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Autore: chiarakikky1Direction    14/11/2013    1 recensioni
-mi manchi amore mio..-
-anche tu mamma... tanto!-
-com'è questo nuovo ragazzo di cui mi hai parlato?-
-Basta,ok!? non ce la daccio più.. non sopporto di vederti felice con lei!- Dissi io
-se sei gelosa non è un mio problema..- ribattè con la sua voce roca.
-siamo o non siamo migliori amici?- disse incorciando il suo sguardo con il mio. I suoi occhi erano brillanti. Mi perdevo nel suo mare.
-si niall. lo siamo.
-non so come aiutarti..-
-tutto ciò di cui ho bisogno è un abbraccio- dissi a liam, portando il suo braccio sulla mia spalla.
-perrie è diversa in questi giorni... sai cosa le è successo?
-no zayn..- mentì
-non mi prendi!!!-
-sei il solito demente lou!
questa storia è ambientata a londra e parla di come il destino le abbia fatto conoscere persone speciali, diverse.. spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Era una mattina come tutte le altre a Londra. Faceva brutto tempo. Le nuvole erano alte nel cielo e mettevano quasi paura tanto erano nere. Continuava a piovere a catinelle. Il mio animo poetico diceva che erano le lacrime del sole, che non riusciva a farsi spazio tra le possenti nubi. Non c'era anima viva in giro. Nessun'uccello che volava. Nessun rumore di auto o treni o qualunque altro mezzo. C'ero solo io, affacciata alla finestra a guardare quel paesaggio inquietante. Speravo smettesse di piovere, in modo da non bagnarmi nel tragitto da casa a scuola. Eh già, ultimo anno di superiori. Mi sono trasferita a Londra per imparare meglio la lingua. Ovviamente sono dovuta venire da sola, dato che a mia madre non hanno concesso lo spostamento del lavoro. Stessa cosa per mio padre. Con un briciolo di malinconia li chiamavo tutti i giorni, per dire loro come stavo, o come fosse andata la mia giornata. Quel giorno ero davvero molto in ritardo. La mia pigrizia aveva sempre la meglio su di me. Con molta calma mi infilai il mio Outfit giornaliero: una delle tante felpe extra-large di mio fratello, dei jeans non troppo attillati, stivali bassi, un cerchietto nei capelli e come ultimo tocco una passata di burrocacao sulle mie labbra rosee. Ero pronta. Un'ultima ritoccata ai capelli e uscii di casa, correndo come una disperata, sperando di non perdere l'autobus.        
 ''Appena in tempo!'' pensai ad alta voce. Con me salirono gli ultimi ritardatari. Mostrai il tesserino all'autista, per poi andarmi a sedere vicino a Chanel, la mia più cara amica. Nonostante ci conoscessimo solo da un anno, abbiamo legato subito. E' incredibile come la sua voglia di vivere mi abbia attirato. Anche io sono così purtroppo, come dicono molti miei professori.                                                                                                    ''In ritardo come al solito eh?!'' urlò Chanel.                                                            
''Scusa, ma dovevo... prepararmi.''

Arrivate a scuola mi ero diretta immediatamente verso gli armadietti. Alla prima ora avevo Italiano, la mia materia preferita, non potevo arrivare in ritardo. In tutta questa fretta entò in gioco la mia goffaggine. Mi ero appena girata di scatto, sbattendo in faccia i miei libri a Jimmy, un poveretto che i bulli maltrattano. Appena sbattè la schiena a terra decisi che non c'era il caso di aiutarlo, in quanto avrei solo peggiorato la situazione. Poteva succedere di tutto: potevo avere le mani scivolose, e perdendo la presa sarebbe di nuovo caduto; poteva passare un bel ragazzo e per salutarlo avrei proprio usato la mano con cui lo stavo tirando su; infine poteva passare il preside e, vedendomi ancora in corridoio, sarebbe successo un disastro. Insomma, non potevo proprio aiutarlo! Stavo correndo in classe quando suonò giusto in tempo la campanella. La lezione era iniziata.

''Questa giornata è stata pesantissima. Non so come riuscirò a studiare con tutta questa stanchezza addosso!"                                                       "Non fare la drammatica Chanel... Oggi pomeriggio andiamo a farci un giro da Starbucks, così ti riposi."

Detto fatto. Alle 16:00 ero davanti alla caffetteria, aspettando la mia amica. Proprio mentre la stavo per chiamare, per avvertirla che io ero arrivata, mi arrivò un messaggio: ''S.O.S! Corri ho un problema enorme! Chanel x''
Presi la borsa e corsi in Carnaby Street, la via dove abita la mia amica. Correvo all'impazzata, ero molto preoccupata. Non sapevo cosa potesse essere successo.
  
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