Pov. Takano
E' il mio primo giorno di
lavoro alla Marukawa Shoten e sono molto emozionato.
Lavorerò nel Quartiere
dedicato alla pubblicazione degli shojo manga, che viene chiamato
"Emerald".
Ho solo venticinque anni e
questo è il mio primo lavoro dopo l'università, ma spero che tutto
vada per il meglio.
"Devo essere calmo
ma non farmi mettere i piedi in testa"
Mi ripeto come fosse un
mantra, mentre seguo la ragazza del dipartimento generale attraverso
questo labirinto di corridoi.
Più che una casa editrice
sembra un college inglese: grandissimo, isolato e sperduto nel verde.
Ci sono pure le camere da letto private!
"Spero di
ricordarmi la strada! Calmo ma non farmi mettere i piedi in testa. Calmo ma-...".
Siamo arrivati.
<< Buon giorno >>
inizio, con un inchino, mentre non noto che la ragazza è divenuta di
sale, a fianco a me.
<< Io sono-AAH!!
>>
Ho alzato per sbaglio gli
occhi e non ho potuto fare a meno di fare un salto indietro e
lanciare un grido ben poco virile.
<< Siamo
arrivati nel momento peggiore...Buona fortuna! >> detto
questo la ragazza scappa letteralmente, lasciandomi solo.
"S-sono...VIVI?"
mi domando, avvicinandomi a uno di quegli ammassi maleodoranti
che doverebbe essere
un redattore.
Lo
scuoto leggermente e quello cade a peso morto dalla sedia, facendomi
trasalire.
<<
Uhhhh...C-Chi
sei? >> mi chiede quello che - scoprirò essere un ottimo
redattore, quasi sempre puntuale - con voce direttamente
dall'oltretomba e senza nemmeno la forza di aprire gli occhi.
"Questo
lo dovrei dire io!!"
penso indispettito.
<<
I-io sono- >> inizio nuovamente, prima di essere gettato a
terra da una spallata.
Quando
mi riprendo un poco dallo shock noto che ad avermi buttato sul
pavimento è stato un moccioso di diciott'anni circa che mi fulmina
con un'occhiataccia, mentre si massaggia la spalla lesa.
Ha i
capelli sporchi, gli occhi cerchiati come se non dormisse da giorni,
i vestiti sono chiaramente indossati da più giorni ed è pallido
come un cadavere.
<<
Scusa, non ti avevo notato. >> mi dice, noncurante.
<<
Kissy, hai finito o no? Ho voglia di andare a bere fuori,
questa sera! >> urla poi.
A quel
nomignolo il giovane editore spalanca gli occhi marroni e arrossisce
di botto.
<<
Manca poco
>> grugnisce, prima di prendere in mano un plico di fogli –
uno storyboard, noto.
<<
Hem...B-buon giorno. Io sono- >> inizio - una volta rialzatomi
- per la terza volta, ottenendo l'attenzione dei due, che si girano a
guardarmi.
Non
riesco a continuare perchè mi sono perso in prati pieni di nebbia
che sono gli occhi del più giovane.
"Meravigliosi"
Questo
è l'unico pensiero che riesco a formulare da quando sono stato
catturato da quelle reti di fili d'erba e nebbia.
Il
ragazzino mi guarda, prima con curiosità poi con cattiveria.
<<
Non ricordi nemmeno il tuo nome? >> mi chiede, la voce
grondante d'acido. "Odioso!"
"Kissy"
degluttisce e si allontana di qualche passo da noi, tenendo sempre
gli occhi puntati sul suo compagno. Solo allora noto che almeno un
centinaio di persone si sono affacciate da tutte le parti per vedere
la mia risposta e trattengono il respiro guardando il moccioso, come
in attesa di una mia sentenza di morte.
<<
I-i-io m-m- >> ricomincio, balbettando nervosissimo.
<<
MASAMUNE!
>> sbraita una voce a me conosciuta.
Mi
giro, sollevato che l'unica persona che conoscevo già mi stia
raggiungendo veloce.
<<
Yoko!
