Sono nervosa, tutti hanno qualcosa da ridire su quello che faccio o non faccio!
Mi chiudo in camera mia.

«Devo studiare» dico, e in effetti prendo un libro e degli appunti, ma poi il troppo nervoso mi fa passare la carica.

Rimango sola in camera mia, a mangiarmi il fegato.

Non so cosa fare per far passare questa sensazione. Ho voglia di spaccare tutto, di sparire, mi sento sull’orlo di esplodere.

Chiudo gli occhi, cerco di rilassarmi, ma mi innervosisco ancora di più. Senza rendermene conto penso a cose malvagie.

Passano pochi secondi, il bellissimo sole che caratterizzava la giornata è sparito. Dei nuvoloni neri e minacciosi si sono stabiliti al suo posto.

Sono costretta ad accendere la luce, ma dopo qualche minuto inizia a spegnersi ed accendersi, e tutti gli apparecchi elettronici in camera mia danno i numeri.

Mi chiedo cosa stia succedendo. Inizia a fare freddo, l'orologio che porto al polso è fermo alle 17.29. Mi sento toccare una spalla, mi volto e grido.

Davanti a me c'è un uomo vestito di bianco, è alto ha i capelli scuri e lunghi, occhi di un colore tra il verde e l'azzurro. È bellissimo ma il suo sguardo è freddo, mette paura.

«E tu chi sei?»

«Andiamo a casa, questo non è il posto per te» la sua voce è atona, fredda, senza emozioni.

«Ma...» sono terrorizzata, non riesco a muovere un solo muscolo. È come se tutto fosse congelato. Non riesco a distogliere lo sguardo dagli occhi di ghiaccio dell’uomo davanti a me.

«Non sei di questo mondo»

In un istante il paesaggio intorno a me cambia. Non c'è più la mia stanza, niente più libri, niente più sole.

Sono circondata da fiamme, da urla strazianti e sto camminando su un pavimento lastricato di marmo.

«Dove siamo? E tu chi sei?»

L'uomo mi sorride, e il suo sorriso mi gela il cuore.

«Piacere io sono Lucifero, benvenuta all'Inferno»

Mi tende la mano, ma io non ricambio il gesto. Sono spaventata, non capisco cosa stia succedendo.

«Non avere paura, non ti succederà nulla di male, non qui con me»

«Cosa vuoi da me?»

«Renderti felice»

«E perché sono all'Inferno, allora?»

«Perché tu sei potente tanto quanto me, e sei destinata a diventare la mia sposa»

L'uomo mi da un bacio per niente dolce e romantico ma freddo, posso sentire il ghiaccio delle sue labbra sulle mie, dei brividi mi percorrono la schiena, ma so che è vero: quello è il mio posto.