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Autore: Amrita    17/11/2013    0 recensioni
"«Che cosa vedi?» mi chiede la piccola Anne, poggiando la testa sul mio grembo e allungando le mani verso il cielo, gli occhi che vagano ciechi sulle candide nuvole.
Mi siedo meglio sul prato erboso e, puntellandomi sulle mani, getto la testa all'indietro.
«Vedo un drago assopito e un valoroso cavaliere che si avvicina al galoppo per poter stringere ancora una volta le mani della propria amata.»"
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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«Che cosa vedi?» mi chiede la piccola Anne, poggiando la testa sul mio grembo e allungando le mani verso il cielo, gli occhi che vagano ciechi sulle candide nuvole.
Mi siedo meglio sul prato erboso e, puntellandomi sulle mani, getto la testa all'indietro.
«Vedo un drago assopito e un valoroso cavaliere che si avvicina al galoppo per poter stringere ancora una volta le mani della propria amata.»
Anne ride piano e mi chiede di nuovo «Ora cosa vedi?»
«Vedo un pirata che salpa sulla sua nave, pronto a scoprire nuove terre e nuovi tesori, pronto ad affrontare pericoli che nessun altro uomo sulla terra potrebbe mai nemmeno immaginare.»
Anne si apre in un sorriso nostalgico, girando la testa verso il mio viso, ma i suoi occhi non possono incontrare i miei.
«E ora?» chiede ancora una volta.
«Vedo una principessa dai capelli d'ebano e le labbra di rosa» sussurro, osservando i suoi lineamenti.
«Ah, sì? Mi piace, vorrei saperne di più» mi dice, passandosi le dita tra i capelli scuri.
«E' una principessa bellissima e non c'è un essere nel reame che non le voglia bene, ma una strega cattiva ne era gelosa e le ha portato via la vista.»
Anne si porta le mani sugli occhi spenti e non riesce a trattenere un sospiro.
«Che cosa senti?» le chiedo quindi, facendole poggiare le mani sull'erba.
«Sento un soffice tappeto pregiato, proveniente da qualche lontano paese orientale» sorride lei, alzandosi in piedi «Sento il fruscio della seta degli abiti delle nobildonne che danzano sulla musica delicata di una piccola orchestra» dice, dirigendosi verso gli alberi accanto a noi e poggiando i palmi ad uno di essi «Sento i complessi intarsi d'oro sui muri della sala da ballo e il tintinnio dei bicchieri di cristallo» continua, facendo qualche passo all'indietro e inciampando su di me.
«Mi perdoni messere» ride, facendo un inchino.
«Non lo dica nemmeno, sono stato io ad essere sbadato» le rispondo gentile, prendendo la sua mano «Mi concede questo ballo?»
Anne stringe le sue dita attorno alle mie e annuisce radiosa «Non c'è niente che vorrei di più al mondo.»
Poso le dita piano sui suoi occhi, ma lei le allontana «Niente.»
   
 
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