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Autore: HisL0uis    11/11/2013    12 recensioni
Dalla storia:
Oh… sto morendo! È così che ci si sente allora? Non è affatto come me l’ero immaginato. Mi sento meravigliosamente calma e in pace… e mi sembra di essere guarita!
In quel momento capii che anche se il mio corpo fisico si era fermato, ogni cosa è perfetta nel grande affresco della vita, perché non moriamo mai veramente.
*I PERSONAGGI DI QUESTA STORIA SONO STATI INVENTATI DALL' AUTORE, PERTANTO RIFERIMENTI CON FATTI O PERSONE SONO PURAMENTE CASUALI*
** LE MALATTIE CHE SONO PRESENTI IN QUESTA STORIA, SONO STATE ACCURATAMENTE TRATTATE E CORRETTE DA PERSONE CHE CONOSCONO MEDICINA (Mio zio) **
Se siete sensibili all' argomento "Morte" non entrate !
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*I PERSONAGGI DI QUESTA STORIA SONO STATI INVENTATI DALL' AUTORE, PERTANTO RIFERIMENTI CON FATTI O PERSONE SONO PURAMENTE CASUALI*
** LE MALATTIE CHE SONO PRESENTI IN QUESTA STORIA, SONO STATE ACCURATAMENTE TRATTATE E CORRETTE DA PERSONE CHE CONOSCONO MEDICINA **                                   

