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Autore: SophiexLok    15/11/2013    3 recensioni
Questa è la mia prima storia. Spero che vi piaccia. L'idea miè venuta per caso mentre vedevo l'ultima puntata.
I ragazzi si orgnaizzano per andare tutti al mare, ma al mattino dopo trovano una brutta sorpresa ad aspettarli
Genere: Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Yo soy asì-

Buio. Buio. Solo il buio la circondava. E un fortissimo odore di chiuso, di stantio. La testa le doleva terribilmente: era accasciata sulla spalla destra e il collo incominciava a provocarle dolore. Si era irrigidito. Chissà da quanto tempo si trovava in quella scomodissima posizione. Teneva ancora gli occhi chiusi. Aveva paura di vedere cosa la circondava. Ma, dalla pochissima luce che le arrivava attraverso le palpebre chiuse, aveva tratto la conclusione che non ci dovesse essere nessuna luce a illuminare il luogo dove si trovava. Provò a muovere le mani ma non ci riuscì: erano legate dietro lo schienale della sedia con una benda molto stretta. I piedi, anche loro, erano rispettivamente legati alle gambe anteriori della sedia. Non si poteva muovere, né poteva vedere. Era immersa nel buio più totale. Senza nessuno con lei. E solo uno sfocato ricordo di quello che era successo..... ieri? Quella mattina? La sera prima? Non sapeva quanto era passato e neanche lo poteva vedere. Nessun orologio per vedere l'ora, ne una finestra per vedere se era mattino o giorno, ne qualcuno a cui potesse chiedere delle informazioni. Si stava agitando e non era una cosa buona in quel preciso momento. Poteva agitarsi per uno spettacolo, per un'uscita con un ragazzo, per un compito di valutazione...... ma non in quel preciso momento. Fece degli esercizi di respirazione che le erano stati in segnati dalla sua maestra di canto, nonché Angie, nonché sua zia. Riuscii a regolarizzare il respiro ed il battito cardiaco. Chiuse gli occhi e decise di ripercorrere l'ultimo ricordo. Era in vacanza con i ragazzi dello Studio. Avevano passato una giornata indimenticabile. Era arrivata la sera e andarono tutti a dormire stanchissimi. Lei si addormentò con fatica. Nel mezzo della notte si era svegliata dopo un sogno rivelatore: la sua anima gemella non era Tomas, ma Leon. Oh .. Leon! Alto, bello, dalla voce armoniosa, dolce, romantico.... almeno lui se lo ricordava “ Vilu! A lui penserai dopo! Adesso concentrati sul dopo!” si disse, decisa a continuare a ricordare. Era scesa per prendere una bottiglietta d'acqua. Era troppo fredda così si era girata per aspettare un poco, ma aveva trovato la portafinestra aperta. Era uscita con la bottiglietta in mano, e quando stava per rientrare per andare a chiamare Leon una mano da dietro le aveva coperto la bocca con un panno puzzolente e una donna le era comparsa davanti. Non era riuscita a vedere bene chi fosse. Il narcotizzante già stava facendo effetto e la vista le si era annebbiata. Le gambe presero a tremare, le braccia persero la sensibilità e lasciò cadere a terra la bottiglietta aperta di acqua.
Si ricordava una voce lontana …................. poi più nulla perché era lentamente caduta nel buio del sonno. Chi era quella donna? Cosa voleva da lei? Ma la cosa più importante: quando i ragazzi si sarebbero accorti della sua mancanza, cosa avrebbero fatto?  Era inutile continuare a struggersi con quelle tremende domande. Non poteva fare nulla. E sarebbe stata in quella condizione ancora per molto tempo.
 
 
 
