Fanfic su attori > Johnny Depp
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Autore: sireh    16/11/2013    0 recensioni
''ma ora tu sei Johnny Depp,il grande Johnny Depp esclamai portandomi le mani al viso,non sapevo quello che stava succedendo e non sapevo se c'era da soffrire,ma di una cosa ero certa,avrei voluto soffrire con lui.
''No,io sono John..il tuo John e ora lui vuole passare il resto della sua vita con te''..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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''Indovina?'' esclamò Johnny mettendomi le mani davanti agli occhi.

''John,non ci vedo'' dissi scoppiando in una risata.

Johnny venne davanti a me e con un bel sorriso esclamò emozionatissimo:''hanno preso i The Flame per una serata'' e poi si alzò in piedi e iniziò a ballare intorno al tavolo da cucina.

''Wow'' esclamai emozionata almeno quanto lui,per poi raggiungerlo a ballare intorno al tavolino..eravamo giovani,e fin da piccoli c'eravamo sempre sostenuti l'un l'altro e avevamo affrontato i problemi da soli.

Avevamo 16 anni a quel tempo,Johnny aveva messo su una band dopo che suo nonno gli regalò una chitarra,non aveva frequentato nessun corso per imparare aveva fatto tutto da solo,io avevo sempre saputo che aveva un talento innato;lui sapeva aprire i barattoli con un solo dito,sapeva aggiustare i miei giochi quando eravamo piccoli e ora sapeva anche suonare la chitarra e cantare.

Mi chiamo Chloe Todd e sono nata in Owensboro il 15 agosto del 1963,i nostri genitori si sono incontrati all'università e da lì hanno deciso di mantenere i contatti e fortuna vuole che ora abitino l'uno di fronte all'altro.

Fin da quando avevamo dieci mesi giocavamo insieme nel pomeriggio mentre le nostre mamme chiacchieravano davanti ad una tazza di te,poi a tre anni iniziammo ad andare all'asilo insieme e neanche lì ci siamo mai staccati più di tanto l'uno dall'altro,eravamo noi contro tutti e se un bambino mi avesse fatto male lui lo avrebbe morso e io avrei fatto lo stesso per lui.

A sei anni andammo alle elementare,e lì fu tragico perchè ci accorgemmo che non saremmo stati in classe insieme,quindi dopo due giorni di protesta i nostri genitori ci mandarono a scuola con la forza,sapemmo affrontare bene la lontananza scappando dall'aula ogni ora per andare nel corridoio e dirci quello che era successo di interessante;alla fine di ogni incontro suonava immancabilmente un ''mi manchi'' detto da John.

Neanche alle medie fummo in classe insieme,e questa fu una disfatta perchè i nostri giorni di protesta non servirono a niente,questi anni andarono lisci,fino a quando il nonno di John morì,da allora credo che lui non si sia mai ripreso,potete crederci o no ma lui prima studiava e conduceva una vita abbastanza ordinaria,ma dopo lui cambiò radicalmente..non nei miei confronti ma nei confronti del mondo.

Prima di morire suo nonno gli regalò una chitarra per il suo compleanno,da allora lui mangiava,dormiva,camminava e respirava con quella chitarra;non passò un momento nel quale lui non fece musica ed è sostanzialmente quello che faceva anche durante il liceo,non c'era mai;non con il corpo,con quello c'era sempre ma con la testa,aveva sempre la testa altrove.

Quel giorno ballammo intorno a quel tavolo per un'ora buona,finchè sua madre non entrò,sua madre non era molto favorevole a questa cosa della band perchè diceva che lo distraeva dallo studio;cosa che realmente faceva ma a John non era mai pesato perchè sapeva che lui non avrebbe mai vissuto di quella roba che raccontavano i professori,lui voleva fare musica.

''Che state facendo?'' chiese Betty non sospettando niente.

John divenne serio,smise di ballare e si ricompose sistemandosi i pantaloni e rispose molto seriamente alla domanda:''niente,si deve ballare di tanto in tanto intorno ad un tavolo'',scoppiai a ridere per ciò che aveva detto,ero abituata alle cose senza senso che diceva ma ultimamente sembravano acquistare sempre più senso.

