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Autore: taliaweizmann    17/11/2013    2 recensioni
Riaffiorò nella mente di Percy un ricordo, il ricordo della decisa e amorevole voce di Annabeth che lo incoraggiava a non mollare, ad inseguire e a credere nel proprio destino:
'Sei nato per essere qualcuno, questo mondo ti appartiene, non dimenticarlo mai'
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara Annabeth, 

E' passato esattamente un'anno da quando hai stretto per l'ultima volta la mia mano confessandomi che mi hai amato, lasciandomi per sempre. Non riesco a capacitarmi del perchè tu non sia più qui, del perchè io non possa più stringerti fra le mie braccia, parlarti, vederti sorridere, sentire la tua dura quanto amorevole voce che mi guida, la tua presenza che mi dona la forza necessaria per reagire, il suono della tua risata che mi conforta. Questa mattina gli specchi che per un intero anno sono stati come di legno mi hanno mostrato l'atroce realtà di ciò che sono diventato; la straziata figura di me stesso, Il dolore sul mio viso, la sensazione di impotenza totale che ha avuto la meglio sul mio corpo, tutto ciò che per un anno ho cercato di evitare di vedere. I miei occhi hanno perso quella lucentezza di sempre, i miei capelli sono molto più chiari di prima, di un chiarore sbiadito, rovinato dal dolore. Il mio volto è segnato da solchi di dolore, il mio corpo ha ormai perso tutta la sua potenza, sono abbandonato, ripiegato allo sfinimento di questa sofferenza, le gambe non reggono più il peso del mio corpo, nonostante sia ormai così leggero. Mi trattano tutti con i guanti bianchi sai, nonostante nessuno comprenda fino in fondo cosa la tua morte abbia significato per me, sono tutti sempre molto compassionevoli con me, per quanto riescono. Nessuno nomina il tuo nome in mia presenza, mai. Cercano tutti di sorridermi, di tirarmi su con pacche sulle spalle, chiacchierate, sorrisi, talvolta abbracci, ma la verità è che nessuno ha più voglia di sorride, di parlare, da quando non ci sei più. Vedo il dolore dentro ai loro occhi, di giorno in giorno cresce sempre di più, lasciando aperta questa enorme cicatrice. Cosa posso mai dire di una quindicenne che muore? Quando vedo il trattino sulla tua stele che simboleggia l'arco di tempo trascorso fra la tua nascita e la tua morte in un infimo pezzo del mio cuore mi rincuoro pensando che quel che conta è ciò che ne è stato di te durante quel trattino. Oh quante cose, quanti ricordi, quante esperienze, momenti, cambiamenti in questo così piccolo ma intenso trattino..Vorrei potere dire che tutto ciò che sarebbe stato di te non è andato bruciato, perduto; è cosi, purtroppo sarà sempre e solo così che le cose andranno, continuando per questo sradicato corso di questa inaspettata vita. Nel pomeriggio ci saranno i funerali commemorativi, non so ancora se riuscirò a tenere dentro le lacrime. Mi siedo davanti la tua stele ogni giorno, sempre alla stessa ora, sto lì seduto per molto tempo, ti parlo molto, spero che tu mi senta, da lassù. Sono sicuro che come mi dicesti tu ora sei sull'Olimpo, insieme a tua madre, progettando edifici su edifici, complessi su complessi. Chissà quanto sarai bella, con i classici abiti e costumi di tua madre, ma sai io ti preferisco con i tuoi soliti jeans e la tua larga maglietta arancione. Ho ancora al collo la tua collana, non la levo mai, è la cosa più preziosa che ho. Nessuno osa disturbarmi quando sono seduto e ti porto le orchidee, i tuoi fiori preferiti. Ho sempre sognato di scostarti quei meravigliosi capelli biondi e mettertene uno piccolo, candido dietro l'orecchio e vederti sorridere, bella come sei sempre stata. Qualche giorno fa sono andato al lago, anche sott'acqua ormai i pensieri mi assalgono, nessun posto ormai è capace di proteggermi, nemmeno il mio lago. Ho visto il tuo riflesso farsi nitido nell'acqua, la tua voce che risuonava nelle mie orecchie. Ho tentato come di afferrarlo, di racchiuderlo di qualche modo ma immediatamente si è dissolto in largo, lontano da me. Finalmente sono riuscito a piangere. Non penso di aver mai urlato tanto in vita mia, un grido cosi straziante che forse mi avranno sentito anche sulla terraferma. Gridavo il tuo nome, Annabeth. Nella speranza di ritrovarti, di riaverti con me. Per un brevissimo ma intenso attimo l'ira, il dolore, il potere hanno preso il sopravvento su di me facendomi ritrovare i miei poteri. Ricordo solo di aver visto l'acqua alzarsi in un enorme vortice e di aver percepiro di nuovo il domino dell'acqua che tornava a scorrere nelle mie mani. Cosa ne sarà di tutto questo? Cosa ne sarà del nostro 'noi'? Ogni giorno di più sento il mio cuore congelarsi, allontanarsi piano piano da tutti gli altri, chiudendosi in se stesso. In questo momento ti vorrei qui, seduta accanto a me, a stringermi la mano, a sorridermi, a dirmi che ogni cosa troverà il suo corso e che andrà per il verso giusto. Ricordo che un giorni mi dicesti 'Sei nato per essere qualcuno, questo mondo di appartiene, non dimenticarlo mai', è davvero così? Forse non è questo il mio posto, il mio posto è dove sei tu, accanto a te. Se tutto questo fosse sbagliato? Sento la rabbia crescere dentro di me, non voglio smettere di crederci, appartengo davvero a tutto questo? Vorrei essere un devoto e esemplare figlio, proprio come eri tu, ma non faccio altro che disastri, disonorando il nome di mio padre. La mia fonte di forza era il tuo sorriso, dove troverò ora la voglia di riprovarci, di ritornare dove mi sono fermato? Ti ho fatto una promessa; ti ho promesso che sarei diventato qualcuno, che in questo mondo ce l'avrei fatta, che avrei realizzato tutti i miei sogni, ma dove troverò il coraggio di affrontare tutto questo senza di te? Spero che prima o poi mi perodenari per tutto questo, spero che prima o poi da lassù potrai essere fiera di me, di ciò che sono, di ciò che mi appartiene. Ti prometto che ricorderò di nuovo chi sono, che diventerò il 'qualcuno' della mia vita. Non so se questo dolore smetterà mai o quanto io debba aspettare anche solo per far si che si affievolisca. Ricorda che sarai per sempre la mia donna, colei che sarebbe stata mia per il resto della vita. Anche da lassù, continua a vegliare su di me, mia piccola guerriera, e non dimenticare mai che ti ho amata e ti amerò, per sempre. 

Per sempre tuo, Percy. 

*Per chi volesse leggerla con il sottofondo di questa canzone, la mia preferita in assoluto! 
http://www.youtube.com/watch?v=z7l4SS9IYwo

  
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