Primo giorno di scuola nella mia nuova scuola. Ero veramente molto ansiosa,mi era dispiaciuto lasciare i miei vecchi compagni e soprattutto la mia migliore amica. Ero appena entrata nell’autobus, quell’autobus giallo che si vedono nei film. C’era solo un posto libero a sedere vicino ad un ragazzo con i capelli neri e occhi scuri. Gli sorrisi e lui ricambiò,era veramente carino. Scesi dall’autobus e vidi la scuola proprio davanti ai miei occhi. Era identica alla foto che avevo nella borsa. Arrivò una ragazza che mi disse: ”Hey,ciao tu dovresti essere Sydney Johnson” la guardai perplessa “Si…emm…come sai il mio nome?” Mi guardò e sorrise “Mi occupo dei nuovi arrivati e il mio compito è farli ambientare nella scuola,io sono Alyssa Allen. Credo che tu sia nel mio stesso corso di…Chimica!” la guardai e dopo poco mi prese e mi portò davanti il mio armadietto. “Allora questo è il tuo armadietto,ora ti mostro le aule e i laboratori”. Mi mostrò quasi tutto l’istituto fino a che non suonò la pausa pranzo. “Questa è la mensa…il cibo non è un granché ma ti ci abituerai”. Andai a prendere qualcosa da mangiare quando ad un certo punto mi ritrovai dietro il ragazzo del pulman “Hey,ciao” lo guardai per un po’ e balbettando risposi “emmm… C-ciao “ . Andai allo stesso tavolo di Alyssa che mi disse “hai appena avuto un faccia a faccia con il ragazzo di Caroline” la guardai perplessa “Chi è Caroline?” “La ragazza che se ti vuole spezzare con lo sguardo ci riesce.” Finita la pausa pranzo mi avviai al mio armadietto,ma venni bloccata da una cosa,una voce maschile che stava cantando in uno sgabuzzino. Sbirciai per capire chi era e dopo poco mi accorsi che era il ragazzo moro. Aveva una voce incantevole. Cercai di non farmi scoprire,ma successe il contrario. “Hey mi stavi spiando?” risposi “emm.. si… hai mai cantato in pubblico?” “No…nessuno sa che canto…diciamo che solo io e questa stanza sappiamo del mio “dono” “ mi avvicinai di più a lui “io sono Sydney Johnson “ “ e io Zayn Malik…sei americana?” “Si,del nord America e tu dovresti essere…” “Pakistano. Come mai sei venuta qui?” “Problemi di famiglia …” “Oh capisco… ok io vado ci vediamo domani,Sydney” “Ok,a domani”. Salii per la seconda volta in quel giorno su quell’autobus giallo. Tornai a casa,mangiai un panino e mi misi sul letto,pronta per chiamare la mia migliore amica. “Hey Danielle! Come stai?” “Non un granché senza di te” feci un grande sospiro “ anche tu mi manchi te lo posso assicurare… come va con Kim?” “Una merda come vuoi che vada… ora il padre si è messo in testa che deve venire lì a Londra” rimasi sbalordita “Cosa?! Qui a Londra?! E lui cosa dice?” “è dispiaciuto perché vorrebbe restare con me ma a quanto pare ha accettato di andare” per consolarla le dissi “tranquilla qui ci sono io che lo controllo amica” “Si ma sei comunque lontana da me…nell’arco di un mese è partita la mia migliore amica,mio padre e ora il mio ragazzo!” la sentii piangere. Non la potevo sentire in quelle condizioni la mia migliore amica. “Dai Danielle non fare così…ora piango anche io…” “Sydney eri e sei indispensabile,ok?! Non posso stare bene,non starò mai bene…” sentii mia madre che mi chiamava dal piano di sotto così dovetti interrompere la conversazione “Danielle vorrei poter venire a casa tua,sai? Ma devo andare ora…fammi sapere quando viene qui Kim ok?” “ Va bene ti voglio bene” “anche io te ne voglio”. Scesi le scale con il pensiero che la mia migliore amica stava male. Vidi mia madre in cucina che mi chiese “Com’è andata la scuola? Dai raccontami,non mi hai detto niente!” la guardai con un’aria pensierosa “Cosa ti devo raccontare? Sto in una nuova scuola,ho conosciuto una ragazza e un ragazzo e sono lontana da nonsisaquanti km dalla mia migliore amica” “Sydney non fare così!Lo so come ti senti…anche a me manca quel posto,ma avevo bisogno di cambiare aria…” mi iniziai ad alterare “Tu avevi bisogno di cambiare aria,io no! Mi hai fatto andare via dai miei amici,mi hai fatto andare via dall’unica cosa che mi ricordava papà!” “Sydney per favore…” me ne andai di sopra pensando a tutto quello che avevo perso,pensando alla morte di mio padre 2 anni fa.