Anniversario...
a sorpresa!
Il sole brillava alto nel
cielo azzurro, macchiato solo da candide nuvolette passeggere, e
soffiava una
leggera brezza calda che invogliava le persone a uscire di casa, dopo
il gelo
dell’inverno.
Chichi stava andando a fare
la spesa al supermercato della Città dell'Ovest, come faceva
solitamente una
volta la settimana. Per sua fortuna non doveva andarci spesso,
perché sulle
montagne trovavano cose molto buone da mangiare e anche più
genuine.
Mentre attraversava il lungo
viale alberato che portava al supermercato, la donna si gustava le
vetrine dei
negozi, tutte addobbate a seconda della stagione; ora c’erano
grandi distese di
fili verdi con sopra fiori di cartapesta, conigli, uccellini e orsetti
tutti
lavorati a mano, sfondi azzurri con tante rondinelle svolazzanti. Era
uno
spettacolo vedere quelle vetrine.
All’improvviso, Chichi scorse
qualcuno a lei molto familiare. Guardò meglio e tra la folla
riuscì benissimo a
distinguere una tuta arancione e dei capelli arruffati. Era il suo
Goku! Sul
suo volto si dipinse un sorriso raggiante.
Era da poco finito lo scontro
con Majin Bu e il Saiyan era finalmente tornato a casa da lei e dai
suoi figli,
dopo sette anni passati all'aldilà.
Ancora immersa nei suoi
pensieri, lo vide entrare in un negozio di gioielli. Scrollò
la testa,
riprendendosi, e si avvicinò alla vetrina della gioielleria,
piena di
curiosità.
Chissà, forse suo marito le
voleva regalare un paio d’orecchini o una collana, o magari
un anello. Il loro
anniversario di matrimonio non era alle porte, però si
poteva pur sempre
trattare di un regalo di primavera.
Il sorriso che aveva sulle
labbra svanì subito, non appena vide Goku sparire dietro una
porta,
accompagnato da una bella signorina. Sospettosa, Chichi
entrò nel negozio e si
avvicinò di soppiatto alla porta, per riuscire ad ascoltare
meglio la loro
conversazione.
«Poi farai anche il balletto
sexy?» chiese una voce, che lei riconobbe come quella di suo
marito.
«Sì, e indosserò una
minigonna nera, dei collant scuri e un paio di stivali dello stesso
colore, in
abbinamento ad un delizioso top bianco, abbastanza aderente e
scollato. Per
quanto riguarda i capelli... beh, quando ci rivedremo, vedrai la nuova
acconciatura.»
Chichi rimase per qualche
istante senza fiato, alle parole della ragazza.
“... quando ci rivedremo...”
risuonò nella sua mente.
Cosa volevano dire quelle
parole? No, no, Goku non le poteva nascondere certe cose! Non era da
lui!
Eppure, quello che aveva sentito... l’aveva sentito lei
stessa, non poteva
essersi sbagliata.
«Mi
raccomando, vestiti nel modo più sexy che puoi.»
Chichi deglutì. No,
impossibile. Quello non poteva essere Goku, il suo Goku!
Una lacrima scese sul suo
viso, una lacrima che non riuscì a trattenere.
Prima che il Saiyan potesse
vederla, scappò di corsa fuori dal negozio, diretta verso la
vicina casa della
sua migliore amica.
Bulma sapeva ascoltarla nei
momenti di bisogno. Quando Goku era morto, lei le era stata molto
vicina e
l'aveva aiutata ad andare avanti. E adesso, sperava riuscisse a
consolarla
ancora. No, come faceva a consolarsi?
Sperava almeno che riuscisse
a darle una buona ragione per continuare a vivere.
Chichi continuava a suonare
insistentemente il campanello della Capsule Corporation, senza curarsi
dello
sguardo attonito che le rivolgeva qualche passante.
«Ecco, arrivo!» disse una
voce femminile dall’altra parte, abbastanza scocciata.
Appena aprì la porta, Bulma
si ritrovò davanti una Chichi piena di lacrime, con un
fazzoletto in mano, che
la fissava disperata.
«Chichi...
che cosa...»
La Son, senza dire niente, le
gettò le braccia al collo, stringendola a sé.
«Ehi Chichi, cosa ti è
successo?» domandò la turchina, confusa da
quell'atteggiamento, ricambiando
l’abbraccio.
«... Bulma...» continuava a
ripetere la mora, singhiozzando e stringendo l’amica.
«Chichi, dai, non prendere
così...» Bulma rifletté un momento,
portandosi un dito alla bocca «... non
prendere così qualunque cosa ti sia successa.»
«Che cosa?!» la mora si
staccò improvvisamente dall’amica, stizzita
«Come la dovrei prendere, scusa?»
«Chichi adesso calmati!»
s’infuriò allora Bulma, mettendosi le mani ai
fianchi in una posizione di
rimprovero «Prima suoni il campanello di casa mia, poi mi
abbracci in lacrime,
e infine te la prendi con me?»
Tirando un profondo respiro,
Chichi si asciugò le lacrime con il fazzoletto e disse:
«Scusa, hai ragione. È sole
che...» tirò su col naso, mentre i suoi occhi
cominciarono lentamente a
gonfiarsi e ad arrossarsi.
Bulma abbassò lo sguardo, poi
tornò a fissare l’amica, sospirando:
«Chichi, non fare così...
adesso mi racconterai tutto! Intanto preparo una tazza di tè
caldo, che ne
dici?»
La Son si stropicciò gli
occhi bagnati e annuì col capo.
Chichi
si accomodò sul
divano; intanto, Bulma prese una pentola dalla lavastoviglie e la
riempì
d’acqua, per poi appoggiarla sul ripiano cottura e aprire uno
sportello lì
vicino, e afferrare un pacchetto di tè.
«Goku...»
La mora si bloccò. Non
riusciva a proseguire la frase. Le parole che doveva dire le
risuonavano nella
mente, ma dalla sua bocca non usciva alcun suono, a parte un gemito
strozzato.
Bulma accese la piastra,
mettendo una bustina di tè nella pentola, dopo di che si
affrettò a sedersi
accanto l’amica.
«Goku...?» ripeté, curiosa e
preoccupata al tempo stesso.
Chichi si morse un labbro,
tremante.
Perché non ci riusciva?
Perché non riusciva a dire ciò che pensava?
Chiuse gli occhi e si impose
mentalmente di rimanere calma. Ecco, niente di più semplice:
con tutta la calma
possibile, avrebbe spiegato a Bulma tutta la situazione. Poi, con
altrettanta
calma, avrebbero trovato un rimedio. Doveva solo restare calma, calma...
Aprì di scatto gli occhi e,
furiosa, strillò:
«Goku
và con un’altra donna!»
«Co... come... và con
un’altra donna?!» ripeté
l’amica, sconcertata.
Chichi annuì, decisa a
raccontarle cos’era successo la mattina stessa.
«Oggi l’ho visto entrare in
un negozio di gioielli. All’inizio pensavo che volesse farmi
un regalo, e
invece... Oh Bulma, l’ho sentito parlare con una ragazza di
balletti sexy e
vestiti maliziosi e... e loro si rivedranno! Ho sentito benissimo la
ragazza
dire “Quando ci rivedremo”... ti rendi conto? Loro
due si rivedranno!»
singhiozzò, portandosi le mani tra i capelli e scuotendo la
testa, incredula.
Bulma era rimasta a fissare
l’amica, disorientata. Non poteva credere alle sue
orecchie... Era
semplicemente impossibile che Goku si comportasse così con
sua moglie!
«Pensi che non gli piaccio
più? Forse...» Chichi si portò una mano
alla bocca, tremando «... gli sembro
brutta e vecchia! Così vuole andare con ragazze
più giovani, belle e... e
formose!»
