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Autore: Elechan86    25/04/2008    18 recensioni
“Vorrei incontrare mio padre”.
L'espressione di Re Yammer mutò prima per la sorpresa e, improvvisamente, diventò seria: “No, non si può”.
“Ma...” Il sayan provò a ribattere ma Re Yammer incrociò le braccia sul petto: “Credimi Goku, lo dico per te: i sayan erano un popolo di farabutti; ricordi com'era Vegeta la prima volta che è arrivato sulla Terra?”
Lo sguardo della divinità non lasciava adito ad alcuna speranza: “Avresti solo una gran brutta delusione...”
“Non gli dirò che sono suo figlio, voglio solo... – Goku ci pensò un attimo e rifletté sui motivi che lo spingevano a scendere negli Inferi; prima che l’argomento saltasse fuori quasi per caso in quella discussione con Re Kaio non aveva mai provato il desiderio di conoscere i suoi genitori, eppure ora sentiva di dover soddisfare questa che era più di una semplice curiosità – Ecco, voglio vedere che tipo è, voglio… vorrei solo incontrare mio padre”.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bardack, Goku, Goten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei incontrare mio padre

1° parte

Il sole splendeva alto nel cielo limpido, sgombro da qualsiasi nuvola; Chichi non avrebbe potuto desiderare una giornata migliore per il compleanno del suo figlio minore.
Aveva invitato a pranzo, oltre suo padre Giuma, anche Trunks, il figlio di Bulma: lui e Goten avevano un anno di differenza ed erano legati da una profonda amicizia, amavano giocare insieme all'aria aperta sui monti Paoz e, da come tornavano a casa sporchi e con le tute strappate, la donna aveva intuito che quei due bambini avevano ereditato dai rispettivi padri la passione per le arti marziali... e lei si era già rassegnata all'idea che prima o poi anche Goten sarebbe tornato a casa con una capigliatura bionda da teppista! Ma sperava che quel giorno fosse ancora lontano.

Chichi, quella mattina, si era svegliata presto per preparare il dolce preferito di suo figlio: il tiramisù.
La preparazione di questo semi-freddo richiedeva più tempo del solito perché la donna amava infornare da sé anche i savoiardi e, come sempre, preparare con una cura quasi maniacale qualsiasi dettaglio.


***

Goku, con gli occhi socchiusi, osservava cosa succedeva nella cucina di casa sua; erano ormai passati sei anni da quando il sayan aveva lasciato la Terra, sacrificandosi per il bene dell'amato pianeta.
Nell'aldilà conduceva una vera e propria seconda vita, dedicata soprattutto agli allenamenti estenuanti ma, ogni giorno, dedicava qualche minuto anche alla sua famiglia e, visto che i suoi poteri si erano notevolmente potenziati, non aveva nemmeno più bisogno di Re Kaio per sapere cosa stessero facendo i suoi familiari: gli bastava, appunto, socchiudere gli occhi e concentrarsi.
Quel giorno la faccia di Goku, mentre seguiva ciò che stava accadendo nella sua casa, assunse le espressioni più buffe che Re Kaio avesse mai visto: in particolare il sayan, intenerito, sorrideva spesso per i commenti della moglie durante la preparazione del dolce, visto che Chichi, mentre era occupata nelle faccende di casa, era solita esprimere i propri pensieri ad alta voce.

