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Autore: Sweetgirl91    27/04/2008    10 recensioni
Eccomi tornata con una one-shot che spero vi piaccia! Chichi crede che il suo Goku la tradisca con un'altra donna e va a casa dell'amica Bulma per cercare conforto. E se a Vegeta venisse affidato l'imbarazzante compito di parlare di faccende private con Goku? E se decidesse di aiutarlo? Fanfiction divertente e molto, ma molto romantica, adatta per gli amanti delle due coppie più belle di Dragon Ball: Goku&Chichi e Vegeta&Bulma. Non mi resta che augurarvi buona lettura!
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anniversario... a sorpresa!

Quella era una giornata primaverile meravigliosa.
Il sole brillava alto nel cielo azzurro, macchiato solo da candide nuvolette passeggere, e soffiava una leggera brezza calda che invogliava le persone a uscire di casa, dopo il gelo dell’inverno.
Chichi stava andando a fare la spesa al supermercato della Città dell'Ovest, come faceva solitamente una volta la settimana. Per sua fortuna non doveva andarci spesso, perché sulle montagne trovavano cose molto buone da mangiare e anche più genuine.
Mentre attraversava il lungo viale alberato che portava al supermercato, la donna si gustava le vetrine dei negozi, tutte addobbate a seconda della stagione; ora c’erano grandi distese di fili verdi con sopra fiori di cartapesta, conigli, uccellini e orsetti tutti lavorati a mano, sfondi azzurri con tante rondinelle svolazzanti. Era uno spettacolo vedere quelle vetrine.
All’improvviso, Chichi scorse qualcuno a lei molto familiare. Guardò meglio e tra la folla riuscì benissimo a distinguere una tuta arancione e dei capelli arruffati. Era il suo Goku! Sul suo volto si dipinse un sorriso raggiante.
Era da poco finito lo scontro con Majin Bu e il Saiyan era finalmente tornato a casa da lei e dai suoi figli, dopo sette anni passati all'aldilà.
Ancora immersa nei suoi pensieri, lo vide entrare in un negozio di gioielli. Scrollò la testa, riprendendosi, e si avvicinò alla vetrina della gioielleria, piena di curiosità.
Chissà, forse suo marito le voleva regalare un paio d’orecchini o una collana, o magari un anello. Il loro anniversario di matrimonio non era alle porte, però si poteva pur sempre trattare di un regalo di primavera.
Il sorriso che aveva sulle labbra svanì subito, non appena vide Goku sparire dietro una porta, accompagnato da una bella signorina. Sospettosa, Chichi entrò nel negozio e si avvicinò di soppiatto alla porta, per riuscire ad ascoltare meglio la loro conversazione.
«Poi farai anche il balletto sexy?» chiese una voce, che lei riconobbe come quella di suo marito.
«Sì, e indosserò una minigonna nera, dei collant scuri e un paio di stivali dello stesso colore, in abbinamento ad un delizioso top bianco, abbastanza aderente e scollato. Per quanto riguarda i capelli... beh, quando ci rivedremo, vedrai la nuova acconciatura.»
Chichi rimase per qualche istante senza fiato, alle parole della ragazza.
“... quando ci rivedremo...” risuonò nella sua mente.
Cosa volevano dire quelle parole? No, no, Goku non le poteva nascondere certe cose! Non era da lui! Eppure, quello che aveva sentito... l’aveva sentito lei stessa, non poteva essersi sbagliata.
«Mi raccomando, vestiti nel modo più sexy che puoi.»
Chichi deglutì. No, impossibile. Quello non poteva essere Goku, il suo Goku!
Una lacrima scese sul suo viso, una lacrima che non riuscì a trattenere.
Prima che il Saiyan potesse vederla, scappò di corsa fuori dal negozio, diretta verso la vicina casa della sua migliore amica.
Bulma sapeva ascoltarla nei momenti di bisogno. Quando Goku era morto, lei le era stata molto vicina e l'aveva aiutata ad andare avanti. E adesso, sperava riuscisse a consolarla ancora. No, come faceva a consolarsi?
Sperava almeno che riuscisse a darle una buona ragione per continuare a vivere.

*

«Bulma!»
Chichi continuava a suonare insistentemente il campanello della Capsule Corporation, senza curarsi dello sguardo attonito che le rivolgeva qualche passante.
«Ecco, arrivo!» disse una voce femminile dall’altra parte, abbastanza scocciata.
Appena aprì la porta, Bulma si ritrovò davanti una Chichi piena di lacrime, con un fazzoletto in mano, che la fissava disperata.
«Chichi... che cosa...»
La Son, senza dire niente, le gettò le braccia al collo, stringendola a sé.
«Ehi Chichi, cosa ti è successo?» domandò la turchina, confusa da quell'atteggiamento, ricambiando l’abbraccio.
«... Bulma...» continuava a ripetere la mora, singhiozzando e stringendo l’amica.
«Chichi, dai, non prendere così...» Bulma rifletté un momento, portandosi un dito alla bocca «... non prendere così qualunque cosa ti sia successa.»
«Che cosa?!» la mora si staccò improvvisamente dall’amica, stizzita «Come la dovrei prendere, scusa?»
«Chichi adesso calmati!» s’infuriò allora Bulma, mettendosi le mani ai fianchi in una posizione di rimprovero «Prima suoni il campanello di casa mia, poi mi abbracci in lacrime, e infine te la prendi con me?»
Tirando un profondo respiro, Chichi si asciugò le lacrime con il fazzoletto e disse:
«Scusa, hai ragione. È sole che...» tirò su col naso, mentre i suoi occhi cominciarono lentamente a gonfiarsi e ad arrossarsi.
Bulma abbassò lo sguardo, poi tornò a fissare l’amica, sospirando:
«Chichi, non fare così... adesso mi racconterai tutto! Intanto preparo una tazza di tè caldo, che ne dici?»
La Son si stropicciò gli occhi bagnati e annuì col capo.