Bulma si riscosse e prese tra
le sue, le mani di Chichi. Accennando un sorriso, le
sussurrò ciò che pensava
veramente:
«Io non credo che tu non gli
piaccia più. Forse sì, hai trascurato un
po’ il tuo aspetto fisico in questi
ultimi anni, però non sei affatto brutta, sei ancora una
donna attraente! E
poi, non dire che sei vecchia: non hai nemmeno quarant'anni!»
L’altra arrossì, incurvando
le labbra in un lievissimo sorriso.
«E poi...» continuò Bulma,
con tono leggermente arrabbiato «... Goku è pur
sempre tuo marito e tu sei pur
sempre sua moglie! E non è da Goku fare questo genere di
cose, diciamocelo
chiaramente!»
Chichi ritornò
improvvisamente seria e abbassò lo sguardo, mormorando:
«Lo pensavo anch’io finché
oggi...» non riuscì a terminare la frase, che una
lacrima le scese sul viso.
«Chichi, non fare così...»
Bulma le poggiò una mano sulla spalla, per rincuorarla
«Ci sarà una ragione più
che logica se Goku si è comportato così. Sono
sicura che non lo ha fatto per
quello che pensi tu.»
«E allora?» strillò Chichi,
stringendo con rabbia il fazzoletto «Perché oggi
stava in compagnia di una
bella ragazza a parlare di... di certe cose?»
«Non lo so...» ammise la
turchina, abbassando lo sguardo; dopo di che ritornò a
guardare l'amica e,
sicura, affermò:
«Ma
sono sicura che tu gli piaci ancora!»
«Per fortuna che Goten è in
gita con la scuola, almeno ho tutto il tempo per prendere decisioni con
calma;
e magari ne posso parlare a Gohan.» rifletté la
Son, poi il tono della sua voce
divenne severo «Dico io! Era tutto perfetto! Goku era tornato
a vivere con noi
e il piccolo Goten aveva finalmente un padre e avevano pure stretto un
buon
rapporto! E adesso cosa gli dico al mio piccolo Goten, me lo
spieghi?»
«Chichi, non fare così...
vedrai che si sistemerà tutto, non preoccuparti!»
In quel momento, Vegeta entrò
in cucina e afferrò una mela dal cestino della frutta.
«Vegeta...» Bulma richiamò
l’attenzione del Saiyan «Per quel che ne sai, Goku,
in questi giorni...»
«Cos’ha fatto Kakaroth?»
sbottò preoccupato, lanciando una veloce occhiata a Chichi,
per poi ritornare a
guardare Bulma.
Se la moglie del suo amico
era in quelle condizioni, immaginava che c’era davvero
qualcosa che non andava.
«Chichi
mi ha detto che... insomma...»
«Goku và con un’altra!»
urlò
la mora senza giri di parole, ricominciando a piangere.
Il Principe inarcò un
sopracciglio, confuso:
«Come sarebbe a dire?»
Bulma annuì, facendo capire
al marito che le parole di Chichi erano vere; poi abbracciò
la mora, per
tranquillizzarla.
«Ma... Kakaroth non farebbe
mai una cosa simile!» esclamò spontaneamente il
Saiyan, sorridendo leggermente
per quella situazione tanto strana.
«E invece Chichi l’ha visto
con un’altra donna e li ha sentiti parlare di
cose...» la turchina si guardò
intorno, in cerca di una risposta «Vegeta! Cerca di
capire!»
«Goku, il mio Goku...»
mormorava Chichi tenendosi una mano sulla bocca, mentre le lacrime
continuavano
a scenderle sul viso.
Bulma, all’improvviso, ebbe
un’idea.
«Vegeta!» urlò, con un
sorriso da un orecchio all’altro «Parlaci tu con
Goku!»
Chichi si asciugò le lacrime
con il fazzoletto, esclamando:
«Sì, Bulma, hai avuto
un’ottima idea!» poi rivolse lo sguardo al Saiyan,
speranzosa «Allora Vegeta?
Lo farai?»
Il Saiyan fece un passo
indietro e guardò le due donne, incredulo.
«Ma che avete tutte e due?»
strillò preoccupato «Io non ho affatto voglia di
parlare con Kakaroth di certe
cose!»
Gli occhi di Chichi
cominciarono di nuovo a riempirsi di lacrime e le sue labbra a tremare.
«Vegeta!» strillò allora
Bulma, abbracciando di nuovo Chichi per consolarla; dopo di che
proseguì, con
tono autoritario:
«Adesso tu vai subito a
parlare con Goku! E se quello che dice Chichi è vero, lo
costringerai a tornare
con lei, hai capito bene?»
«Io non prendo ordini da
nessuno!» ribatté il Saiyan, stringendo con forza
un pugno.
«Bene.» Bulma digrignò i
denti «Allora io, stanotte, e per tutte le notti a venire,
non prenderò ordini
da te!»
Tra i tre calò il silenzio e
proprio quando Bulma stava per urlare qualcos’altro, Vegeta
sbuffò, scocciato:
«Calmati,
ho capito! Andrò a parlare io con Kakaroth!»
Bulma incrociò le braccia e
accennò un movimento con il capo, sorridendo soddisfatta.
«Adesso Goku sarà a casa, è
ora di pranzo.» intervenne Chichi, ricominciando a
riacquistare la speranza.
«Bene. Allora sbrigherò
subito questa insulsa faccenda!» affermò il Saiyan
con stizza e fece per uscire
dalla cucina, quando Bulma sussurrò:
«Vegeta...»
Il Principe si voltò,
incuriosito dallo strano tono dolce e sensuale della moglie.
«Se riuscirai a scoprire
qualcosa... per questo pomeriggio ti preparerò una sorpresa
che ti piacerà!» e
gli fece l’occhiolino.
Vegeta le rivolse un sorriso
malizioso, dopo di che uscì di casa e partì
veloce in volo verso i Monti Paoz,
pensando già a ciò che avrebbe combinato con
Bulma il pomeriggio stesso.
«Ciao Vegeta!»
Il Principe atterrò davanti a
lui, serio in volto.
«Goku, devo parlarti.»
Il Saiyan alzò un
sopracciglio, preoccupato.
«Vegeta, cosa c’è?»
«Si tratta di un argomento
molto delicato e... però io... accidenti!»
imprecò il Principe, stringendo un
pugno.
«Se non ti dispiace entriamo
in casa... devo assolutamente mettere qualcosa sotto i denti!»
Vegeta fece un bel respiro,
imponendosi di restare calmo, e seguì l’amico.
In cucina, Goku afferrò da una
mensola un grosso pacco di biscotti e si sedette sul divano, facendo
accomodare
anche Vegeta.
«Cofha dofhevi dihfmi?»
domandò, con la bocca piena di biscotti.
Vegeta si passò una mano
sulla faccia, esasperato.
«Oh, ne vuoi un po’?» si
rifece subito il Son, porgendo all’amico il pacco.
Il Principe fece per
afferrare un po’ di biscotti, quando si ricordò
della sua importante missione e
ritirò la mano.
«Non è il momento di
mangiare, questo. E... toglimi quei biscotti dalla faccia, mi fai
venire fame!»
Spaventato dal tono
dell’amico, Goku allungò il braccio verso il
tavolino poco più in là e ci
appoggiò il pacco di biscotti; dopo di che divenne serio e
si mise ad osservare
Vegeta, incitandolo a parlare con lo sguardo.
C’era qualcosa che non
andava, ne era certo... ma non riusciva a capire cosa.
Il Principe sospirò,
concentrandosi su ciò che doveva dire. Poi, pronto,
domandò:
«Va tutto bene con... con
Chichi?»
Che situazione imbarazzante.
Lui, il Principe dei Saiyan,
si era ritrovato a dover parlare di amore con Kakaroth, il suo eterno
rivale!
Adesso sperava solo di
sbrigare il più in fretta possibile quella insulsa faccenda,
per poter
ritornare a casa.
«Certo.» rispose ingenuamente
l’altro, un po’ confuso da quella strana domanda
«Con Chichi và tutto bene.»
