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Autore: Il Saggio Trentstiel    12/11/2013    3 recensioni
E se dovessimo morire?-
Non hai paura, non per te almeno. Sai che il tuo corpo di falco non vivrà a lungo e morire prima o dopo non ti spaventa.
Rachel è un'altra cosa. Temeraria com'è potrebbe lanciarsi in un attacco frontale e rischiare troppo, finanche a morire.
Non abbassa lo sguardo: i suoi occhi azzurri sembrano avere la stessa intensità di quelli della sua metamorfosi da aquila.
-Potrebbe succedere.- dichiara con disarmante semplicità -Ma è meglio non pensarci.-

Tre momenti puramente Tobias/Rachel, più un quarto drammaticamente conclusivo.
[SPOILER sugli ultimi due libri, inediti in Italia]
[Storia classificatasi quarta al contest "My last breath" indetto sul forum di Efp da Stareem]
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rachel, Tobias
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Quando c'è uno schermo tra te e la realtà, ti senti sempre più sicuro.
Puoi osservare senza essere visto, parlare senza essere giudicato.
Gridare senza essere udito.
Gridare fino a mozzarti il fiato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Un pugno sul volto e il sangue comincia a scorrere.
Uno alla testa e il mondo comincia a girare.
Uno al diaframma e l'aria abbandona i tuoi polmoni.
-Ehi!-
Cos'è quella voce? Qualcuno che vuole unirsi alla festa?
-Lasciatelo stare!-
Devi aver sentito male: chi si preoccuperebbe di te, lo sfigato massimo, la brutta copia di Oliver Twist?
Non senti più su di te le mani forti e violente che ti tenevano poco prima: senza più sostegno cadi al suolo, dolorante, ferito.
Passi rapidi si avvicinano mentre cerchi di riprendere fiato.
-Va tutto bene?-
Alzi lo sguardo e, strizzando appena gli occhi, riesci a mettere a fuoco il volto di un ragazzo dall'espressione sinceramente preoccupata. Annuisci, il dolore non ti consente di fare altro.
Altre mani, forti quanto le precedenti, ma stranamente gentili, ti aiutano a rialzarti.
-Drake e Woo sono due imbecilli.- dichiara aspro il ragazzo, passandosi un tuo braccio sopra le spalle -Dovresti denunciarli a Chapman!-
Scuoti il capo, incapace di parlare. Il colpo al diaframma è stato duro, ancora fatichi a respirare.
Colto il tuo segno di diniego, il giovane smette di insistere: il silenzio vi avvolge mentre camminate verso l'infermeria, poi è sempre lui a infrangerlo.
-Comunque mi chiamo Jake.-
Tossicchi un paio di volte prima di riuscire a rispondere.
-Tobias.-
Jake sorride e, senza che smetta di sostenerti, varcate la soglia dell'infermeria.
La stanzetta è quasi deserta, eccezion fatta per una ragazza dalla lunga chioma bionda: udendo dei passi si volta ed è come se il tuo dolore e le tue ferite
svanissero.

La sua espressione altera si fa sorpresa e vi si avvicina di gran carriera.
-Jake? Cosa gli è successo?-
Non lo chiede a te, è come se non esistessi. Come sempre, d'altronde.
Questa volta però non fa male. Lei è bellissima, lei sta ascoltando il racconto di Jake, lei insulta a tutto spiano Drake e Woo. Lei ti guarda e ti sorride.
-Mi chiamo Rachel.-
In quel preciso istante ti si mozza il fiato per la terza volta. Non per il dolore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Il vento è forte ma sulle tue piume sembra poco più che un'affettuosa carezza.
Allarghi le piume della coda per rallentare appena e un proiettile piumato ti supera mentre un grido di gioia selvaggia riecheggia nella tua mente.
Quando atterri nella radura, lei sta già trasformandosi.
-Rachel...- cominci a dirle, cercando di far trasparire la tua preoccupazione anche tramite la telepatia -Non dovresti rischiare così!-
Le punti addosso i tuoi penetranti occhi da falco, rendendoti conto che anche coperta di piume marroni, anche se non è un'estreen come Cassie... È comunque bellissima. Bella da mozzare il fiato.
Tornata completamente umana recupera i suoi abiti e comincia a rivestirsi, sorridendoti divertita.
-Oh, Tobias, non sarei Xena se non lo facessi!-
Ride, ride di quella risata cristallina che adori e che non ti stancheresti mai di ascoltare.
Di botto, come se non avessi atteso altro per tutto il giorno, cominci a trasformarti a tua volta: Rachel ti osserva incuriosita, il maglioncino infilato a metà sopra la canottiera.
Ti stai trasformando nel tuo vecchio corpo, stai assumendo quella forma che tanto avevi detestato e che, al momento, è l'unica con cui puoi amare Rachel fino in fondo.
Sorride, lei. Non è il suo solito sorriso, quel ghigno esaltato che precede una battaglia o l'apertura della stagione dei saldi. È il tuo sorriso, quello che ha sempre dedicato soltanto a te, fin dal vostro primo incontro.
Sei tornato umano anche tu, adesso. Non c'è bisogno di parlare, non c'è necessità alcuna di pianificare.
Afferri il suo volto e la baci con tutta la passione di cui sei capace.
Rachel non si scosta né tanto meno esita: risponde con foga al bacio, stringendoti forte. Mozzandoti il fiato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


