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Autore: pandamito    15/11/2013    1 recensioni
« Sii uomo, Marvel » dice, alzando il mento e guardandomi con gli occhi socchiusi dall'alto, con quel suo tono superiore, mentre mi scruta per capire di che pasta sono fatto.
Marvel sapeva com'era veramente Glimmer, ma ha sempre taciuto, perché negli Hunger Games conta anche l'apparenza se vuoi sopravvivere.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lux, Marvel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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She's just a child, like the others
 
Cato si volta e la sua spalla urta contro la mia, facendomi immediatamente ribollire il sangue nelle vene. Stringo i pugni, guardando la sua schiena che si allontana. Di getto la mia lancia colpisce il bersaglio nel centro ed io respiro a pieni polmoni, cercando di rilassarmi. Sposto lo sguardo poco più in là e vedo Clove alla postazione dei coltelli, intenta nel suo allenamento. Grugnisco ed a grandi passi raggiungo la lancia, cercando di sfilarla dal bersagio.
Ma poi la sento. La sua risata sprezzante e superiore, quella limpida e magnifica che fatichi a credere quanto possa far male. Mi volto e vedo il suo sorriso ampio e luminoso come se fossero dei piccoli diamanti incastonati nella sua bocca.
« Sii uomo, Marvel » dice, alzando il mento e guardandomi con gli occhi socchiusi dall'alto, con quel suo tono superiore, mentre mi scruta per capire di che pasta sono fatto.
« Che vuoi? » rispondo bruscamente, estraendo la lancia.
Lo fa sempre con tutti, li mette alla prova e li spinge fin dove riesce ad arrivare il loro limite. Non le importa di giocare col fuoco, non le importa se fa male alla gente. Perché non si rende conto che tutti rimangono feriti da lei, è impossibile uscirne sano. 
« Vuoi continuare a farti metterti i piedi in testa da quello là, razza di sfigato? » chiede, avvicinandosi a me con quel passo seducente e lento.
Giocherella con una delle due treccie in cui sono raccolti i suoi capelli biondi e luminosi. Il ricordo di stamattina, quando si faceva sistemare i capelli dal suo staff, mi ritorna in mente. A volte mi chiedo perché lo faccia, perché si comporta da stronza. Non lo è, in fondo, io lo so. A volte è addirittura simpatica, se qualcuno perde tempo a conoscerla. Il problema è che mai nessuno lo fa, tutti restano semplicemente ad ammirarla, perché lei vuole essere guardata. Ho sempre pensato che se sei bello ti trattano meglio, o almeno così accade nel mio distretto. 
« E che diavolo dovrei fare, Glimmer? Sentiamo! » sbotto, aggirandola.

Mi viene dietro, incrociando le braccia al petto. « Affrontarlo, magari. »
Mi fermo, la guardo, quasi preoccupato, e poi mi avvicino, scrutandomi attorno ed abbassando il tono della voce per non farmi sentire. « Dici che dovrei ucciderlo? »
« Lo dovrai uccidere comunque » afferma. So che il mio sguardo è preoccupato e lo capisco da come mi guarda, perché poi rotea gli occhi e gli alza verso il cielo, sospirando come se la risposta fosse ovvia. « Oh, andiamo, Marvel! Vuoi rimanere un perdente per tutta la vita? »
Non è cattiva. Non è neanche stupida. Odio quando si atteggia da oca e fa la stronza con tutti, perché so che quella non è lei. Lo vedo la sera, quando siamo tutti attorno ad un tavolo e ceniamo; lo vedo quando Gloss la rimprovera e non c'è più quella ragazza bella e che fa spegnere il sole, c'è solo una piccola bambina troppo cresciuta che ha paura di cosa le accadrà, perché non saprà più come difendersi. Una corazza può proteggerti dalle parole dagli altri, ma non dalla morte stessa. E cosa accadrà quando entrerà nell'Arena? Cosa accadrà quando qualcuno più grande di lei la bloccherà a terra e le taglierà la gola?
« Credi davvero che potrei batterlo? » domando in un sussurro, abbassando il capo e scrutandola solamente con la coda degli occhi.
Lei alza le spalle, non sembra proprio sicura della risposta, ma scuote piano la testa affermativamente. Cerco di reprimere il mezzo sorriso che si dipinge sulle mie labbra. Ma poi la sento di nuovo, quella risata così bella che mi ferisce, perché lei non ride con me. Lei ride di me.
« Oddio, certo che no! » esclama, cercando di trattenersi. Si morde le labbra osservando la mia espressione e poi sospira, scocciata. « Voglio dire... potresti provarci. Non sei così male » aggiunge e stavolta sembra più convinta, « ma devi farlo in questi giorni di allenamento, così non potrà ucciderti subito. »
« Mi stai praticamente mandando a morire! » esclamo vicino al suo orecchio, per non essere sentito dagli altri. 
« Ehm... sveglia?! Siamo tutti già morti, qui » confessa e le sue parole mi fanno aprire gli occhi.
Nessuno conosce la Glimmer silenziosa che subisce parole dure contro di lei, nessuno conosce la Glimmer che si ritira in camera senza dire una parola, quella che non risponde a tono quando la si offende, quella che non ride per ogni minima stupidaggine, quella che non sembra divertirsi per le piccole cose, quella che non lecca i coltelli per sembrare più sadica o accattivamente, quella casta e pura che dorme come un angelo fra le sue coperte bianche, quella che canta mentre si spazzola i capelli mentre si guarda allo specchio per convincersi di essere bella. Perché se è lei a crederci, tutti gli altri ne saranno convinti. 
« Mi ammazzerà appena metteremo piede nell'Arena » dò voce ai miei dubbi, sconsolato.
« No, non lo farà » obietta immediatamente, con un'espressione furba dipinta sul volto. « A quello ci penso io. » Alzo un sopracciglio, intimandole una spiegazione. « Non ti toccherà finché non avremmo ucciso il resto dei tributi, ci servono tutti i Favoriti » spiega.
Vorrei poter toccare i suoi morbidi capelli lucenti, mentre la guardo allontanarsi come una piccola bimba che danza felice, col bianco sorriso dipinto sulle labbra. 
In fondo lei è solo una bambina; come tutti gli altri, del resto.


 
 

pandabitch.
Uhm, tipo che non avevo mai scritto una Glarvel prima d'ora, credo.
Sono per la Glato e continuo ad esserlo e questa non è neanche una Glarvel decente, forse non è neanche una Glarvel.
E' solo che io ho una visione tutta mia di Glimmer e vedo il rapporto fra lei e Marvel un po' complicato.
In cui altera momenti da stronza in cui non fa altro che prenderlo in giro e dirgli che è uno sfigato, ad altri in cui lo stuzzica per divertirsi a vedere la sua reazione imbarazzata, ad altri in cui si sente possessiva, come se fosse di sua proprietà, ad altri ancora in cui tutto sommato si vogliono bene, scherzano assieme, prendono in giro gli altri, magari si aiutano a vicenda.
Per me Marvel è un po' sottomesso a Glimmer, ma non si ribella perché tutto sommato se uno impara a conoscerla non è male.
C-Capito?
Inoltre ho appena finito Freaks and Geeks ed il personaggio di Kim Kelly mi ricorda Glimmer ed il suo rapporto con Lindsay Weir è più o meno la mia idea di quello con Marvel.
Per leggere altro seguitemi sulla mia pagina facebook Come una bestemmia. oppure su twitter come @pandamito.
Baci e panda, Mito.

   
 
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