Betty storse le labbra e se ne andò con le braccia incrociate,sapeva che John tramava qualcosa ma preferiva non saperlo come John preferiva non dirlo;ma io sapevo che prima o poi doveva dirle quello che stava facendo.

''Prima o poi dovrai dirle la verità'' esclamai piuttosto indignata per quello che aveva fatto ''me lo hai promesso'' aggiunsi mettendo il carico facendo la faccia da offesa,John mi dava sempre ascolto,e questo fatto mi era sempre piaciuto;''le dirò la verità,prima o poi'' ribattè stringendo le labbra e infilandosi le mani nei pantaloni.

Si avvicinò a me e mi accarezzò delicatamente il viso,ma io mi spostai perchè in quel momento ero arrabbiata con lui;lui mi strinse per i fianchi apoggiò le labbra sulla mia spalla e piano piano salì dal collo fino ad arrivare alla bocca dove mi baciò.

Stavamo insieme più o meno da quando avevamo dieci anni,o da prima solo che non sapevo se darmi il suo lecca lecca a cinque anni era stato un segno d'amore.

Ne avevamo passate tante insieme,avevo assistito ad ogni suo vizio e ad ogni sua ossessione,alcune naturali e alcune no ma le avevo accettate tutte e avevo cercato di persuaderlo dal continuare;ci riuscii solo con la droga,la provò solo a tredici anni,quando me lo disse gli scoppiai a piangere davanti minacciandolo di morte se non avesse smesso subito con quella roba,credo gli abbia più fatto male vedermi piangere in quel modo che non la paura di essere beccato da suo padre,però di fatto da quel giorno non ne toccò mai più.

Riguardo al fumo tutti i miei pianti,faccie da cucciolo e minacce non servirono,aveva cominciato a fumare ed era una cosa che mai gli avrei tolto;una cosa che facemmo di comune accordo fu perdere la verginità,ma su questo non darò i dettagli.

Non avevo mai saputo resistere ai baci di John,oltre a suonare la chitarra e a cantare sapeva anche baciare bene,infatti le sue labbra insieme ai suoi occhi erano la cosa che preferivo di lui;solo abbracciandomi mi faceva sentire al sicuro,sensazione che non avevo mai provato..quindi si,credo sia stato amore.

Dopo un breve periodo di sbaciucchiamenti John mi lasciò,andò in cucina e si versò un bicchiere d'acqua poi lo versò anche a me e tornò da me dicendo:''allora verrai vero?''.

''Alla serata? certo'' appena sentì quello che avevo detto mi prese in braccio e incominciò a farmi girare,poi mi mise giù bevve la sua acqua,col fare tranquillo e rilassato.

''E' alle nove'' disse tra un sorso e l'altro ''in un night-club'' borbottò continuando a bere;non ero sicura di aver sentito bene,ma se avevo sentito bene l'idea non mi traumatizzava,sapevo di locali con donnacce ma sarei stata tutto il tempo accanto a John.

''Come?'' esclamai aggrucciando le ciglia,mi piaceva far cagare addosso John;lui subito spalancò gli occhi e cercando di nascondere il suo imbarazzo abbassò gli occhi e disse piano piano:''un night-club'' per poi alzare il tono della voce ''ma ti giuro che non guarderò nessuna donna neanche quando suonerò,guarderò solo te'',lo disse tutto d'un fiato,ma la sua faccia diceva tutto,stava dicendo la verità;lui non mi avrebbe mai tradito o solo guardato un'altra ragazza quando c'ero io,e io avrei fatto lo stesso con lui.

''Okay'' esclamai in tutta tranquillità,''okay?'' ripetè John meravigliato dalla mia reazione;''nessuna minaccia? nessun urlo? niente?'' scoppiai a ridere,quando voleva era troppo divertente..''no,niente'' esclamai sorridendo.

 
  
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