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Autore: frencia92    12/11/2013    2 recensioni
Seguito di 'Se si potesse non morire'
La storia riprende dalla gravidanza di Ziva e vedremo come con Tony porterà avanti la sua nuova vita.
Intanto qualcuno sta arrivando per scombussolare le loro vite...
GRAN FINALE NATALIZIO!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Anthony DiNozzo Senior, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Only TIVA '
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Capitolo 1: Alexander
 
 
"Tony... Tony, ti prego, svegliati!!"
"Hei, che succede?"
"Mi si sono rotte le acque... dobbiamo andare in ospedale..."
 
Tony e Ziva fanno coppia fissa da quasi un anno, dopo svariati 'incidenti di percorso', Ziva è rimasta incinta, rendendo Tony il futuro padre più felice del mondo.
Sono passati ormai nove mesi da quando all'NCIS si è sparsa notizia della gravidanza, Tony era appena uscito dal coma dopo una sparatoria in cui fu ferito alla testa, causandone la cecità totale.
Per aiutarlo a stare meglio, Ziva passò con lui un pomeriggio d'amore, in cui concepirono il frutto di tanta passione e amore.
La notizia per Tony fu come tornare a respirare dopo essere morti, diedero la notizia ai colleghi e amici poi Tony scoprì che con una complicata operazione poteva tornare a vedere.
L'operazione riuscì perfettamente, rendendo tutti felici.
Comunque, durante la gravidanza di Ziva non furono tutte rose e fiori...
spesso Tony si rifugiava con qualunque scusa da Gibbs per allontanarsi da lei, dalle sue infinite voglie e dai numerosi cambi d'umore.
 
Quel lunedì mattina Tony sarebbe dovuto andare a prendere McGee a casa per andare al lavoro mentre Ziva riposava a casa in maternità.
 
NCIS, Quartier Generale. Ore 9.00
 
Gibbs arriva in ufficio aspettandosi di trovare Tony e McGee già al lavoro, ma di loro non c'è traccia.
"Dove diavolo sono finiti quei due? Appena becco DiNozzo lo ammazzo..."
in quel momento arriva dall'ascensore McGee, visibilmente incavolato.
Appoggia senza molta grazia lo zainetto a terra e siede alla scrivania, prendendo il telefono.
"McGee? Dove diavolo è DiNozzo??"
"Se lo sapessi, Capo, ore sarebbe qui tra le mie mani e lo starei strozzando!!"
"Hai provato a chiamarlo al cellulare?"
"Si, anche a casa ma non risponde nessuno..."
La rabbia di Gibbs si trasforma presto in forte preoccupazione, si avvicina a McGee appoggiando le mani alla scrivania e lo osserva digitare il numero di Tony.
Scatta la segreteria telefonica, subito McGee gli lascia un messaggio "Tony, sono io... ti ho già chiamato cinque volte, perchè non mi rispondi?? Chiamami appena puoi, mi sto preoccupando. Ciao."
"Non puoi rintracciarlo?"
"L'ho già fatto, Capo... dice che è a casa..."
In quel momento arrivano Abby e Ducky, un pò impensieriti "Jethro... il Direttore ci ha chiesto di venire subito qui! È successo qualcosa?"
Gibbs e McGee si guardano spaventati con un occhiata gelida "Non riusciamo a rintracciare Tony, Ducky... doveva venire con McGee ma non si è ancora fatto vivo..."
"Io posso esservi d'aiuto, potete smettere di cercarlo...!" il Direttore Vance scende velocemente le scale raggiungendo la scrivania di McGee.
"Lion, tu sai dov'è Tony?"
"Certamente, è il motivo per cui ho riunito tutti qui!
Mi ha chiamato qualche minuto fa per chiedere le ferie... ha chiesto una settimana prolungabile."
"Ma... è impazzito?! Cosa gli è saltato in mente?! Tu non gliel'hai date, vero?"
"Falso... gli ho dato due settimane prolungabili. Il motivo è tra le mail di McGee..."
sorride dicendo le ultime parole, sconcertando Gibbs che lo guarda sospettoso ad occhi stretti. 
McGee inizia a digitare nella sua mail "McGee... la mail sullo schermo!"
esegue subito gli ordini di Vance, sullo schermo grande appare la mail di Tony, a cui è allegata una foto.
"C'è scritto scusa... ma per cosa?!"
"Apri l'allegato, McGee..."
"Si, subito Capo..."
Sullo schermo, davanti gli occhi di tutti, appare una foto, la più bella che abbiano mai visto...
Nella foto ci sono Tony e Ziva, coricata su un lettino d'ospedale, visibilmente stanca ma dal sorriso luminoso, che tiene tra le mani un fagotto da cui si può intravedere un piccolo e dolce bambino che dorme beato.
Gibbs rimane incantato da tale visione, dagli occhi felici di Tony e dal suo sorriso fiero.
Sorride contagiato da quella visione meravigliosa "McGee... credo che sia il caso di perdonarlo..."
tutti ridono alla battuta di Gibbs, Abby, visibilmente euforica, saltella come una matta sul posto facendo versi felici che lasciano tutti senza parole e si lancia su Gibbs ad abbracciarlo "Gibbs Gibbs Gibbs!!! Posso andare a vederli? Posso? Posso?? POSSO???"
"No, Abs... più tardi. Ora devono riposare... Leon, sai quando li dimettono?"
"Li hanno già dimessi... È nato stamattina alle 4.30, quindi gli hanno già fatto tutti gli esami..."
"Ok. Vado da loro. Sento se potete andarli a trovare, così non farete altre storie. Vi chiamo io."
Prende velocemente chiavi, pistola e distintivo e corre all'ascensore euforico.
"Non è giusto!!! Volevo andarci io per prima!!!!!"
"Abigail, non preoccuparti... avremo tempo per vederli più tardi."
 