Chichi si accomodò sul divano; intanto, Bulma prese una pentola dalla lavastoviglie e la riempì d’acqua, per poi appoggiarla sul ripiano cottura e aprire uno sportello lì vicino, e afferrare un pacchetto di tè.
«Goku...»
La mora si bloccò. Non riusciva a proseguire la frase. Le parole che doveva dire le risuonavano nella mente, ma dalla sua bocca non usciva alcun suono, a parte un gemito strozzato.
Bulma accese la piastra, mettendo una bustina di tè nella pentola, dopo di che si affrettò a sedersi accanto l’amica.
«Goku...?» ripeté, curiosa e preoccupata al tempo stesso.
Chichi si morse un labbro, tremante.
Perché non ci riusciva? Perché non riusciva a dire ciò che pensava?
Chiuse gli occhi e si impose mentalmente di rimanere calma. Ecco, niente di più semplice: con tutta la calma possibile, avrebbe spiegato a Bulma tutta la situazione. Poi, con altrettanta calma, avrebbero trovato un rimedio. Doveva solo restare calma, calma...
Aprì di scatto gli occhi e, furiosa, strillò:
«Goku và con un’altra donna!»
«Co... come... và con un’altra donna?!» ripeté l’amica, sconcertata.
Chichi annuì, decisa a raccontarle cos’era successo la mattina stessa.
«Oggi l’ho visto entrare in un negozio di gioielli. All’inizio pensavo che volesse farmi un regalo, e invece... Oh Bulma, l’ho sentito parlare con una ragazza di balletti sexy e vestiti maliziosi e... e loro si rivedranno! Ho sentito benissimo la ragazza dire “Quando ci rivedremo”... ti rendi conto? Loro due si rivedranno!» singhiozzò, portandosi le mani tra i capelli e scuotendo la testa, incredula.
Bulma era rimasta a fissare l’amica, disorientata. Non poteva credere alle sue orecchie... Era semplicemente impossibile che Goku si comportasse così con sua moglie!
«Pensi che non gli piaccio più? Forse...» Chichi si portò una mano alla bocca, tremando «... gli sembro brutta e vecchia! Così vuole andare con ragazze più giovani, belle e... e formose!»
Bulma si riscosse e prese tra le sue, le mani di Chichi. Accennando un sorriso, le sussurrò ciò che pensava veramente:
«Io non credo che tu non gli piaccia più. Forse sì, hai trascurato un po’ il tuo aspetto fisico in questi ultimi anni, però non sei affatto brutta, sei ancora una donna attraente! E poi, non dire che sei vecchia: non hai nemmeno quarant'anni!»
L’altra arrossì, incurvando le labbra in un lievissimo sorriso.
«E poi...» continuò Bulma, con tono leggermente arrabbiato «... Goku è pur sempre tuo marito e tu sei pur sempre sua moglie! E non è da Goku fare questo genere di cose, diciamocelo chiaramente!»
Chichi ritornò improvvisamente seria e abbassò lo sguardo, mormorando:
«Lo pensavo anch’io finché oggi...» non riuscì a terminare la frase, che una lacrima le scese sul viso.
«Chichi, non fare così...» Bulma le poggiò una mano sulla spalla, per rincuorarla «Ci sarà una ragione più che logica se Goku si è comportato così. Sono sicura che non lo ha fatto per quello che pensi tu.»
«E allora?» strillò Chichi, stringendo con rabbia il fazzoletto «Perché oggi stava in compagnia di una bella ragazza a parlare di... di certe cose?»
«Non lo so...» ammise la turchina, abbassando lo sguardo; dopo di che ritornò a guardare l'amica e, sicura, affermò:
«Ma sono sicura che tu gli piaci ancora!»
«Per fortuna che Goten è in gita con la scuola, almeno ho tutto il tempo per prendere decisioni con calma; e magari ne posso parlare a Gohan.» rifletté la Son, poi il tono della sua voce divenne severo «Dico io! Era tutto perfetto! Goku era tornato a vivere con noi e il piccolo Goten aveva finalmente un padre e avevano pure stretto un buon rapporto! E adesso cosa gli dico al mio piccolo Goten, me lo spieghi?»
«Chichi, non fare così... vedrai che si sistemerà tutto, non preoccuparti!»
In quel momento, Vegeta entrò in cucina e afferrò una mela dal cestino della frutta.
«Vegeta...» Bulma richiamò l’attenzione del Saiyan «Per quel che ne sai, Goku, in questi giorni...»
«Cos’ha fatto Kakaroth?» sbottò preoccupato, lanciando una veloce occhiata a Chichi, per poi ritornare a guardare Bulma.
Se la moglie del suo amico era in quelle condizioni, immaginava che c’era davvero qualcosa che non andava.
«Chichi mi ha detto che... insomma...»
«Goku và con un’altra!» urlò la mora senza giri di parole, ricominciando a piangere.
Il Principe inarcò un sopracciglio, confuso:
«Come sarebbe a dire?»
Bulma annuì, facendo capire al marito che le parole di Chichi erano vere; poi abbracciò la mora, per tranquillizzarla.
«Ma... Kakaroth non farebbe mai una cosa simile!» esclamò spontaneamente il Saiyan, sorridendo leggermente per quella situazione tanto strana.
«E invece Chichi l’ha visto con un’altra donna e li ha sentiti parlare di cose...» la turchina si guardò intorno, in cerca di una risposta «Vegeta! Cerca di capire!»
«Goku, il mio Goku...» mormorava Chichi tenendosi una mano sulla bocca, mentre le lacrime continuavano a scenderle sul viso.
Bulma, all’improvviso, ebbe un’idea.
«Vegeta!» urlò, con un sorriso da un orecchio all’altro «Parlaci tu con Goku!»
Chichi si asciugò le lacrime con il fazzoletto, esclamando:
«Sì, Bulma, hai avuto un’ottima idea!» poi rivolse lo sguardo al Saiyan, speranzosa «Allora Vegeta? Lo farai?»
Il Saiyan fece un passo indietro e guardò le due donne, incredulo.
«Ma che avete tutte e due?» strillò preoccupato «Io non ho affatto voglia di parlare con Kakaroth di certe cose!»
Gli occhi di Chichi cominciarono di nuovo a riempirsi di lacrime e le sue labbra a tremare.
«Vegeta!» strillò allora Bulma, abbracciando di nuovo Chichi per consolarla; dopo di che proseguì, con tono autoritario:
«Adesso tu vai subito a parlare con Goku! E se quello che dice Chichi è vero, lo costringerai a tornare con lei, hai capito bene?»
«Io non prendo ordini da nessuno!» ribatté il Saiyan, stringendo con forza un pugno.
«Bene.» Bulma digrignò i denti «Allora io, stanotte, e per tutte le notti a venire, non prenderò ordini da te!»
Tra i tre calò il silenzio e proprio quando Bulma stava per urlare qualcos’altro, Vegeta sbuffò, scocciato:
«Calmati, ho capito! Andrò a parlare io con Kakaroth!»
Bulma incrociò le braccia e accennò un movimento con il capo, sorridendo soddisfatta.
«Adesso Goku sarà a casa, è ora di pranzo.» intervenne Chichi, ricominciando a riacquistare la speranza.
«Bene. Allora sbrigherò subito questa insulsa faccenda!» affermò il Saiyan con stizza e fece per uscire dalla cucina, quando Bulma sussurrò:
«Vegeta...»
Il Principe si voltò, incuriosito dallo strano tono dolce e sensuale della moglie.
«Se riuscirai a scoprire qualcosa... per questo pomeriggio ti preparerò una sorpresa che ti piacerà!» e gli fece l’occhiolino.
Vegeta le rivolse un sorriso malizioso, dopo di che uscì di casa e partì veloce in volo verso i Monti Paoz, pensando già a ciò che avrebbe combinato con Bulma il pomeriggio stesso.

