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Autore: chiara31    11/11/2013    2 recensioni
‘Ti fanno male quelle cose’ disse lui, strappandomi dalla mano la sigaretta
‘Ci sono cose che mi fanno ancora più male’ commentai, guardandolo negli occhi
‘Tipo?’ chiese sarcastico
‘Tu’
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti fanno male quelle cose’ disse lui, strappandomi dalla mano la sigaretta
Ci sono cose  che mi fanno ancora più male’ commentai, guardandolo negli occhi
Tipo?’ chiese sarcastico
Tu
PRIMO CAPITOLO
Percorro la strada che mi porta al bar, quello scantinato adibito ad un locale notturno dove delle ragazze senza soldi si esibiscono senza vestiti.
Non pensiate che io sia una di quelle, per l’amor del cielo!
Io ci lavoro solo come barista durante il week-end e devo dire che mi basta per pagare la mia parte d’affitto.
Vedo in lontananza la fila di gente che aspetta per entrare e godersi una serata tra fumo,alcool e donne.
Odio lavorare lì ma d’altronde non ho lauree o altro per fare un lavoro nel quale la mia dignità non viene messa a dura prova.
Raggiungo il retro dell’edificio e, con un colpo secco, spalanco la porta che mi conduce allo spogliatoio delle ballerine.
Trovo seduta su uno sgabello, Samantha una delle ragazze con la quale ho legato maggiormente, l’unica tra di esse che riesce a dire di no alla droga.
Ciao tesoro’ mi richiama all’attenzione con la sua voce graffiante e roca.
Ciao Sam, come stai oggi?’ le chiedo, prima di appoggiare la mia borsa sul tavolo di legno, ormai ridotto male.
Come al solito, sono stanca di questa vita che devo portare avanti’ mi risponde, dopodiché si alza e cammina lentamente verso la porta che l’avrebbe condotta al suo inferno, ma prima di andarsene si gira verso di me e mi dice: ‘Devi vivere i tuoi sogni Violet’.
Erano passate solo due ore da quando avevo iniziato a servire super alcolici a vecchietti pervertiti e già ubriachi prima di toccare bicchiere.
Non vedevo l’ora di poter tornare a casa e distendermi sul mio divano ascoltando colei alla quale mi ispiravo, Rihanna.
D’un tratto la porta a vetri del bar si spalanca facendo tintinnare le campanelle che erano appese sopra di essa.
Guardo in quella direzione e vedo che sono entrati due ragazzi alti con un impermeabile nero e degli occhiali da sole scuri.
Si avvicinano al tavolo bar dove sto riordinando alcuni bicchieri rovesciati e uno dei due mi sorride leggermente per poi sedersi su uno degli sgabelli, mentre l’altro si dirige verso la piattaforma dove stavano ballando le ragazze.
Ciao piccola, mi versi un chupito?’ mi chiede con una voce bassa e passionale.
Certo, ma chiamami un’altra volta piccola che te lo verso sulla testa’ rispondo sarcastica e leggermente infastidita dal suo sguardo che passa dal mio petto alle mie gambe coperte solo da degli shorts di jeans.
Come siamo aggressive questa sera, come ti chiami tesoro?’ commenta lui appoggiando il gomito sul banco.
Ecco il tuo chupito’ devio la domanda e mi rivolgo ad un altro cliente.
Sono troppo curiosa di sapere com’è in viso, non so il motivo ma qualcosa mi fa pensare che è bellissimo.
Mi giro verso di lui e gli tolgo da sotto il naso il bicchiere vuoto.
Dammene un altro’ mi ordina guardandomi con un sorrisetto sarcastico
Togliti gli occhiali da sole e fammi vedere il viso’ rispondo appoggiandomi con i gomiti e posando la testa sulle mani
Come vuoi, ma ti avviso, se ti innamori sono fatti tuoi’.
Che frase stupida, figurai se io, Violet Carter mi innamoro del primo ‘bad boy’ che entra in un bar.
Accetto la sfida’ rispondo, ormai divorata dalla curiosità.
Con un gesto lento ma preciso, si toglie gli occhiali dal naso lasciando allo scoperto delle gemme preziose che qualche dio maligno gli aveva messo al posto degli occhi.
Brillavano di luce propria, il colore del verde sgargiante si alternava all’azzurro che circondava la pupilla; mi sorride leggermente quando si accorge che ero rimasta a bocca aperta.
Io ti avevo avvertita’ commenta lui ridendo.
Non credo di aver mai sentito risata più contagiosa, accompagnata da un sorriso contornato da dolci e scavate fossette.
Togliti il cappuccio’ continuo senza ascoltarlo.
Lui sorride sorpreso e con una mossa fulminea libera dei ricci castani che si appoggiarono dolcemente sul viso.
Sorride compiaciuto e, dopo aver finito di bere il suo drink in un sorso, si alza dallo sgabello e si dirige verso il suo amico.
Mi aveva avvertito.
Lo aveva detto.
E ora sono fatti miei.

Ciao popolo di EFP,
Sono molto fiera di questa storia e spero che vi piaccia anche a voi.
Recensite pure quello che volete,anche critiche:)
Buona serata,
chiara xx
  
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