Questa fic la
dedico a Rei Murai che me l'ha richiesta. Mi è uscita
di getto quindi non è quel capolavoro che poteva essere ma spero ti piaccia.
Le risposte alle recensioni verranno inserite nel
capitolo di domani della raccolta 100 on Naruto's People.
Buona lettura!
:' La Giostrina ':.
La missione era stata completata con successo e i due team ninja, il dieci e
l'otto, erano seduti sul prato, prendendosi un meritato riposo.
Era stato un incarico pesante che li aveva tenuti impegnati per oltre due
settimane, giorno e notte, e ora che era finalmente finito aveva lasciato un
forte senso di soddisfazione nei giovani, che avevano visto giustamente le loro
fatiche venir ripagate.
Avevano certamente bisogno di un po' di relax ma non era quello che pensava Ino
che, notando una piccola giostrina in un parchetto li
vicino, mentre si guardava attorno decise di volerci andare.
" Shikamaru!", esclamò subito attaccandosi al braccio del castano.
" Guarda! Guarda! C'è una giostrina ci andiamo?",
lo pregò.
Il Nara sbuffò.
" Che seccatura, Ino. Vacci da sola!", si
lamentò.
" Vuoi seriamente far andare una così bella ragazza sola fin lì?"
Shikamaru la guardò negli occhi, in altre situazioni avrebbe ceduto alle
pressioni dell'amica, ma quel giorno era veramente stanco, non aveva voglia di
stare dietro a quell'instancabile ragazza.
" Sì.", rispose semplicemente stendendosi.
" Sei cattivo!", lo insultò la bionda con un broncio.
Lei voleva andare in quella giostra e ci sarebbe andata ovviamente in
compagnia, così avrebbe fatto ingelosire quello stoccafisso del Nara.
Guardò i suoi compagni di missione per scegliere un accompagnatore, c'era Choji
che si beccava blandi rimproveri sul 'troppo mangiare'
da parte di Asumasensei mentre Kurenaisensei li ascoltava divertiva, Shino e
Hinata erano vicini, silenziosi come non pochi, poi c'era Kiba, che si rotolava
nel prato con Akamaru, ridendo.
Sorrise. Lui era perfetto.
Lanciò un'occhiata sprezzante a Shikamaru e si buttò letteralmente addosso
all'Inuzuka abbracciandolo stretto.
Il ragazzo si bloccò all'istante e le guance gli si tinsero di un leggero rosso
mentre sentiva le dolci forme di Ino premute contro di
lui e l'ammaliante profumo penetrargli nel naso.
" Kibachan...", mormorò la ragazza guardandolo con i suoi grandi
occhi color del cielo. " Mi accompagni alla giostrina che c'è lì?",
domandò supplichevole, assumendo anche un'espressione triste e abbattuta, quasi
da cucciolo.
L'Inuzuka aprì la bocca, riprendendosi subito dall'imbarazzo - troppo
orgoglioso per farsi vedere in quello stato da tutti
-, iniziando a ridacchiare stupendo la bionda.
" Avrei detto di sì anche se non ti attaccavi a me in questo modo!",
rise e la Yamanaka, sollevata, si unì a lui ridendo.
" Va bene... va bene...", concesse staccandosi per permettere a
entrambi di alzarsi per andare verso il parchetto.
La bionda, appena giunta lì, si dimenticò totalmente di Shikamaru e della
speranza di farlo ingelosire, e iniziò a osservare il
luogo con attenzione e curiosità, avvicinandosi alla vecchia giostrina
abbandonata.
Un tempo doveva avere forse otto cavalli ma al momento ne rimanevano quasi
interi tre rovinati però dal tempo e dall'indifferenza, pieni d'erbacce.
" Che peccato...", mormorò osservando triste uno dei cavalli.
Kiba assentì, perso però nei suoi pensieri tutti diretti verso la ragazza.
Non da poco si era accorto di Ino - non come valente kunoichi
ma come bella ragazza -, e sfortunatamente non era mai riuscito a stare con lei
da solo, come in quel momento - che già considerava speciale.
Più la osservava più si sentiva in un certo qual modo
felice, sentendo quasi il dovere di fare qualcosa per lei.
Non doveva pensare al fatto che la Yamanaka l'avesse trascinato lì per ripicca
verso Shikamaru - non era mistero che lei avesse una
semi-cotta per il Nara.
Doveva pensare solo a loro due, soli in quel parchetto dimenticato da tutti.
Si avvicinò alla giovane, che sconsolata continuava a guardare la giostrina.
" Non sarà molto ma...", esordì, iniziando a strappare le erbacce per
liberare quell'animale di ferro e legno. "... io ci provo..."
Ino lo guardò prima stupita divertita e un poco lusingata
da quel gesto - l'Inuzuka aveva capito perfettamente il suo desiderio.
Era strano. Non l'aveva espresso ad alta voce e lui l'aveva ugualmente capito.
Era una sensazione stupenda e Kiba era un ragazzo dolcissimo,
non aveva dubbi.
Lo abbracciò da dietro, stringendolo forte e facendolo sussultare leggermente.
" Grazie...", sussurrò all'orecchio del giovane, donandogli poi un
piccolo bacino sulla guancia.
Il castano avvampò voltando di scatto il viso, per andare a
incontrare gli occhi, ridenti, della compagna.
Sorrise anche lui. Forse era ancora troppo presto per iniziare a provarci
seriamente con lei, ma per il momento... gli bastava tutto quello.
Gli erano bastati quell'abbraccio e quel dolce
bacetto.
Gli bastava vedere lo sguardo felice della ragazza mentre lui riusciva a
liberare completamente il cavallo.
E gli bastavano quelle risate mentre prendeva per i
fianchi Ino facendola sedere sulla giostrina che, anche se immobile, la stava
facendo divertire.
Ed era merito suo.
Tutte quelle piccole cose ne formavano una grande e a Kiba andava bene.
Anzi, più che bene, soprattutto quando la bionda decise di non usare più le
parole per ringraziarlo ma gli dono un semplice bacio
sulle labbra.