-È follia!- -È l'unico modo!- replica Rachel asciutta.
Ti sei addirittura trasformato in umano per discutere con lei.
Il piano è stabilito, non vi è stato diritto di replica per nessuno. Attaccare la navicella atterrata sulle rovine della Vasca Yeerk, conquistarla, sferrare la più violenta e massiccia offensiva mai concepita prima da Jake.
-E se dovessimo morire?-
Non hai paura, non per te almeno. Sai che il tuo corpo di falco non vivrà a lungo e morire prima o dopo non ti spaventa.
Rachel è un'altra cosa. Temeraria com'è potrebbe lanciarsi in un attacco frontale e rischiare troppo, finanche a morire.
Non abbassa lo sguardo: i suoi occhi azzurri sembrano avere la stessa intensità di quelli della sua metamorfosi da aquila.
-Potrebbe succedere.- dichiara con disarmante semplicità -Ma è meglio non pensarci.-
Non sai cosa replicare, stavolta. Rachel ti ha stupito con la sua apparente tranquillità e... No, quella devi essertela immaginata.
Perché mai, prima di una battaglia che promette di essere devastante, Rachel dovrebbe apparire triste?
Allunga una mano e ti accarezza dolcemente il volto: chiudi gli occhi a quel tocco e speri che non finisca mai, che non giunga l'ora dell'attacco...
-Tobias?-
Quando riapri gli occhi, Rachel si è fatta più vicina. Sorride in maniera strana, un misto di dolcezza e – di nuovo – tristezza. La sua mano è scesa a sbottonarti la camicia.
Avverti un fiotto di calore invaderti il volto, una sensazione che mai avresti potuto provare sotto forma di falco: osservi stupito la ragazza che, senza smettere di sorridere, prosegue imperterrita nel denudarti.
-Rachel...- -So che non è il momento migliore... E neanche il luogo!- aggiunge con un risolino -Ma se sono certa di una cosa, Tobias, è che ti amo. E non voglio aspettare un improbabile domani per dimostrartelo.-
Ora sei definitivamente senza parole, con gli occhi sgranati dallo stupore. Con il fiato mozzato.
Ti attira a sé e cominciate a baciarvi, via via sempre più appassionatamente, liberandovi del fardello degli abiti e dal ben più pesante pensiero dell'imminente battaglia.
Gli Yeerk, la guerra e la paura di morire sono sussurri lontani spazzati via dal vento. Adesso ci siete solo tu, Rachel e un amore da togliere il respiro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Un falco non può ridere. Un falco non può piangere.
Un falco può però avvertire il proprio respiro mozzarsi.
-Rachel...- è l'unica, dolorosa parola che lasci fuggire dalla tua mente distrutta.
Lei pare sentirti, anche al di là dello schermo. Quello schermo che dovrebbe proteggerti, impedirti di provare dolore, ma che non fa altro che mostrarti come in un film gli ultimi istanti di vita della ragazza che ami.
È bellissima, anche con l'espressione spaventata e la sensazione di morte imminente che aleggia su di lei. Su di te.
Dischiude appena le labbra – oh, quelle labbra che non avresti mai voluto smettere di baciare fino a qualche ora prima! – ed esala poche, inudibili parole. I tuoi occhi di falco colgono impietosamente il loro movimento e il tuo piccolo cuore da uccello vorrebbe solo smettere di battere.
Ti amo
Sapeva che tu eri lì, sapeva che l'avresti vista morire. Non vuole lasciarti il ricordo delle sue lacrime, del suo dolore, della sua paura.
Inaspettatamente sorride. Quel sorriso, quello che mette in mostra la sua dentatura perfetta, che le illumina gli occhi, che era riuscito a sciogliere la tua diffidenza e a farti sentire bene al solo pensarlo.
Poi il Controller in metamorfosi alle sue spalle cala la zampa, e nulla ha più senso.
Sei immobile, congelato, gli occhi che si rifiutano di staccarsi da quello schermo. Rachel giace a terra in una pozza di sangue. Morta. Per sempre.
Nessuna parola, nessun suono. Solo il battito forsennato del tuo cuore. E il rumore dell'ultimo respiro di Rachel.

   
 
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