 Il letto era vuoto. Vuoto. Ma come era possibile? Non avevano visto nessuno scendere le scale!  E neanche sentito dei passi o dei rumori strani. Camilla entrò in iperventilazione e non poté neanche chiamare gli altri per avvertirli. Prima di entrare in camera, aveva fatto il giro della casa e Violetta non si trovava in nessuna stanza. Presa ormai dal panico, si accasciò a terra, causando un tonfo incredibile. Maxi stava salendo le scale e , sentendo quel rumore, andò nella stanza delle ragazze. Appena entrato, si fermò sull'arco della porta e vide Cami per terra, che si teneva una mano sul petto. Allarmato da quella situazione esclamò “ Cami, stai bene? Cosa è successo? Vuoi un po' d'acqua?” mentre si dirigeva correndo verso l'amica, per tirarla su e farla sedere sul letto. Appena seduta, la ragazza fece segno di no con il dito e guardò negli occhi l'amico. Maxi vide il terrore, la paura, l’inquietudine della ragazza tramite quello sguardo poi abbassò gli occhi sul letto e si girò per vedere il resto della stanza. Solo in quel momento gli sorse una domanda spontanea, ma preoccupante “ Dov'è Violetta?” disse con un tono di voce grave. Camilla rialzò la testa e lo guardo negli occhi senza rispondere. A quel contatto tra i loro sguardi, Maxi scattò in piedi e disse “Bisogna dirlo agli altri” la ragazza non rispose. Il rapper le mise un braccio dietro la schiena e la aiutò a scendere le scale. Mentre scendevano le voci divertite degli amici si fecero sempre più forti. Maxi era terrorizzato all'idea di dover dire quella cosa. Almeno si trovavano tutti insieme in soggiorno e così non doveva aspettare prima di dover dare quella tragica notizia. Appena girato l'angolo del corridoio, qualcuno esclamò “ Finalmente ti sei decisa a sveglia.... Ma cosa è successo?” urlò Broadway mentre andava incontro ai due per dargli una mano. Maxi lasciò Camilla nelle braccia di Broadway che la fece sedere, guardandola sempre con fare preoccupato. Maxi distolse lo sguardo e guardò Natalia negli occhi. Anche lei aveva visto la paura che lui aveva visto negli occhi di Camilla. E si preoccupò anche lei, come Broadway. Cosa diavolo stava succedendo quella mattina????'
Leon, Andres, Napo, Broadway e Nata si zittirono immediatamente e fissarono tutti Maxi che fissava a sua volta il soffitto. Tutti tranne Cami, che ancora poteva recuperare la capacità di parlare, perché aveva ancora l'affanno. “ Violetta è scomparsa” disse ad un tratto Maxi, senza fare giri di parole. “ Nella casa non c'è e non l'abbiamo trovata neanche in camera sua. Il letto è disfatto ma vuoto”. Il panico si stava facendo spazio tra la comitiva. “ Come è possibile? Ieri è andata a letto come tutti noi” urlò Leon, preso dalla preoccupazione per la cara amata. “ Leon stai calmo. Magari è uscita presto e non ha voluto svegliare nessuno.” Disse Broadway, cercando di tranquillizzare il ragazzo. Ormai tante fiction si stavano creando nella mente di Leon (….. chissà perché proprio fiction….) e una goccia di sudore già gli rigava il collo. Improvvisamente sentiva caldo e la respirazione era diventata affannata. “ Ok… Adesso andiamo a cercarla…. Andate in città tu, Andres e Nata” disse Broadway rivolto a Maxi. “ Poi io e Camilla andiamo a chiedere ai vicini, mentre tu, Leon, ….. vai in spiaggia!” Leon annuì deciso a ritrovare la ragazza per la quale ancora gli batteva il cuore. “ Qui tra 45 minuti!”; si divisero subito come aveva detto Broadway. Ma Leon dopo che se ne andarono tutti non andò, direttamente in spiaggia. Si diresse in camera sua e tirò fuori dalla sua valigia un pacchettino: era un ciondolo con un cuore e un microfono. Il giorno dopo sarebbe stato il compleanno di Violetta e avevano tutti organizzato una festa in piscina per la sera dopo, senza che Vilu lo venisse a sapere. Anche se sapeva che la loro relazione era finita ci teneva a farle quel regalo: il cuore per l’amore che lui provava ancora per la ragazza e il microfono per la passione che entrambi avevano per la musica. Lo rimise al posto e usci di fretta verso la terrazza deciso a trovare Violetta. Ma mentre apriva la portafinestra dalla maniglia, si accorse che era già aperta. Com’era possibile? Nessuno era uscito, un po’ per il trambusto e un po’ perché era presto per scendere in spiaggia. Deciso a continuare le ricerche, uscì ma notò una cosa per terra. A terra era rovesciata una bottiglietta d’acqua: il tappo era per terra e l’acqua aveva bagnato tutto il legno lì intorno. Non era ancora asciutto, ma solo umido: qualcuno aveva fatto cadere l’acqua quella notte. Alzando piano piano lo sguardo, Leon vide delle orme sulla spiaggia. Si avvicinò e …. sì, erano proprio delle orme di scarpe umane che andavano verso la strada. Da lì più niente……. Era arrivato al marciapiede che dava sulla strada principale e si guardò intorno: case, case, case e case. Solo case. Sicuramente chiunque avesse preso Vilu l’aveva portata via in macchina. Chi sarebbe stato così stupido da nascondersi in una casa vicino al luogo del rapimento? Qualcuno ingenuo a quella maniera lo conosceva, ma a Leon non passò minimamente in mente quel nome. Stava per andare a continuare la sua ricerca in spiaggia quando, cambiando posizione, un raggio di sole gli illuminò il viso. Era come se si stava riflettendo su qualcosa per terra. Così si spostò di lato, per togliersi dalla traiettoria della luce. E cosa c’era per terra? Un orecchino spaiato sul marciapiede. Lo prese in mano e rimase stupito. Era un bellissimo orecchino di diamanti. –Strano che nessuno se ne sia accorto. È un gioiello molto prezioso- pensò il preoccupato ragazzo. Rigirandoselo tra le dita cominciò ad avere una sensazione di …… di familiarità. –Ma io quest’orecchino l’ho già visto! Ma dove?- .Non riusciva proprio a rammentare chi gli ricordasse quell’orecchino. Lo mise in tasca e guardò l’orario: erano già passati tre quarti d’ora e lui doveva andare a incontrarsi con i suoi amici. Così si avviò verso la casa, più confuso di prima.
 