  Oh mio Dio, mi sento meravigliosamente! Sono libera e leggera! Come mai non sento più dolore nel corpo? Dov’è andato a finire? Perché ho l’impressione che le cose che ho attorno si stiano allontanando da me? Però non sono spaventata! Perché no? Dov’è andata a finire la mia angoscia? Oh che bello! Non ho più paura!
Questi sono alcuni dei pensieri che ho fatto mentre venivo trasportata d’urgenza all’ospedale. Il mondo circostante iniziava ad apparirmi surreale e onirico, e mi sentivo scivolare sempre più lontano dalla mia consapevolezza, fino allo stato di coma. I miei organi stavano cominciando a chiudersi mentre soccombevo al cancro che aveva devastato (anzi, divorato) il mio corpo nel corso dei quattro anni precedenti.
Era il 1 febbraio 213, una data che resterà per sempre impressa nella mia memoria come il giorno in cui “sono morta”.
Sebbene fossi in coma, ero acutamente consapevole di tutto quello che accadeva attorno a me, compresa l’urgenza e la frenesia emotiva dei miei familiari che mi stavano portando all’ospedale. Quando arrivammo, nell’istante in cui l’oncologa mi vide, il suo volto rivelò un profondo turbamento.
“Il cuore di sua moglie può anche continuare a battere” disse a mio marito Liam, “ma ormai non è più tra noi. È troppo tardi per salvarla.”
Di chi sta parlando la dottoressa? Mi chiesi. Non mi sono mai sentita meglio in vita mia! Perché la mamma e Liam sembrano così spaventati e preoccupati? Mamma, ti prego, non piangere. Cosa c’è che non va? Stai piangendo per me? No, non farlo. Sto bene, davvero, cara mammina!
Pensavo di pronunciare queste parole ad alta voce, invece non emettevo alcun suono. Non avevo voce.
Volevo abbracciare mia madre, consolarla e dirle che stavo bene, e non riuscivo a capire come mai non riuscissi a farlo. Perché il mio corpo non collaborava? Perché me ne stavo lì sdraiata, floscia e senza vita, quando tutto quello che volevo era abbracciare il mio amato marito e la mia cara mamma, rassicurandoli che stavo bene e non provavo più dolore?
Guarda, Liam: riesco a muovermi senza sedia a rotelle. È bellissimo! E non sono più collegata alla bombola dell’ossigeno. Che meraviglia! Il mio respiro non è più difficoltoso e le lesioni cutanee sono guarite! Non mi fanno più piangere dal male. Dopo quattro anni di agonia sono finalmente guarita!
Ero in uno stato di pura gioia ed esultanza. Finalmente ero libera dal dolore causato dal cancro che aveva devastato il mio corpo. Volevo che anche loro fossero felici per me. Perché non erano contenti che la mia lotta fosse finalmente finita, che anche la loro lotta lo fosse? Perché non stavano condividendo la mia esultanza? Non riuscivano a vedere la gioia che provavo?
“La prego, ci dev’essere qualcosa che può fare” Liam e mia madre supplicarono la dottoressa.
“Ormai è solo questione di ore” constatò l’oncologa. “Perché i vostri medici non ce l’hanno mandata prima? I suoi organi stanno smettendo di funzionare, ed è per questo che è andata in coma. Non supererà nemmeno la notte. Mi state chiedendo l’impossibile. Somministrarle qualcosa in questo stadio potrebbe rivelarsi nocivo e mortale per il corpo, perché i suoi organi non sono più in funzione!”.
“Be’, forse è così” Liam insisteva, “ma io non voglio abbandonarla!”.
Mio marito strinse forte la mia mano inerme e avvertii il misto di angoscia e impotenza nella sua voce. Volevo più di ogni altra cosa alleviare la sua sofferenza. Volevo che sapesse quanto stessi bene, ma non riuscivo a comunicarglielo.
Non ascoltare la dottoressa, amore mio; ti prego, non ascoltarla! Perché ti sta dicendo queste cose? Sono ancora qui, e sto bene. Anzi, più che bene: mi sento meravigliosamente!
Non riuscivo a capire come, ma avvertivo ciò che stavano provando tutti loro, sia i miei familiari che la dottoressa. Avvertivo la loro paura, l’ansia, la disperazione e l’impotenza. Provavo le loro emozioni. Era come se fossi diventata loro.
Provo il tuo stesso dolore, tesoro. Sento le tue emozioni. Ti prego, non piangere per me, e dì anche alla mamma di non farlo. Ti prego, diglielo!
Ma non appena iniziai a essere coinvolta nel dramma che stava avvenendo attorno a me, mi sentii spingere via, come se ci fosse un grande disegno, un piano maestoso in svolgimento. Sentivo che la mia partecipazione alla scena stava diminuendo perché iniziavo a capire che tutto era perfetto e stava accadendo in conformità a un disegno superiore.
Fu allora che capii davvero che stavo morendo.
Oh… sto morendo! È così che ci si sente allora? Non è affatto come me l’ero immaginato. Mi sento meravigliosamente calma e in pace… e mi sembra di essere guarita!
In quel momento capii che anche se il mio corpo fisico si era fermato, ogni cosa è perfetta nel grande affresco della vita, perché non moriamo mai veramente.
Ero ancora acutamente consapevole di tutto ciò che stava accadendo attorno a me mentre osservavo lo staff di medici trasportare il mio corpo quasi senza vita nel reparto di terapia intensiva. Mi circondavano con la loro frenesia emotiva, agganciandomi alle macchine mentre mi infilavano aghi e tubicini.
Non provai nessun attaccamento per il corpo inerme che giaceva in quel letto d’ospedale. Non lo sentivo mio. Sembrava troppo piccolo e insignificante per poter ospitare quello che stavo vivendo. Mi sentivo benissimo, libera e felice! Il dolore, il male, la tristezza e la sofferenza erano scomparsi. Ero completamente libera e non ricordavo di essermi mai sentita così prima.
Allora ebbi la sensazione di essere avvolta in qualcosa che riesco a descrivere solo come amore puro e incondizionato, ma anche la parola amore non gli rende giustizia. Era un sentimento profondissimo e non lo avevo mai sperimentato prima. Andava al di là di qualsiasi forma fisica immaginabile di affetto, era incondizionato e mi apparteneva, a prescindere da ciò che avessi fatto. Non dovevo fare niente né comportarmi in un certo modo per meritarlo. Quell’amore era lì per me, a prescindere!
Mi sentii completamente avvolgere e rigenerare da questa energia, e provai un senso di appartenenza, come se finalmente, dopo tutti quegli anni di dolore, lotta, ansia e paura, fossi giunta a destinazione.
Finalmente ero arrivata a casa.

 

CIAOOOOOOO!
Comincio con il dire che è depressa e lo sò !                                                                                                                          Oggi mi è venuta l'ispirazione per la mia prima ONE-SHOT e sono contentissima (anche se parla di morte!)        
Sapete ho conosciuto una ragazza (ora è morta) che aveva il cancro, questa ONE-SHOT la dedico a lei !                

Grazie per chi leggerà e se vi faccio piangere denunciatemi !                                                                                            

Notte XXX

                                  

  POTRESTE LASCIARE UNA PICCOLA RECENSIONE (MINIMO 10 PAROLE)? Grazie
  
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