September
1st
Prologo;
La
stazione nove e tre quarti era enorme e gremita di persone. Che poi,
non erano
neanche persone normali: erano maghi. Che forse, fra di loro, ci fosse
stato il
più grande mago di tutto i tempi? Come mio zio, magari. La
mamma mi ha sempre
raccontato di lui e di come si cacciasse abitualmente
nei guai assieme al mio papà. Quest’ultimo, ogni
volta che mamma finiva di
raccontare, arrivava alle sue spalle e diceva ‘così,
tuo padre e tuo zio salvarono l’intero mondo magico’.
Sono
arrivata a credere che abbiano davvero salvato il mondo magico ben
cinque o sei
volte, anche se le megalomanie di mio padre erano tante quanto
l’intensità del
rosso dei suoi capelli. In effetti, c’era da dire che molto
spesso mia madre
confermava e lei era sempre stata una ‘perfettina’.
«Oh,
Ronald, quanti anni sono passati?» sentii la voce di mia
madre, alle mie spalle, chiedere a papà quanto tempo era
passato. Mi voltai
leggermente verso di lei e notai uno sguardo non troppo compiaciuto,
dovuto
sicuramente alla risposta di papà che non tardò
ad arrivare.
«La
prima volta che siamo passati attraverso quel muro,
risale a ben ventisei anni fa» disse, sospirando leggermente.
«Mi
sento così incredibilmente vecchia.»
sussurrò mia madre e
io subito mi avvicinai, esasperata, a mio fratello Hugo.
«Ci
risiamo, la crisi di mezz’età!»
esclamammo all’unisona
scappando via prima che la strega più brillante della sua
età ci punisse. Nel
correre inciampai da qualche parte e a prendermi al volo fu un signore,
che
aveva circa l’età dei miei genitori, coi capelli
biondi.
«Dovresti
stare più attenta» disse con una nota di
gentilezza
nella sua voce, prima di guardarmi. Il suo sguardo passò da
gentile a esitante,
come se si fosse vergognato nel guardarmi. Io annuii, tentando di non
darci
peso, quando sentii il mio nome pronunciato dalla voce maschile di mio
zio
Harry. Lui arrivò dietro di me e poggiò una sua
mano sulla mia spalla,
stringendomi a lui. Con l’altra, strinse la mano al signore
che mi aveva
evitato una caduta.
«Draco.
Che piacere
rivederti» potei giurare di aver sentito un non so che di
sarcastico nella sua
voce e quel ‘Draco’ rispose con un semplice cenno
del capo.
«Suppongo che
questa
signorina sia tua figlia» disse, lanciandomi un ennesimo
sguardo.
«Nipote»
lo corresse. «è la bambina di Ron ed
Hermione.»
«Non sono una bambina!»
esclamai, ritenendomi offesa da tale appellativo. Avevo letto tutti i
libri di
magia possibili quell’estate, approfondendo il tutto tramite
ricerche su
internet e i libri vecchi di quando mia mamma andava ancora a scuola,
quale
bambina l’avrebbe fatto? Chiunque se ne sarebbe stata a
giocare con le bambole,
non curante dell’avventura che avrebbe affrontato! Mio zio mi
rivolse un
sorriso forzato e mi portò via da lì senza dire
altro. Mi girai un po’ con la
testa, tentando di vedere dov’era mio fratello Hugo e riuscii
a notarlo mentre
teneva la mano di mia zia, impegnata a tenere, dall’altro
lato, mia cugina Lily
Luna. Aveva nove anni ed era, incredibilmente, arrabbiata. Era la
seconda volta
che si trovava lì e non poteva neppure avvicinarsi al treno,
essendo troppo
giovane. Eppure aveva talmente tanta voglia di imparare.
«Ron!
Hermione!» urlò mio zio e mamma e papà
vennero verso di
noi. «Stava inciampando, si è salvata
perché Draco Malfoy l’ha presa al volo.»
«DRACO
MALFOY?» ringhiò papà e mi
guardò intensamente, con
uno sguardo così serio da farmi paura. «Appena
arrivi ad Hogwarts, lavati con
impegno. Non vorrei che tu avessi la puzza di un codardo.»
