiente” e il biondo rivolse un’occhiata d’intesa all’amico, il quale, nel frattempo, aveva aperto bene le orecchie per non perdersi niente di quella discussione e  rispose con un sorriso che doveva essere scaltro, ma che in realtà apparve solo forzato.
― In ogni caso, i Grifondoro devono passare la notte di Halloween  più brutta della loro vita ― tornò alla carina Evelyn, alzandosi la poltrona e piantandosi davanti ai compagni di Casa, con le mani serrate sui fianchi e le sopracciglia aggrottate.
― Scacco matto. ― La regina nera distrusse il re bianco e Scorpius osservò compiaciuto la scena. ―  Che cosa vuoi fare, Evy?  
 ― In realtà non ci ho ancora pensato. ― Evelyn scrollò le spalle e tornò a sedersi. ― Se sono venuta qui è perché speravo che voi due avreste avuto qualche buona idea, non certo per vederti stracciare Dane per la centesima volta in una delle vostre noiosissime partite.
― Non è colpa mia se sono una frana a giocare agli Scacchi dei Maghi ― borbottò Dane, deluso e risentito per la sconfitta appena maturata proprio davanti a Evelyn.
La ragazza gli rivolse un’occhiata a metà tra il dispiaciuto e il divertito, ma Scorpius interruppe subito quello scambio di sguardi.
― Ho avuto un’idea ― annunciò, catalizzando su di sé l’attenzione degli altri due.
― Quale? ― chiesero all’unisono Evelyn e Dane.
― Mio padre, al primo anno, sfidò i Grifondoro in un duello nella Sala Trofei, a mezzanotte, per far sì che fossero beccati fuori dalle loro stanze e perdessero punti. Potremmo fare qualcosa di simile.
― Troppo noioso ― sentenziò Evelyn.
― Non verrebbero ― gli fece notare Dane.
― Invece sì, sono troppo orgogliosi per rinunciare e potremmo preparare loro un’accoglienza con i fiocchi ― insisté Scorpius, rispondendo a entrambe le obiezioni.
Dane tacque e si voltò verso Evelyn, che, dopo qualche secondo di incertezza, acconsentì.
 ― Andata.  
Scorpius esibì un sorriso fiero, poi riprese a parlare:
― Nella Sala Trofei a mezzanotte?
Evelyn scosse la testa. ― No, la Sala Trofei non va bene, è piena di coppe che cadendo producono un frastuono assordante e dopo cena sicuramente non avremo il tempo di insonorizzarla.
― Ma è l’unica stanza a non essere mai chiusa a chiave ― replicò Scorpius.
―  Dannazione.
― Veramente un altro luogo ci sarebbe ― intervenne Dane. ― La Foresta Proibita non è mai chiusa a chiave e, se ci andiamo dopo il banchetto, nessuno si accorgerà della nostra presenza.
Evelyn fece sì con il capo e si rivolse al cugino. ― Ha ragione, verso le undici il vecchio guardiacaccia crolla, soprattutto se è ubriaco.
― E Halloween è l’occasione giusta per bere qualche bicchierino di troppo ― concluse Scorpius.
I tre annuirono contemporaneamente, approvando l’idea.
― Perfetto, a mezzanotte nella Foresta Proibita ― ricapitolò Scorpius, alzandosi dal divano. ― Io farò in modo che i Grifondoro accettino la sfida, voi nel frattempo raccogliete tutto ciò che può servirci e preparate loro una bella sorpresa.
― Va bene. Andremo nel bagno delle ragazze al secondo piano, lì non ci va mai nessuno. Raggiungici più tardi. ― Evelyn si alzò a sua volta dalla poltrona e si diresse verso l’uscita della Sala Comune. Stava per varcarla, quando un suono sordo, simile a un grugnito, sovrastò il crepitare del fuoco nel camino. 
― Lo sentite anche voi? ― chiese ai compagni di Casa.
I due ragazzi annuirono e Dane le indicò un punto appena dietro alla poltrona su cui era stata seduta fino ad allora. Lì un Serpeverde grassoccio era disteso a terra, evidentemente addormentato, e russava sonoramente, con un rivolo di saliva che gli usciva dalla bocca e decine di carte di dolciumi che lo circondavano.
― Che schifo ― esclamò la ragazza, inorridita, estraendo la bacchetta. ― Aguamenti.
L’acqua che scaturì dall’incantesimo piombò sulla faccia del Serpeverde, il quale si svegliò di soprassalto.
― Chi dorme non piglia pesci, Goyle. ― lo apostrofò Evelyn con riluttanza.
 