Mentre Leon faceva le ricerche in spiaggia, la coppia formata da Broadway e Camilla, andò a chiedere ai vicini. Ma avevano in mente un piano: non volevano chiedere direttamente se avevano visto la loro amica, ma usarono vari trucchetti come chiedere se avevano dello zucchero, oppure chiedere se gli potevano restituire una pallina, che prima avevano buttato nel loro giardino. Una volta entrati chiedevano con gentilezza se per caso avevano visto passare Violetta, con la scusa che aveva lasciato il cellulare a casa e la dovevano contattare urgentemente. Ma non ebbero delle buone risposte. In compenso avevano rimediato 12 pacchi di zucchero. Avevano parlato con la penultima coppia di neo sposini in vacanza e gli rimaneva l’ultima casa. “Senti … io non ce la faccio più, è mezz’ora che andiamo in giro facendo domane cretine come oppure < Ci potete restituire la pallina che è caduta nel vostro giardino?>. Non la ritroveremo mai! Già se ne saranno andati”. Le lacrime iniziarono a rigarle il viso e si sedette sul marciapiede, presa dallo sconforto. Appoggiò il viso sul palmo delle mani per non farsi vedere in quello stato.  Broadway, nel vedere Camilla in quello stato,  gli salirono le lacrime agli occhi, rendendoli lucidi. Ma riuscì a trattenersi e si sedette anche lui sul marciapiede.  “ Non devi fare così. Lo so che è difficile: in fin dei conti è la tua migliore amica. Ma stai tranquilla:  gli altri avranno trovato qualcosa. Adesso andiamo all’ultima casa.” Camilla, leggermente confortata da quelle parole, si alzò svogliatamente, mano nella mano con il fidanzato, e si diressero verso l’ultima casa. Suonarono il campanello e aspettarono che qualcuno gli aprisse. Sentirono delle voci provenire dall’interno, una delle quali aveva un tono molto alto e acuto che urlò “ Vado io ad aprire alla porta!” e poi un suono di tacchi che si avvicinarono alla porta. Broadway e Camilla si guardarono in faccia, sperando che non fosse la persona a cui stavano pensando. La porta si aprì e i ragazzi girano di scatto il viso verso l’interno con gli occhi sgranati per la sorpresa inaspettata e non molto bella……
 
Pausa al Restò Band:
*mentre entro nel locale sbatto contro la porta vetri*
Scusate ragazzi. Sono tornata *con il fiatone*. Oh mamma che corsa assurda!sono arrivata addirittura in ritardo qua al locale!!! Allora ricapitoliamo.
Tutti in vacanza: nuovi amori, nuovi imprevisti e nuovi misteri. Tutto insieme per un appassionante storia. Scusate veramente per il ritardo ma il pc si è rotto. Allora? Vi è piaciuto? Sono cattivella questa volta *ghigno malefico*…. Vi ho lasciato peggio della volta scorsa. Ho intensione di fare capitoli corti per due ragioni:
1.         Così pubblicherò gli aggiornamenti più frequentemente e dovrete aspettare meno tempo
2.         So per esperienza personale che leggere capitoli molti lunghi non aiuta la concentrazione e si saltano intere righe *mi succede alcune volte sul sito, ma anche in letture come a scuola*.
Allora passiamo ai ringraziamenti. Ringrazio soprattutto tutte le persone che hanno letto i miei capitoli. Il primo è stato letto da  391 persone!!! Per me è un record personale molto importante e voglio condividere questa felicità con tutti voi! Quindi ….Grazie a tutti!!!!! Poi ringrazio molto tutte le recensioni positive che sono arrivate in particolare :
Arsid
Syontai
per la comicità delle loro recensione. Mi hanno fatto sorridere. Alcuen volte, quando mi facevo prendere dallo sconforto, le rileggevo e mi davano carica. Ma grazie anche a TUTTI gli altri che hanno recensito le storie e soprattutto…. Che le hanno lette! Sono dispiacitissima per il ritardo. Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto….. ops, ho parlato troppo. Allora vado.
Chaooo!!!!! Besos!!!!!
 
  
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