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Autore: Gackt_Agito    26/04/2008    8 recensioni
~ † Ti chiudi nella tua sfera di cristallo, nella tua gabbia di vetro.
Chiudi le porte e sbarri le finestre.
Nessuno deve entrare.
Nessuno deve distruggere la tua disperazione.
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Mistakes~'
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•Prefazione: piccola fanfiction che m’è venuta in mente quasi di getto. In più, fra i generi ho messo Introspettivo perchè ho pensato che, dato che è una persona esterna che descrive, in un certo senso, i pensieri di Edo, potevo metterlo e racchiudervelo. Poi, non so. Se non va bene avvertite nel modo che preferite, ed io provvederò. Però.. wow! E’ la terza fiction! Oddio, un super-record per la sottoscritta! (sì, sono una ragazza ^^) E per quanto riguarda le scorse one-shot, ringrazio di cuore tutte quelle che hanno commentato! Sono stata stra-felice di riceve quei commenti, per quanto pochi! Infondo il numero per me non è importante, non penso neanche a riceverne quando pubblico. Spero solo che le mie storielle vi piacciano, nulla di più.
Ringrazio ZARI che ha messo “Gli Homunculus sono Esseri Umani” fra i preferiti, strawberry_, betta90, blacktytto ed elyxyz per averla commentata.
Quest’ultima e la prima le aggiungo anche alla seconda lista di ringraziamenti, ovvero quella che comprende anche Lerajies e lily88, che hanno commentato “Boom and Bang”.
Davvero, Vi ringrazio. Non sapete quanto contenta m’abbiano fatta i vostri commenti.
Arigatou!

Making a Mistake

Ti chiudi nella tua sfera di cristallo, nella tua gabbia di vetro.
Chiudi le porte e sbarri le finestre.
Nessuno deve entrare.
Nessuno deve distruggere la tua disperazione.

- Cazzo.. –una parola pronunciata senza alcuna enfasi. Stringi le gambe al petto, e te le stringi quanto puoi con le braccia. Affondi il viso fra cosce e petto. E qualunque altra cosa diventa inutile. Senza un motivo. E degli altri ormai non ti importa più. Non hai più niente.
Hai fatto un minuscolo errore di calcolo, e quello ti ha portato alla distruzione. Tutto quello che avevi, tutto ciò a cui tenevi, è perso. Letteralmente. Seriamente. E se la pazzia ancora non ti ha colto, vuol dire che è pura fortuna. Oppure che il tuo cervello è letteralmente incredulo. Le immagini viste prima.. tutto quel sangue.. niente. Ha rimosso tutto, ed è solo vuoto.
I tuoi ricordi se ne sono andati, assieme a loro.
Non senti più le risate di tuo fratello mentre parlate. Né la sua voce che ti ha sempre dato la carica per continuare nel tuo viaggio. Nel vostro cammino.
Non senti più le urla infuriate di Winry che ti rimprovera di avere rotto per l’ennesima volta l’automail, o i suoi consigli che ti dava così raramente. Solo perché tu non le hai mai chiesto niente.
E che dire dei pranzetti che ti preparava zia Pinako? Non ne ricordi il sapore. Non ricordi nemmeno più la sua voce, né la sua immagine.
Sono tutte cose che sono scomparse, poco a poco, lasciando nella tua mente un vuoto incolmabile. Il niente più totale.
E scoppi in una risata isterica, senza contegno, in quella stanza d’albergo che hai appena preso. Ridi, ridi, ridi.
Ed è con quelle risate che smetti di credere. In qualunque cosa. Non credi più a niente.
È come se tu non avessi mai visto il sangue del sigillo di tuo fratello rompersi in tanti piccoli pezzi, cancellarsi, finire in polvere.
È come se tu non avessi mai visto Winry, prima violentata sotto il tuo sguardo e poi morire sgozzata.
Come se tu non avessi visto zia Pinako morta sul pavimento della cucina di casa Rockbell, con una chiazza porpora all’altezza del cuore.
Come se non fosse accaduto.
E allora, che fine ha fatto Al?
Che fine ha fatto Winry? E zia Pinako?
Pensi che se ne siano semplicemente andati a farsi un viaggio? Senza di te?
Non vivere nel mondo della fantasia, Edward!

La diga rompe gli argini.
Le lacrime cristalline formano i loro fiumi sul tuo viso.
Il cristallo della sfera è duro, ma non indistruttibile.
E, con un semplice soffio di vento, cade a terra e si rompe.

Non avresti dovuto rifiutarti di farlo.
Non avresti dovuto rifiutare di creare la Pietra Filosofale per loro. Hai visto cosa ne è venuto fuori. Hai perso tutto. Tutta la gente che a te era più cara di chiunque altro.
Una ragazza che ritenevi qualcosa di più che una sorella.
Una donna che cercava di farti da madre.
Un ragazzo che era tuo fratello.
Hai perso tutto questo solo perché non volevi sporcarti le mani con la vita di altri esseri umani.
Ma sei umano.
E’ un errore che puoi commettere. Ma che non ti da la possibilità di ritornare indietro.
E finalmente il tuo cervello connette.
Il mulino a vento è tornato a girare.
Ed è solo allora che le tue urla vengono fuori come un fiume in piena.
Isterismo.
Pazzia.

Paura.
Paura di non riuscire ad andare avanti.
Paura di non riuscire ad avere una vita.
Paura di vivere male.
Paura d’esser preso di mira.
Paura di non riuscire più a reggere tutto questo.

E sono successe troppe cose che non ti vanno bene.
Troppe cose dolorose.
Troppe cose che non riesci, e che non vuoi, superare.
Che non si possono superare.
Ma, in fondo, che vorresti fare?
Non puoi riportarli indietro.
Non hai potuto salvarli.
E, adesso, l’unica cosa che puoi fare è salvare te stesso.
Ma prima, sfogati.
Urla, piangi, sfogati.
Liberati da ogni cosa, da ogni pensiero.
Liberati di tutto.
E, dopo, prendi la tua decisione.

Ma non essere troppo crudele con te stesso.
Se sbagli non è colpa tua.


   
 
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