*

Goku si stava allenando davanti la piccola casetta a iglù. Tirò una serie di calci in avanti, prima con una gamba, poi con l’altra. Si fermò un momento, rimettendosi in posizione d’attacco, e continuò l’allenamento sferrando potenti e precisi pugni in avanti. All’improvviso, sentì una potente aurea avvicinarsi sempre di più, ad una velocità sorprendente. Smise di tirare pugni e si voltò verso cielo. Appena vide Vegeta, non riuscì a trattenere un sorriso e agitò la mano in aria.
«Ciao Vegeta!»
Il Principe atterrò davanti a lui, serio in volto.
«Goku, devo parlarti.»
Il Saiyan alzò un sopracciglio, preoccupato.
«Vegeta, cosa c’è?»
«Si tratta di un argomento molto delicato e... però io... accidenti!» imprecò il Principe, stringendo un pugno.
«Se non ti dispiace entriamo in casa... devo assolutamente mettere qualcosa sotto i denti!»
Vegeta fece un bel respiro, imponendosi di restare calmo, e seguì l’amico.
In cucina, Goku afferrò da una mensola un grosso pacco di biscotti e si sedette sul divano, facendo accomodare anche Vegeta.
«Cofha dofhevi dihfmi?» domandò, con la bocca piena di biscotti.
Vegeta si passò una mano sulla faccia, esasperato.
«Oh, ne vuoi un po’?» si rifece subito il Son, porgendo all’amico il pacco.
Il Principe fece per afferrare un po’ di biscotti, quando si ricordò della sua importante missione e ritirò la mano.
«Non è il momento di mangiare, questo. E... toglimi quei biscotti dalla faccia, mi fai venire fame!»
Spaventato dal tono dell’amico, Goku allungò il braccio verso il tavolino poco più in là e ci appoggiò il pacco di biscotti; dopo di che divenne serio e si mise ad osservare Vegeta, incitandolo a parlare con lo sguardo.
C’era qualcosa che non andava, ne era certo... ma non riusciva a capire cosa.
Il Principe sospirò, concentrandosi su ciò che doveva dire. Poi, pronto, domandò:
«Va tutto bene con... con Chichi?»
Che situazione imbarazzante.
Lui, il Principe dei Saiyan, si era ritrovato a dover parlare di amore con Kakaroth, il suo eterno rivale!
Adesso sperava solo di sbrigare il più in fretta possibile quella insulsa faccenda, per poter ritornare a casa.
«Certo.» rispose ingenuamente l’altro, un po’ confuso da quella strana domanda «Con Chichi và tutto bene.»
Vegeta alzò gli occhi e sbuffò, infastidito.
Non era quello che voleva sapere!
Riprendendo il controllo si sé, si apprestò a riformulare la domanda:
«Le vuoi... bene?»
Goku, sempre più confuso, decise di rispondergli ancora, senza chiedergli spiegazioni:
«Sì, le voglio bene.»
Vegeta allora strinse i pugni.
No, ancora non era la risposta che cercava! Accidenti, per quanto ancora doveva andare avanti quella storia? Si voleva decidere Goku a dirgli se amava Chichi o no?
Magari, doveva fargli quella domanda, la più imbarazzante.
Prese un bel respiro e, arrossendo leggermente, domandò:
«Ma tu... ami... ami Chichi?»
Goku sgranò gli occhi, meravigliato.
Sì, qualcosa che non andava c'era di sicuro… ed era Vegeta! Ma che gli prendeva? Di quando in qua si preoccupava della sua relazione con Chichi?
«Certo che la amo!» rispose, sincero «Ma perché mi fai certe domande?»
Ecco, Vegeta aveva finalmente ottenuto la risposta che voleva, e per di più positiva. Meglio di così...
Uno strano dubbio però, si insinuò nella mente del Saiyan... e se Goku non stava dicendo la verità? Se ciò che aveva visto e sentito la moglie era il vero? Allora... Goku stava prendendo in giro pure lui!
«Kakaroth, oltre che traditore del tuo popolo, adesso tradisci pure tua moglie? Mi meraviglio di te!» sbraitò, furibondo.
«Vegeta, ma che cavolo stai dicendo? Non ti capisco, di che stai parlando?»
Il Principe strinse forte i pugni e si alzò di scatto dal divano, portandosi proprio davanti il rivale.
«Kakaroth, smettila di dire fesserie! Chichi ti ha visto in compagnia di una bella donna e ti ha sentito parlare di certe cose! Dimmi la verità!»
Goku inarcò le sopracciglia, completamente sbalordito all’affermazione dell’amico. Improvvisamente, capita la situazione, scoppiò in una fragorosa risata, sotto lo sguardo sbalordito di Vegeta.
«Kakaroth...» lo richiamò il Saiyan, leggermente in imbarazzo, ma Goku non accennava a smettere di ridere.
«Kakaroth, io non...» cercò di dire ancora, ma l'amico sembrava proprio non starlo a sentire e continuava a sganasciarsi, tenendosi la pancia.
«Kakaroth!» urlò infine, furioso «Non ridere quando parlo con te!»
«Scusa Vegeta... eh, eh...» Goku sembrò calmarsi, ricominciando a respirare regolarmente «... ma è una situazione talmente assurda!»
«Goku, non sei affatto divertente!» Vegeta scosse la testa, contrariato «A casa mia c’è tua moglie che non la smette di piangere perché tu vai con un’altra donna!» poi continuò, con una nota d’amarezza «Io non pensavo che tu facessi certe cose...»
«Ma Vegeta, io amo solo Chichi e non la tradirei mai!» spiegò il Son, con un sorriso sincero in volto. Poi, la sua espressione mutò di colpo, diventando preoccupata:
«Cos’hai detto? Chichi sta piangendo?!»
Il Principe si sedette di nuovo accanto l’amico, sospirando e abbassando lo sguardo:
«Sì. Per fortuna che Bulma sa come consolarla.» poi, rivolse a Goku uno sguardo indagatore «Vuoi spiegarmi allora cosa ci facevi con un’altra donna, oggi? Chichi sostiene di averti sentito parlare di certe cose e non credo stesse mentendo, avresti dovuto vedere com'era ridotta!»
In evidente imbarazzo, il Son abbassò la testa e si grattò la nuca, sorridendo:
«Eh, eh! Come posso spiegarti, quella ragazza è per... domani è il compleanno di Genio!»
Vegeta lo guardò scettico, lì per lì non capendo cosa intendeva dire l’amico. Intuito qualcosa, sul suo viso si delineò uno strano ghigno:
«Bulma mi ha detto che Genio è un vecchio pervertito che pensa solo alle donne...»
«Ma no, non pensa solo alle donne.» cercò di convincerlo «Lui è anche un buon combattente… beh, forse lo era… E comunque è stato il mio primo maestro di arti marziali e ciò che ho imparato da piccolo lo devo soltanto a lui!»
«Ed è per questo che è solo un vecchio che non pensa ad altro che soddisfare i suoi piaceri!» continuò Vegeta, con un tono di superiorità «Non ricordi? Quando tuo fratello Radish è venuto sulla Terra, tu non sei riuscito a sconfiggerlo! E con chi ti eri allenato fino ad allora? Con quel pervertito di Genio! Solamente quando ti sei allenato in altri pianeti sei diventato davvero forte!»
Goku rifletté un attimo. In effetti, Vegeta non aveva tutti i torti.
«Però, è solo grazie a Genio se ho salvato varie volte la Terra, quando ancora non conoscevo la forza dei Saiyan!» ribatté, soddisfatto.
Questa volta fu Vegeta a dover ammettere che Goku non aveva tutti i torti.
«Beh, a sconfiggere degli inutili terrestri non ci vuole molto.» ribadì, orgoglioso.
«Vegeta, basta litigare!» Goku abbassò lo sguardo e proseguì, diventando improvvisamente triste «A casa tua c’è mia moglie che sta piangendo per causa mia.»
Poi, afferrò qualcosa dalla tasca dei pantaloni e lo mostrò a Vegeta, che rimase sorpreso, senza però darlo troppo a vedere.
«Stamattina stavo andando a comprare un anello per Chichi.» incominciò il Saiyan, tornando a guardare l'amico «Sai, io e Crilin pensavamo di regalare a Genio uno di quei balletti sexy che si vedono in televisione e così, quando ho visto un volantino che faceva al caso nostro e diceva di rivolgersi alla ragazza che lavorava lì, ho colto l'occasione. Quindi ho parlato con quella ragazza e ci siamo accordati per la festa di domani.»
Vegeta si sentì più sollevato, ma ancora c'era qualcosa che non lo convinceva:
«Toglimi una curiosità: non è da te fare regali, per di più così costosi... Come mai questo gesto così... sdolcinato?»
Goku sospirò, in un certo senso felice della domanda che gli aveva posto l’amico. Questo voleva dire che gli importava qualcosa di lui e sua moglie.
«Questo è l’anello che domani volevo regalare a Chichi perché… domani è l’anniversario di quando siamo andati per la prima volta sull’isola del Genio; per me quel giorno è stato molto importante. E visto che Chichi ci tiene a queste cose... per una volta ho deciso di fare il marito affettuoso che si ricorda degli anniversari.» disse sorridente «Però credo che glielo regalerò oggi, almeno mi farò perdonare.»
Vegeta si portò una mano al mento e assunse un'espressione pensierosa.
«Ho un’idea.» disse poi, interrompendo i bei ricordi del rivale «Io dirò a Bulma e Chichi di non averti trovato a casa; tu ti allenerai per tutto il pomeriggio fino a tarda sera, così non starai con tua moglie e non sarai tentato di darle oggi l’anello; e domani, alla Kame House, glielo regalerai.»
Goku rimase completamente sorpreso da ciò che aveva detto Vegeta, e non poté fare a meno di sorridere, felice.
«Lo fai per me?»
Vegeta diventò tutto rosso d’imbarazzo.
«Ma cosa ti viene in mente?!»
«Lo fai per me.»
Vegeta strinse forte i pugni, irritato.
«Guarda, non ti faccio fuori perché altrimenti Chichi non la smette più di piangere! E non mi piace per niente l’idea che resti ancora alla Capsule Corporation!»
«Sei sempre il solito, Vegeta!» rise Goku, divertito.
«Anche tu sei sempre il solito idiota, Kakaroth!»
«Beh, perché non resti ad allenarti con me, oggi pomeriggio?» propose poi Goku, con la sua solita spensieratezza «Potresti anche vincere!»
«No, oggi pomeriggio ho cose più importanti da fare.» affermò l’altro, orgoglioso; poi, accennò un sorriso malizioso «Bulma mi ha promesso un intero pomeriggio d’amore, se avessi parlato con te di questa faccenda.» e si alzò in piedi, dirigendosi verso la porta «Perciò io vado!»
«Aspetta un attimo...» lo fermò Goku, pensieroso «Se dici a Chichi e Bulma che non c’ero a casa, quindi che non mi hai potuto parlare di questa cosa...» il Saiyan lasciò apposta la frase in sospeso.
Vegeta non si preoccupò più di tanto, avendo già una soluzione e sorrise:
«Spiegherò a Bulma cos’è successo senza che ci senta Chichi, così... a domani, Kakaroth! Mi aspetta un pomeriggio con mia moglie!»