Vegeta alzò gli occhi e
sbuffò, infastidito.
Non era quello che voleva
sapere!
Riprendendo il controllo si
sé, si apprestò a riformulare la domanda:
«Le
vuoi... bene?»
Goku, sempre più confuso,
decise di rispondergli ancora, senza chiedergli spiegazioni:
«Sì, le voglio bene.»
Vegeta allora strinse i
pugni.
No, ancora non era la
risposta che cercava! Accidenti, per quanto ancora doveva andare avanti
quella
storia? Si voleva decidere Goku a dirgli se amava Chichi o no?
Magari, doveva fargli quella
domanda, la più imbarazzante.
Prese un bel respiro e,
arrossendo leggermente, domandò:
«Ma tu... ami... ami Chichi?»
Goku sgranò gli occhi,
meravigliato.
Sì, qualcosa che non andava
c'era di sicuro… ed era Vegeta! Ma che gli prendeva? Di
quando in qua si
preoccupava della sua relazione con Chichi?
«Certo che la amo!» rispose,
sincero «Ma perché mi fai certe domande?»
Ecco, Vegeta aveva finalmente
ottenuto la risposta che voleva, e per di più positiva.
Meglio di così...
Uno strano dubbio però, si
insinuò nella mente del Saiyan... e se Goku non stava
dicendo la verità? Se ciò
che aveva visto e sentito la moglie era il vero? Allora... Goku stava
prendendo
in giro pure lui!
«Kakaroth, oltre che
traditore del tuo popolo, adesso tradisci pure tua moglie? Mi
meraviglio di te!»
sbraitò, furibondo.
«Vegeta, ma che cavolo stai
dicendo? Non ti capisco, di che stai parlando?»
Il Principe strinse forte i
pugni e si alzò di scatto dal divano, portandosi proprio
davanti il rivale.
«Kakaroth, smettila di dire
fesserie! Chichi ti ha visto in compagnia di una bella donna e ti ha
sentito
parlare di certe cose! Dimmi la verità!»
Goku inarcò le sopracciglia,
completamente sbalordito all’affermazione
dell’amico. Improvvisamente, capita
la situazione, scoppiò in una fragorosa risata, sotto lo
sguardo sbalordito di
Vegeta.
«Kakaroth...» lo richiamò il
Saiyan, leggermente in imbarazzo, ma Goku non accennava a smettere di
ridere.
«Kakaroth, io non...» cercò
di dire ancora, ma l'amico sembrava proprio non starlo a sentire e
continuava a
sganasciarsi, tenendosi la pancia.
«Kakaroth!»
urlò infine, furioso «Non ridere quando parlo con
te!»
«Scusa Vegeta... eh, eh...»
Goku sembrò calmarsi, ricominciando a respirare regolarmente
«... ma è una
situazione talmente assurda!»
«Goku, non sei affatto
divertente!» Vegeta scosse la testa, contrariato «A
casa mia c’è tua moglie che
non la smette di piangere perché tu vai con
un’altra donna!» poi continuò, con
una nota d’amarezza «Io non pensavo che tu facessi
certe cose...»
«Ma Vegeta, io amo solo
Chichi e non la tradirei mai!» spiegò il Son, con
un sorriso sincero in volto.
Poi, la sua espressione mutò di colpo, diventando
preoccupata:
«Cos’hai
detto? Chichi sta piangendo?!»
Il Principe si sedette di
nuovo accanto l’amico, sospirando e abbassando lo sguardo:
«Sì. Per fortuna che Bulma sa
come consolarla.» poi, rivolse a Goku uno sguardo indagatore
«Vuoi spiegarmi
allora cosa ci facevi con un’altra donna, oggi? Chichi
sostiene di averti
sentito parlare di certe cose e non credo stesse mentendo, avresti
dovuto vedere
com'era ridotta!»
In evidente imbarazzo, il Son
abbassò la testa e si grattò la nuca, sorridendo:
«Eh, eh! Come posso
spiegarti, quella ragazza è per... domani è il
compleanno di Genio!»
Vegeta lo guardò scettico, lì
per lì non capendo cosa intendeva dire l’amico.
Intuito qualcosa, sul suo viso
si delineò uno strano ghigno:
«Bulma mi ha detto che Genio
è un vecchio pervertito che pensa solo alle
donne...»
«Ma no, non pensa solo alle
donne.» cercò di convincerlo «Lui
è anche un buon combattente… beh, forse lo
era… E comunque è stato il mio primo maestro di
arti marziali e ciò che ho
imparato da piccolo lo devo soltanto a lui!»
«Ed è per questo che è solo
un vecchio che non pensa ad altro che soddisfare i suoi
piaceri!» continuò
Vegeta, con un tono di superiorità «Non ricordi?
Quando tuo fratello Radish è
venuto sulla Terra, tu non sei riuscito a sconfiggerlo! E con chi ti
eri
allenato fino ad allora? Con quel pervertito di Genio! Solamente quando
ti sei
allenato in altri pianeti sei diventato davvero forte!»
Goku rifletté un attimo. In
effetti, Vegeta non aveva tutti i torti.
«Però, è solo grazie a Genio
se ho salvato varie volte la Terra, quando ancora non conoscevo la
forza dei
Saiyan!» ribatté, soddisfatto.
Questa volta fu Vegeta a
dover ammettere che Goku non aveva tutti i torti.
«Beh, a sconfiggere degli
inutili terrestri non ci vuole molto.» ribadì,
orgoglioso.
«Vegeta, basta litigare!»
Goku abbassò lo sguardo e proseguì, diventando
improvvisamente triste «A casa
tua c’è mia moglie che sta piangendo per causa
mia.»
Poi, afferrò qualcosa dalla
tasca dei pantaloni e lo mostrò a Vegeta, che rimase
sorpreso, senza però darlo
troppo a vedere.
«Stamattina stavo andando a
comprare un anello per Chichi.» incominciò il
Saiyan, tornando a guardare
l'amico «Sai, io e Crilin pensavamo di regalare a Genio uno
di quei balletti
sexy che si vedono in televisione e così, quando ho visto un
volantino che
faceva al caso nostro e diceva di rivolgersi alla ragazza che lavorava
lì, ho
colto l'occasione. Quindi ho parlato con quella ragazza e ci siamo
accordati
per la festa di domani.»
Vegeta si sentì più
sollevato, ma ancora c'era qualcosa che non lo convinceva:
«Toglimi una curiosità: non è
da te fare regali, per di più così costosi...
Come mai questo gesto così...
sdolcinato?»
Goku sospirò, in un certo
senso felice della domanda che gli aveva posto l’amico.
Questo voleva dire che
gli importava qualcosa di lui e sua moglie.
«Questo è l’anello che domani
volevo regalare a Chichi perché… domani
è l’anniversario di quando siamo andati
per la prima volta sull’isola del Genio; per me quel giorno
è stato molto
importante. E visto che Chichi ci tiene a queste cose... per una volta
ho
deciso di fare il marito affettuoso che si ricorda degli
anniversari.» disse
sorridente «Però credo che glielo
regalerò oggi, almeno mi farò
perdonare.»
Vegeta si portò una mano al
mento e assunse un'espressione pensierosa.
«Ho un’idea.» disse poi,
interrompendo i bei ricordi del rivale «Io dirò a
Bulma e Chichi di non averti
trovato a casa; tu ti allenerai per tutto il pomeriggio fino a tarda
sera, così
non starai con tua moglie e non sarai tentato di darle oggi
l’anello; e domani,
alla Kame House, glielo regalerai.»
Goku rimase completamente sorpreso
da ciò che aveva detto Vegeta, e non poté fare a
meno di sorridere, felice.
«Lo fai per me?»
Vegeta diventò tutto rosso
d’imbarazzo.
«Ma cosa ti viene in mente?!»
«Lo fai per me.»
Vegeta strinse forte i pugni,
irritato.
