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Autore: SafeAndSound_    12/11/2013    1 recensioni
A tratti tutto perdeva senso per poi riacquistarlo. Si sentiva ubriaco, eppure aveva bevuto una cocacola. Gli sembrava di stare in una bolla di sapone.
Ora erano tutti fuori dal locale. Una quindicina di ragazzi che giravano per le strade ridendo. Non era stato così male, alla fine.
Ma gli restava quel peso sul cuore.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giornate strane di anni strani.

Matteo odiava i sabato sera per il chiasso che c'era nelle strade, nei locali, ovunque. Non sopportava dover uscire con i suoi genitori e ritrovarsi in una pizzeria piena di persone e di confusione, e uscire con i suoi amici ed essere nel gruppo che fa confusione gli dava ancora più fastidio. Ma quella sera doveva farlo, era il suo compleanno.

Ti passa a prendere Luca alle otto.”
Non puoi venire tu?”
No, non posso.”

Ed era ancora più nervoso. Stava quasi per dire a tutti che non sarebbe andato, che si sentiva male, aveva già preso in mano il cellulare per avvertire Luca quando realizzò che sua madre si sarebbe accorta che non stava affatto male e sarebbe dovuto uscire con lei.
Imbarazzante.
Matteo aveva appena diciassette anni e avrebbe preferito scappare via da tutti per sempre che festeggiare il suo compleanno con gente che non conosceva e che non conosceva lui.
Loro non sapevano.
Ma quella era stata una sua scelta, lui aveva scelto che quel segreto sarebbe stato un macigno, uno di quelli che ti porti sulle spalle.
E sì che sua madre gli ripeteva di camminare “dritto”.
Era pronto. Si avvicinò alla finestra per controllare se Luca fosse già arrivato, e capì che non sarebbe stata una brutta serata.
Se Andrea non avesse avuto da fare.
Non poteva fare a meno di pensare che gli stava completamente rovinando tutto. Ogni cosa che prima era una certezza, ora non lo era più. E tutto era così incoerente da renderlo irascibile -ancora di più, se possibile.
Riconobbe la macchina dell'amico, quindi prese la giacca, salutò sua madre che quasi gli ordinò di divertirsi e fece un cenno a suo padre.
Era una tipica serata invernale, una delle sue preferite.
Il vento gelido che lo faceva tremare, le strade buie illuminate dai lampioni.
-Ehi! Allora, come ci si sente?
Luca lo accolse col suo solito entusiasmo, e Matteo si permise di ridere.
Il viaggio non era lungo, sarebbero benissimo potuti andare a piedi, se Luca non avesse così tanto voluto sfoggiare la sua nuova auto.
Menomale che c'era lui, perché Matteo non aveva proprio voglia di iniziare una conversazione.
Nel locale c'erano già tutti. Aveva organizzato tutto Andrea, doveva essere una sorta di “festa a sorpresa” senza la sopresa.
Tutti lo abbracciarono e gli fecero gli auguri, gli passarono pacchetti e fecero battute stupide da bravi coglioni quali erano.
Andrea lo strinse un po' più forte di tutti gli altri.
Aveva il potere di calmarlo, non capiva come.
Però Mattia si mise al centro della tavola e Andrea si mise da tutta un'altra parte.
Non gli rivolse la parola per tutta la serata, nemmeno uno sguardo, in realtà.
Qualcosa non va. Ho sbagliato qualcosa.
Ripensò a quell'abbraccio per tutto il tempo per riuscire a rimanere sereno.
A tratti tutto perdeva senso per poi riacquistarlo. Si sentiva ubriaco, eppure aveva bevuto una cocacola. Gli sembrava di stare in una bolla di sapone.
Ora erano tutti fuori dal locale. Una quindicina di ragazzi che giravano per le strade ridendo. Non era stato così male, alla fine.
Ma gli restava quel peso sul cuore.
Non era solito a prendersela così tanto, ma era il suo compleanno e il suo fidanzato non l'aveva degnato di una parola.
Era freddo da un po'. Due mesi, forse.
“Problemi in famiglia, poi giuro che ti spiego.”
E lui aspettava. Ma cominciava a stancarsi.
Stava parlando con Lorenzo e Luca quando Andrea gli si avvicinò.
È tardi pensò mentre rimanevano indietro. Andrea lo baciò. Sulle labbra. In mezzo alla strada, piuttosto vicino agli altri. Non lo aveva mai fatto.
Non è così tardi
decise.











Buonasera!
Sono ancora viva, sì.
Non ho molto da dire in realtà. Avrei potuto scrivere questa storia decisamente meglio, ma era da bel po' che non riuscivo a concludere una storia e sono riuscita a finire solo questa, per ora. 
Ringrazio chiunque abbia intenzione di recensirla e mi scuso per gli eventuali errori.
Adieu.


 

  
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