***
23.55, Foresta Proibita
 
Evelyn e Dane erano seduti su due pietre vicine, situate non lontano dall’inizio della Foresta Proibita. Alla loro destra si apriva una piccola radura protetta dagli alberi, che i Serpeverde avevano scelto come teatro dello scherzo ai danni dei Grifondoro.
Scorpius, invece, era in piedi ai margini della Foresta.
La luna piena era già alta, ma tra gli alberi secolari l’aria era pesante e una nebbia gelida faceva sembrare fioche le luci della bacchette accese di Evelyn e Dane e rendeva difficile distinguere una figura umana da un’ombra.
― Eccoli! ― esclamò più volte Scorpius, salvo poi correggersi sempre. ― No, come non detto, non sono loro.
― Secondo me non vengono ― borbottò infine Dane, quando l’amico ammise di essersi sbagliato per la quarta volta.
― Verranno ― disse seccamente Scorpius. ― Non rifiuterebbero mai un duello con noi.
Dane non replicò ed Evelyn non si pronunciò.
Per qualche minuto si udirono solo i versi inquietanti degli animali notturni, poi Malfoy gridò di nuovo:
― Sono loro.
In risposta i compagni di Casa gli rivolsero un’occhiata scettica, aspettando che si smentisse da un momento all’altro.
― Dico davvero, guardate. ― Scorpius indicò un punto all’altezza della casa del guardiacaccia.
Evelyn scattò in piedi e, cercando di sfruttare al meglio la luce emessa dalla bacchetta, strinse gli occhi per verificare che quelle avvistate dal cugino non fossero altre ombre.
― Quella mi sembra proprio la sciarpa dai colori nauseanti di Potter, sbrighiamoci ― sentenziò dopo qualche istante, facendo segno a Dane di alzarsi.
― Abbiamo tutto quello che ci serve? ― chiese Scorpius.
Evelyn annuì, mostrandogli la borsa che portava a tracolla. ― Qui dentro ci sono una ventina di Scoppi Scoppiettanti, altrettanti Cioccostrelli, un sacchetto di Gelliciattoli e della Polvere Urticante.
La ragazza porse a Dane un sacchetto trasparente, al cui interno si muovevano dei grossi vermi di gelatina incredibilmente realistici, poi allungò a Scorpius diverse scatolette di carta, che sul davanti recavano il disegno di un pipistrello di cioccolato in grado di volare, infine estrasse due sacche nere che tenne per sé. ― Bene, adesso siamo pronti.
Evelyn si nascose dietro uno degli alberi più alti, Scorpius si diresse esattamente dalla parte opposta della radura, mentre Dane si accovacciò vicino a un grande cespuglio, circa a metà strada tra le postazione dei due cugini.
Non dovettero aspettare molto prima che la chioma rossa di Rose Weasley facesse capolino tra gli alberi, seguita a ruota da quella corvina di Albus Potter. Con loro c’era anche Lysander Scamandro.
― Lo sapevo, qui non c’è nessuno ― esordì Rose, scrutando la radura con l’atteggiamento da saputella che tanto infastidiva Evelyn. ― Ci hanno teso una trappola.
― Meglio tornare subito a scuola, forse gli insegnanti non si sono accorti della nostra assenza e abbiamo ancora qualche possibilità di non perdere una marea di punti ― suggerì Albus.
― Oppure, visto che siamo qui, possiamo cercare qualche Unicorno ―   propose Lysander, con la sua solita aria fin troppo calma e rilassata.
― Che c’è? Sono creature molto affascinanti ― rincarò subito dopo, notando gli sguardi contrariati dei compagni di Casa.
Albus accennò un sorriso divertito, mentre Rose bocciò la sua idea senza tanti cerimoniali. ― Albus ha ragione, ci conviene tornare a scuola.
I tre Grifondoro fecero dietrofront, accingendosi a percorrere a ritroso la strada appena fatta, ma, prima che potessero uscire dalla Foresta, una fiamma divampò in un angolo della radura, per poi diventare un cerchio di fuoco che li circondò.
― Allora qualcuno c’è. Si nascondono, maledetti vigliacchi ― borbottò Rose, visibilmente infastidita, estraendo la bacchetta dalla divisa per spegnere il fuoco.
Aguamenti ― disse, o meglio cominciò a dire, perché, prima che l’incantesimo riuscisse, la bacchetta le volò via dalle mani, inghiottita dalla vegetazione alle sue spalle.