«Guarda, non ti faccio fuori
perché altrimenti Chichi non la smette più di
piangere! E non mi piace per
niente l’idea che resti ancora alla Capsule
Corporation!»
«Sei sempre il solito,
Vegeta!» rise Goku, divertito.
«Anche tu sei sempre il
solito idiota, Kakaroth!»
«Beh, perché non resti ad
allenarti con me, oggi pomeriggio?» propose poi Goku, con la
sua solita
spensieratezza «Potresti anche vincere!»
«No, oggi pomeriggio ho cose
più importanti da fare.» affermò
l’altro, orgoglioso; poi, accennò un sorriso
malizioso «Bulma mi ha promesso un intero pomeriggio
d’amore, se avessi parlato
con te di questa faccenda.» e si alzò in piedi,
dirigendosi verso la porta
«Perciò io vado!»
«Aspetta un attimo...» lo
fermò Goku, pensieroso «Se dici a Chichi e Bulma
che non c’ero a casa, quindi
che non mi hai potuto parlare di questa cosa...» il Saiyan
lasciò apposta la
frase in sospeso.
Vegeta non si preoccupò più
di tanto, avendo già una soluzione e sorrise:
«Spiegherò a Bulma cos’è
successo senza che ci senta Chichi, così... a domani,
Kakaroth! Mi aspetta un
pomeriggio con mia moglie!»
*
«E’ arrivato Vegeta!» esclamò
Bulma, appena vide il marito atterrare nell’enorme giardino
della Capsule
Corporation.
Anche la Son si voltò verso
la vetrata che dava sul giardino e automaticamente strinse
più forte il
fazzoletto, ormai intriso completamente di lacrime.
La sua ansia cresceva sempre
di più; solo qualche istante e avrebbe saputo tutta la
verità.
«Ehi, Vegeta!» la turchina si
alzò in piedi e andò incontro al marito, appena
entrato «Com’è andata?»
Il Saiyan lanciò un sguardo
alla mora, che si era alzata in piedi e non smetteva di guardarlo, con
occhi pieni
di speranza. Poi guardò sua moglie, che lo aveva preso per
mano e lo fissava,
attendendo impaziente una risposta.
«Bulma, devo parlarti.» fu la
prima cosa che disse il Saiyan, sotto lo sguardo sconcertato delle due
donne.
«Vegeta, hai saputo qualcosa,
vero?» a Chichi tremava la voce e si poteva sentire benissimo
tutta la fatica che
faceva per rimanere calma.
«Se devi dirci qualcosa di
importante, muoviti!» lo incitò Bulma, agitata
«Non vedi in che condizioni sta
Chichi?» e indicò l’amica, che ora aveva
abbassato lo sguardo, cominciando a
singhiozzare.
«Bulma,
seguimi.»
Vegeta, con quella sua aria
imperscrutabile, uscì dalla cucina.
«Bulma, io lo so... Goku non
mi ama più...» singhiozzò la mora con
lo sguardo vuoto, buttandosi a sedere sul
divano.
La turchina sospirò, sentendo
una morsa allo stomaco.
Perché Vegeta aveva reagito
così? Cosa aveva saputo? Forse davvero Goku non amava
più Chichi…
Nonostante tutto, Bulma non
riusciva a capacitarsi a questa idea, tanto le sembrava assurda.
Decise di scoprire cosa
nascondeva il suo Saiyan e, prima di raggiungerlo, disse sbrigativa
all’amica:
«Faccio
in un attimo.»
Per
Bulma non fu difficile
capire dove si trovava il marito. Ogni volta che dovevano discutere di
faccende
importanti, si ritrovavano in camera da letto, il luogo ideale per
parlare di
faccende private e, magari, sentimentali. Anche perché la
maggior parte delle
volte si riappacificavano subito e ne approfittavano per passare
qualche
momento intimo insieme.
«Vegeta, dai, dimmi cos’è
successo sui Monti Paoz.» sospirò Bulma, chiudendo
la porta della loro stanza.
Il Principe la guardò dritta
negli occhi, senza far trasparire alcuna sensazione; poi
abbassò lo sguardo e
affermò, in leggero imbarazzo:
«Goku
ama solo Chichi.»
Bulma spalancò la bocca, sperando
con tutta sé stessa di non essersi sbagliata.
«Co... cos’hai detto?»
«Hai capito bene, non
preoccuparti!» la tranquillizzò il marito, del
tutto restio dal pronunciare
ancora quelle parole.
«E non potevi dirlo prima?»
sbraitò allora Bulma, riprendendosi «Non hai visto
in che condizioni sta
Chichi, eh?» e fece per tornare in cucina a dare la buona
notizia all’amica,
quando il Saiyan la bloccò:
«No, Bulma, devo finire di
spiegarti!»
La donna si fermò di scatto e
si voltò lentamente verso di lui, alzando un sopracciglio:
«Hai appena detto che Goku
ama solo Chichi... non è la verità?»
«Sì, ma...» Vegeta sospirò,
alzando gli occhi «... non devi dirlo alla moglie.»
Bulma si portò le mani ai
fianchi e lo guardò, confusa.
Se era tutto a posto, se Goku
amava Chichi, perché mai non poteva dirlo
all’amica? Chichi avrebbe fatto i
salti di gioia e sarebbe ritornata a sorridere!
«Goku...»
Vegeta si sedette sul letto
con Bulma e iniziò a raccontarle il motivo per cui Goku era
andato in quella
gioielleria e il perché parlava di certi argomenti con una
donna, fino a
raccontarle del suo piano.
Bulma restò per un momento a
riflettere sul da farsi.
«No, io vado a dirlo subito a
Chichi!» disse risoluta, alzandosi in piedi «Ma non
riesci a capirlo? Chichi
sta veramente male! E io... io non voglio farla soffrire
ancora.»
Aveva ragione. Vegeta doveva
ammettere che Bulma aveva pienamente ragione. Però, ormai
aveva deciso: avrebbe
aiutato Goku con il suo regalo per Chichi.
«E
allora inventati qualcosa per far felici sia Chichi che Goku!»
Bulma storse le labbra,
pensierosa. In effetti, era un’idea. Ma come fare?
«Ma
certo! Diremo a Chichi che tu non hai trovato Goku e...»
«Perfetto! Come ti avevo
detto.»
«... e... la ospiteremo a
casa nostra fino a domani!» finì, soddisfatta
della sua trovata.
Il sorriso sparì
improvvisamente dal volto del Saiyan.
«Co… come?» sbottò,
preoccupato.
«Ho detto che ospiteremo Chichi
a casa nostra fino a domani, così si svagherà un
po’.» ripeté la turchina, con
un’enorme sorriso «Non sei contento?»
«Ma... ma... non puoi farla
restare qui! E poi mi avevi promesso un pomeriggio soli, io e
te! Con
quella donna in casa non potremo combinare niente! Accidenti... Per una
volta
che Trunks non è a casa!»
«Lo so, te l’avevo promesso.
Però dai, Trunks tornerà dalla gita la prossima
settimana, abbiamo ancora tempo
per passare tutto il giorno insieme! E poi, sbaglio o volevi aiutare il
tuo
amico?»
«Mio amico? Tsk... Kakaroth
non è mio amico!» il Principe incrociò
le braccia e voltò lo sguardo dall’altra
parte.
Dopo qualche attimo di
silenzio, sospirò, rassegnato:
«E va bene, attueremo il tuo
piano... ma solo perché ormai ho dato la mia parola a Goku,
intesi?»
***
Si tirò su a sedere e volse
lo sguardo alla sua donna, che stava dormendo beatamente accanto a lui.
«Bulma?» sussurrò, con voce
impastata.
Lei si mosse leggermente.
«Bulma!» provò ancora il
Saiyan, facendo scivolare una mano lungo il fianco di lei.
«Vegeta...» mormorò la
turchina, cercando di non farsi persuadere dal suo uomo, che continuava
a
risalirle verso il seno.
«Vegeta!» sussultò poi,
aprendo gli occhi e rizzandosi a sedere.
