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Autore: ferao    14/11/2013    1 recensioni
NOTA: la storia è il seguito di "Vatti a fidare del bagni dei Prefetti" di MedusaNoir (link all'interno). Quindi, NON è tutta colpa mia.
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Si strofinò le mani sugli occhi nel tentativo di scacciare quelle immagini, ma invano: sin da quando si era risvegliato quella mattina, sconvolto e spaventato, non faceva che ripensarci. Ricordava con esattezza il bagno dei Prefetti, le parole che aveva scambiato con l'altra protagonista del sogno e... Oh, Merlino.
- Che schifo, - gemette sottovoce. - Che schifo. Schifo. Schifo.

(Warning: Ferusa!verse)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Percy Weasley
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Note iniziali:
prima di leggere questa ff, sempre che siate riusciti a capire qualcosa dall'introduzione, dovete NECESSARIAMENTE passare da questa qui: Vatti a fidare del bagno dei Prefetti. Essa è stata scritta da MedusaNoir su mia minaccia/sfida e consiste in uno spin off della nostra serie a quattro mani "Laphroaig", composta da alcune storie di Medusa (qui: Perao, Pedusa e Ferusa), da alcune mie (Delirium) e da una roundrobin (Laphroaig). Tutte queste storie compongono il cosiddetto "Ferusa!verse", un universo alternativo in cui, a colpi di "Fera fa schifo!" e "Med puzza!", ci siamo sfidate per scrivere storie sempre più improbabili con al centro il personaggio che entrambe esecriamo, ossia Percy Weasley.
Questa ff che state per leggere (... se non siete già fuggiti!) non richiede la conoscenza di TUTTA la serie, ma solo della prima storia che ho linkato, ossia "Vatti a fidare ecc". Se però volete vedere fin dove giunge la cretinaggine umana, potete passare anche dalle altre ff.
Il titolo è più lungo della storia e mi è stato suggerito da Moon Lady, la prima ad aver messo gli occhi su questa ff. A lei va inoltre la dedica di questa ff e il mio ringraziamento per il fatto di esistere.

(PS: davvero, gente, non prendete sul serio questa ff. E' stata scritta puramente per cazzeggiare e per ridere insieme a quei tre-quattro che sono a conoscenza di tutto il mondo che ci siamo costruite dietro alle spalle. Ed è molto, molto stupida.)




What happens in dreamland, stays in dreamland. Or not?





