Caro
diario,
non mi
ricordo neanche più quando sia stata la prima volta
che mi è balenato questo pensiero in testa, ma
più vado avanti, più mi rendo
conto che Ronald Bilius Weasley farà parte della mia vita,
che sia la mia metà.
Alcuni
direbbero che sono l’ultima persona qualificata a
predire alcunchè, data la mia convinzione che Divininazione
sia una materia
totalmente inutile e che la Cooman in sé sia
un’impostora, ma la verità, e lo
dico solo a te mio prezioso diario, è che questa
è una di quelle sensazioni
che ti prendono e non ti abbandonano mai, al di là della
speranza, al di là
delle tue vere possibilità.
Me ne sono
resa conto proprio oggi, mentre Ron è stato
baciato da Lavanda e si è ritrovato a ricambiare quel
maledetto bacio davanti a
tutta la Sala Comune; e pensare che se non fosse stato per me,
probabilmente
non si ritroverebbe neanche in squadra, non avrebbe partecipato alla
partita,
non avrebbe creduto di bere quella stupida fialetta di felix felicis
che Harry
ha finto di versargli nel succo di zucca e tutto ciò non
sarebbe successo.
Il punto
è che è successo, invece, caro diario.
E’
accaduto e io mi sento svuotata, tranne che per
quell’unica, insistente, sensazione.
Dovrei essere
io a baciarlo, io a farlo sorridere, io ad
essere desiderata.
Invece, il
destino vuole che debba ancora aspettare.
Da quando ho
questa sensazione so ancora di più come si
sente Ginny, capisco la sua testardaggine, so che non ha davvero
rinunciato a
Harry benchè chiunque altro affermerebbe il contrario dopo
che si è messa con
Conner e poi con Dean.
Lei
però sa che è Harry il suo futuro, sta solo
ammazzando
l’attesa, sta solo facendo capire ad Harry che non
è scontata, come una vera
ragazza Grifondoro, forte e orgogliosa.
Non mi sono
mai sentita così poco meritevole di appartenere
alla mia Casa, dico sul serio.
Questa cosa
mi ha talmente buttata giù che ho quasi paura di
uscire dal dormitorio, o peggio, di non riuscire ad addormentarmi prima
che
Lavanda torni nella nostra stanza e inizi a raccontare tutti i dettagli
a Calì
su quanto sia meraviglioso Ron.
Non ho
bisogno di lei per saperlo, benchè Ronald abbia
così
tanti difetti da non riuscirli nemmeno a contare.
E’
innanzitutto testardo, permaloso e senza tatto.
Mi rendo
conto che anche io ho i primi due difetti
sopracitati e più ci penso, più mi viene da
piangere.
Per quanto
agli antipodi su alcune cose, ci somigliamo così
tanto su altre…
Oddio,
è arrivata Lavanda, meno male che ho le tende del
baldacchino chiuse.
Ha appena
sospirato dicendo –Il mio Ron-Ron!-… a parte il
nome ridicolo, ma –MIO- poteva proprio evitarselo.
Ti prego,
caro diario, dammi la forza di non aprire le tende
e spedirla in infermeria, dammi la forza.
Tanto Ron
voleva solo cercarsi qualche cavia per
sperimentare i baci.
O almeno
credo… Lavanda ha appena detto a Calì che Ron le
ha
chiesto di mettersi con lei.
Ti prego,
caro diario, fammi dormire, non voglio piangere,
non voglio che loro mi sentano.
Non riesco a
controllarmi, sto per esplodere, meglio che
insonorizzo il mio piccolo rifugio.
Vorrei che
queste tende potessero proteggermi dal mondo esterno,
che tutto scomparisse improvvisamente, che non mi ricordi neanche chi
sia Ronald Weasley.
Vorrei non
saperlo, ma lo so benissimo, sicuramente più di
LEI.
Scusa, caro
diario, ma devo abbandonarti.
Sto cercando
di trattenere le lacrime, ma non ci riesco, non
sono mai stata forte come voglio apparire.
Buonanotte,
un
abbraccio fortissimo, come quello di cui avrei bisogno io ora.