Immediatamente Albus puntò la sua verso il punto in cui era scomparsa quella della cugina, ma anche lui fu disarmato da un incantesimo non verbale, stavolta proveniente dalla parte opposta del precedente.
― Dannati Serpeverde. Lysander! Sbrigati! Schiantali! ― strillò Rose, incitando l’unico Grifondoro ancora in possesso della bacchetta ad agire.
― Ma non vedo nessuno! ― protestò Scamandro, iniziando a scagliare Schiantesimi a casaccio.
Per puro caso, uno di essi si diresse verso Evelyn, che, complice un attimo di distrazione, non lo vide arrivare e riuscì a schivarlo solo in extremis, grazie a un Protego lanciato da Dane nella sua direzione.
Accortosi del piccolo disguido, Scorpius si sbrigò a colpire Lysander con un Expelliarmus e  a mettere fuori uso anche la sua bacchetta.
― Dove sono quei codardi? ― mormorò Rose ad Albus.
― Dietro quell’albero dovrebbe esserci la Zabini, oppure Malfoy.
Per un momento nessuno parlò, ma la tensione nell’aria rimase palpabile e l’ambiente freddo e inospitale della Foresta Proibita non aiutava certo a smorzarla.
Rose riprese a guardarsi intorno, mentre Lysander provò a scavalcare l’anello di fuoco, ma quello si ravvivò con un guizzo, bruciandogli i pantaloni e anche la gamba.
Il Grifondoro urlò e prese a saltellare su una gamba sola.
― Accidenti, Lys, non potevi stare un po’ più attento? ― lo redarguì Albus.
Nel frattempo, nascosti tra la vegetazione, i Serpeverde si godevano la scena.
― Scamandro è proprio strano ― sussurrò tra sé Scorpius, ridendo di gusto.
― C’è ancora troppa calma ― commentò Evelyn, poi puntò la bacchetta verso una numerosa famiglia di ragni dalle dimensioni non trascurabili. ― Levicorpus.
I  ragni fluttuarono nell’aria, restando sospesi tra gli alberi per qualche secondo, finché la Serpeverde abbassò di colpo la bacchetta, facendoli piombare addosso ai malcapitati Grifondoro. Uno dei più grossi atterrò sui capelli di Rose, che, avendo la fobia dei ragni, iniziò a strillare come un’ossessa, aggrappandosi al braccio di Albus, il quale aveva a sua volta un bel da fare per allontanare un altro esemplare, che si era morbosamente attaccato alla sua camicia. Vicino a loro, Lysander annaspava e sbraitava, scuotendosi via ragni dalle gambe e dalle braccia.
Intanto, Evelyn si sporse dal suo nascondiglio quel tanto che bastava per rifilare un calcio a Dane, intimandogli di liberare i Gelliciattoli.
Subito i vermi gelatinosi iniziarono a strisciare sul terreno, andando ad avvilupparsi intorno alle caviglie dei Grifondoro.  
 ― Oddio, che schifo! ― gridò in preda al panico Rose, che, dopo lo spavento appena preso, non si accorse che non erano vermi veri.
Il primo a notarlo fu Albus, ma non fece in tempo a tranquillizzare gli altri che alcuni Cioccostrelli uscirono da dietro un albero e si schiantarono contro di loro. Uno colpì in faccia Lysander, che perse l’equilibrio e finì a terra tra i Gelliciattoli spiaccicati e il brulicare dei ragni che cercavano una via di fuga. Rose ne trafisse un altro con un fermaglio per capelli.
― Questa la pagano! ―  urlò isterica, staccando i pezzi di cioccolato che avevano imbrattato la sua divisa.
― Senza dubbio ― le fece eco il cugino.
Quando anche l’ultimo Cioccostrello fu abbattuto, ci fu un brevissimo periodo di calma, interrotto da uno scoppio. Ne seguì un secondo, un terzo, un quarto e persino un decimo.
Gli Scoppi Scoppiettanti, lanciati da Evelyn in tutta la radura, produssero un fumo bluastro talmente denso da permettere alla Serpeverde di liberare nell’aria la Polvere Urticante e di raggiungere i compagni di Casa, che avevano approfittato di tutto quel trambusto per uscire dalla radura.
― Andiamocene, altrimenti la Polvere Urticante riempirà di gallozze pure noi ― disse Scorpius, incitando la cugina a fare più in fretta.
I tre corsero ridendo verso Hogwarts e, quando furono sufficientemente lontani, Evelyn si voltò di nuovo verso la Foresta Proibita.
― Buon Halloween, Grifondoro.
 