Il Saiyan le rivolse un
sorriso malizioso, per poi avvicinarsi di più a lei.
«Non possiamo fare sesso
adesso...» gli disse più piano, spostandogli la
mano dal suo seno «Nella stanza
a fianco c’è Chichi!»
Il Principe non si fece
intimorire e la avvolse tra le sue forti braccia, avvicinandola sempre
di più a
sé. Ora il seno di lei premeva contro i suoi pettorali e
faceva crescere il lui
la voglia di farla sua. Le accarezzò la delicata pelle del
viso e dolcemente la
baciò. Un bacio sempre più passionale e voglioso.
Le mani di Vegeta si
muovevano lungo il corpo di lei, accarezzandolo e donandole piccoli
gemiti di
piacere. Bulma, pronta ad accogliere la richiesta del marito, lo spinse
nel
letto e si tirò sopra le coperte.
Mentre Vegeta si dava da fare
per sfilarle la maglietta del pigiama, lei delicatamente accarezzava
tutto il
suo corpo scolpito, scendendo dai pettorali fino a infilare le mani nei
boxer,
facendo sospirare di piacere il Saiyan.
«Oh, Vegeta...» mormorò lei,
quando il compagno incominciò lasciarle piccoli e caldi baci
sul seno.
«Oh, Bulma!»
L’urlo di Chichi fece
sobbalzare i due, che si ritrovarono a sedere sul letto, tentando in
tutti i
modi di togliersi di dosso le coperte.
«Che... che c’è, Chichi?»
domandò Bulma cercando di sorridere, appena sbucata da sotto
le coperte, mentre
si premeva un lenzuolo sul petto.
La Son la guardò infastidita,
dicendo acida:
«Invece di preoccuparvi per
il mio Goku, voi due pensate solamente agli affari vostri... begli
amici che
siete!»
Riuscendo con un calcio a
togliersi le coperte da sopra, Vegeta si alzò di scatto dal
letto e si avvicinò
pericolosamente a Chichi, sbottando irritato:
«Prima ti ospitiamo e ci
tocca sorbire le tue lagne, poi pretendi anche che io e mia moglie non
passiamo
neanche un po’ di tempo insieme?»
«Vegeta, calmati!» intervenne
allora Bulma, sporgendosi dal letto e afferrando il marito per una mano.
L’espressione decisa di
Chichi andò via via scemando, fino a trasformarsi in
profonda tristezza.
Abbassando lo sguardo, mormorò:
«Avete
ragione, lo so.»
Vegeta e Bulma incurvarono le
sopracciglia, guardandola confusi.
«Io sono solo una donna
isterica e piagnucolosa, e se ne deve essere accorto anche Goku. Ecco
perché ha
deciso di lasciarmi.» continuò, mentre gli occhi
le diventavano gonfi e lucidi.
«Sapete una cosa, me ne vado!
Almeno la smetto di esservi tra i piedi, contenti?»
strillò infine, prima di
uscire in lacrime dalla stanza.
Bulma si voltò di scatto
verso Vegeta, minacciosa. Il Saiyan, sentendosi osservato, si
girò lentamente
verso la moglie, commentando:
«Beh, ci ha preso su tutto, o
quasi. Ha sbagliato solo nel dire che Goku l’ha lasciata. E
forse, anche nel
dire che se n’è accorto. Credo che
quell’uomo sia talmente idiota da non aver
capito chi abbia sposato.»
«Vegeta!» sbraitò Bulma,
furiosa «Ti rendi conto di cos’hai combinato? Ma si
può sapere perché la vuoi
far soffrire così, quella donna?»
«Ehi, io non faccio soffrire
nessuno, hai capito?» ribatté l’altro
«Le ho solo detto la verità!»
«Peccato che lei l’abbia
presa male, la verità, eh?» continuò la
turchina, tirandosi via le coperte da
sopra e recuperando la maglietta del pigiama da dentro il letto
«Beh, vado
consolarla!»
Il Saiyan incrociò le braccia
e grugnì, scocciato. Guardò la moglie infilarsi
in fretta la maglia del pigiama
e sistemarsi i pantaloni, per poi uscire velocemente dalla stanza.
Imbronciato,
Vegeta si distese sul letto e recuperò qualche coperta da
quella matassa di
lenzuola tutte aggrovigliate tra loro; dopo di che si girò
da un lato e un
pensiero gli uscì spontaneo dalle labbra:
«Bah,
donne.»
Prima di addormentarsi di
nuovo, gli venne in mente cos’era successo la sera prima...
«Kakaroth, sono io.»
«Oh, Vegeta! Che bello sentirti!»
«Per me non è la stessa cosa, ma sorvoliamo. Ti ho
chiamato per avvertirti che Chichi dormirà qui,
stanotte.»
«Che cosa? Vuoi dire che... non tornerà neanche
per
cena? E... e chi mi preparerà da mangiare?»
«... Kakaroth, sei scemo o cosa? In una situazione del
genere tu ti preoccupi per il cibo?»
«Beh, è da stamattina che non mangio, adesso ho
fame!»
«E allora preparati qualcosa da mangiare... Non dirmi
che non sai cucinare!»
«Sì... eh, eh... non saprò preparare i
buonissimi
manicaretti che cucina mia moglie, ma qualcosa riesco a combinare pure
io, cosa
credi? Perché... tu non sai cucinare?»
«Sono stato io a farti la domanda! E comunque... certo
che so cucinare! Magari non come Bulma, ma qualcosa riesco a
preparare.»
«Ah, ah! Tu che cucini! Ti devo vedere!»
«Grrr... Kakaroth! Lascia perdere questi discorsi
inutili, ti stavo parlando di una cosa importante!»
«Anche il cibo è una cosa importante...»
«Perché perdo tempo a parlare con te, me lo
spieghi?»
«Uhm... non lo so. Magari perché ti
piace chiacchierare con me.»
«Kakaroth! Ascoltami bene: Chichi rimarrà qui con
me e
Bulma fino a domani. Poi, ci incontreremo alla festa di Genio, tu farai
tutto
quello che devi fare e te la riporterai a casa, va bene?»
«Grazie, Vegeta.»
«Tsk.»
«No, grazie davvero. Senza di te non avrei potuto fare
il regalo a Chichi proprio domani!»
«Sì, sì... ci vediamo domani,
Kakaroth.»
«GOKU?!»
Chichi apparve ansimante dalla stanza di fianco.
«Tu stai parlando con Goku?» strillò,
fissando furiosa
Vegeta, che teneva in mano il telefono.
«No, ma che dici?» provò a convincerla
il Saiyan, ma
la donna si fiondò su di lui, afferrando con rabbia il
telefono e portandoselo
davanti la bocca.
«Senti Goku, dimmi subito quello che sta succedendo o
mi arrabbio sul serio!»
«Ma se sta già urlando come una scriteriata!
Quando si
arrabbia “sul serio”, cosa fa?»
commentò Bulma, meravigliata, stringendosi con
le braccia alla vita Saiyan.
«Ho capito, ci penso io.» disse Vegeta.
«Che... che vuoi fare?» si allarmò la
donna.
Portando un mano in avanti, Vegeta fece partire una
piccola scarica d’energia che mise fuori uso
l’apparecchio senza danneggiarlo
troppo, almeno apparentemente.
«Goku? Goku, mi senti?» strillò ancora
Chichi,
portandosi il telefono all’orecchio «Grrr,
quell’incosciente di mio marito ha
riattaccato!»
Bulma lanciò un’occhiataccia a Vegeta, dopo di che
si
avvicinò a Chichi, rassicurandola:
«Magari aveva già riattaccato prima...»
«E no.» la contraddisse «Ho sentito
chiaramente
“Chichina”...»
«Ecco... l’ha detto Vegeta!» si
inventò sul momento la
turchina.
Chichi e Vegeta sgranarono gli occhi, stupiti.
«E da quando Vegeta mi chiama
“Chichina”?»