*

Chichi e Bulma, nel frattempo, erano rimaste in salotto a chiacchierare. Nonostante i tentativi della turchina di parlare di moda o di cucina, Chichi si ritrovava spesso a pensare a Goku e diventava improvvisamente triste.
«E’ arrivato Vegeta!» esclamò Bulma, appena vide il marito atterrare nell’enorme giardino della Capsule Corporation.
Anche la Son si voltò verso la vetrata che dava sul giardino e automaticamente strinse più forte il fazzoletto, ormai intriso completamente di lacrime.
La sua ansia cresceva sempre di più; solo qualche istante e avrebbe saputo tutta la verità.
«Ehi, Vegeta!» la turchina si alzò in piedi e andò incontro al marito, appena entrato «Com’è andata?»
Il Saiyan lanciò un sguardo alla mora, che si era alzata in piedi e non smetteva di guardarlo, con occhi pieni di speranza. Poi guardò sua moglie, che lo aveva preso per mano e lo fissava, attendendo impaziente una risposta.
«Bulma, devo parlarti.» fu la prima cosa che disse il Saiyan, sotto lo sguardo sconcertato delle due donne.
«Vegeta, hai saputo qualcosa, vero?» a Chichi tremava la voce e si poteva sentire benissimo tutta la fatica che faceva per rimanere calma.
«Se devi dirci qualcosa di importante, muoviti!» lo incitò Bulma, agitata «Non vedi in che condizioni sta Chichi?» e indicò l’amica, che ora aveva abbassato lo sguardo, cominciando a singhiozzare.
«Bulma, seguimi.»
Vegeta, con quella sua aria imperscrutabile, uscì dalla cucina.
«Bulma, io lo so... Goku non mi ama più...» singhiozzò la mora con lo sguardo vuoto, buttandosi a sedere sul divano.
La turchina sospirò, sentendo una morsa allo stomaco.
Perché Vegeta aveva reagito così? Cosa aveva saputo? Forse davvero Goku non amava più Chichi…
Nonostante tutto, Bulma non riusciva a capacitarsi a questa idea, tanto le sembrava assurda.
Decise di scoprire cosa nascondeva il suo Saiyan e, prima di raggiungerlo, disse sbrigativa all’amica:
«Faccio in un attimo.»

Per Bulma non fu difficile capire dove si trovava il marito. Ogni volta che dovevano discutere di faccende importanti, si ritrovavano in camera da letto, il luogo ideale per parlare di faccende private e, magari, sentimentali. Anche perché la maggior parte delle volte si riappacificavano subito e ne approfittavano per passare qualche momento intimo insieme.
«Vegeta, dai, dimmi cos’è successo sui Monti Paoz.» sospirò Bulma, chiudendo la porta della loro stanza.
Il Principe la guardò dritta negli occhi, senza far trasparire alcuna sensazione; poi abbassò lo sguardo e affermò, in leggero imbarazzo:
«Goku ama solo Chichi.»
Bulma spalancò la bocca, sperando con tutta sé stessa di non essersi sbagliata.
«Co... cos’hai detto?»
«Hai capito bene, non preoccuparti!» la tranquillizzò il marito, del tutto restio dal pronunciare ancora quelle parole.
«E non potevi dirlo prima?» sbraitò allora Bulma, riprendendosi «Non hai visto in che condizioni sta Chichi, eh?» e fece per tornare in cucina a dare la buona notizia all’amica, quando il Saiyan la bloccò:
«No, Bulma, devo finire di spiegarti!»
La donna si fermò di scatto e si voltò lentamente verso di lui, alzando un sopracciglio:
«Hai appena detto che Goku ama solo Chichi... non è la verità?»
«Sì, ma...» Vegeta sospirò, alzando gli occhi «... non devi dirlo alla moglie.»
Bulma si portò le mani ai fianchi e lo guardò, confusa.
Se era tutto a posto, se Goku amava Chichi, perché mai non poteva dirlo all’amica? Chichi avrebbe fatto i salti di gioia e sarebbe ritornata a sorridere!
«Goku...»
Vegeta si sedette sul letto con Bulma e iniziò a raccontarle il motivo per cui Goku era andato in quella gioielleria e il perché parlava di certi argomenti con una donna, fino a raccontarle del suo piano.
Bulma restò per un momento a riflettere sul da farsi.
«No, io vado a dirlo subito a Chichi!» disse risoluta, alzandosi in piedi «Ma non riesci a capirlo? Chichi sta veramente male! E io... io non voglio farla soffrire ancora.»
Aveva ragione. Vegeta doveva ammettere che Bulma aveva pienamente ragione. Però, ormai aveva deciso: avrebbe aiutato Goku con il suo regalo per Chichi.
«E allora inventati qualcosa per far felici sia Chichi che Goku!»
Bulma storse le labbra, pensierosa. In effetti, era un’idea. Ma come fare?
«Ma certo! Diremo a Chichi che tu non hai trovato Goku e...»
«Perfetto! Come ti avevo detto.»
«... e... la ospiteremo a casa nostra fino a domani!» finì, soddisfatta della sua trovata.
Il sorriso sparì improvvisamente dal volto del Saiyan.
«Co… come?» sbottò, preoccupato.
«Ho detto che ospiteremo Chichi a casa nostra fino a domani, così si svagherà un po’.» ripeté la turchina, con un’enorme sorriso «Non sei contento?»
«Ma... ma... non puoi farla restare qui! E poi mi avevi promesso un pomeriggio soli, io e te! Con quella donna in casa non potremo combinare niente! Accidenti... Per una volta che Trunks non è a casa!»
«Lo so, te l’avevo promesso. Però dai, Trunks tornerà dalla gita la prossima settimana, abbiamo ancora tempo per passare tutto il giorno insieme! E poi, sbaglio o volevi aiutare il tuo amico?»
«Mio amico? Tsk... Kakaroth non è mio amico!» il Principe incrociò le braccia e voltò lo sguardo dall’altra parte.
Dopo qualche attimo di silenzio, sospirò, rassegnato:
«E va bene, attueremo il tuo piano... ma solo perché ormai ho dato la mia parola a Goku, intesi?»

