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•Prefazione:
piccola
fanfiction che m’è venuta in mente quasi di getto.
In più, fra i generi ho messo Introspettivo
perchè ho pensato che, dato che è una persona
esterna che descrive, in un certo senso, i pensieri di Edo, potevo
metterlo e racchiudervelo. Poi, non so. Se non va bene avvertite nel
modo che preferite, ed io provvederò. Però..
wow! E’ la terza fiction! Oddio, un super-record per la
sottoscritta! (sì, sono
una ragazza ^^) E per quanto riguarda le scorse one-shot, ringrazio di
cuore
tutte quelle che hanno commentato! Sono stata stra-felice di riceve
quei
commenti, per quanto pochi! Infondo il numero per me non è
importante, non
penso neanche a riceverne quando pubblico. Spero solo che le mie
storielle vi
piacciano, nulla di più.
Ringrazio
ZARI che ha messo “Gli
Homunculus sono Esseri Umani” fra i preferiti, strawberry_,
betta90,
blacktytto
ed elyxyz per averla commentata.
Quest’ultima
e la prima le aggiungo anche alla seconda lista di ringraziamenti,
ovvero
quella che comprende anche Lerajies
e lily88, che
hanno commentato “Boom and
Bang”.
Davvero, Vi
ringrazio. Non sapete quanto contenta m’abbiano fatta i
vostri commenti.
Arigatou!
Chiudi le porte e sbarri le finestre.
Nessuno deve entrare.
Nessuno deve distruggere la tua disperazione.
Hai fatto un minuscolo errore di calcolo, e
quello ti ha portato alla distruzione. Tutto quello che avevi, tutto
ciò a cui
tenevi, è perso. Letteralmente. Seriamente. E se la pazzia
ancora non ti ha
colto, vuol dire che è pura fortuna. Oppure che il tuo
cervello è letteralmente
incredulo. Le immagini viste prima.. tutto quel sangue.. niente. Ha
rimosso
tutto, ed è solo vuoto.
I tuoi ricordi se ne sono andati, assieme a loro.
Non senti più le risate di tuo fratello mentre
parlate. Né la sua voce che ti ha sempre dato la carica per
continuare nel tuo
viaggio. Nel vostro cammino.
Non senti più le urla infuriate di Winry che ti
rimprovera di avere rotto per l’ennesima volta
l’automail, o i suoi consigli
che ti dava così raramente. Solo perché tu
non le hai mai chiesto niente.
E che dire dei pranzetti che ti preparava zia
Pinako? Non ne ricordi il sapore. Non ricordi nemmeno più la
sua voce, né la
sua immagine.
Sono tutte cose che sono scomparse, poco a poco,
lasciando nella tua mente un vuoto incolmabile. Il niente
più totale.
E scoppi in una risata isterica, senza contegno,
in quella stanza d’albergo che hai appena preso. Ridi, ridi,
ridi.
Ed è con quelle risate che smetti di credere. In
qualunque cosa. Non credi più a niente.
È come se tu non avessi mai visto il sangue del
sigillo di tuo fratello rompersi in tanti piccoli pezzi, cancellarsi,
finire in
polvere.
È come se tu non avessi mai visto Winry, prima
violentata sotto il tuo sguardo e poi morire sgozzata.
Come se tu non avessi visto zia Pinako morta sul
pavimento della cucina di casa Rockbell, con una chiazza porpora
all’altezza
del cuore.
Come se non fosse accaduto.
E allora, che fine ha fatto Al?
Che fine ha fatto Winry? E zia Pinako?
Pensi che se ne siano semplicemente andati a
farsi un viaggio? Senza di te?
Non vivere nel mondo della fantasia, Edward!
Le lacrime cristalline formano i loro fiumi sul
tuo viso.
Il cristallo della sfera è duro, ma non
indistruttibile.
E, con un semplice soffio di vento, cade a terra
e si rompe.
Non avresti dovuto rifiutare di creare la Pietra
Filosofale per loro. Hai visto cosa
ne è venuto fuori. Hai perso tutto. Tutta la gente che a te
era più cara di
chiunque altro.
Una ragazza che ritenevi qualcosa di più che una
sorella.
Una donna che cercava di farti da madre.
Un ragazzo che era tuo fratello.
Hai perso tutto questo solo perché non volevi
sporcarti le mani con la vita di altri esseri umani.
Ma sei umano.
E’ un errore che puoi commettere. Ma che non ti
da la possibilità di ritornare indietro.
E finalmente il tuo cervello connette.
Il mulino a vento è tornato a girare.
Ed è solo allora che le tue urla vengono fuori
come un fiume in piena.
Isterismo.
Pazzia.
Paura.
Paura di non riuscire ad andare avanti.
Paura di non riuscire ad avere una vita.
Paura di vivere male.
Paura d’esser preso di mira.
Paura di non riuscire più a reggere tutto questo.
Troppe cose dolorose.
Troppe cose che non riesci, e che non vuoi,
superare.
Che non si possono superare.
Ma, in fondo, che vorresti fare?
Non puoi riportarli indietro.
Non hai potuto salvarli.
E, adesso, l’unica cosa che puoi fare è salvare te stesso.
Ma prima, sfogati.
Urla, piangi, sfogati.
Liberati da ogni cosa, da ogni pensiero.
Liberati di tutto.
E, dopo, prendi la tua decisione.
Se sbagli non è colpa tua.