>> è il sussurro pieno di sorpresa che sfugge al controllo del
ragazzo dagli occhi verdi. Anche l'altro sembra sotto shock.
"Lo conoscono?"
Mi
chiedo, voltandomi nuovamente verso il giovane.
<<
Le cose si fanno interessanti >> lo sento
sussurrare appena, le belle labbra rosee sollevate a mostrare una
fila di denti bianchi – i canini sono molto appuntiti, noto.
<<
Kisa! Andiamo! >> ordina perentorio, riscuotendo dalla trance
il moretto, che mi lancia un'occhiata curiosa e si affretta dietro al
giovane con i capelli marrone chiaro ma impastricciati di sporco.
Le
persone, al loro passaggio, si scostano come fossero Mosè con le
acque del Mar Rosso e, una volta sparito dalla vista, iniziano
velocemente a disperdersi, chiaccherando tra loro e lanciandomi
occhiate a volte curiose, a volte divertite, altre ostili.
Yokozawa
mi raggiunge trafelato.
Ha
corso e si vede. La camicia bianca è aperta con i polsi arrotolati
per metà e alcuni lembi sfuggono ai pantaloni blu scuro sporchi
d'inchiostro. Il viso è arrossato e i capelli color dell'ebano
spettinati.
"Molto
sexy", ammetto tra me e me.
Non
sembro essere l'unico a pensarla in quel modo, a giudicare dalle
occhiate di molte ragazze di passaggio e dal rossore sulle loro
guance.
<<
Dov'eri? >> cerca di urlarmi, a corto di fiato.
<<
Una ragazza mi ha portato fino a qui >> gli spiego, lanciando
nel contempo un'occhiata tra il disgustato e l'abbattuto ai miei
nuovi "superiori".
Lui
segue il mio sguardo che si perde nell'oscurità, da dove proviene
un'odore infernale e alcuni lamenti sepolcrali. Cerca di trattenere
una risata e mi lancia un'occhiata che sta a significare: " ora
son cavoli tuoi".
Ricambio
con un verso stizzito e uno sguardo tagliente.
Ci
incamminiamo verso l'ufficio del Direttore dove domani dovrò
passare...loro l'hanno chiamata una "Prova di idoneità".
<<
Domani dovrai sostenere...un "esame". Spero che tu
lo passi e che nessuno ti scelga. Anche se sarà
difficile... >> sussurra l'ultima parte, gettando
un'occhiata al mio fisico slanciato e muscoloso, alla mia camminata
sicura e al mio viso rilassato.
<<
A proposito...un ragazzo giovane, massimo diciott'anni, occhi verdi e
capelli marroni. Lo conosci? >> chiedo a un certo punto.
Si
blocca improvvisamente, quasi venedomi addosso e sbianca.
<<
N-non può essere che O-Onodera. Ha ventitre anni, se lo vuoi sapere
>> risponde cauto, riprendendo a camminare.
"Ha solo due anni
in meno di me."
Penso,
sorpreso sopra ad ogni limite.
Mi
volto un'ultima volta a guardare il corridoi in cui è sparito con
l'altro - quel Kisa - e sorrido; felice di aver trovato un nuovo
amante.
<<
Chissà se è bravo a letto...
>> sussurro.
<<
Non è uno che ti puoi scopare e abbandonare senza conseguenze >>
mi avverte Yokozawa.
<<
E' il "capoclan" del gruppo che si fa chiamare "Clan
del Gatto Selvatico" e fa il bello e il cattivo tempo, qua
dentro. Lavora in questo luogo da moltissimo ed è rispettato da
chiunque - se ti guarda storto fai meglio a non venire al lavoro, il
giorno dopo. Inoltre cerca sempre relazioni serie. E', infine, il
caporedattore del "Diamond", il reparto di letteratura,
assieme a- >> s'interrompe con un verso strozzato
<<
-Ad una. >> termina velocemente, lanciandomi un'occhiata di
puro terrore.
<<
Oh...
>> sussurro deluso.
"La speranza, però
- mi ricordo mentre Yokozawa bussa alla porta dell'ufficio del
Direttore – è l'ultima a morire".
Onodera. In un modo o nell'altro sarai mio!