Dopo una manciata di minuti Goku sospirò e riaprì gli occhi, soddisfatto per ciò che aveva appena visto. Re Kaio gli andò incontro: “Allora? Come stanno i ragazzi?”
Goku sorrise e gli diede una pacca sulla spalla: “Tutto bene... sa, oggi è il compleanno di Goten e Chichi gli sta preparando il tiramisù”.
Re Kaio portò un dito davanti alla bocca, alzò gli occhi al cielo e assunse un'aria pensierosa: “Oh, è vero: oggi tuo figlio compie cinque anni, giusto?”
Goku annuì e, come faceva spesso, riuscì a spiazzare la divinità per la facilità con cui saltava da un argomento all'altro: “Lei il tiramisù lo sa fare?”
Re Kaio abbassò il capo come se gli fosse caduto addosso un macigno, poi, sinceramente afflitto, disse: “Goku, non pensi proprio a tuo figlio, eh?”
Il sayan alzò le spalle e, ingenuamente, rispose: “Certo che ci penso: ogni giorno osservo come se la cava la mia famiglia”.
La vena sulla fronte della divinità iniziò a pulsare, ma Re Kaio sapeva bene che quello non era il modo migliore per trattare un argomento serio con Goku e, dopo un profondo respiro, gli mise una mano sulla spalla con atteggiamento paterno, visto quello che gli doveva dire e provò a parlargli con calma: “Figliolo mi fa piacere che ti trovi bene nell'aldilà ma... hai pensato a quell'eventualità di cui abbiamo parlato?”
Anche l'espressione di Goku si fece seria, il sayan strinse i pugni e trattenne il fiato per un istante, poi, scuotendo il capo, rispose: ”Non credo che sia giusto, poi soffrirebbero il doppio. Ormai hanno imparato a cavarsela senza di me... non posso tornare se è solo per ventiquattro ore”.
Re Kaio, con tatto e delicatezza, provò a insistere: “Lo sai che Goten vorrebbe tanto conoscerti, non importa quanto tempo passereste insieme: per lui sarebbe già tanto”.
Goku sospirò rassegnato, ormai aveva preso una decisione, poi alzò le spalle e, con il solito atteggiamento bonaccione, gli rispose: “Re Kaio, guardi che anche io non ho mai conosciuto mio padre se è per questo!”
La divinità bofonchiò qualcosa e, sconsolato, si diresse verso la sua casetta: “E va bene… Vieni Goku, ti insegno a preparare il tiramisù”.
“Urca, che bello!” Goku si voltò verso Bubbles, prese con sé la scimmia, e, insieme, raggiunsero Re Kaio dentro casa.


“Visto? Non è difficile!” Disse Re Kaio, una mezz'oretta più tardi, mettendo la pirofila del tiramisù in frigo. Si voltò, poi, verso Goku e lo beccò in fragrante mentre spalmava quel poco di crema che era rimasta nel lavamano sugli ultimi savoiardi; il sayan si grattò la testa imbarazzato: “Re Kaio ne vuole uno anche lei?”
“Sei incorreggibile Goku! Incorreg...”
“Sa che mi ha messo addosso un dubbio? Secondo lei dove si trova mio padre in questo momento?”
Questa volta Goku l'aveva davvero spiazzato!
La divinità si portò una mano sul mento: “Mmh... i sayan si sono macchiati di diversi peccati, quindi non credo che tu li possa trovare in paradiso...”
Goku rimproverò bonariamente quello che una volta era stato il suo maestro di arti marziali: “Eh, grazie ma questo lo potevo immaginare anche da solo!”
Re Kaio, comunque, riprese il discorso, concentrandosi seriamente per rispondere alla sua domanda: “Tuttavia sono sicuro che anche al regno degli Inferi godano di qualche privilegio, in fondo quelli che sono esplosi assieme al pianeta Vegeta sono state vittime della furia di Freezer...”
Ma Goku aveva capito che per avere informazioni di un certo tipo c'era solo una persona a cui poteva rivolgersi e quando Re Kaio, rialzando il capo, lo cercò con lo sguardo, si accorse che il sayan era già andato via...



