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Autore: _dream    12/11/2013    6 recensioni
I miei pensieri a scuola oscillano da “ bella quella finestra,quasi quasi mi ci butto” a “ se prendo a testate il muro muoio?"
...La scaccio con una mano e torno alla mia adorata finestra accorgendomi che circa 5 metri più avanti, dall’altra parte dell’edificio, c’è un ragazzo che come me guarda fuori.
È piuttosto scazzato e quando si accorge che lo fisso mi sorride alzando una mano in segno di saluto. Sto per ricambiare, ma vedo che gira frettolosamente la testa e poi si alza… probabilmente la professoressa lo vorrà interrogare!
Genere: Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA RAGAZZA DELLA FINESTRA ACCANTO

#EMILY

 
7 novembre
 
I miei pensieri a scuola oscillano da “ bella quella finestra,quasi quasi mi ci butto” a “ se prendo a testate il muro muoio?”
La professoressa di filosofia, una vecchia stronza di cui la leggenda narra abbai vissuto entrambe le guerre mondiali e abbia portato al suicidio diversi soldati con i suoi discorsi da scaraventarsi le palle, spiega senza accorgersi che la maggior parte della classe sta facendo altro.
Osservo un punto indefinito fuori dalla finestra e penso che è lunedì e mi tocca ancora una settimana di scuola. Io non capisco l’odio verso il lunedì perché c’è scuola.  Io non faccio discriminazioni, odio anche il martedì, il mercoledì, il giovedì, il venerdì e non ci crederete… anche il sabato!
Rido alla mia battuta e la profe se ne accorge.
Odio quando rido e lei dice : “ Lo trovi divertente?”
Ovvio stronza, è per questo che stavo ridendo! Mi limito però ad abbassare la testa ed aspettare che quella vecchia torni a spiegare per continuare a fissare al finestra.
Prego che inizi a piovere, giusto per urlare ““ NO, le robe stese!!!”  e tornare a casa. Oggi sembra però che il sole mi odio e continua  splendere contento nel cielo quando a me verrebbe solo voglia di suicidarmi! Ovviamente però ieri volevo uscire, ma pioveva.. mi sembra giusto!
I mie pensieri però vengono interrotti dalla professoressa
“ adesso consegno le verifiche.. Sparcks”.
Mi alzo svogliata aspettandomi sicuramente un’ insufficienza e arrivo alla cattedra.
“ Ti ho messo 5 per incoraggiarti a studiare ok?”
TI HO BRUCIATO LA MACCHINA PER INCORAGGIARTI A COMPRNARNE UNA NUOVA, OK?!
Mi trattengo da non urlarglielo in faccia e annuisco tornando al banco.
Torno a fissare al finestra, ma la mia attenzione cade poi su una mosca che si è appoggiata sul mio banco…
Odio quando le mosche strofinano le loro piccole mani insieme, come se stessero tramando di rovinarmi la vita e quella mosca lo sta facendo! Mi vuole uccidere.
La scaccio con una mano e torno alla mia adorata finestra accorgendomi che circa 5 metri più avanti, dall’altra parte dell’edificio, c’è un ragazzo che come me guarda fuori.
È piuttosto scazzato e quando si accorge che lo fisso mi sorride alzando una mano in segno di saluto. Sto per ricambiare, ma vedo che gira frettolosamente la testa e poi si alza… probabilmente la professoressa lo vorrà interrogare!
Fisso l’orologio, ancora un’ora…mi serve una pausa. Alzo la mano
“ posso andare in bagno?” chiedo
“ a fare cosa?” risponde la vecchia
SPACCIARE DROGA, APRIRE UN CIRCO, VENDERE MIA NONNA SU EBAY… SECONDO TE PERCHE’?! 
“ Sa ho…. Insomma.. le mie cose” provo a dire fingendomi imbarazzata, anche se di imbarazzo non ce n’è , sopratutto perché non le ho, però come scusa funziona sempre!
“ Oh allora vai “ dice la donna
Mi alzo dirigendomi nell’altra ala della scuola per fare un passeggiata.
Mi fermo davanti al tabellone dove hanno esposto le foto delle classi.
Strategicamente, come tutti gli anni, il giorno della foto sono stata assente. Non che sia una cessa vivente, ma diciamo che in confronto ad altre posso essere considerata un roito di merda!