«Sono
passati diciannove anni, tesoro.» disse mia madre
sospirando leggermente e stringendomi a lei. Papà si
voltò verso di lei,
guardandola con sguardo fulmineo. Era strano, gli occhi di
papà erano sempre
stati così dolci e giocosi, esattamente come quelli di Hugo,
mentre adesso
sembravano molto cattivi. Immaginai che questo Draco Malfoy fosse stato
un
grande nemico di mio padre, ai tempi di Hogwarts.
«Tanto
io lo so che hai avuto una cotta per quel schifoso
vigliacco i primi anni ad Hogwarts!» esclamò
gelosamente e mamma sbuffò.
«Ma
come ti salta in mente?!» oh, no,
un’altra lite di mamma e papà. Sono
così incredibilmente
noiosi! Pensai, guardandomi attorno e sperando di vedere
qualcuno che
potesse salvarmi da un destino così orrido –
assistere alle innumerevoli liti
di mamma e papà lo era –. Notai mio cugino James
insieme a suo fratello Albus e
a dei suoi amici; sicuramente, stavano parlando di come la squadra di
Quidditch
di Grifondoro sarebbe stata forte quell’anno, ora che loro
potevano giocare, lo
si capiva anche dallo sguardo sognante di mio cugino coetaneo che,
diversamente
da loro, doveva iniziare il primo anno. Sospirai, conoscevo
così bene i miei
cugini e in famiglia non si parlava d’altro: Quidditch,
Quidditch, Quidditch! Esiste solo il Quidditch!
Fissai
il mio orologio impazientemente, mentre le parole di
mamma e papà dietro di me mi sembravano sconnesse. Il mio
primo anno ad
Hogwarts sarebbe stato stupendo, non vedevo l’ora di
iniziarlo. Già mi sentivo
affascinata da tutte le materie che avrei studiato e avevo
già letto tutti i
libri riguardo alla magia. Mamma mi aveva anche tenuto presente quanto
sarebbe
stato difficile le materie in più da studiare una volta
arrivata al terzo anno,
ma mi aveva raccomandato di stare lontana da Divinazione,
una materia a parer suo inutile. Papà, dal canto suo,
non si era lasciato scappare un «solo perché tu
non eri brava», rimediandosi un
ceffone sulla nuca da parte di mia madre.
Notai
che il mio orologio portava esattamente le dieci e
cinquancinque minuti, così mi voltai, per salutare i miei
genitori che avevano
finito di litigare da un po’ e ora si stavano coccolando
amabilmente. Bleah.
«Mamma,
papà, devo andare!» subito si voltarono verso di
me e
mio padre mi strinse in un abbraccio forte, la stessa cosa fece mio
fratello
mentre mamma mi guardava con gli occhi pieni di lacrime.
«Hai
... ha-hai p-pr-preso la b-orsa?» domandò con la
voce
rotta e io annuii, abbracciandola.
«Dai
mamma, non piangere. In fondo l’esperienza
che hai vissuto tu è stata stupenda, no? Lo sarà
anche per me, sii felice!»
esclamai con ottimismo e lei annuì dolcemente. Una volta
staccate, andai a
salutare i miei zii e mia cugina Lily, che mi chiese in un sussurro
all’orecchio se potevo nasconderla nella borsa e portarla con
me. Io risi e,
una volta giunta l’ora, salii nel treno con i miei cugini.
La
mia avventura cominciò quel giorno, il primo settembre.
Buonasera a tutti, miei cari potterheads. Dopo aver postato il prologo della mia fan fiction su Harry e Ginny ho scelto di scriverne un altro, con una storia diversa. Onestamente, mi piace di più.
Non aspettatevi qualche capolavoro, di questo non sono ancora capace. Sto scrivendo da poco su Harry Potter e non sono ancora brava. Per questo, vorrei delle recensioni.
Anche cattive e critiche, ne ho bisogno.
Ovviamente, non troppo cattive.
Ciao :P