- Quindi, se combiniamo l'asfodelo col latte di gallina e la borragine, otteniamo un composto simile alla Bevanda della Pace ma dall'effetto totalmente opposto, e... Perce?
Il ragazzo si riscosse. - Eh? Cosa?
- Che fai? Pensi ad altro?
- No no, ti ascolto.
Per nulla convinta, Fera fece una smorfia. - Ah sì? E allora ripeti cosa ho detto, forza.
Percy deglutì e si sistemò nervosamente gli occhiali. - Che, uhm... Era la... Bevanda della Pace, no? Che... Se metti sangue di gallina e...
- Latte.
- E io che ho detto? Latte di gallina e... E...
Cercò di farfugliare qualcosa, ma alla fine sospirò e chinò il capo, mesto. - non stavo ascoltando, scusa - mormorò.
- Ah, non devi chiedere scusa a me - lo rimbrottò Fera, il tono di voce improvvisamente più acuto. - È a te stesso che dovrai chiederla, quando non passerai il M.A.G.O. di Pozioni!
Ciò detto, la ragazza sbuffò con ferocia, mentre il suo amico si faceva piccolo piccolo. - Scusa, - ripeté lui, tentando di giustificarsi. - Ho dormito male stanotte, e...
- Oh, hai dormito male? Beh, io non ho dormito affatto. E sai perché? Perché pensavo a quanta roba dobbiamo ripassare per i maledetti esami! - Fera sottolineò la frase con un ampio gesto delle braccia, che andò ad abbracciare la considerevole quantità di libri sparsi sul tavolo. - Solo per il programma di Pozioni ci metteremo una vita, e tu riesci a distrarti? Beato te!
Sbuffò di nuovo e si prese la testa tra le mani. - Vado a farmi un giro, - ringhiò qualche secondo dopo. - Tu sogna pure, se vuoi.
Percy non disse niente mentre la sua amica si alzava e usciva dalla biblioteca come una furia. La conosceva da anni, ormai, e sapeva che quegli scoppi di malumore improvvisi dipendevano unicamente dagli esami incombenti; una passeggiata l'avrebbe calmata e fatta tornare la solita, pacifica Fera.
Rimasto solo, tirò un sospiro e, toltosi gli occhiali, si passò le mani sugli occhi. Quel giorno, ne era certo, non sarebbe riuscito a combinare nulla di nulla, e non perché aveva "dormito male".
In realtà, aveva dormito benissimo. Una fra le dormite più saporite della sua intera esistenza, condita dal sogno più vivido e bagnato che avesse mai fatto. In genere, quando gli capitava una cosa del genere, si svegliava al mattino con ricordi confusi e un vago senso di disagio, ma quello che era accaduto la sera prima... Esulava da tutto. Da qualsiasi esperienza precedente.
Era stato orribile.
Strofinò le mani sugli occhi nel tentativo di scacciare quelle immagini, ma invano: sin da quando si era risvegliato quella mattina, sconvolto e spaventato, non faceva che ripensarci. Ricordava con esattezza il bagno dei Prefetti, le parole che aveva scambiato con l'altra protagonista del sogno e... Oh, Merlino.
- Che schifo, - gemette sottovoce. - Che schifo. Schifo. Schifo.
Di tante ragazze che poteva sognare, perché proprio quell'odiosa vipera di Med? Che aveva fatto di male per meritarsi una simile vergogna? Come quel mattino, Percy si sentì avvampare al ricordo delle sue visioni notturne: lei lo aveva provocato e lui prima l'aveva baciata, poi l'aveva presa con una furia di cui non si riteneva capace.
Ma era solo un sogno, niente di vero. Non farei mai una cosa simile.
Si era ripetuto quella frase mille volte, cercando di confortarsi. Era stato solo uno stupidissimo sogno, non rappresentava in alcun modo un suo desiderio: Med gli stava antipatica e non lo attirava minimamente, non le avrebbe dato un bacio neanche per tutti i galeoni della Gringott.
Era stato solo un sogno.
Ma perché l'hai sognato?
A questo, Percy non sapeva rispondere. E non si spiegava neanche come mai, a dispetto di tutto, quel sogno gli fosse in qualche modo piaciuto. Si era svegliato in preda al panico, vero, ma tutto il suo corpo era piacevolmente soddisfatto e appagato; nel sogno stesso, poi, si era sentito bene, per nulla disgustato –  casomai irritato, ma quell'irritazione aveva contribuito ad eccitarlo e... Beh, a tutto il resto.
Sospirando per l'angoscia, Percy sbatté la testa sul tavolo e si diede del cretino, mentre il suo cervello arrivava di nuovo alla conclusione che, se il sogno gli era piaciuto, probabilmente era perché una parte di lui desiderava Med.
- Schifo!
Ma perché, santo cielo? Percy avrebbe capito se, invece di lei, avesse sognato la stessa situazione con Fera. Insomma, era la sua migliore amica, gli piaceva la sua compagnia e c'era sempre qualcosa, in lei, che lo faceva fremere; non diceva che avrebbe voluto stare con lei, ma solo che sarebbe stato, in un certo senso, normale. Invece no, la sua mente aveva pensato bene di imbastire una scena di tutto rispetto con Med. Med. La ragazza più irritante, odiosa, antipatica e insopportabile di tutta Hogwarts.
Magari è proprio per questo. Magari ti piace essere irritato, arrabbiarti, essere sempre in discussione. Magari non vuoi qualcosa di normale, ma qualcosa di anomalo. Magari è proprio quello di cui hai bisogno.
Percy strinse i denti e rifiutò con forza di dare ascolto a quella voce interiore. Tutte stupidaggini, si disse, tutte scemenze: i sogni non significavano nulla. Nulla. Nulla.
Rimase per una buona mezz'ora fermo al tavolo della biblioteca, incapace di muoversi, e quando finalmente si decise ad alzarsi Fera rientrò.
- Scusami per prima, sono solo un po' nervosa - disse subito lei. - Colpa degli esami.
Percy si costrinse a sorridere. - Lo so.
- Vogliamo andare? Ormai è tardi per continuare...
- D'accordo. - Prima che Fera potesse fare alcunché, Percy sistemò tutti i libri e le pergamene accumulati sul tavolo, in un inconscio tentativo di farsi perdonare per poco prima. - Hai fatto una buona passeggiata? - le chiese poi.
- Ottima. Ho anche incontrato Med, vicino al lago. Nemmeno lei ha dormito molto bene stanotte, sai? - Fera non notò lo strano rossore di Percy e si incamminò con lui verso l'uscita della biblioteca. - Pensavo che domani potremmo farci aiutare da lei con il ripasso, in Pozioni è sempre stata più brava di noi... Che ne pensi? Lo so che ti sta antipatica, ma...
Non riuscì a finire la frase. Senza neanche una parola di saluto, Percy si mise la borsa in spalla e fuggì il più in fretta possibile verso la Torre di Grifondoro, maledicendo tra sé le Pozioni, gli esami, Fera e Med.
Soprattutto Med.




 
   
 
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