***

Vegeta si rigirò tra le lenzuola. I primi raggi mattutini cominciavano a filtrare attraverso la finestra e al Saiyan ci volle un po’ per abituare gli occhi alla luce.
Si tirò su a sedere e volse lo sguardo alla sua donna, che stava dormendo beatamente accanto a lui.
«Bulma?» sussurrò, con voce impastata.
Lei si mosse leggermente.
«Bulma!» provò ancora il Saiyan, facendo scivolare una mano lungo il fianco di lei.
«Vegeta...» mormorò la turchina, cercando di non farsi persuadere dal suo uomo, che continuava a risalirle verso il seno.
«Vegeta!» sussultò poi, aprendo gli occhi e rizzandosi a sedere.
Il Saiyan le rivolse un sorriso malizioso, per poi avvicinarsi di più a lei.
«Non possiamo fare sesso adesso...» gli disse più piano, spostandogli la mano dal suo seno «Nella stanza a fianco c’è Chichi!»
Il Principe non si fece intimorire e la avvolse tra le sue forti braccia, avvicinandola sempre di più a sé. Ora il seno di lei premeva contro i suoi pettorali e faceva crescere il lui la voglia di farla sua. Le accarezzò la delicata pelle del viso e dolcemente la baciò. Un bacio sempre più passionale e voglioso.
Le mani di Vegeta si muovevano lungo il corpo di lei, accarezzandolo e donandole piccoli gemiti di piacere. Bulma, pronta ad accogliere la richiesta del marito, lo spinse nel letto e si tirò sopra le coperte.
Mentre Vegeta si dava da fare per sfilarle la maglietta del pigiama, lei delicatamente accarezzava tutto il suo corpo scolpito, scendendo dai pettorali fino a infilare le mani nei boxer, facendo sospirare di piacere il Saiyan.
«Oh, Vegeta...» mormorò lei, quando il compagno incominciò lasciarle piccoli e caldi baci sul seno.
«Oh, Bulma!»
L’urlo di Chichi fece sobbalzare i due, che si ritrovarono a sedere sul letto, tentando in tutti i modi di togliersi di dosso le coperte.
«Che... che c’è, Chichi?» domandò Bulma cercando di sorridere, appena sbucata da sotto le coperte, mentre si premeva un lenzuolo sul petto.
La Son la guardò infastidita, dicendo acida:
«Invece di preoccuparvi per il mio Goku, voi due pensate solamente agli affari vostri... begli amici che siete!»
Riuscendo con un calcio a togliersi le coperte da sopra, Vegeta si alzò di scatto dal letto e si avvicinò pericolosamente a Chichi, sbottando irritato:
«Prima ti ospitiamo e ci tocca sorbire le tue lagne, poi pretendi anche che io e mia moglie non passiamo neanche un po’ di tempo insieme?»
«Vegeta, calmati!» intervenne allora Bulma, sporgendosi dal letto e afferrando il marito per una mano.
L’espressione decisa di Chichi andò via via scemando, fino a trasformarsi in profonda tristezza. Abbassando lo sguardo, mormorò:
«Avete ragione, lo so.»
Vegeta e Bulma incurvarono le sopracciglia, guardandola confusi.
«Io sono solo una donna isterica e piagnucolosa, e se ne deve essere accorto anche Goku. Ecco perché ha deciso di lasciarmi.» continuò, mentre gli occhi le diventavano gonfi e lucidi.
«Sapete una cosa, me ne vado! Almeno la smetto di esservi tra i piedi, contenti?» strillò infine, prima di uscire in lacrime dalla stanza.
Bulma si voltò di scatto verso Vegeta, minacciosa. Il Saiyan, sentendosi osservato, si girò lentamente verso la moglie, commentando:
«Beh, ci ha preso su tutto, o quasi. Ha sbagliato solo nel dire che Goku l’ha lasciata. E forse, anche nel dire che se n’è accorto. Credo che quell’uomo sia talmente idiota da non aver capito chi abbia sposato.»
«Vegeta!» sbraitò Bulma, furiosa «Ti rendi conto di cos’hai combinato? Ma si può sapere perché la vuoi far soffrire così, quella donna?»
«Ehi, io non faccio soffrire nessuno, hai capito?» ribatté l’altro «Le ho solo detto la verità!»
«Peccato che lei l’abbia presa male, la verità, eh?» continuò la turchina, tirandosi via le coperte da sopra e recuperando la maglietta del pigiama da dentro il letto «Beh, vado consolarla!»
Il Saiyan incrociò le braccia e grugnì, scocciato. Guardò la moglie infilarsi in fretta la maglia del pigiama e sistemarsi i pantaloni, per poi uscire velocemente dalla stanza. Imbronciato, Vegeta si distese sul letto e recuperò qualche coperta da quella matassa di lenzuola tutte aggrovigliate tra loro; dopo di che si girò da un lato e un pensiero gli uscì spontaneo dalle labbra:
«Bah, donne.»
Prima di addormentarsi di nuovo, gli venne in mente cos’era successo la sera prima...

«Pronto?»
«Kakaroth, sono io.»
«Oh, Vegeta! Che bello sentirti!»
«Per me non è la stessa cosa, ma sorvoliamo. Ti ho chiamato per avvertirti che Chichi dormirà qui, stanotte.»
«Che cosa? Vuoi dire che... non tornerà neanche per cena? E... e chi mi preparerà da mangiare?»
«... Kakaroth, sei scemo o cosa? In una situazione del genere tu ti preoccupi per il cibo?»
«Beh, è da stamattina che non mangio, adesso ho fame!»
«E allora preparati qualcosa da mangiare... Non dirmi che non sai cucinare!»
«Sì... eh, eh... non saprò preparare i buonissimi manicaretti che cucina mia moglie, ma qualcosa riesco a combinare pure io, cosa credi? Perché... tu non sai cucinare?»
«Sono stato io a farti la domanda! E comunque... certo che so cucinare! Magari non come Bulma, ma qualcosa riesco a preparare.»
«Ah, ah! Tu che cucini! Ti devo vedere!»
«Grrr... Kakaroth! Lascia perdere questi discorsi inutili, ti stavo parlando di una cosa importante!»
«Anche il cibo è una cosa importante...»
«Perché perdo tempo a parlare con te, me lo spieghi?»
«Uhm... non lo so. Magari perché ti piace chiacchierare con me.»
«Kakaroth! Ascoltami bene: Chichi rimarrà qui con me e Bulma fino a domani. Poi, ci incontreremo alla festa di Genio, tu farai tutto quello che devi fare e te la riporterai a casa, va bene?»
«Grazie, Vegeta.»
«Tsk.»
«No, grazie davvero. Senza di te non avrei potuto fare il regalo a Chichi proprio domani!»
«Sì, sì... ci vediamo domani, Kakaroth.»
«GOKU?!»
Chichi apparve ansimante dalla stanza di fianco.
«Tu stai parlando con Goku?» strillò, fissando furiosa Vegeta, che teneva in mano il telefono.
«No, ma che dici?» provò a convincerla il Saiyan, ma la donna si fiondò su di lui, afferrando con rabbia il telefono e portandoselo davanti la bocca.
«Senti Goku, dimmi subito quello che sta succedendo o mi arrabbio sul serio!»
«Ma se sta già urlando come una scriteriata! Quando si arrabbia “sul serio”, cosa fa?» commentò Bulma, meravigliata, stringendosi con le braccia alla vita Saiyan.
«Ho capito, ci penso io.» disse Vegeta.
«Che... che vuoi fare?» si allarmò la donna.
Portando un mano in avanti, Vegeta fece partire una piccola scarica d’energia che mise fuori uso l’apparecchio senza danneggiarlo troppo, almeno apparentemente.
«Goku? Goku, mi senti?» strillò ancora Chichi, portandosi il telefono all’orecchio «Grrr, quell’incosciente di mio marito ha riattaccato!»
Bulma lanciò un’occhiataccia a Vegeta, dopo di che si avvicinò a Chichi, rassicurandola:
«Magari aveva già riattaccato prima...»
«E no.» la contraddisse «Ho sentito chiaramente “Chichina”...»
«Ecco... l’ha detto Vegeta!» si inventò sul momento la turchina.
Chichi e Vegeta sgranarono gli occhi, stupiti.
«E da quando Vegeta mi chiama “Chichina”?»
«E da quando la chiamo... “Chichina”?»
«Eh, eh...» Bulma arrossì tutta, imbarazzata.
«No, “Chichina” no, mi dispiace.» ribatté il Saiyan scocciato, incrociando le braccia.
Chichi si accasciò a terra, in lacrime:
«Lo sapevo che era stato Goku a chiamarmi così... la sua voce è inconfondibile... è unica... e quando pronuncia “Chichina” mi fa sorridere... Solo lui lo sa dire in quel modo... il mio Goku...»

