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Autore: anonimacuorefreddo    13/11/2013    0 recensioni
-Davvero lo farai? –
Le chiese Callie ancora stupita da quello che aveva sentito dire dalla sua migliore amica Ariel.
-Certo, sarebbe fantastico! Non trovi? –
-Ok , devi pagare una penitenza ma questo è tanto! TROPPO! –
Le disse ancora scombussolata. Ariel e Callie avevano perso una scommessa e Ariel sembrava felice di pagarne le conseguenze mentre Callie sperava di non dover fare niente.
-Sarà fantastico! – disse ancora Ariel persa nei suoi strani pensieri. –Li chiameremo i ‘cinque giorni di personalità’ ogni giorno sarò una persona diversa. Dalla secchiona alla tosta , dal maschiaccio alla ragazza stramba. Ed infine la bambinetta persa nel mondo dei sogni. Sarà qualcosa di epico! –
Callie fece roteare i suoi occhi verdi alle parole dell’amica mentre entravano nel loro hotel dove vivevano fin da bambine con le loro famiglie. Quella prima settimana d’estate sarebbe stata troppo strana, indimenticabile. Lo sapevano già.
SPAZIO AUTRICE:
cinque nuovi ragazzi 
È possibile innamorarsi in un giorno? In più innamorarsi di un travestimento?
Assolutamente NO.
Ma è possibile che cinque ragazzi si interessino a una ragazza credendo che lei fosse un’altra persona?
Certo che SI.
E lei si interesserà?
Si innamorerà? E di chi?
Si saprà tutta la verità? Le bugie hanno le gambe
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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 -Davvero lo farai? –Le chiese Callie ancora stupita da quello che aveva sentito dire dalla sua migliore amica Ariel.
-Certo, sarebbe fantastico! Non trovi? –
Le rispose l’amica sedendosi ad un tavolo insieme al suo solito caffè mattutino. Pensava sempre che Londra e un caffè caldo insieme al fresco mattino fossero perfetti.
-Ok , devi pagare una penitenza ma questo è tanto! TROPPO! –
Le disse ancora scombussolata. Ariel e Callie avevano perso una scommessa e Ariel sembrava felice di pagarne le conseguenze mentre Callie sperava di non dover fare niente.
-Sarà fantastico! – disse ancora Ariel persa nei suoi strani pensieri. –Li chiameremo i ‘cinque giorni di personalità’ ogni giorno sarò una persona diversa. Dalla secchiona alla tosta , dal maschiaccio alla ragazza stramba. Ed infine la bambinetta persa nel mondo dei sogni. Sarà qualcosa di epico! –
Callie fece roteare i suoi occhi verdi alle parole dell’amica mentre entravano nel loro hotel dove vivevano fin da bambine con le loro famiglie. Quella prima settimana d’estate sarebbe stata troppo strana, indimenticabile. Lo sapevano già.
 
 
Toc Toc toc
Bussavano al 213 del diciottesimo piano, appartamento degli Smith. Dove viveva Ariel.
-Arrivò ! –
La sentì gridare Callie da fuori la porta. Vide la maniglia muoversi, segno che la sua amica era pronta.
Quando aprì la porta Callie rimase scandalizzata. Aveva preso la cosa sul serio. Sapeva che Ariel era una grande truccatrice ed amava travestirsi in ogni modo, ma non credeva in questo cambiamento così …. Forte.
I capelli mori erano stati sostituiti da una parrucca con la frangia nera, la treccia ben fatta che ricadeva sulla schiena, occhiali giganti alla Patty, camicia bianca dentro i jeans corti blu scuro e ballerine nere. Gli occhi erano ornati da un filo di eyeliner e le labbra erano rosa. Di certo non era Ariel.
-O…. K ! – riuscì a dirle l’amica guardandola. –Oggi sei? – le chiese.
-Mi presento… - incominciò a dire Ariel uscendo dal suo appartamento e chiudendo la porta. In quel momento Callie notò che aveva un libro di Shakespeare in mano. – Nora James, secchiona della classe con il massimo dei voti, aspirante poetessa, amante del teatro, pianista e molto giudiziosa ! –
-Tu sei tutte queste cose anche da Ariel Smith! – le fece notare l’amica.
-Ha sbagliato a comporre la frase signorina Blue. Io  sono ANCHE tutte queste cose da Ariel Smith. –
-Ma per oggi sarò diversa! – aggiunse infine sorridendo  e avviandosi verso gli ascensori.
-E chi la capisce! – borbottò l’amica seguendola.
 