«E da quando la chiamo...
“Chichina”?»
«Eh, eh...» Bulma arrossì tutta,
imbarazzata.
«No, “Chichina” no, mi
dispiace.» ribatté il Saiyan
scocciato, incrociando le braccia.
Chichi si accasciò a terra, in lacrime:
«Lo sapevo che era stato Goku a chiamarmi così...
la
sua voce è inconfondibile... è unica... e quando
pronuncia “Chichina” mi fa
sorridere... Solo lui lo sa dire in quel modo... il mio
Goku...»
Chichi sembrava più allegra e
sollevata in compagnia dell’amica, anche se ogni tanto il suo
sguardo mutava e
diventava improvvisamente malinconico, ripensando a Goku.
Finalmente arrivò l’ora di
pranzo e anche l’ora di prepararsi per la festa.
Bulma diede un'ultima
occhiata alla sua figura riflessa allo specchio e si voltò
verso Vegeta,
sfoggiando un’enorme sorriso
«Come sto, amore?»
Il Saiyan, appoggiato allo
stipite della porta, le lanciò un'occhiata da capo a piedi.
«Stai
meglio senza.»
Bulma lo guardò storto e si
portò le mani ai fianchi.
«Come sarebbe a dire?»
Fu allora che il Saiyan
ammiccò un sorrisino malizioso e le si avvicinò,
sensualmente.
«Che ti preferisco quando sei
senza vestiti.»
Afferrandola per i fianchi la
attirò stretta a sé e incominciò a
baciarla, con passione. Anche la donna si
lasciò andare e prese ad accarezzargli i capelli, mentre
continuava a giocare
con la sua lingua. Ma il Saiyan scese con le labbra, lasciando caldi
baci sul
collo e sempre più giù, sino a giungere alla
scollatura del vestitino azzurro.
«Vegeta, adesso dobbiamo
andare...» sussurrò Bulma, quasi dispiaciuta,
sperando che il Saiyan si
convincesse con così poco.
Per tutta risposta, Vegeta
risalì in fretta con le labbra, sino a raggiungere le sue,
ricominciando a
morderle delicatamente e assaporandone il dolce sapore.
Bulma socchiuse gli occhi per
un momento, inebriata da quel respiro intenso, e non smise di baciarlo,
fino a
quando non sentì la cerniera del vestito scivolare
giù.
«Eh, no.» disse allora,
allontanandosi da lui «Dobbiamo andare alla festa di Genio,
non possiamo fare
l'amore adesso!»
Il Saiyan grugnì qualcosa di
incomprensibile e si sedette sul letto, lasciandosi cadere all'indietro.
Bulma sorrise teneramente e
si sdraiò di fianco a lui, sussurrandogli:
«Dai,
non ti arrabbiare. So come farmi perdonare... stanotte...»
Il Principe le rivolse uno
sguardo malizioso e la afferrò con le braccia, attirandola
nuovamente a sé.
Incominciarono così a baciarsi e ad accarezzarsi, distesi
sul letto, fino a
quando non fu proprio Vegeta ad interrompere quei bei momenti:
«Strano.» commentò, guardando
verso la porta «Chichi non è ancora venuta ad
interromperci.»
Bulma si voltò di scatto,
pensierosa.
«Hai
ragione. Possibile che si stia ancora vestendo?»
Girandosi di nuovo verso il
Saiyan, la turchina gli stampò un bel bacio sulle labbra,
per poi alzarsi di
scatto e uscire a passi veloci dalla camera.
*
La donna era ancora in
pigiama e stava seduta sul letto, con il volto rigato di lacrime.
«Bulma, io... non voglio
venire alla festa. Non voglio vedere Goku.»
mormorò, tremante.
Bulma sentì una stretta al
cuore.
“Goku ti ama, sei tu l’unica
donna della sua vita...” avrebbe voluto dirle, ma ormai
doveva portare a
termine il piano.
Sospirando, si sedette sul
letto accanto a lei e le poggiò una mano sulla spalla.
«Chichi, ti assicuro che Goku
ti ama ancora...»
«E come fai a saperlo?»
«Ecco... è una sensazione che
sentiamo noi donne.» si inventò all'istante, per
poi rendersi conto
dell’errore.
«E perché allora io non la
sento, questa sensazione?» si allarmò Chichi
«Anche io sono una donna!»
«Come posso spiegarti...»
Bulma si morse un labbro, in difficoltà «Tu non la
senti perché sei la diretta
interessata, ecco.»
Chichi abbassò lo sguardo,
confusa. Stava per dire qualcosa, quando Bulma la fermò, con
un sorriso:
«Dammi retta, vedrai che si
sistemerà tutto!»
Dopo qualche attimo di
silenzio, la mora annuì:
«Forse
hai ragione.»
Bulma le rivolse un altro
sorriso sincero, per poi alzarsi dal letto e affermare:
«Forza, preparati, che ci
stanno aspettando! Dai, sarà bello rivedere tutti i nostri
vecchi amici!»
Genio si affacciò dalla
finestra, gridando euforico, mentre agitava le braccia:
«Ehi, ragazzi! Forza, venite
a divertirvi con noi... la festa è già
iniziata!»
«E lui è già ubriaco...»
sospirò la turchina, aspettando che Vegeta e Chichi
scendessero dal mezzo, per
poterlo riporre nella capsula.
Appena Bulma fu entrata in
casa, Genio le si avvicinò ondeggiando e allungò
repentino una mano in
direzione del suo fondoschiena:
«Oh,
Bulma... ma lo sai che sei ancora bella e affascinante co...»
Prima ancora che lei potesse
ribattere, un calcio colpì in pieno volto il vecchio, che
traballò leggermente.
Vegeta rimase per un po’ in quella posizione, con la gamba
tesa in avanti e
un’espressione alquanto scocciata in volto.
«La prossima volta pensaci
bene prima di toccare mia moglie.» sillabò,
togliendo lentamente il piede dalla
sua faccia, in cui ora si poteva benissimo vedere l’impronta
lasciata dalla
scarpa.
«Vegeta, non sapevo che fossi
geloso...» lo punzecchiò Bulma, sporgendosi in
avanti per guardare
l’espressione del marito.
«Non sono geloso...» mentì il
Saiyan, arrossendo visibilmente «... Ma non
permetterò a nessuno nemmeno di
sfiorarti.»
Bulma rise divertita e si
appiccicò al braccio del Saiyan, che arrossì
ancora di più.
Fuori della Kame House,
Chichi stava decidendo sul da farsi. Dopo aver esitato qualche altro
istante
fuori dalla porta, si decise a entrare.
Subito, senza neanche
accorgersene, il suo sguardo andò a cercare una figura in
particolare. Poi lo
vide. Goku stava seduto davanti la grande tavolata imbandita e
ingurgitava a
una velocità incredibile ogni cosa che gli capitava davanti
e che ritenesse
poter soddisfare il suo palato. Un tenero sorriso andò
involontariamente a solcare
il suo viso, rimasto impassibile fino quel momento. Ma quando
spostò lo sguardo
a destra, la donna sentì una stretta al cuore. Quella
ragazza... era la stessa
che quella mattina aveva visto in compagnia di Goku! Allora era vero:
suo
marito si era trovato un’altra!
«Ehi, ciao Chichina!» esclamò
Goku, alzandosi in piedi e andandole incontro «Devo dirti una
cosa molto
importante...»
«Oh, Goku...» singhiozzò la
donna, facendo un passo indietro e lanciando un’altra
occhiata alla ragazza,
per poi tornare a fissare suo marito, smarrita.
«E quella chi è?» strillò,
indicando tremante la ragazza, che le rivolse un’occhiata
interrogativa.
«Ah, lei è...» il Saiyan non
fece in tempo a finire la frase, che Chichi si avventò a
passi pesanti contro
la donna, furiosa.