***

La mattina era passata abbastanza velocemente. Vegeta era stato sempre ad allenarsi nella gravity-room, per poter stare un po’ da solo; Bulma, invece, era rimasta in compagnia di Chichi, cercando di farla svagare. Dopo averla rassicurata dicendole che Vegeta non voleva offenderla, le due donne avevano fatto una lunga passeggiata al parco, fermandosi di tanto in tanto a riposare; ritornate a casa, avevano cucinato un dolce da portare alla festa di Genio e il resto del tempo lo avevano passato a chiacchierare prendendo il sole sulle sdraio nel giardino della Capsule Corporation.
Chichi sembrava più allegra e sollevata in compagnia dell’amica, anche se ogni tanto il suo sguardo mutava e diventava improvvisamente malinconico, ripensando a Goku.
Finalmente arrivò l’ora di pranzo e anche l’ora di prepararsi per la festa.

*

«Perfetto, sono pronta.»
Bulma diede un'ultima occhiata alla sua figura riflessa allo specchio e si voltò verso Vegeta, sfoggiando un’enorme sorriso
«Come sto, amore?»
Il Saiyan, appoggiato allo stipite della porta, le lanciò un'occhiata da capo a piedi.
«Stai meglio senza.»
Bulma lo guardò storto e si portò le mani ai fianchi.
«Come sarebbe a dire?»
Fu allora che il Saiyan ammiccò un sorrisino malizioso e le si avvicinò, sensualmente.
«Che ti preferisco quando sei senza vestiti.»
Afferrandola per i fianchi la attirò stretta a sé e incominciò a baciarla, con passione. Anche la donna si lasciò andare e prese ad accarezzargli i capelli, mentre continuava a giocare con la sua lingua. Ma il Saiyan scese con le labbra, lasciando caldi baci sul collo e sempre più giù, sino a giungere alla scollatura del vestitino azzurro.
«Vegeta, adesso dobbiamo andare...» sussurrò Bulma, quasi dispiaciuta, sperando che il Saiyan si convincesse con così poco.
Per tutta risposta, Vegeta risalì in fretta con le labbra, sino a raggiungere le sue, ricominciando a morderle delicatamente e assaporandone il dolce sapore.
Bulma socchiuse gli occhi per un momento, inebriata da quel respiro intenso, e non smise di baciarlo, fino a quando non sentì la cerniera del vestito scivolare giù.
«Eh, no.» disse allora, allontanandosi da lui «Dobbiamo andare alla festa di Genio, non possiamo fare l'amore adesso!»
Il Saiyan grugnì qualcosa di incomprensibile e si sedette sul letto, lasciandosi cadere all'indietro.
Bulma sorrise teneramente e si sdraiò di fianco a lui, sussurrandogli:
«Dai, non ti arrabbiare. So come farmi perdonare... stanotte...»
Il Principe le rivolse uno sguardo malizioso e la afferrò con le braccia, attirandola nuovamente a sé. Incominciarono così a baciarsi e ad accarezzarsi, distesi sul letto, fino a quando non fu proprio Vegeta ad interrompere quei bei momenti:
«Strano.» commentò, guardando verso la porta «Chichi non è ancora venuta ad interromperci.»
Bulma si voltò di scatto, pensierosa.
«Hai ragione. Possibile che si stia ancora vestendo?»
Girandosi di nuovo verso il Saiyan, la turchina gli stampò un bel bacio sulle labbra, per poi alzarsi di scatto e uscire a passi veloci dalla camera.

*

«Chichi?… Chichi!» esclamò sorpresa la turchina, entrando nella camera dell’amica.
La donna era ancora in pigiama e stava seduta sul letto, con il volto rigato di lacrime.
«Bulma, io... non voglio venire alla festa. Non voglio vedere Goku.» mormorò, tremante.
Bulma sentì una stretta al cuore.
“Goku ti ama, sei tu l’unica donna della sua vita...” avrebbe voluto dirle, ma ormai doveva portare a termine il piano.
Sospirando, si sedette sul letto accanto a lei e le poggiò una mano sulla spalla.
«Chichi, ti assicuro che Goku ti ama ancora...»
«E come fai a saperlo?»
«Ecco... è una sensazione che sentiamo noi donne.» si inventò all'istante, per poi rendersi conto dell’errore.
«E perché allora io non la sento, questa sensazione?» si allarmò Chichi «Anche io sono una donna!»
«Come posso spiegarti...» Bulma si morse un labbro, in difficoltà «Tu non la senti perché sei la diretta interessata, ecco.»
Chichi abbassò lo sguardo, confusa. Stava per dire qualcosa, quando Bulma la fermò, con un sorriso:
«Dammi retta, vedrai che si sistemerà tutto!»
Dopo qualche attimo di silenzio, la mora annuì:
«Forse hai ragione.»
Bulma le rivolse un altro sorriso sincero, per poi alzarsi dal letto e affermare:
«Forza, preparati, che ci stanno aspettando! Dai, sarà bello rivedere tutti i nostri vecchi amici!»

*

La navicella atterrò proprio davanti la Kame House, facendo alzare un po’ di sabbia tutt’intorno, che si riadagiò lentamente al suolo.
Genio si affacciò dalla finestra, gridando euforico, mentre agitava le braccia:
«Ehi, ragazzi! Forza, venite a divertirvi con noi... la festa è già iniziata!»
«E lui è già ubriaco...» sospirò la turchina, aspettando che Vegeta e Chichi scendessero dal mezzo, per poterlo riporre nella capsula.
Appena Bulma fu entrata in casa, Genio le si avvicinò ondeggiando e allungò repentino una mano in direzione del suo fondoschiena:
«Oh, Bulma... ma lo sai che sei ancora bella e affascinante co...»
Prima ancora che lei potesse ribattere, un calcio colpì in pieno volto il vecchio, che traballò leggermente. Vegeta rimase per un po’ in quella posizione, con la gamba tesa in avanti e un’espressione alquanto scocciata in volto.
«La prossima volta pensaci bene prima di toccare mia moglie.» sillabò, togliendo lentamente il piede dalla sua faccia, in cui ora si poteva benissimo vedere l’impronta lasciata dalla scarpa.
«Vegeta, non sapevo che fossi geloso...» lo punzecchiò Bulma, sporgendosi in avanti per guardare l’espressione del marito.
«Non sono geloso...» mentì il Saiyan, arrossendo visibilmente «... Ma non permetterò a nessuno nemmeno di sfiorarti.»
Bulma rise divertita e si appiccicò al braccio del Saiyan, che arrossì ancora di più.
Fuori della Kame House, Chichi stava decidendo sul da farsi. Dopo aver esitato qualche altro istante fuori dalla porta, si decise a entrare.
Subito, senza neanche accorgersene, il suo sguardo andò a cercare una figura in particolare. Poi lo vide. Goku stava seduto davanti la grande tavolata imbandita e ingurgitava a una velocità incredibile ogni cosa che gli capitava davanti e che ritenesse poter soddisfare il suo palato. Un tenero sorriso andò involontariamente a solcare il suo viso, rimasto impassibile fino quel momento. Ma quando spostò lo sguardo a destra, la donna sentì una stretta al cuore. Quella ragazza... era la stessa che quella mattina aveva visto in compagnia di Goku! Allora era vero: suo marito si era trovato un’altra!
«Ehi, ciao Chichina!» esclamò Goku, alzandosi in piedi e andandole incontro «Devo dirti una cosa molto importante...»
«Oh, Goku...» singhiozzò la donna, facendo un passo indietro e lanciando un’altra occhiata alla ragazza, per poi tornare a fissare suo marito, smarrita.
«E quella chi è?» strillò, indicando tremante la ragazza, che le rivolse un’occhiata interrogativa.
«Ah, lei è...» il Saiyan non fece in tempo a finire la frase, che Chichi si avventò a passi pesanti contro la donna, furiosa.
«Tu.» sibilò acida, puntandogli un dito contro il petto «Come ti sei permessa di portarmi via mio marito? Io e Goku siamo sposati! Me lo hai fregato senza pensarci troppo!» incominciò a tirarle pugni, continuando ad urlare «Come hai osato distruggere la mia famiglia?»
«Chichi, fermati!» Goku, fulmineo, le si parò davanti.
Ancora più indispettita, Chichi incominciò a tirare pugni sul petto del Saiyan, mentre le lacrime cominciavano a uscire fastidiose dai suoi occhi.
«Goku, sei un insensibile! Adesso la difendi pure? Non mi ami più, vero? Lo so che non mi ami più...» la sua voce divenne sempre più debole e Chichi, sfinita, si accasciò al suolo, col volto pieno di lacrime.
Gli altri guardavano la scena confusi, senza dire o fare niente.
«Oh, Goku... e io che pensavo tu mi amassi...» mormorò, prima di chiudere gli occhi e svenire.
«Chichi... Chichi!»
Goku si chinò a terra e la avvolse tra le sue braccia. Delicatamente la prese in braccio e si avviò verso la porta, quando fu fermato da Gohan:
«Papà, cos’è successo alla mamma? Io ero di là con... con Videl e... l’ho sentita urlare!»
«Non preoccuparti...» lo rassicurò «... è solo svenuta. Adesso la porto fuori e resto con lei finché non si riprende. Intanto, voi divertitevi!»