 
 
Sfreccia veloce per le strade di Washington, evitando abilmente di essere schiacciato dai camion che transitavano per la sua strada, si sente come un bambino a cui hanno appena regalato delle caramelle!
Arriva veloce a casa di Tony, parcheggiando sul viale, poi bussa alla porta senza ricevere risposta.
Entra furtivamente nella casa, cercando con gli occhi i due neo genitori.
Si avvicina alla camera da letto, dalla porta semichiusa si intravede una luce bianca e opaca, pian piano apre la porta, trovandosi davanti ad uno spettacolo meraviglioso: Tony coricato sul letto tiene sull'addome il neonato, entrambi addormentati mentre Ziva li guarda coricata, appoggiata sui gomiti, sorridente.
Ziva guarda Gibbs facendogli cenno di entrare, sorride mentre si avvicina a Ziva, gli bacia la fronte stringendola in un piccolo abbraccio "Sono davvero belli, non è vero?" sussurra per non svegliarli.
"Si... ma non dovresti essere tu a dormire?"
Ride divertita alla frase di Gibbs "Sai, Tony si è svegliato presto... siamo arrivati all'ospedale alle 4.00 ed è rimasto con me fino alla fine, mi è rimasto accanto in sala parto, mi ha dato sicurezza e forza quando pensavo di non riuscire ad andare avanti, poi mentre riposavo nella mia stanza è rimasto col piccolo... in poco tempo l'ha fatto addormentare e l'ha cullato tutto il tempo senza staccargli gli occhi di dosso... 
Quando mi sono svegliata il dottore mi ha dimesso e appena siamo tornati a casa e ci siamo coricati è letteralmente crollato. È stato davvero dolce..."
"Sono contento per voi... avete gia pensato al nome?"
"Gli abbiamo già dato il nome... si chiama Alexander."
"È un nome bellissimo..."
"Si. Tony l'ha pensato mentre riposavo in ospedale, mi è piaciuto subito...!"
Sorridono felici osservando Tony e il bambino dormire beati.
"Abby e gli altri vorrebbero venire a trovarvi... cosa vuoi che gli dica?"
"Beh... potete venire a pranzo!"
"D'accordo. Chiamo McGee per farlo sapere agli altri..."
"Va bene. Io intanto preparo da mangiare..."
"Ok. Appena li avrò informati ti do una mano!"
Prende il cellulare e chiama McGee, scoprendo che stavano giusto aspettando una sua telefonata.
Li informa dell'invito a pranzo di Ziva, sentendo chiaramente la gioia di Abby e le risposte positive di tutti all'invito.
Ride spensierato chiudendo la chiamata... è davvero felice che tutto ora vada così bene.
È felice per Tony e Ziva, è felice di vedere l'euforia dei colleghi ed è felice per se stesso, davvero felice.
Si sente parte di quella nuova famiglia, così simile a quella che aveva lui in passato. Va molto fiero dei suoi ragazzi.
Entra in cucina trovando Ziva ai fornelli, un pò impacciata, sorride di nuovo mentre le si avvicina "Ziva? Ti prego lascia fare a me... non sei portata per la cucina... vai meglio con i coltelli!"
"Oh, lo so... di solito è Tony quello che prepara il pranzo, io mangio soltanto! Non voglio andarlo a svegliare!!"
Appoggiato allo stipite della porta un ragazzo particolarmente assonnato assiste alla scena sorridendo "Non c'è bisogno di svegliarmi... mi è bastato sentire l'odore di bruciato per farmi preoccupare!" Tony le si avvicina piano, la prende per un fianco e le da un bacio leggero, facendola sorridere. Gibbs si gode la scena con un ghigno sul volto pieno di soddisfazione, si avvicina a loro piano appena si staccano "Il Bell'addormentato si è svegliato!"
"Ciao, Capo... non pensavo saresti venuto tu per primo... credevo che Abby si sarebbe precipitata qui in meno di due minuti...!"
"Già... non vedeva l'ora... tra poco saranno tutti qui, Ziva ci ha invitati a pranzo!"
"Ottimo! Tesorino bello? Vai a riposare con Alex... preparo il pranzo e quando è pronto ti chiamo io, ok?" "Uffa... e va bene..."
"Posso aiutarti a preparare da mangiare?"
"Certamente, Capo! Se vuoi puoi preparare la carne mentre io faccio i primi..."
"D'accordo!"
Si mettono ai fornelli, insieme, sereni e allegri, lavorano in cucina come se lo facessero ogni giorno, come se fosse per loro normale routine stare così insieme, vicini entrambi alla persona che più ammirano.
 