«Tu.» sibilò acida,
puntandogli un dito contro il petto «Come ti sei permessa di
portarmi via mio
marito? Io e Goku siamo sposati! Me lo hai fregato senza pensarci
troppo!»
incominciò a tirarle pugni, continuando ad urlare
«Come hai osato distruggere
la mia famiglia?»
«Chichi, fermati!» Goku,
fulmineo, le si parò davanti.
Ancora più indispettita,
Chichi incominciò a tirare pugni sul petto del Saiyan,
mentre le lacrime cominciavano
a uscire fastidiose dai suoi occhi.
«Goku, sei un insensibile!
Adesso la difendi pure? Non mi ami più, vero? Lo so che non
mi ami più...» la
sua voce divenne sempre più debole e Chichi, sfinita, si
accasciò al suolo, col
volto pieno di lacrime.
Gli altri guardavano la scena
confusi, senza dire o fare niente.
«Oh, Goku... e io che pensavo
tu mi amassi...» mormorò, prima di chiudere gli
occhi e svenire.
«Chichi...
Chichi!»
Goku si chinò a terra e la
avvolse tra le sue braccia. Delicatamente la prese in braccio e si
avviò verso
la porta, quando fu fermato da Gohan:
«Papà, cos’è successo alla
mamma? Io ero di là con... con Videl e... l’ho
sentita urlare!»
«Non preoccuparti...» lo
rassicurò «... è solo svenuta. Adesso
la porto fuori e resto con lei finché non
si riprende. Intanto, voi divertitevi!»
«Go... Goku...» mormorò
tremante, fissandolo negli occhi.
«Chichi, finalmente ti sei
svegliata.» le sorrise teneramente il Saiyan, ma lei non
reagì allo stesso
modo. Le sue labbra cominciarono a tremare e gli occhi a farsi gonfi.
I due rimasero per un po’ in
silenzio, ascoltando il rumore del mare e lo stridio di qualche
gabbiano che
doveva ancora ritornare al proprio nido.
«Non dovevi, Goku...»
sussurrò la donna, tirandosi pian piano seduta, accanto al
marito.
«Aspetta
Chichi, non hai capito! C’è stato un malinteso,
io...»
«E invece ho capito
benissimo.» ribadì la donna, amareggiata
«Questa mattina ti ho visto, sai? E ho
pure sentito ciò che dicevate tu e quella
lì...» e indicò con lo sguardo la
Kame House, intendendo la ragazza che aveva visto prima.
«Lo
so Chichi, so tutto quanto.»
«Lo... lo sai?» farfugliò
lei, alzando un sopracciglio.
«Quella ragazza è... il
regalo per Genio.» affermò il Saiyan, ingenuamente.
Sempre più confusa, Chichi
ripeté:
«Il
regalo... per Genio?»
Goku annuì con il capo e
disse:
«Io e Crilin avevamo pensato
di regalare a Genio uno di quei balletti sexy che si vedono spesso nei
film.
Conoscendolo, lui ne sarebbe stato felicissimo! E in
effetti...» il Saiyan
ridacchiò «... avresti dovuto vedere la sua faccia
quando ha visto quella
ragazza muoversi e ballare davanti a lui!»
«Immagino.» sorrise Chichi,
divertita.
«Allora, quando ieri sono
andato in gioielleria e ho visto un volantino che faceva al caso
nostro, ho
colto al volo l’occasione e ho parlato con la ragazza che
lavorava lì riguardo
la festa di oggi.»
«Oh, adesso è tutto chiaro.»
affermò la donna, sentendosi sollevata.
«Però, Chichi... io in
gioielleria c’ero andato per un altro motivo...»
mormorò il Saiyan, un po’
imbarazzato «Ecco, io...»
Prendendo un bel respiro,
Goku prese a frugare nella tasca dei pantaloni, sotto lo guardo attento
della
moglie, che non si perdeva neanche un suo piccolo movimento. Niente
parole,
solo quel gesto: portando le mani chiuse davanti a lei, lentamente le
aprì,
mostrando un piccolo scrigno in velluto blu. Appena il Saiyan
aprì la piccola
scatoletta mettendo così in risalto l’anello al
suo interno, Chichi rimase
senza fiato.
Subito cercò il viso del
compagno e quando vide l’espressione leggermente imbarazzata
e quel suo sorriso
sincero, le ritornò improvvisamente l’allegria.
Era dal giorno prima che
credeva che Goku fosse cambiato. E quel pensiero la faceva stare male,
la
consumava lentamente e inesorabilmente dentro. Aveva avuto paura di non
poter
mai più vedere in Goku il ragazzo di cui si era innamorata,
di non poter più
ammirare il suo sorriso sincero e ingenuo. Aveva avuto
un’immensa paura di
perderlo per sempre.
Ma in quel momento si rese
conto di quanto era stata sciocca nel pensare che Goku avesse potuto
avere una
relazione con un’altra donna.
«Quindici anni fa siamo
venuti per la prima volta su quest’isola.» disse
Goku, sorridendo «Me lo
ricordo benissimo... Appena siamo atterrati, Genio ci è
venuto incontro, poi ha
spostato lo sguardo su di te, rimanendo incantato; lentamente ha
avvicinato la
mano al tuo seno e, ormai a pochi centimetri da te...»
«...
tu gli hai sferrato un potente calcio, facendolo finire in
mare.»
Goku si portò una mano dietro
la nuca e mostrò alla moglie un enorme sorriso imbarazzato.
«Eh, eh... ho agito
d’impulso, sentendo una forza interiore che mi spingeva a
compiere quel gesto.
Non ho neanche trattenuto la mia potenza!»
«Ero in pericolo e tu mi
hai difesa molto bene!» ridacchiò Chichi,
ripensando a quei momenti «E poi siamo dovuti stargli vicino
per tutto il
giorno, aspettando che si riprendesse!»
La donna abbassò lo sguardo,
immersa nei suoi pensieri. Poi rialzò gli occhi verso il
compagno, con
un’espressione piacevolmente sorpresa:
«E
tu, Goku, ti sei ricordato questa data?!»
Il
Saiyan sospirò:
«Nell’aldilà ho avuto modo di
riflettere su tante cose; e una volta, parlando con Re Kaio, mi sono
ricordato di
quel momento. E siccome oggi fanno quindici anni esatti da quel giorno
e so che
tu ci tieni a questo genere di cose... ho pensato di farti una
sorpresa.
Inoltre...» l’espressione di Goku mutò e
divenne seria «... per me è stato davvero
molto importante quando tu sei venuta per la prima volta qui, insieme a
me. In
quest’isoletta ci ho vissuto da piccolo ed è stato
qui che ho imparato a
combattere. E in quel giorno mi sono sentito importante, per te,
perché tu hai
visto una parte del mio passato. Beh, sai che non sono bravo con le
parole...»
sul volto del Saiyan ritornò un sorriso radioso
«Buon anniversario, Chichina!»
La donna rimase per un attimo
senza fiato, emozionata da quelle parole. Rimase a fissare Goku negli
occhi,
senza un’espressione precisa, solo con un leggero sorriso
sulle labbra.
Era contenta, felice...
soddisfatta.
Il Saiyan la guardò
maliziosamente, attirando la sua attenzione:
«Ricordi cos’è successo
mentre aspettavamo il risveglio di Genio?»
Chichi spostò lo sguardo e
arrossì tutta:
«E
come dimenticarselo? Per poco Genio non ci vedeva mentre noi due...
facevamo
l’amore.» finì, dolcemente.
Goku appoggiò la scatolina
sulla sabbia e rivolse alla moglie uno sguardo carico di passione.
Si avvicinò di un poco a lei
e le cinse la vita, attirandola a sé. Prima le
accarezzò i capelli, poi il viso,
delicatamente; infine avvicinò le labbra alla sue, facendole
unire in un
morbido bacio, senza pretese.
Chichi si lasciò andare a
quelle carezze, mentre un brivido caldo le percorreva la schiena,
facendola
sospirare di piacere.