***
La mattina seguente
 
9.30, Infermeria
 
― Tra una settimana le gallozze saranno sparite, ma se esposte all’aria torneranno a farsi sentire, perciò  nel frattempo vi è severamente proibito uscire di qui. ― Madama Chips applicò un unguento maleodorante sui visi gonfi e pieni di bolle di Rose, Albus e Lysander.
― Vuol dire che non potremo andare a Hogsmeade? ― chiese mestamente la ragazza.
― Assolutamente no, signorina Weasley.
Rose incrociò le braccia al petto con stizza e affondò la testa nel cuscino. ― Ti odio, Evelyn Zabini.
 
Nel frattempo, in  Sala Grande …
 
― Evelyn. ― La Serpeverde si voltò e riconobbe subito il ragazzo con la divisa dei Corvonero che la stava chiamando.
― Corner, qual buon vento?
Il ragazzo rigirò la sciarpa tra le mani per tre o quattro volte. ― Senti, hai già un accompagnatore per la gita a Hogsmeade?
Evelyn sfoggiò un sorriso furbo e finse di pensarci. ― Fammi pensare, se volessi ne avrei così tanti… Però nessuno di quelli che mi hanno invitata è alla mia altezza, sei fortunato, Corner.
Il Corvonero sorrise a sua volta, in modo ben più ingenuo. ― Allora ti aspetto all’uscita della scuola?
― Certo.
Corner abbozzò un saluto goffo e si allontanò, mentre Evelyn raggiunse con aria trionfante Scorpius e Dane al tavolo dei Serpeverde.
― Dai, non fare quella faccia ― disse a Dane, che stava fissando Corner in modo tutt’altro che amichevole. ― Eravamo d’accordo, no? Niente legami.
― Certo ― bofonchiò il ragazzo con poca convinzione.
Evelyn scosse la testa come per allontanare un pensiero particolarmente fastidioso e preferì lasciare che l’immagine della Weasley e di Potter coperti di gallozze e costretti a letto per una settimana allietasse la sua mente.
― È stato un Halloween perfetto.
 
  
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