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Autore: stellabrilla    26/04/2008    1 recensioni
Fu allora che lo vide. Era un bel ragazzo, biondo, i lineamenti forti. Aveva gli occhi chiusi, era pallido e una quantità di tubi uscivano ed entravano dalle sue vene.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La Voce del Gabbiano'
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Quando il medico le comunicò la notizia, il mondo crollò.

Suo padre, l’unica persona cara che le fosse rimasta, l’unico altro componente della sua famiglia, era appena morto, lì, in quella fredda stanza d’ospedale.

Daniela non ebbe nemmeno la forza di mettersi a piangere, si sentiva solo come un guscio vuoto. Si accasciò su una di quelle dure e scomode sedie nel corridoio, e vi rimase. Tutto il giorno non fece altro che fissare il vuoto.

Quando finalmente trovò volontà per alzarsi, era pomeriggio inoltrato. Si diresse verso l’uscita, ma ebbe un giramento di testa e dovette appoggiarsi allo stipite di una porta, per non cadere.

Fu allora che lo vide.

Era un bel ragazzo, biondo, i lineamenti forti. Aveva gli occhi chiusi, era pallido e una quantità di tubi uscivano ed entravano dalle sue vene.

La ragazza, senza sapere bene il perché, chiese di lui ad un’infermiera che usciva in quel momento dalla stanza.

- Povero ragazzo, è l’unico della sua famiglia ad essersi salvato da un incidente d’auto. È in coma da quasi un anno… i medici hanno perso le speranze. -

Lui è come me. Pensò la ragazza, non gli è rimasto nessuno.

Entrò nella stanza dove il ragazzo senza nome giaceva, tenuto in vita da macchine rumorose e tubi, e si sedette accanto a lui, in silenzio, fino a quando un infermiere venne a dirle che doveva andarsene.

- Tornerò - promise al ragazzo, che non poteva sentirla.

E quella promessa la mantenne. Ogni giorno, dopo il lavoro, Daniela tornava in quell’ospedale, si sedeva accanto al ragazzo di cui non sapeva nulla e gli parlava.

Gli parlò di ogni cosa. Di tutto e di niente. Di se e del mondo. Con lui pianse per la morte di suo padre, e per lui lesse i suoi autori preferiti.

La ragazza non aveva idea del perché continuasse a tornare da Lui, ma lo faceva.

Lei parlava per ore, ma lui giaceva immobile.Non dava alcun segno, che potesse far intuire che in Lui vi fosse ancora qualcosa da poter salvare.

Fin quando, un giorno, dopo mesi di immobile silenzio, qualcosa accadde.

Fu appena un fremito della mano, impercettibile, forse insignificante, ma Lei lo vide e ne gioì.

Capì, allora, cosa aveva sperato, perché era tornata da Lui ogni volta.

Passarono altri giorni, senza che il ragazzo desse altri segni.

Poi, quasi ad una settimana di distanza, mentre Daniela gli leggeva con passione alcuni versi di Ariosto, Lui aprì gli occhi, la guardò ed emise dei suoni senza senso…

 

   
 
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