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Autore: Youhavesavedme_    17/11/2013    6 recensioni
Litighiamo sempre.
Non facciamo altro che scontrarci.
Credi che tutto questo mi faccia sentire meglio?
Credi che io sia contenta di litigare con l’uomo che amo, e da cui avrò presto un piccolo bambino?
Credi che seriamente sia così facile passare sopra ad ogni litigio?
Anche quando rischi di farmi del male?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We need to go to the psychologist.

Litighiamo sempre.
Non facciamo altro che scontrarci.
Credi che tutto questo mi faccia sentire meglio?
Credi che io sia contenta di litigare con l’uomo che amo, e da cui avrò presto un piccolo bambino?
Credi che seriamente sia così facile passare sopra ad ogni litigio?
Anche quando rischi di farmi del male? Perché ammettilo una volta ci siamo andati molto vicino, poi sono riuscita a farti ragionare. Ricordi vero? Ricordi che credevi ti avessi tradito, quindi avevi pensato bene di farmi del male, per farmi confessare qualcosa che non avevo fatto e che non farei mai? Poi, fortunatamente mi sono avvicinata a te, e ti ho confessato che durante tutto il giorno non ci ero stata per andare a fare delle semplici analisi, poiché da qualche settimana continuavo a sentirmi male, e ti avevo confessato di essere incinta.
Ricordi come ti eri sentito in colpa?
Ricordi poi la tua promessa? “Non mi avresti più fatto del male e non avremmo più litigato per il suo bene, sei realmente convinto che sia andata così?
Credi realmente che non abbiamo bisogno di aiuto? Sei così tanto convinto di poter risolvere tutto questo, solo parlando tra di noi?
Abbiamo bisogno di andare dallo psicologo, per noi, per lui.


«Jade, credi che realmente cambierà qualcosa se noi decidiamo di andare dallo psicologo? Credi che ci migliorerà la vita?»

«Har, è ovvio che io non sia convinta che ci possa migliorare la vita, ma almeno ci aiuterebbe a risolvere questa situazione, ti rendi conto che continuiamo a litigare? Ogni cosa è un buon pretesto per scontrarci, credi che tutto questo sia positivo?»

«No, ma nemmeno credo che andando da lui si risolverebbe qualcosa, cioè ti sembra la cosa migliore andare da una persona che deve sapere tutto o quasi tutto di noi? Credi che realmente questo faccia migliorare il nostro rapporto e ci faccia smettere di litigare? Ma per favore.»

«No Har, ma è la cosa migliore per lui. Credi che il nostro bambino non senta che io sono perennemente in tensione? Credi che non percepisca che c’è qualcosa in me che non va? Forse non capisci. Non è per me che lo faccio, lo faccio per lui, per noi. Credi veramente che mi interesserebbe se volessi lasciar perdere il nostro rapporto? Credi veramente che mi interesserebbe se non fossi così perdutamente innamorata di te? Si vede che non mi conosci e non mi hai imparato a conoscere come invece io ho fatto con te.»

«Tu veramente sei così tanto convinta di dover andare da uno psicologo? Per farci cambiare la vita? E se invece dovesse finire male? Se invece di migliorare il nostro rapporto dovessimo decidere di lasciarci, saresti ancora convinta del fatto che l’incontro con qualcuno di esterno ci abbia fatto bene?»

«Har, anche io ho paura di tante cose. Questa è una di quelle cose per cui non conosco come potrebbe andare a finire. Ma tu saresti realmente convinto di voler rinunciare a questo solo perché hai paura? Se realmente dovesse succedere che ci allontaniamo, beh almeno potremmo dire di averci provato, e so che non ti allontaneresti del tutto, so che mi rimarresti accanto per il bene di nostro figlio. Credi che io ti ritenga così tanto crudele? So quello che è successo e lo ricordi anche tu, ma quello è passato, e non mi hai mai toccata, non mi hai mai fatto del male. Io credo in te, come credo in noi, quindi semplicemente penso che questo sia un modo per renderci più uniti, più fiduciosi l’uno nei confronti dell’altra, tutto qui.»

Vidi Harry pensieroso.

Comprendevo che tutto questo fosse un problema per lui, sapevo cosa gli era successo, sapevo che si fosse fidato tanto delle persone da volersi immediatamente allontanare solo perché l’avevano tradito oppure preferiva usare la propria forza, per far allontanare le persona, a cui si era affezionato, da sé.
Ma io non volevo questo.
Semplicemente volevo che riuscisse a fidarsi di me quanto io mi fidavo di lui, volevo che smettessimo di litigare per ogni minima cosa, volevo che qualcosa in noi cambiasse.