Passo le diverse classi accorgendomi poi che in una foto c’è il ragazzo che ho visto dalla finestra. È  carino, alto, bel fisco, capelli castani e un sorriso mozzafiato.
Comincio un filmino mentale nella mia testa, ma poi mi blocco vedendo una ragazza decisamente stra figa appiccicata al suo braccio.. la sua ragazza probabilmente!
Sorrido amaramente… io non ho mai avuto un ragazzo, ma  insomma  cari ragazzi, se non somigliate hai modelli dell’Abercrombie, non aspettatevi che noi ragazze somigliamo alle modelle  di Victoria ’s Secret, no?!
Sospiro continuando il mio cammino. Lancio un occhiata veloce all’orologio in bidelleria.. sono 3 minuti che sono fuori quindi ho ancora 5 minuti buoni per stare in giro.
Tiro fuori il mio MP3
Sospiro ancora lasciandomi coccolare dalla dolce voce di Ed Sheeran. Che poi penso
“ Solo i parenti di Ed possono entrare gratis hai suoi concerti”
MA DIO CI INSEGNA CHE SIAMO TUTTI FRATELLI GIUSTO? Quindi anche io ho il diritto di andarci senza preoccuparmi del fatto che un concerto costi troppo no?
I miei pensieri vengono interrotti dal picchiettio di una mano sulla mia spalla… cazzo la profe.
Mi giro vedendo un ragazzo… che sollievo. Tolgo le cuffie…
“ scusami non ti ho sentito” dico guardandolo.
“ No, scusami tu… volevo chiederti, ma sei tu la ragazza di prima alla finestra?”
Sorrido e mi accorgo che è ancora più bello della foto. Annuisco e lui mi sorride
“ piacere Louis” dice porgendomi la mano
“ Emily” dico sorridendo
“ sei del secondo anno?” chiede
“ si è tu quarto?”
annuisce
“ che fai in giro?” mi chiede sorridendo
“ Mh.. potrei farti la stessa domanda” gli dico
Lui ride abbassando al testa e scotendola leggermente per poi tornare a guardami… dio mi sento in soggezione.
“ Mi ha interrogato, ma a metà mi sono fermato e ho chiesto di andare in bagno perché non stavo bene” disse alzando le spalle
“ che ragazzo cattivo che sei” dissi provocando una sua risata.
“ e tu?”
“ sono andata in bagno” dico imitando il suo tono di voce e alzando le spalle
“ Oh a proposito, devo tornare in classe, ciao Louis”
“ Ciao Emily, ci si vede in giro!”
Torno in classe
“ come mai sei stata fuori così tanto?!” chiede la professoressa leggermente alterata
“ la magia del Natale” dico dirigendomi verso il posto tra le risate di alcuni compagni.
“ Sparcks fuori!” urla la vecchia
sorrido e torno a gironzolare per il corridoio fino alla fine dell’ora.
Esco per tornare a casa quando sento chiamare il mio nome… Mi giro, è Louis! Mi corre in contro
“ Hey” mi saluta
“ Ciao” ricambio io sorridendo.
“ Hai facebook?” mi chiede ad un tratto
“ Mh no, non ne sento al necessità tu?”
“ io sì, è comodo” mi dice
“ Bhe allora dovrei farmelo anche io”
“ bhe se vuoi oggi ci possiamo vedere che ti auto”
“ cos’è un appuntamento?”  gli chiedo
“prendilo come vuoi”
“ E la tua ragazza non si arrabbia!” chiedo per sicurezza, giusto per evitare di essere fucilata da una stra figa con un fidanzato stra figo
“ Oh, ma io non ho una fidanzata”
“ e quella nella foto di classe?”  chiedo piuttosto perplessa
“ Ah, no ma lei non è la mia ragazza, prendila più come una che è convinta di piacermi “ dice lui ridendo.. dio che risata
“ va bhè…. Oggi da Starbucks alle 3?”
“ perfetto ciao Em”
“ ciao LouLou” lo saluto sorridendo
“ come scusa?” chiede lui
“ LouLou, tu mi hai chiamata Em!” dico facendo finta di essere offesa
“Si ma Em è un soprannome LouLou è qualcosa di orrendo” dice riavvicinandosi a me e accorgendosi che ci stavamo urlando da un alto all’altro della strada
“ ma a me piace LouLou” dico con l’aria innocente da bambina mordicchiandomi un labbro
“ Bhè se la mettiamo così… ci vediamo oggi piccola!”
Spalancai gli occhi per quel soprannome… cioè lui non poteva.. poi sembrava….
“ Non è colpa mia se sei bassa”  aggiunge poi facendo l’occhiolino e correndo verso l’autobus
Sospiro tornando a casa.
 
