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Autore: Giua    15/11/2013    1 recensioni
Salve a tutti questa è la mia prima storia a più capitoli.
Il romanzo breve parla di Anastasia una bellissima ragazza costretta a lavorare in un bordello riservato all elitè di Manhattan per pagarsi l' università. Proprio qui incontrerà il suo Lui, la sua anima gemella che cercherà di farla evadere da quel mondo. Ma la giovane purtroppo sà benissimo che è solo una speranza utopistica.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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La Fenice del Valeyard

Capitolo 1

 

Anastasia si guardò intorno, mentre danzandomandava in visibilio ricchi imprenditori, si chiedeva come fosse finita in quel mondo. Come aveva fatto lei, la
classica brava ragazza di buona famiglia, nata e cresciuta nel limbo della periferia ad arrivare nel più esclusivo e chic bordello di Manhattan?


Quando la musica finì capì che era quasi giunto il momento di incontrare il suo nuovo cliente . Al locale funzionava così, i membri pagavano una quota d’
accesso a questo “club” dove le giovani si esibivano in spettacoli di burlesque e poi avveniva una specie di asta al termine della quale il migliore offerente poteva
“divertirsi” con la ragazza per il resto della notte nelle stanze designate.
Quando la mandarono a chiamare, Anastasia era nuovamene assorta nei suoi pensieri, le bastò un attimo per ricordare che era giunto il momento di soddisfare
colui che aveva pagato per la sua femminilità.
Durante l’ amplesso si ritrovo persa nei ricordi ritornando con la mente al suo arrivo a New York.

FLASHBACK


Mentre la giovane osservava estasiata un vetrina di Chanel una donna le si avvicinò dicendole: << Vedo che ami l’ altamoda anche tu. >>
La giovane si girò, una bellissima ragazza di gran classe la osservava sorridendo.
Anastasia le disse con modi gentili:<< A chi non piace? Anche se un po’ la odio, questi abiti meravigliosi mi fanno venire delle voglie che non potrò mai soddisfare. >>
La signorina  ridendo le rispose:  << Come sei pessimista, non si sa mai cosa ci riserverà il futuro. Comunque io sono Victoria, piacere. >>



Anastasia si presentò con garbo: << Io sono Anastasia e comunque per me il futuro non prevede nessun capo di Chanel. Direi che sono alla canna del gas se non fosse per il fatto che non ho una casa e quindi neanche il gas. Gli ultimi soldi li ho spesi per le tasse universitarie della NYU. >>
victoria con fare compassionevole le disse: << Oh, mi dispiace … >>
La giovane continuò la descrizione della sua situazione:<< Sto cercando un lavoro. Insomma in questa città ci sono più locali che persone, troverò lavoro come cameriera, no? >>
La donna con modi gentili ma dispiaciuti le anticipò:<< Non credo che una misera paga da cameriera potrà permetterti di sopravvivere nella grande mela. >> La ragazza con caparbietà rispose alla predizione: << Una cosa è certa, sono disposta a tutto pur di rimanere a New York. >>
L' austera bionda le chiese: << Qualsiasi cosa? >>
Anastasia mantenendo la sua forza d'animo rispose: << Qualsiasi. >>.
Victoria assunse uno sguardo rassegnato e triste poi disse:<< Dove lavoro stanno cercando una ragazza, sasaresti perfetta. Se vuoi posso chiedere di farti un colloquio… >>
La più giovane le rispose con euforia: << Oh mio Dio, grazie. Sei ufficialmente nominata come mia fata madrina. >>
La donna con sguardo addolorato le disse:<< Non mi ringraziare ti sto portando nelle fauci del leone, presto mi odierai. >>
Anastasia ostinata come sempre le rispose:<< Non credo. >>
Victoria ormai rassegnata le disse: << Dovresti. Se davvero vuoi accettare sappilo, quel posto ti risucchia l’ anima e ti porta via speranze e sogni.
Comunque se vuoi farlo ci vediamo domani alle 20.00 tra la 56esima e Lexington. >>
Detto ciò se ne andò veloce senza che Anastasia riuscisse a salutarla.

FINE FLASHBACK


“Victoria aveva ragione,m questo posto ti porta via l’ anima ma si è anche sbagliata, io non la odio è solo grazie a lei se posso continuare a studiare legge alla NYU” pensò Anastasia mentre si allontanava dalla camera in cui aveva svolto il suo lavoro.


 

Anastasia

Victoria

 

  
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