Anno 2176. Pianeta Roan. Ore 8.15.
Scrivo questo perché non voglio che la storia mia e del mio popolo sia dimenticata; non so se questo manoscritto verrà distrutto o verrà conservato, l’importante è che qualcuno legga, che qualcuno sappia…
Mi presento: sono Marco e sono un ex-soldato del pianeta terra. È buffo specificare “del pianeta terra” ma, come avrete potuto intuire anche dall’inizio di questo diario, mi trovo su un pianeta diverso da quello nel quale sono nato e cresciuto, e ora che sapete il mio mestiere non vi verrà molto difficile capire come io ci sia finito…
È successo quasi un anno fa: è avvenuto il contatto tra noi e quelli che chiamavamo “alieni” e che poi avremmo cominciato a chiamare “Roaniani”: fin dal primo mattino era stato monitorato un oggetto volante che era entrato illeso nell’atmosfera terrestre sfruttando il buco nell’ozono come porta. Il governo centrale con sede in Svizzera aveva subito lanciato degli avvisi per contenere l’ondata di curiosità mista a terrore che ormai andava diffondendosi per tutto il globo e aveva predisposto che ogni stato preparasse un piccolo contingente di uomini armati in caso di pericolo. Il contatto era avvenuto verso mezzogiorno, quando al confine tra Russia e Cina un incrociatore bianco lungo quasi dieci metri e largo sei era atterrato sulla terra; facendo così scattare il cosiddetto “comitato di benvenuto terrestre” ovvero una piccola parte dell’esercito Russo e Cinese era stata dislocata nel luogo dell’impatto per garantire la sicurezza di questo incontro tra umani e terrestri. Erano presenti anche telecamere e giornalisti di molte esponenti televisive pronte per testimoniare questo evento che poneva fine ad una nuova era ed era l’ ”inizio” di un’altra... O almeno così credevano tutti.
L’esercito era schierato e pronto a fare fuoco sull’incrociatore o su quello che c’era dentro. All’improvviso la porta si era aperta e tre figure umanoidi ne erano uscite: erano magre e slanciate, due di loro avevano la pelle verde mentre l’altro l’aveva bianca; comunque tutte e tre le pelli erano munite di squame e terminavano in dita abbastanza lunghe con unghie gialle e appuntite. Non avevano peli cutanei a parte i capelli (che portavano acconciati nelle maniere più strane) i quali avevano gli stessi colori degli occhi, e questa era la caratteristica più particolare del loro aspetto: i loro occhi potevano essere di qualsiasi colore e quindi anche i loro capelli perciò era normale vedere un Roaniano con i capelli verde limone o rosa…
Quando scesero dall’incrociatore non fecero altro che guardarci, poi l’alieno in mezzo si fece avanti: aveva occhi e capelli azzurri che portava piastrati all’ingiù e scalettati verso sinistra in modo che il ciuffo più lungo arrivasse a coprire l’occhio destro e parte della bocca e quello più corto arrivasse appena sopra l’occhio sinistro. Era vestito in modo molto semplice: una tunica bianca che gli lasciava scoperti gli avambracci e gli arrivava fino ai piedi, i quali poggiavano nudi sul terreno, aveva una cintura di cuoio rosso acceso dalla quale pendevano una borraccia e un piccolo sacchettino.
L’alieno alzò la mano e parlò…..