Dentro l’ascensore  Ariel  Nora non si sistemò sempre gli occhiali non smettendo un attimo di parlare.
-Io credo che l’Amleto di Shakespeare racchiuda in ogni gesto un po’ della personalità dell’autore… -
Diceva con voce calma e sicura di ciò che dice. Callie la guardava scocciata.
-Ti prego smettila. Sai che non ti sopporto quando parli della letteratura! – le disse lamentandosi.
Nora si portò una mano sul petto fingendosi stupefatta.
-Come osi… -
Non riuscì a finire la frase perché erano arrivate al primo piano e l’ascensore si era aperto.  Nora uscì con il suo libro stretto nelle mani. Ma appena fece quattro passi aprì il libro e rilesse per , forse , la quindicesima volta la sua parte preferita di Amleto. Ovvero quando lui parla all’attore. Neanche accorgendosene, da secchiona imbranata che era in quel momento, andò a sbattere contro un ragazzo e gli fece cadere i suoi due libri che reggeva in mano. ‘1984’ e ‘l’Otello’ lesse i titoli. Erano dei libri che avrebbe letto volentieri.
-Scusa! – disse balbettando e recitando la sua parte mentre cercava di raccogliere i libri.
Alzò il viso per vedere la per vedere il bellissimo ragazzo con cui si era scontrato. Non lo ammirò neanche per un secondo che lui si piegò per riprendere i suoi libri.
-Amleto di Shakespeare ! davvero carino… - le disse leggendo il titolo del libro che teneva saldamente tra le mani.
-L’Otello , altrettanto carino, anche se non l’ ho mai letto! – le rispose lei lasciando la sua parte imbranata e usando la sua parte da grande letterata.
-Beh si è bello. Dovrebbe piacerti, è una storia d’amore… – gli disse lui incominciando a parlare del libro.
-Pensi che solo perché sono una ragazza io ami il romanticismo? –gli chiese lei mettendolo a tacere.
-Beh .. io .. ecco – rispose lui balbettando mentre si grattava la nuca.
Era questo che faceva la secchiona che era in lei. Metteva a tacere la gente.
-Io odio l’amore. No aspetta mi correggo. Io odio le storie d’amore. Troppo banali! –
Disse con una smorfia. Il ragazzo la guardò stupefatto da quella risposta così seria e senza dubbi. Poi la guardò ammirando la sua frangia nera corvina ben pettinata, i suoi occhiali , i suoi occhi scuri e la sua pelle candida. Come faceva una ragazza così bella ad essere una secchiona originale e intrigante.
-Comunque io sono Thomas, ma tutti mi chiamano Tom – le disse porgendole una mano.
Lei sorrise contenda di quello che stava per dire.
-Nora James piacere di conoscerti! – e accennò un piccolo sorriso. Giusto il necessario per far sentire a Tom un vuoto allo stomaco. Anche se aveva una piccola personalità lui poteva accontentarsi di lei e dirle che le piaceva. Non sapeva niente di lei ma Tom , da ragazzo da parete che era , si basava sempre sulle prime impressioni , ed aveva sempre ragione.
Intanto Callie guardava la scena ancora sbigottita. La sua amica con la sua personalità piena, imprevedibile e complicata non piaceva mai a nessun ragazzo che potesse meritarla ed ora , diventava una secchiona mostrando solo una parte di lei, e conquistava un ragazzo bello come pochi. Era nuovo in quell’ hotel, dopo 13 anni che viveva li non poteva di certo non aver notato quegli occhi nocciola e quella cresta ben pettinata, insieme a un gran bel fisico che riusciva ad intravedersi dalla maglietta bianca aderente.
-Beh allora ci si vede Tom! –
Lo liquidò Nora per andare dalla sua amica Callie. Questa non le diede nemmeno il tempo di respirare che iniziò a parlare a raffica:
-Ti prego dimmi che hai il suo numero e che ti fidanzerai. E che non ti sei presentata come Nora ben si come Ariel! –
-Non ho il suo numero, non mi fidanzerò e oggi io mi chiamo Nora – rispose lei facendo cadere la sua amica in due secondi di depressione.
Passati i due secondi Callie entrò nei tre secondi di sclero:
-PER QUALE DANNATO MOTIVO… - incominciò a gridare ma Ariel/Nora non l’ascoltò. Sapeva il discorso a memoria. Succedeva ogni volta Ariel liquidava un ragazzo, sia brutto che decente. Per i ragazzi belli lei era o invisibile oppure puzzava di insetticida e ascelle. In poche parole le stavano lontano 100 metri.
 
