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Autore: MinexLaggante    15/11/2013    2 recensioni
Jake, un timido ragazzo originario di Sinnoh, arriva nella regione di Lotus con in mente un obiettivo che aveva sin da piccolo: diventare Campione Nazionale. Ci riuscirŕ?
Non lo aspettano solo dure lotte, ma anche la nascita di nuove amicizie e rivalitŕ.
La mia prima fanfic di pokémon, dedicata al mio amico DavidUAN.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Mi svegliai presto, come al solito. Le nuvole si erano disperse, ed un tiepido raggio di sole si era fatto strada fino al mio letto, dove mi aveva riscosso dal sonno.

Maledetto sole di ottobre.

In pochissimo tempo, mi ero giŕ vestito ed ero sceso al piano terra per fare colazione; tuttavia, la sala da pranzo era ancora chiusa, per cui decisi di aspettare nell’ingresso. Trovai il fatto che alle otto del mattino non potessi ancora mangiare piuttosto irritante, ma non ci volle molto prima che mi permettessero di entrare. Afferrai un paio di brioche e una tazza che poi riempii di latte e mi sedetti.

Nonostante l’odore del latte caldo mi ostacolasse, riuscii a sentire un lieve profumo piuttosto familiare che proveniva da dietro di me; all’inizio non ci feci troppo caso e continuai a mangiare, ma poi, spinto dalla curiositŕ, mi girai.

A quanto pare la proprietaria del profumo aveva avuto la stessa idea.

Ora io e Roxanne ci trovavamo faccia a faccia a pochi centimetri l’uno dall’altra, visto che i sedili erano attaccati per lo schienale.

Restammo in quella posizione imbarazzante per un bel po’ di tempo, non sapendo cosa fare, mentre sentivo che la mia faccia stava assumendo lo stesso colore della sua sciarpa.


Dopo circa un minuto, decidemmo di alzarci e di smettere di fissarci negli occhi.

-Ehm… E-ehi! Che coincidenza…- dissi goffamente.

-Non direi, visto che sono venuta a cercarti.

-Eh? Perché mi cercavi..?

-Sai cosa succede oggi, vero?

-Uh? Cosa?

Improvvisamente mi ricordai, e il palmo della mia mano si sbatté sulla fronte.

-Oh, che idiota! Oggi c’č la cerimonia di inaugurazione! Ma, aspetta… Non iniziava alle tre del pomeriggio?

-Sě, ma visto che stamattina abbiamo del tempo libero… Mi piacerebbe fare un giro in cittŕ, giusto per.

-Ah. Per me va bene…

-Ok, allora andiamo!

Non appena ebbe detto questo, mi afferrň con forza il polso e mi trascinň letteralmente verso l’uscita. Per fortuna, le ricordai che dovevamo andare a prendere i nostri Pokémon, prima che mi staccasse la mano a forza di tirare.

Comunque, quello che era successo prima mi fece riflettere. Quando i nostri sguardi si erano incrociati, avevo avuto abbastanza tempo per guardare in quell’immenso pozzo scarlatto che erano i suoi; avevo sentito una sensazione piuttosto curiosa, come di un’ondata di fuoco che mi pervadeva il cervello. Non sapevo ancora di cosa si trattasse, per cui lo ignorai.

 

Non appena raggiunsi il grande giardino della Pensione dell’Hotel, mi si parň davanti una scena piuttosto curiosa.

Vidi il mio Aggron che, con un’aria piuttosto minacciosa, fissava un Tyranitar dall’aspetto altrettanto ostile; visto che poco piů in lŕ vi era un albero stracarico di Bacche, ne dedussi che l’oggetto della contesa doveva essere proprio quella pianta.

Nell’aria vi era un bizzarro silenzio, poco dopo interrotto da un ruggito di Aggron, al quale Tyranitar rispose in segno di sfida; sembrava che di lě a poco sarebbero venuti alle mani, anzi alle zampe. Tyranitar e Aggron erano molto imponenti, persino gli addetti alla sicurezza erano spaventati, eppure nessuno osava intervenire.

Tuttavia, proprio quando i due Pokémon stavano per lanciarsi l’uno sull’altro, qualcuno si frappose. Era un ragazzo pressappoco della mia stessa etŕ, alto e robusto, con i capelli corti e neri.

-Fermo lě, Tyranitar!- ordinň il ragazzo.

Il Pokémon, che in quel momento stava per sollevare la zampa, si bloccň di colpo e assunse un’espressione meno crucciata. La situazione sembrava ristabilirsi e io ne approfittai per intervenire e calmare Aggron.

In poco tempo, le acque si calmarono e i Pokémon tornarono nelle rispettive Pokéball. Mi scusai con gli addetti della Pensione per il guaio causato e mi feci una nota mentale di far mangiare meno Bacche ad Aggron.

Quando fu tutto risistemato, il ragazzo a cui apparteneva il Tyranitar venne a parlarmi.

-Dovresti insegnare al tuo Aggron le buone maniere.

-Eh?

-Nah, stavo scherzando. In fondo, č abbastanza naturale che succedano cose del genere, in un posto con cosě tanti Pokémon. Comunque, io mi chiamo Dave, piacere.

-Uh, piacere mio, io sono Jake…

-E io Roxanne!- intervenne lei spuntando dal nulla.

-…e lei č Roxanne.

-Uh-uh. Scommetto che anche voi siete qui per il Campionato.

-Giŕ.

-Proprio cosě!

-In questo caso, sappiate che i miei Pokémon sono piů in forma che mai, e si apriranno la strada verso la vittoria!

-Da dove vieni?- chiese Roxanne, ignorando completamente la sbruffoneria di Dave, che assunse un’espressione triste.

-Io vengo da Fiordoropoli, nella regione di Johto.

-Io da Smeraldopoli, Kanto, e lui viene da Sinnoh, anche se non mi ricordo precisamente la cittŕ…

-…Giubilopoli.

-Sentite un po’, giŕ che ci siamo, che ne dite di una lotta d’allenamento?

-Come? Una lotta?

-Hai sentito bene. E visto che, da quello che ho visto, č stato il tuo Aggron ad aggredire il mio piccolo Tyranitar, sarai tu il mio avversario!- disse indicandomi energicamente.

-Cosa? Ma… Il mio Aggron non farebbe una cosa del genere… Comunque accetto la sfida.

   
 
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