Con una spinta più decisa Goku riuscì ad aprire l'ampio cassetto della scrivania di Re Yammer; la divinità che controllava e regolava l'afflusso di anime nell'aldilà lo guardò esterrefatto: “Goku... e tu come ci sei arrivato qui? Non eri da Re Kaio?”
Goku ridacchiò: “Eh eh, ho bisogno di un'informazione”.
Re Yammer mosse il capo in segno affermativo, pronto ad ascoltarlo: “Si, dimmi pure”.
Goku, imbarazzato, iniziò a giocherellare con le proprie dita: “Ecco, vede... mi chiedevo... lei conosce il nome di tutte le anime che sono passate da queste parti, vero?”
Re Yammer non capiva dove volesse andare a parare Goku e, osservandolo con vivo interesse, annuì alla domanda. Il sayan, poi, saltò sulla sua scrivania e alzò un'estremità della pagina del grosso libro dove venivano segnati i “nuovi arrivi” nel regno dell’Aldilà e la destinazione che era stata loro assegnata a seconda del comportamento che avevano tenuto in vita.
“Quindi lei ha tanti libri come questo... E, senta, non può cercare nel libro di.... diciamo – Goku iniziò a contare sulle dita – ventott... no, ho già passato sei anni nell'aldilà, quindi trentadue...”
Re Yammer, perplesso, lo interruppe: “Goku, ventotto più sei fa trentaquattro, non trentadue”.
Goku lo guardò poco convinto, poi ricontò sulle dita e bofonchiò: “Oh, si, certo: trentaquattro!” A questo punto il sayan si sedette sul grande libro e continuò a contare sulle dita: “Trentaquattro più...”
“INSOMMA GOKU, COSA VUOI?”
La voce di Re Yammer tuonò nella stanza e il sayan abbassò il capo e, come suo solito, si grattò la testa e ridacchiò imbarazzato, poi rialzò il viso, sfidando lo sguardo severo della divinità con un sorriso sincero: “Vorrei incontrare mio padre”.
L'espressione di Re Yammer mutò prima per la sorpresa e, improvvisamente, diventò seria: “No, non si può”.
“Ma...” Il sayan provò a ribattere ma Re Yammer incrociò le braccia sul petto: “Credimi Goku, lo dico per te: i sayan erano un popolo di farabutti; ricordi com'era Vegeta la prima volta che è arrivato sulla Terra?”
Lo sguardo della divinità non lasciava adito ad alcuna speranza: “Avresti solo una gran brutta delusione...”
“Non gli dirò che sono suo figlio, voglio solo... – Goku ci pensò un attimo e rifletté sui motivi che lo spingevano a scendere negli Inferi; prima che l’argomento saltasse fuori quasi per caso in quella discussione con Re Kaio non aveva mai provato il desiderio di conoscere i suoi genitori, eppure ora sentiva di dover soddisfare questa che era più di una semplice curiosità – Ecco, voglio vedere che tipo è, voglio… vorrei solo incontrare mio padre”.
Re Yammer sollevò Goku prendendolo per un lembo della tuta arancione e lo buttò dentro al cassetto della sua scrivania, ma il sayan riuscì ad opporsi prima che la divinità lo chiudesse dentro. Prima ancora che Goku riuscisse a chiedergli spiegazioni, fu lo stesso Re Yammer a fornirgliele, nonostante avesse un'espressione che esprimeva tutto il disappunto per questa decisione azzardata: “I sayan sono in una sezione particolare degli Inferi, chiedi alle guardie di accompagnartici... non ti concedo più di un'ora”.
Il volto di Goku si illuminò di un sorriso radioso e la divinità aggiunse: “Ah, i sayan non sono guerrieri valorosi, quindi non hanno conservato il corpo e... per favore, evita di svelare loro troppe informazioni, ci siamo intesi?”
Goku gli sorrise sinceramente: “Grazie”.

Re Yammer richiuse il cassetto con forza e l'urto fece scivolare Goku direttamente negli Inferi, sulla soglia della strada che inizia là dove c'è l'albero dei frutti magici.

Goku iniziò a correre in cerca dei due guardiani che lo dovevano accompagnare: aveva solo un'ora di tempo.

Continua...



Ringrazio tutte le persone che sono arrivate a leggere sin qui ^^
Mi auguro che questo primo capitolo vi sia piaciuto e vogliate leggere anche il secondo e ultimo che sarà pubblicato il 27 Aprile, il giorno del compleanno di... Goten? Nella fanfiction sì ^^ Ma è soprattutto il compleanno di una cara amica e a lei la fanfiction è dedicata: Veronica ti voglio tanto bene!
[Non te l'aspettavi questa, eh? ^_-
Quanto è stato difficile tenere la bocca chiusa, lo sai che sono una chiacchierona!!! XD
 Eli scusa se ho mantenuto il segreto anche con te! ^^"]

Ringrazio anche la mia beta Ciuiciui che ha corretto a tempo record questa mini-fic perché questa volta avevo una "scadenza" da rispettare ^^"
Ringrazio infinitamente le persone che hanno letto e recensito la mia ultima one-shot "Shopping con papà": bra94, LadyDreamer, CHiBI cHU (che onore una tua recensione! ^//^), Sweetgirl91, vegetina94, Me91, Crycry82, AmyGoku  (da quanto tempo! Che piacere risentirti! ^^) e anche chi l'ha inserita tra i preferiti. 

Grazie di cuore a tutti ^//^

...se volete ci si "rilegge" al prossimo capitolo ^_-
  
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