Intanto da lontano Tom la guardava parlare con l’amica. Era davvero carina.
-Tom dobbiamo andare! – lo risvegliò il suo amico Josh.
Loro due e altri tre loro amici si erano appena trasferiti in quell’ hotel . Avevano tutti e cinque diciotto anni e avevano deciso di vivere insieme in quell’hotel. Anche se sembrava costoso con i loro cinque lavori riuscivano a permetterselo.
-Si vengo! – rispose prendendo la sua valigia e avviandosi verso l’ascensore.
-Cosa guardavi? – gli chiese Daniel. Uno dei suoi quattro amici.
-Una ragazza – ammise Tom.
Nell’ascensore si diffuse un ‘uhhhhhh’ di gruppo.
-Carina? – chiese Zack. Un altro amico.
-Si … tanto - rispose Tom
 
Nora girava nel parco insieme a Callie e l’artefice di quell’ obbligo: il loro amico Taylor.
Recitava ancora la sua parte. In fondo lei era un’ aspirante attrice, doveva fare bene questo gioco.
-Non ci posso credere che lo hai fatto e continuerai a farlo davvero! – continuava a ripetere Taylor mentre guardava la sua amica e rideva.
-E invece è davvero così! – si limitò a rispondere Nora/Ariel.
-Quando ho proposto questa penitenza non credevo che lo avresti fatto per davvero! – ammise il suo amico ancora ridendo mentre liberava la sua fronte dal suo ciuffo marrone portandoselo indietro.
-Tu sei pazza! – disse quando smise di ridere.
-Ha ragione! – concordò Callie. –Aspetta un attimo … ho appena detto che tu! – disse indicando Taylor. – Testa d’uovo . Hai ragione! – disse ancora –Mi sento male! – e così finse di vomitare mentre Taylor faceva il finto offeso e Nora scuoteva la testa.
 
Ariel ancora nei panni di Nora correva su per le scale. 18 scalinate erano tante. Ma come sempre aveva fatto tardi e tutti gli ascensori erano occupati. Ma doveva essere a casa in soli tre minuti per preparare la cena prima che tornasse suo fratello. Quella sembrava davvero la giusta giornata per essere Nora. Passato il nono piano vide un ascensore aprirsi in lontananza. Non aspettò un secondo e corse verso l’ascensore.
Maledicendo mentalmente chi avesse avuto la grande idea di mettere le scale così lontane dagli ascensori si buttò tra le porte mentre queste si stavano per chiudere. Entrò dentro la cabina e solo dopo le porte di aprirono nuovamente.
Sbuffò facendo volare in aria quella frangia nuova per lei e si sistemò gli occhiali. Solo dopo si accorse che accanto a lei c’era Tom.
 Quando si voltò a guardarlo divenne rossa in un sol colpo. Le figure di merda peggiori erano tutte sue.
-Ehi! – la salutò lui sorridendo.
Lei guardò in basso. Non stava fingendo di essere timida, stava cercando di non pensare alla figuraccia che aveva fatto.
-Ehi! – riuscì a dire con voce strozzata.
Tom la guardò sorprendendosi a trovarla carina anche con la treccia rovinata, le guance arrossate e le labbra ormai bianche per tutti i  morsi che stavano ricevendo. Poi la vide schiacciare il tasto 18 contento di  sapere il suo piano. Era il penultimo, mentre lui era al piano 17.
-Oh scusa non ti ho chiesto a che piano dovevi andare! – si accorse Nora dopo.
-Fa niente – gli disse lui abbozzando un sorriso che non rimase inosservato agli occhi di Nora.
Passarono il viaggio in ascensore completamente in silenzio, entrambi ascoltando il respiro dell’ altro.
Arrivati al diciottesimo piano Nora uscì piano dall’ ascensore senza voltarsi e cominciò a camminare.
Si senti chiamare da quella voce bassa e dolce –Nora! –
Si voltò.
-Si? – chiese
Lui sorrise dicendo –ci si vede! – poi le porte dell’ascensore si chiusero e lui andò al piano 17 mentre lei tornò al suo appartamento.
Sbatté la porta d’ingresso e si tolse la parrucca gettandola nella cabina armadio. Vicino a dove aveva posato la parrucca nera prese quella rossa. Sorrise ricordandosi di quando l’aveva comprata per interpretare un orfanella.
Quasi subito le vibrò il telefono. Lo prese dalla tasca dei Jeans e lesse il messaggio di Taylor.
“Nora Secchiona James è andata. Ora tocca a Belle Faccia Tosta Rinaldi”
Guardò ancora per un po’ la parrucca rossa poi la posò e andò a cucinare sapendo che l’avrebbe ripresa in giorno dopo.


OCCHI DEI MIEI CARI LETTORI SOFFERMATEVI QUI...
GRAAZIE
Io amo Voldemorttttttttttt
ah no... scusate
troppa pazzia

okok
ora vi scrivo con la parte intelligente del mio cervello...
Ariel, Ariel, Ariel... sei una pazzoide peggio della tua creatrice (ovvero io)
okok... STOP
la mia idea era quella di mostrare la protagonista passo per passo.
ogni capitolo si capisce un pò della sua personalità , mentre lei finge di essere qualcun altro.
non metterò le foto dei personaggi
semplicemente perchè...
voglio che siate voi a immaginarli
che sia un cantante
un attore
un amico
il vostro ragazzo
Jonny Depp
o Voldemort!
cagate sta storia

PLEASEEEEEEEEEEEEEEEEE  
*occhi da cuccioloooo*

 

  
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