Lo vidi avvicinarsi a me, ed abbracciarmi, mantenendo il contatto tra i nostri occhi.

«Va bene piccola, proviamoci per lui, per noi. Però, promettimi una cosa, non dobbiamo allontanarci, non dobbiamo separarci solo perché ce lo dice qualcun altro, non dobbiamo fare quello che ci dicono gli altri se a noi non va bene.» disse prendendo ad accarezzarmi la guancia.

«Har, te lo prometto, ma non devi dubitare mai di questo, non puoi realmente credere che se mi chiedessero di lasciarti io lo farei. Sei il padre di mio figlio, credi che sarei così tanto sciocca da lasciarti andare? Non lo farei mai, nemmeno se fosse la personalità più importante del mondo a chiedermelo.»

Ci abbracciammo, e dopo tempo che non lo faceva, mi accarezzò la pancia, vi lasciò un bacio e mi lasciò un bacio a stampo.

Poi dopo esserci allontanati, ci muovemmo verso lo studio dello psicologo, che avevo precedentemente chiamato, sapendo che sarei riuscita a convincerlo, lo conoscevo bene, sapevo che nonostante non volesse dimostrarlo, mi amava ed amava anche questa piccola creatura che portavo in grembo, sapevo che avrebbe fatto di tutto pur di migliorare la situazione, sapevo che non sarebbe ricapitato un episodio come quello di  qualche mese fa. Sapevo che lui non era così, conoscevo il vero Harry e sapevo che quella era solo una piccola maschera che portava sopra il suo viso. Sapevo che cercava di nascondere le proprie espressioni, per non essere deluso, di nuovo, da qualcuno di cui si fidava completamente.

Con me era successo questo.

Sperava di allontanarmi facendomi del male o portandomi a litigare con lui, ma non sapeva che io non ero come le altre, non sapeva che non mi sarei allontanata da lui, perché lo amavo, realmente.

Arrivati allo studio dello psicologo, aspettammo fuori, fino a quando non venimmo chiamati, ed entrammo, stringendoci la mano.

«Buon pomeriggio. Sono il Signor White. Sono qui per ascoltarvi e per cercare di risolvere i vostri problemi. Se ovviamente riterrò di dovervi vedere altre volte, concorderemo insieme il momento.»

Stavo per iniziare a parlare, ma Harry mi bloccò e mi chiese se poteva parlare lui, io ovviamente annuii, e lo feci parlare, continuando a stringergli la mano, forse per infondergli coraggio o forse per avere il suo coraggio.

«E’ tutto iniziato circa qualche mese fa. Però, non era solo legato a qualche mese fa, era completamente legato alla mia vita. Io, solamente due volte mi sono fidato delle persone, ed entrambe le volte mi hanno ferito. Con lei, ho voluto utilizzare un altro modo. Cercavo di allontanarla in ogni modo, perché sapevo che mi sarei legato a lei e sapevo che sarebbe finita nella più completa sofferenza. Qualche mese fa, è capitato che non avesse passato la giornata in casa, ed io cogliendo l’occasione, stando completamente male, ho rischiato di picchiarla, fortunatamente in quell’occasione è riuscita a farmi ragionare, dicendomi che era incinta, di mio figlio.» disse prendendo un respiro ed accarezzandomi la pancia.

«Poi, le cose, per colpa mia, sono andate peggiorando. Abbiamo cominciato a litigare per ogni minima cosa, io mi attaccavo ad ogni pretesto pur di farla allontanare da me, cercavo di usare le peggiori parole per convincerla ad andarsene, per non farla rimanere accanto ad uno come me. Però, forse troppo tardi ho compreso che lei non se ne sarebbe andata, ho compreso che lei mi sarebbe stata accanto, non solo perché aspetta mio figlio, ma perché realmente mi ama, e non mi sta usando, come avevano fatto. Il problema è che ora come ora, non mi fido di me stesso, non riuscirei ad essere certo di non riuscire a farle del male, anche se aspetta la mia vita, anche se è completamente padrona del mio cuore.»

«Il problema ha una rilevanza consistente. Lei non si fida di se stesso, ma sono convinto che stando accanto a questa donna, riuscirà ad acquistare maggiore fiducia, sono convinta che lei riuscirà a farla cambiare. Ora, prima di andarvene, dovrete fare una piccola cosa. Guardatevi negli occhi, solo questo, senza tenervi per mano, semplicemente guardatevi, e ditevi qualcosa che non vi siete mai detti e che vi porterà ad acquisire maggiore sicurezza l’uno nei confronti dell’altra.»