Arriva presto l'ora di pranzo e puntualmente si presentano tutti a casa di Tony, in attesa di conoscere il nuovo arrivato.
Tony gli apre la porta chiedendo loro di non fare rumore e in particolare ad Abby, che appena entra si mette a saltellare come prima faceva in ufficio.
Siedono tutti alla tavola già apparecchiata mentre Tony va a svegliare Ziva, prendendo il piccolo tra le braccia e cullandolo leggermente per non farlo piangere.
Ziva va subito a salutare i colleghi, che la accolgono con migliaia di abbracci affettuosi.
Appena vedono arrivare Tony tutti si zittiscono, ammirando il piccolo batuffolo tra le sue mani. Sorridono andandogli incontro per vedere il bambino da più vicino. Seduti a tavola, Ziva e Gibbs si guardano e ridono delle espressioni buffe dei colleghi. Il piccolo, non ancora abituato ad avere addosso tanta gente, inizia a strillare. Tony allora si allontana veloce col bambino sedendosi accanto a Ziva. Lo culla un pò tra le sue braccia forti, tranquillizzandolo. Gibbs e tutti gli altri rimangono sconcertati nel vedere Tony così capace e tranquillo, riesce a trasmettere il suo stato d'animo al figlio, facendolo sentire protetto. Tony volta lo sguardo sui colleghi e inizia a ridere "Perchè quelle facce? Non avete mai visto un neonato piangere?"
"Oh, no Tony! Sei tu che ci hai... stupito!" tutti concordano con McGee.
"E... posso sapere in cosa vi avrei stupito?"
"Beh, non sei mai andato forte con i bambini, è la prima volta che ti vedo così a tuo agio! Non per offenderti, chiaro, ma non avrei mai pensato!"
"Pivello, è mio figlio! Non potrebbe essere diversa la situazione... gli voglio bene e, a quanto pare, lui lo sa, si fida di me e si sente protetto!"
Sorride alle parole di Tony, decidendo che si può buttare la cosa sul ridere "Allora adesso... sei la sua chioccia!" tutti ridono, sia alla battuta sia alla faccia incredula di Tony,che gli si avvicina dandogli uno scapellotto, facendo ridere il bambino "Ahia!! E questo perchè?"
"Perchè è vietato severamente fare battute su di me, chiaro?" la faccia perplessa di Tony diventa improvvisamente furiosa, facendo accapponare la pelle a McGee "Ok. Sto zitto..." Il piccolo, ancora divertito dallo scapellotto, tira piano la maglia di Tony, facendogli capire che quel gesto gli piace.
Con un sorriso compiaciuto, tira un'altro scapellotto a McGee "Ahia! Hei... e questo per cos'era?"
"A mio figlio piace che ti picchi...!" tutti continuano a ridere mentre Ziva si alza da tavola con Gibbs per prendere il pranzo.
Durante il pranzo tutti si divertono a chiaccherare del più e del meno, fino all'intervento di Abby "Ragazzi, posso chiedervi una cosa?"
"Ma certo..."
"Questo piccolo angelo come si chiama?"
Tony e Ziva si guardano e rispondono in coro "Alexander!"
"Ma è un nome stupendo!!!!"
"Già... l'ha pensato Tony..."
"Come hai trovato il suo nome... lo pensavi da tempo?"
"No... non so come... mentre Ziva riposava in ospedale, Alex ha iniziato a piangere, così l'ho preso in braccio e l'ho cullato finchè non ha smesso. In quel momento... l'ho guardato e mi ha sorriso, così come un lampo mi è venuto in mente quel nome... pensa che non era nemmeno nella lista di nomi che avevamo deciso!"
Sorridono commossi da quel racconto, quando improvvisamente squilla il telefono.
   
 
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