Allontanarono per un momento
i loro visi, restando qualche istante a guardarsi negli occhi, che ora
brillavano un poco, alla luce debole del sole. Rimasero
così, in silenzio,
ascoltando il battito del loro cuore.
Goku le rivolse un leggero
sorriso, per poi avvicinare di nuovo le labbra a quelle morbide di lei,
stavolta
assaporandole con ardore.
Chichi chiuse gli occhi,
inebriata da quel respiro e da quel sapore che ogni volta le donavano
intense
sensazioni; quelle labbra calde, che non aveva potuto sfiorare per
tanto tempo
e che solo da poco erano tornate ad appartenerle.
Sentendo crescere la voglia
di farla sua, il Saiyan la baciò con più
passione, mordendole delicatamente le
labbra.
Lei affondò le mani sui
capelli arruffati del compagno, premendo il viso contro il suo, mentre
continuava a baciarlo, senza dargli tregua. Voleva sentire il suo
calore, il
suo sapore, il suo respiro... lo voleva suo.
Goku allora la afferrò
saldamente per i fianchi e la distese sulla sabbia, portandosi sopra di
lei.
Senza smettere di baciarla, prese ad accarezzare la sua pelle morbida,
risalendo con le mani fino le spalle e sfilandole il leggero vestitino
fino ai
fianchi.
Chichi gli resse il gioco e
gli tolse la maglietta, facendo poi scivolare le sue mani calde e
delicate sul
suo petto muscoloso, per poi stringere contro il suo il corpo del
compagno,
sentendo così tutto il suo calore.
Alzando leggermente il busto,
Goku la guardò ancora negli occhi e le sorrise,
accarezzandole i capelli neri,
scarmigliati sulla sabbia. Chichi ricambiò il sorriso e si
avvinghiò a lui, che
ricominciò a baciarla, godendo nell’assaporare
quel gusto che per troppo tempo
non aveva potuto sentire.
Nella mente di Chichi però,
si insinuò un pensiero, che pian piano divenne reale.
Staccandosi dal compagno,
scattò seduta:
«Goku,
ci vedranno i nostri amici! Non possiamo fare l’amore
qui!»
Il Saiyan ridacchiò,
accarezzandole delicatamente il viso:
«Non
ti preoccupare, gli altri sono andati via dopo pranzo.»
«E tu... mi sei rimasto
accanto per tutto il pomeriggio?» domandò lei,
piacevolmente sorpresa.
Il Saiyan le sorrise e annuì.
«Oh, Goku, grazie.» gli
mormorò, guardandolo teneramente. Poi la sua espressione
mutò e divenne
preoccupata:
«Sì, ma rimane pur sempre
Genio!»
«E’ qui che ti sbagli.» la
rimproverò amorevolmente, facendole l’occhiolino.
Chichi rimase per un momento
a fissare Goku, confusa.
Il Saiyan le spostò un ciocca
di capelli dal viso e le diede un leggero bacio sulle labbra, per poi
ritornare
a guardarla e sussurrandole:
«Questa notte staremo soli,
io e te...»
Chichi arrossì lievemente,
mostrando un lieve sorriso e appoggiò il viso al petto del
Saiyan. Allora Goku
la cinse con le sue forti braccia, stringendola a sé. Con
uno sguardo d’intesa,
i due decisero di ricominciare da dove avevano lasciato. Avvicinarono i
loro
visi e si baciarono, con ardore, assaporandosi e godendo di quei
piccoli
momenti insieme.
Goku fece scivolare delicatamente
le mani lungo i fianchi di lei, sfilandole del tutto il vestitino.
Rimase ad
osservarla, incantato dalla bellezza che gli si presentava davanti.
Sorrise: era
stato proprio fortunato ad incontrare la sua Chichi.
Le accarezzò il ventre, per
poi assaporare quella pelle così soave e profumata.
Sospirando di piacere, Chichi
si apprestò a togliere i pantaloni al marito e si distese
sopra di lui,
avvicinando le labbra a quelle del compagno.
«Ti amo, Goku.» sussurrò, tra
un bacio e l’altro.
«Anch’io ti amo, Chichi.»
Con uno strano ghigno in
faccia, anche il Saiyan si infilò sotto le coperte e
andò a cercare con la mano
il corpo della compagna.
«Eh no, Vegeta. Stanotte non
ti posso accontentare e tu lo sai.» disse lei, appena il
Saiyan le sfiorò un
fianco.
Vegeta sbuffò sonoramente e,
scocciato, si voltò dall’altra parte.
Bulma alzò un po’ la testa,
per vedere meglio suo marito.
Un altro sospiro, carico di
rabbia.
Con un fruscio di coperte, la
donna si avvicinò al compagno e gli cinse la vita con un
braccio, carezzandogli
delicatamente il petto.
«Vegeta, non fare così. Non
potevamo mica rifiutare! Se Genio fosse rimasto alla Kame House, Chichi
e Goku
non sarebbero potuti rimanere soli!» poi continuò,
in un bisbiglio «Una nottata
tutta per loro se la meritano...»
Il Saiyan grugnì e si voltò
verso la moglie, per ribattere. Ma appena incontrò gli occhi
di lei, svanì in
lui la voglia di litigare.
Bulma lo fissava intensamente
e al Saiyan piaceva essere guardato così dalla sua donna.
Sorridendo maliziosamente,
avvicinò le sue labbra a quelle di lei; Bulma
però, con un rapido movimento, si
girò dall’altra parte e si sistemò
meglio nel letto, lasciando Vegeta sporto in
avanti, pronto a baciarla. Il Saiyan, rassegnato, si mise seduto e
osservò per
qualche istante il corpo di Bulma, nella penombra della stanza.
«Vegeta,
ti prometto che domani faremo sesso.»
Il Saiyan non rispose, ma
rimase a guardare la sua donna.
«Ehi, Vegeta!» lo richiamò,
voltandosi verso di lui «Anche a me sarebbe piaciuto fare
l’amore adesso, ma
con quel vecchio pervertito in casa nostra non mi fido! E se venisse
qui?»
«Sei più tranquilla se ti
prometto di disintegrarlo? » provò il Saiyan,
sarcastico.
Bulma rise, divertita:
«Non c’è bisogno di agire
così d’impulso e poi... io so che sei forte e
saprai resistere una nottata
senza il brivido dell’amore.»
«Beh, con questa fanno due
nottate.» puntualizzò il Saiyan, imbronciato.
«Grazie Vegeta, sapevo che
avresti capito.» e, alzando di un poco il busto, lo
baciò delicatamente sulle
labbra. Poi si distese e sistemò meglio le coperte,
mormorando:
«Buonanotte.»
Il Saiyan rimase per qualche
altro istante ad assaporare il gusto che gli aveva lasciato in bocca il
dolce
bacio di Bulma. Poi sospirò, cercando di non pensare alla
nottata d’amore
appena persa.
Avrebbe dovuto aspettare
ancora; e tutto questo, per aiutare Goku e Chichi.
Vegeta si distese sul letto e
si girò da una parte, sistemandosi con stizza le coperte.
Digrignando i denti
mormorò, furioso:
«Questa volta me la paghi,
Kakaroth!»
Ciao
^^
E dopo settimane che ci
lavoro, posso finalmente mettere la parola “fine” a
questa fanfiction e
pubblicarla! :D
Innanzitutto ringrazio chi ha
avuto la voglia e il coraggio di leggere tutta quanta questa one-shot!
^^
Poi, devo ringraziare mia
sorella Francy che, nonostante non sappia niente di Dragonball,
è stata
pazientemente a sentire la trama di questa storia e mi ha suggerito il
titolo,
altrimenti dovevo ancora deciderlo! ^^’
E infine, dedico questa
storia a Eleonora e Veronica, semplicemente perché sono mie
grandi amiche e
perché oggi è il giorno del loro compleanno:
auguri! ;3
Grazie di tutto a tutti e se
volete fatemi sapere il vostro parere!
Baci da Sweetgirl91