***

Un leggere brezza fresca solleticò il viso della donna. Lentamente, Chichi riaprì gli occhi e si guardò intorno. Il cielo si era tinto di arancione e il sole stava calando, a metà tra il cielo e il mare. Lei si trovava tra le braccia di Goku, che stava seduto sulla spiaggia e le accarezzava dolcemente il viso.
«Go... Goku...» mormorò tremante, fissandolo negli occhi.
«Chichi, finalmente ti sei svegliata.» le sorrise teneramente il Saiyan, ma lei non reagì allo stesso modo. Le sue labbra cominciarono a tremare e gli occhi a farsi gonfi.
I due rimasero per un po’ in silenzio, ascoltando il rumore del mare e lo stridio di qualche gabbiano che doveva ancora ritornare al proprio nido.
«Non dovevi, Goku...» sussurrò la donna, tirandosi pian piano seduta, accanto al marito.
«Aspetta Chichi, non hai capito! C’è stato un malinteso, io...»
«E invece ho capito benissimo.» ribadì la donna, amareggiata «Questa mattina ti ho visto, sai? E ho pure sentito ciò che dicevate tu e quella lì...» e indicò con lo sguardo la Kame House, intendendo la ragazza che aveva visto prima.
«Lo so Chichi, so tutto quanto.»
«Lo... lo sai?» farfugliò lei, alzando un sopracciglio.
«Quella ragazza è... il regalo per Genio.» affermò il Saiyan, ingenuamente.
Sempre più confusa, Chichi ripeté:
«Il regalo... per Genio?»
Goku annuì con il capo e disse:
«Io e Crilin avevamo pensato di regalare a Genio uno di quei balletti sexy che si vedono spesso nei film. Conoscendolo, lui ne sarebbe stato felicissimo! E in effetti...» il Saiyan ridacchiò «... avresti dovuto vedere la sua faccia quando ha visto quella ragazza muoversi e ballare davanti a lui!»
«Immagino.» sorrise Chichi, divertita.
«Allora, quando ieri sono andato in gioielleria e ho visto un volantino che faceva al caso nostro, ho colto al volo l’occasione e ho parlato con la ragazza che lavorava lì riguardo la festa di oggi.»
«Oh, adesso è tutto chiaro.» affermò la donna, sentendosi sollevata.
«Però, Chichi... io in gioielleria c’ero andato per un altro motivo...» mormorò il Saiyan, un po’ imbarazzato «Ecco, io...»
Prendendo un bel respiro, Goku prese a frugare nella tasca dei pantaloni, sotto lo guardo attento della moglie, che non si perdeva neanche un suo piccolo movimento. Niente parole, solo quel gesto: portando le mani chiuse davanti a lei, lentamente le aprì, mostrando un piccolo scrigno in velluto blu. Appena il Saiyan aprì la piccola scatoletta mettendo così in risalto l’anello al suo interno, Chichi rimase senza fiato.
Subito cercò il viso del compagno e quando vide l’espressione leggermente imbarazzata e quel suo sorriso sincero, le ritornò improvvisamente l’allegria.
Era dal giorno prima che credeva che Goku fosse cambiato. E quel pensiero la faceva stare male, la consumava lentamente e inesorabilmente dentro. Aveva avuto paura di non poter mai più vedere in Goku il ragazzo di cui si era innamorata, di non poter più ammirare il suo sorriso sincero e ingenuo. Aveva avuto un’immensa paura di perderlo per sempre.
Ma in quel momento si rese conto di quanto era stata sciocca nel pensare che Goku avesse potuto avere una relazione con un’altra donna.
«Quindici anni fa siamo venuti per la prima volta su quest’isola.» disse Goku, sorridendo «Me lo ricordo benissimo... Appena siamo atterrati, Genio ci è venuto incontro, poi ha spostato lo sguardo su di te, rimanendo incantato; lentamente ha avvicinato la mano al tuo seno e, ormai a pochi centimetri da te...»
«... tu gli hai sferrato un potente calcio, facendolo finire in mare.»
Goku si portò una mano dietro la nuca e mostrò alla moglie un enorme sorriso imbarazzato.
«Eh, eh... ho agito d’impulso, sentendo una forza interiore che mi spingeva a compiere quel gesto. Non ho neanche trattenuto la mia potenza!»
«Ero in pericolo e tu mi hai difesa molto bene!» ridacchiò Chichi, ripensando a quei momenti «E poi siamo dovuti stargli vicino per tutto il giorno, aspettando che si riprendesse!»
La donna abbassò lo sguardo, immersa nei suoi pensieri. Poi rialzò gli occhi verso il compagno, con un’espressione piacevolmente sorpresa:
«E tu, Goku, ti sei ricordato questa data?!»
Il Saiyan sospirò:
«Nell’aldilà ho avuto modo di riflettere su tante cose; e una volta, parlando con Re Kaio, mi sono ricordato di quel momento. E siccome oggi fanno quindici anni esatti da quel giorno e so che tu ci tieni a questo genere di cose... ho pensato di farti una sorpresa. Inoltre...» l’espressione di Goku mutò e divenne seria «... per me è stato davvero molto importante quando tu sei venuta per la prima volta qui, insieme a me. In quest’isoletta ci ho vissuto da piccolo ed è stato qui che ho imparato a combattere. E in quel giorno mi sono sentito importante, per te, perché tu hai visto una parte del mio passato. Beh, sai che non sono bravo con le parole...» sul volto del Saiyan ritornò un sorriso radioso «Buon anniversario, Chichina!»
La donna rimase per un attimo senza fiato, emozionata da quelle parole. Rimase a fissare Goku negli occhi, senza un’espressione precisa, solo con un leggero sorriso sulle labbra.
Era contenta, felice... soddisfatta.
Il Saiyan la guardò maliziosamente, attirando la sua attenzione:
«Ricordi cos’è successo mentre aspettavamo il risveglio di Genio?»
Chichi spostò lo sguardo e arrossì tutta:
«E come dimenticarselo? Per poco Genio non ci vedeva mentre noi due... facevamo l’amore.» finì, dolcemente.
Goku appoggiò la scatolina sulla sabbia e rivolse alla moglie uno sguardo carico di passione.
Si avvicinò di un poco a lei e le cinse la vita, attirandola a sé. Prima le accarezzò i capelli, poi il viso, delicatamente; infine avvicinò le labbra alla sue, facendole unire in un morbido bacio, senza pretese.
Chichi si lasciò andare a quelle carezze, mentre un brivido caldo le percorreva la schiena, facendola sospirare di piacere.
Allontanarono per un momento i loro visi, restando qualche istante a guardarsi negli occhi, che ora brillavano un poco, alla luce debole del sole. Rimasero così, in silenzio, ascoltando il battito del loro cuore.
Goku le rivolse un leggero sorriso, per poi avvicinare di nuovo le labbra a quelle morbide di lei, stavolta assaporandole con ardore.
Chichi chiuse gli occhi, inebriata da quel respiro e da quel sapore che ogni volta le donavano intense sensazioni; quelle labbra calde, che non aveva potuto sfiorare per tanto tempo e che solo da poco erano tornate ad appartenerle.
Sentendo crescere la voglia di farla sua, il Saiyan la baciò con più passione, mordendole delicatamente le labbra.
Lei affondò le mani sui capelli arruffati del compagno, premendo il viso contro il suo, mentre continuava a baciarlo, senza dargli tregua. Voleva sentire il suo calore, il suo sapore, il suo respiro... lo voleva suo.
Goku allora la afferrò saldamente per i fianchi e la distese sulla sabbia, portandosi sopra di lei. Senza smettere di baciarla, prese ad accarezzare la sua pelle morbida, risalendo con le mani fino le spalle e sfilandole il leggero vestitino fino ai fianchi.
Chichi gli resse il gioco e gli tolse la maglietta, facendo poi scivolare le sue mani calde e delicate sul suo petto muscoloso, per poi stringere contro il suo il corpo del compagno, sentendo così tutto il suo calore.
Alzando leggermente il busto, Goku la guardò ancora negli occhi e le sorrise, accarezzandole i capelli neri, scarmigliati sulla sabbia. Chichi ricambiò il sorriso e si avvinghiò a lui, che ricominciò a baciarla, godendo nell’assaporare quel gusto che per troppo tempo non aveva potuto sentire.
Nella mente di Chichi però, si insinuò un pensiero, che pian piano divenne reale. Staccandosi dal compagno, scattò seduta:
«Goku, ci vedranno i nostri amici! Non possiamo fare l’amore qui!»
Il Saiyan ridacchiò, accarezzandole delicatamente il viso:
«Non ti preoccupare, gli altri sono andati via dopo pranzo.»
«E tu... mi sei rimasto accanto per tutto il pomeriggio?» domandò lei, piacevolmente sorpresa.
Il Saiyan le sorrise e annuì.
«Oh, Goku, grazie.» gli mormorò, guardandolo teneramente. Poi la sua espressione mutò e divenne preoccupata:
«Sì, ma rimane pur sempre Genio!»
«E’ qui che ti sbagli.» la rimproverò amorevolmente, facendole l’occhiolino.
Chichi rimase per un momento a fissare Goku, confusa.
Il Saiyan le spostò un ciocca di capelli dal viso e le diede un leggero bacio sulle labbra, per poi ritornare a guardarla e sussurrandole:
«Questa notte staremo soli, io e te...»
Chichi arrossì lievemente, mostrando un lieve sorriso e appoggiò il viso al petto del Saiyan. Allora Goku la cinse con le sue forti braccia, stringendola a sé. Con uno sguardo d’intesa, i due decisero di ricominciare da dove avevano lasciato. Avvicinarono i loro visi e si baciarono, con ardore, assaporandosi e godendo di quei piccoli momenti insieme.
Goku fece scivolare delicatamente le mani lungo i fianchi di lei, sfilandole del tutto il vestitino. Rimase ad osservarla, incantato dalla bellezza che gli si presentava davanti. Sorrise: era stato proprio fortunato ad incontrare la sua Chichi.
Le accarezzò il ventre, per poi assaporare quella pelle così soave e profumata.
Sospirando di piacere, Chichi si apprestò a togliere i pantaloni al marito e si distese sopra di lui, avvicinando le labbra a quelle del compagno.
«Ti amo, Goku.» sussurrò, tra un bacio e l’altro.
«Anch’io ti amo, Chichi.»

