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Autore: darkrin    27/04/2008    10 recensioni
{Spin-off di "The Ballroom at Midnight" di tinebrella =3}
Era rimasto solo lui seduto su una logora poltrona. Ad aspettare.
Eppure lo sapeva che nessuna principessa avrebbe più danzato per lui.
Isabella [non più Bella. Non più sua] danzava in altre sale, in altre vite da cui lui era escluso. Troppo vecchio per quei luoghi.
Theme Song: Bloodflowers, The Cure
[ Edward Centric ][ Drammatico/ Triste/ Malinconico ]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"This dream never ends" you said
"This feeling never goes
The time will never come to slip away"
"This wave never breaks" you said
"This sun never sets again
These flowers will never fade"
"This world never stops" you said
"This wonder never leaves
The time will never come to say goodbye"
"This tide never turns" you said
"This night never falls again
These flowers will never die"


     
  
The Ballroom After Midnight
  

   
Don.
  
Don.
  
Don.

  
La pendola suonò, scandendo ancora l’inesorabile passare delle ore.
 
La sala da ballo era vuota. Troppo vecchia ormai per destare un minimo d’interesse in chi non fosse nato un secolo prima.
 
Era rimasto solo lui seduto su una logora poltrona. Ad aspettare.
Eppure lo sapeva che nessuna principessa avrebbe più danzato per lui.
  
Isabella [non più Bella. Non più sua] danzava in altre sale, in altre vite da cui lui era escluso. Troppo vecchio per quei luoghi.
  
Non danzava più solo per lui con movimenti timidi e quasi goffi. Con le guance arrossate per il calore e l’imbarazzo. E gli occhi che brillavano di gioia.
  
Isabella non danzava più con lui indossando un abito bianco che gli feriva lo sguardo. Con i capelli al vento che spandevano il suo odore: dolce come il miele, come un’eterna tortura.
   
E lei danzava e cantava per lui senza schiudere le labbra mentre la voce di Rosalie si spandeva, roca e malinconica, nella sala da ballo.
  
Lui sentiva solo la voce di Bella nelle orecchie.
  
La luce dell’unico riflettore puntato sul palco, ormai vuoto, si stava spegnendo lentamente. Troppo vecchio anche lui per continuare ad illuminare un palco polveroso una volta che la principessa era scappata.
  
Mentre il riflettore si spegneva con un ultimo rantolo, Edward rimase immobile e distante: una statua di cera che non si sarebbe sciolta al sole.
  
La sala da ballo era caduta nell’ombra.
  
Edward si rigirò nella mano un calice contenente del liquido scarlatto dall’odore ferroso e ammaliante. Il braccio mollemente abbandonato sul bracciolo della poltrona il cui colore era indistinguibile.
Troppe macchie scure.
  
Ai suoi piedi giaceva, abbandonato, un abito bianco dal taglio antico, unica prova dell’esistenza della sua principessa.
    
     
  
Don.
  
Don.
   
Don.

    
    
   
<< Dimmi Amore, >> gli aveva detto lei una volta. << ma le stelle quante sono*? >>
 
Lui si era voltato verso di lei, a guardarla, splendida con i capelli scuri che formavano un’aureola intorno al volto caldo, sorridente e terribilmente viva.
  
<< Non lo so, Bella. >>
  
Lei aveva socchiuso gli occhi, imbarazzata, mentre le guance si tingevano di rosso. Il sangue scivolava rapido nelle sue vene.
  
<< Un giorno le conteremo insieme? >> aveva chiesto stringendosi a lui, in cerca di calore che non poteva darle.
 
Lui le aveva donato uno dei suoi sorrisi sghembi e aveva risposto:
  
<< Certo, Bella. >>
  
<< Tanto avremo l’eternità davanti. >> aveva affermato lei sorridendo allegra e spensierata.
  
Lui era rimasto in silenzio, chiudendosi el mutismo con gli occhi scuri – quando erano diventati così scuri? – corrucciati e lo sguardo ostinatamente lontano.
  
<< Vero Edward? >> lei aveva insistito, con voce titubante, perdendo parte della sua baldanza.
  
Vero Edward?
  
Lui si era finalmente voltato verso di lei, senza però guardarla negli occhi.
  
<< Vedremo Bella. Vedremo… >>
  
Vedremo…
  
  
  
Don.
   
Don.
   
Don.
   

   
   
Di quelle parole rimaneva solo il ricordo ovattato, come si trattasse solo di un sogno – un bel sogno che uno come lui non avrebbe dovuto fare – e un sapore amaro sulle labbra.
  
Edward chiuse gli occhi gettando la testa all’indietro, le labbra tinte di rosso che contrastavano in maniera quasi dolorosa con la sua carnagione pallida.
  
Le dita da pianista stringevano quasi convulsamente l’abito bianco su cui spiccava nitida una macchia scarlatta, come un fiore secco.
   
    
    
Don.
   
Don.
   
Don.

      
      
      
<< Amore, quando mi trasformerò le stelle mi sembreranno diverse? >> aveva domandato ingenuamente lei.
  
<< Si. >> aveva risposto lui con un sorriso sghembo a piegargli le labbra di pietra ed uno sguardo amaro negli occhi, come a voler dire:
  
Vedrai…
   
Lei aveva sorriso e l’aveva abbracciato lasciandosi trascinare, seppur controvoglia, nella danza, mentre la voce roca di Rosalie si spandeva nella sala da ballo.
  
  
   
       
       
      
     
      
    
     
    
       
~oOo~
      
    
    
N/A
Allora, prima di tutto, facciamo un paio di specificazioni (indispensabili. u.ù).
La shot è una spin-off di "The Ballroom at Midnight" di tinebrella che ringrazio per avermi permesso di cimentarmi in questa shot e per averla letta in anteprima. *_*
E ovviamente se non l'avete già fatto dovete andare a leggere "The Ballroom at Midnight perché merita davvero tanto.
Quindi filate. èOé
Altra cosa, la canzone all'inizio della shot è: "Bloodflowers" dei The Cure. Che io AdoVo.
Ovviamente darle un ascolto male non vi fa. u.ù
Invece "Ma le stelle quante sono?" è un libro di Giulia Carcasi che ho letto tempo fa.
   
Per quanto riguarda la shot:
<< Bella è morta? >>
Lo so che vi siete posti tutti questa domanda.
Ebbene, Bella è sicuramente morta per Edward. u.ù
   
Ultima cosa e poi vi lascio liberi di scorrazzare per la rete:
  
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(Chiunque voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
© elyxyz
  
Un grazie a chi è arrivato fino qui. u.ù

   
 
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