La Damnatio Memoriae era una delle più alte pene cui veniva fatto ricorso nell'antico Impero romano. Cancellava ed insabbiava ogni particolare relativo all'esistenza del punito, dalle pagine di storia ai ricordi delle persone. Per omaggiare [vendicare, punire, eliminare] uno shinigami dai sentimenti assurdamente umani.
Non una traccia starà, di te.
Come in Cielo, così in Terra.
Non nella memoria degli uomini, né
in quella dei demoni.
Non un grano della tua polvere sfiorerà l’élite celeste.
Il tuo nome busserà indegno alle
porte del mito, ed ei verrà respinto.
Il caldo vischio e il putrido fango macchieranno la fonte
dei tuoi natali.
Non nei ricordi di chi hai ardito
amare, vivrai.
Ma nel limbo d’ignoto costretta a
vagare.
Se ritenesti solo gli umani rei e
condannati, tanto più amaro ti sarà tormento.
Non estatico ludo, non soave
perdono, attendono le colpevoli spoglie.
Mai nota fu Pietà all’oscuro reame, e precoce bandita venne
dall’uomo.
Non in Cielo, non in Terra, né tra i bracieri infernali trova
posto la tua memoria.
Per
chi viola se stesso, e senza senno ama, non v’è luogo ch’offra
riparo.