*

Vegeta stava seduto sul letto, con la schiena appoggiata alla parete e a braccia incrociate. Bulma indossò velocemente i pantaloni del pigiama, poi la maglietta e si distese sul letto, spegnendo l’abat-jour e tirando a sé le coperte.
Con uno strano ghigno in faccia, anche il Saiyan si infilò sotto le coperte e andò a cercare con la mano il corpo della compagna.
«Eh no, Vegeta. Stanotte non ti posso accontentare e tu lo sai.» disse lei, appena il Saiyan le sfiorò un fianco.
Vegeta sbuffò sonoramente e, scocciato, si voltò dall’altra parte.
Bulma alzò un po’ la testa, per vedere meglio suo marito.
Un altro sospiro, carico di rabbia.
Con un fruscio di coperte, la donna si avvicinò al compagno e gli cinse la vita con un braccio, carezzandogli delicatamente il petto.
«Vegeta, non fare così. Non potevamo mica rifiutare! Se Genio fosse rimasto alla Kame House, Chichi e Goku non sarebbero potuti rimanere soli!» poi continuò, in un bisbiglio «Una nottata tutta per loro se la meritano...»
Il Saiyan grugnì e si voltò verso la moglie, per ribattere. Ma appena incontrò gli occhi di lei, svanì in lui la voglia di litigare.
Bulma lo fissava intensamente e al Saiyan piaceva essere guardato così dalla sua donna.
Sorridendo maliziosamente, avvicinò le sue labbra a quelle di lei; Bulma però, con un rapido movimento, si girò dall’altra parte e si sistemò meglio nel letto, lasciando Vegeta sporto in avanti, pronto a baciarla. Il Saiyan, rassegnato, si mise seduto e osservò per qualche istante il corpo di Bulma, nella penombra della stanza.
«Vegeta, ti prometto che domani faremo sesso.»
Il Saiyan non rispose, ma rimase a guardare la sua donna.
«Ehi, Vegeta!» lo richiamò, voltandosi verso di lui «Anche a me sarebbe piaciuto fare l’amore adesso, ma con quel vecchio pervertito in casa nostra non mi fido! E se venisse qui?»
«Sei più tranquilla se ti prometto di disintegrarlo? » provò il Saiyan, sarcastico.
Bulma rise, divertita:
«Non c’è bisogno di agire così d’impulso e poi... io so che sei forte e saprai resistere una nottata senza il brivido dell’amore.»
«Beh, con questa fanno due nottate.» puntualizzò il Saiyan, imbronciato.
«Grazie Vegeta, sapevo che avresti capito.» e, alzando di un poco il busto, lo baciò delicatamente sulle labbra. Poi si distese e sistemò meglio le coperte, mormorando:
«Buonanotte.»
Il Saiyan rimase per qualche altro istante ad assaporare il gusto che gli aveva lasciato in bocca il dolce bacio di Bulma. Poi sospirò, cercando di non pensare alla nottata d’amore appena persa.
Avrebbe dovuto aspettare ancora; e tutto questo, per aiutare Goku e Chichi.
Vegeta si distese sul letto e si girò da una parte, sistemandosi con stizza le coperte. Digrignando i denti mormorò, furioso:
«Questa volta me la paghi, Kakaroth!»

Fine.

Ciao ^^
E dopo settimane che ci lavoro, posso finalmente mettere la parola “fine” a questa fanfiction e pubblicarla! :D
Innanzitutto ringrazio chi ha avuto la voglia e il coraggio di leggere tutta quanta questa one-shot! ^^
Poi, devo ringraziare mia sorella Francy che, nonostante non sappia niente di Dragonball, è stata pazientemente a sentire la trama di questa storia e mi ha suggerito il titolo, altrimenti dovevo ancora deciderlo! ^^’
E infine, dedico questa storia a Eleonora e Veronica, semplicemente perché sono mie grandi amiche e perché oggi è il giorno del loro compleanno: auguri! ;3
Grazie di tutto a tutti e se volete fatemi sapere il vostro parere!

Baci da Sweetgirl91

  
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