 
 
Ero seduta con Louis da circa un’ora e non eravamo ancora riusciti a creare un account
“Allora ….” Comincia a leggere “siamo spiacenti, la password deve contenere almeno un numero….. “
Lo  interrompo “una maiuscola, un geroglifico, un unicorno e il nome di un pokémon leggendario! Che coglioni!!”
Louis scoppia a ridere
“ che ne dici se come password mettiamo piccolaEL ?”
“ OH ma che password da bimbaminchia” mi lamento io
“ ma tanto non la sa nessuno!” dice Louis
“ A parte te LouLou”  sorrido accettando infine la password più orrenda della storia.
 
 
 
Nel letto ripenso alla giornata e l’unico pensiero fisso è Louis…ripenso a quando l’ ho visto al nostro “ appuntamento” alla mia password…. PiccolaEL ASPETTA!
“E” ovvero Emily…
“L” ovvero… LOUIS!!!! Ok no, stop alle seghe mentali inutili….
 
 
 
 
 
#LOUIS
 

12 Novembre

 
Spero solo si sia accorta della password, ma sono passati 5 giorni e non ha detto niente.. lei e la sua testolina bacata !
“ Piccola” la vede avvicinarsi. Indossa una felpa larga con dei leggins, le sua adorabili Vans rosse e una cuffia grigia… fa tenerezza
“ LOULOU!”
“Cosa urli deficiente!!! possibile che non hai ancora capito di chiamarmi LOUIS!!! “ la rimprovero sorridendole.
Passiamo il pomeriggio insieme tra chiacchiere e pettegolezzi vari… mi sento quasi una ragazza.
 
 
15 Novembre
 
Oggi Em non c’era a scuola… mi ha detto che sta poco bene ed è andata a fare le analisi del sangue.
 

17 Novembre
 
Possibile che abbia ancora questa influenza? Oggi la vado a trovare… devo dirle della password e che lei mi piace e vorrei uscissimo insieme.
 
 
19 Novembre 
 
Sono due giorni che non trovo Emily a casa… non si è fatta più sentire e i numerosi messaggi e chiamate rimangono senza una risposta… che sia arrabbiata?
 
20 Novembre
 
A scuola non si parla d altro.. l’argomento è sulla bocca di tutto e a me verrebbe solo voglia di morire… Emily ha la leucemia.
 
 24 novembre
 
Sono giorni che non vedo Emily, ma i medici hanno vietato le visite, se non dai parenti più stretti. Sto male, lei mi manca… il suo sorriso, le sue cazzate, la ragazza fantastica che ho conosciuto in 5 giorni, quella dalle frasi stupide e senza senso, mi manca sentire il LouLou che le dico di odiare, ma in realtà adoro, mi manca lei e vorrei solo vederla per dirle quanto sia importante per me. 
 
 
12 Dicembre
 
Oggi sono finalmente riuscito a vedere Em.
Sono rimasto scioccato nel vederla lì, stesa nel letto, senza più i suoi meravigliosi capelli biondi e quegli occhini verdi ormai spenti, senza il suo sorriso, che mi sembra solo un lontano ricordo. La sua allegria è sparita completamente, la forza di fare battute non ce l’ ha più ed ora spetta ogni giorno la nuova trasfusione solo per riuscire ad alzarsi a fare una doccia. 
 

19 Dicembre

Em non migliora, la malattia si sta aggravando ed ora mi ha detto che deve trasferirsi a Dublino per una nuova terapia.
 

19 Gennaio
 
Un mese intero che non sento Em. Ogni tanto parlo con sua mamma al telefono e mi dice che in parte sta migliorando.
 

21 Settembre dell’anno successivo

 Sono mesi che non vedo e non sento Em. Non mi sono ancora abituato alla sua assenza, mi manca e sentirla per telefono qualche volta non è la stessa cosa. Squilla il telefono e appare il suo nome sul telefono.
“ Em” rispondo
“ ciao LouLou” dice lei con il fiatone
“ hey che hai?” chiedo preoccupato
“ O non preoccuparti, adesso sto molto meglio e sono uscita a fare una corsetta” dice ancora affannata
“ OH allora stai meglio?”
“ molto” dice lei abbassando la voce e cominciando a tossire
“ tutto bene?” chiedo
“ si si, volevo solo dirti che mi manca tantissimo e che ti  voglio un mondo di bene e ti ringrazio per il poco tempo passato insieme, davvero grazie” dice ancora affanna
“ grazie a te, di tutto… volevo dirti che sei speciale” le dico sorridendo come un ebete sapendo che lei non mi può vedere. Ad un tratto cade la linea… la richiamerò più tardi.
 
 
 
#NARRATORE
 
… Ma Louis, Louis non sapeva che Emily non stava facendo jogging, non aveva il fiatone per la corsa…. Emily stava morendo, il fiato corto era causato dai suoi polmoni che riuscivano a prendere sempre meno aria e dal suo cuore che pian piano diminuiva i battiti, sempre più lenti e impercettibili.
Emily stava morendo e l’ultima cosa che volva fare era salutare lui, Louis il suo LouLou, il primo ragazzo di cui si è innamorata, ma purtroppo non è riuscita a dirglielo. Voleva sentire per un’ultima volta la sua voce cristallina e voleva dirgli che gli voleva bene e che era speciale prima di lasciare questo mondo, tremendamente crudele con lei.
 
 
CUCU’

Eccomi qui con questa One Shot tristosa (?). Come avrete ben notato mi sono ispirata un pochettino e al libro di “BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE” che ho letto recentemente e di cui sono rimasta profondamente colpita. Che dire…. Lo so, forse a voi questa storiellina farà cagare dato che non sono una grande scrittrice, ma io ne vado piuttosto fiera e comunque criticate pure, mica mi offendo è! No dico questo perché ho letto diverse recensioni in cui l’autrice/autore si è arrabbiato tremendamente per una critica... della serie” adesso ti calmi!” No perché nessuno vieta di criticare! Comunque…che dire ancora…niente.
Spero solo che qualcuno legga e lasci una piccola recensione. Ora vi saluto ciuazzz <3
 
Gaia <3 <3

 
  
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