Facemmo come disse il dottore, ci allontanammo e ci guardammo negli occhi. Questa volta decisi di cominciare io a parlare.

«Io mi fido di te. Io credo in te. Io credo in noi. Non me ne andrei mai, per nulla al mondo lo farei. Perché? Perché ti amo, forse più della mia stessa vita, ti amo quanto amo questo bambino che so che sarà uguale a te. Io so, sapevo e sono convinta che non mi faresti mai del male. Perché? Perché so che anche tu mi ami, so che non sei quel tipo di persona che usa le mani pur di farsi rispettare, so che non sei quel tipo di persona che per ottenere il controllo sulla vita degli altri, fa del male o minaccia. So che non ci faresti mai del male, e noi non rinunceremmo mai al nostro bravissimo uomo di casa, e al papà bravissimo che diventerai. Ci saranno degli alti e bassi, quelli ci sono sempre è impossibile evitarli, ma noi saremo forti, non riusciremo a superare tutto, perché solo insieme si va avanti, solo insieme si combatte e si riesce a vincere.» dissi prendendo un respiro, ed accarezzandomi la pancia.

Il suo sguardo si era fatto quasi stupito, non sapeva niente di tutto questo, ed il fatto di averglielo detto mi faceva sentire meglio.

«Jade, io ho cominciato a fidarmi di te, forse da questo momento, forse da qualche istante prima, ma ho cominciato a fidarmi di te da poco. Perché? Semplicemente perché sono sempre stato deluso dalle persone, hanno sempre preferito farmi del male, hanno sempre preferito passare sopra ai miei sentimenti, sapendo che io non ero quello che solo con te ho deciso di diventare. Forse, dicendotelo ora in questo momento, la tua fiducia in me, ma so che non la perderai mai completamente, so e probabilmente solo ora ho compreso che tu non sei le altre, tu sei la donna di cui realmente mi sono innamorato, tu sei la donna da cui aspetto un bambino, e forse tutta questa situazione mi ha spiazzato. Sì, probabilmente è stato questo a mettermi decisamente in crisi, vuoi saperne il motivo? Beh, semplicemente perché io con le altre donne di cui ero innamorato, non ho avuto figli e non stavo creando una famiglia, quindi probabilmente tutto questo mi ha messo leggermente in crisi, perché non mi sentivo pronto. Ma ora sono completamente pronto e consapevole di ciò che sto per fare, di ciò che sto andando a creare. Ora sono completamente cosciente del fatto che l’unica donna che io abbia realmente amato mi sta donando una famiglia, quella che forse volevo prima, quella che magari mi aspettavo prima, ma quella che sto riuscendo a creare solo ora, perché? Semplicemente perché tu sei l’unica in cui ho creduto, sei l’unica in cui sto riponendo la mia fiducia, sei l’unica che ora come ora, so che non mi tradirà e non mi farà del male. Sei l’unica che sto imparando ad amare in un modo diverso, che sì, mi spaventa ma che mi rende forte, che mi sta rendendo responsabile. Perché so che la nostra famiglia, quella che presto nascerà, sarà l’unica vera. Sarà l’unica che tra tutte quelle che avrei potuto creare durerà, per sempre. Che mi renderà sicuro, orgoglioso di quello che ho fatto.» disse avvicinandosi a me, e lasciandomi un bacio sulla pancia, per poi chiedermi il permesso di baciarmi.

«Credo che in questo modo siate finalmente riusciti a risolvere il vostro problema. Come avete detto entrambi avete paura, ed i litigi ci saranno sempre, ma da ora in poi sarete in grado di risolverli e di riuscire ad andare avanti, senza problemi, senza dubbi.»

Da quel momento, cominciammo a fidarci maggiormente l’una dell’altro, cominciammo ad acquistare più fiducia in noi stessi e cominciammo a credere maggiormente nella famiglia che avremmo creato.
Lui era cambiato, lo aveva fatto solo e semplicemente per me, perché ero stata l’unica che lo aveva spiazzato, ma che lo aveva reso migliore.
Perché, solo per noi avevamo scelto di cambiare, perché anche se avevamo avuto bisogno di uno psicologo, noi ci amavamo, dovevamo soltanto capirlo.


“Written in these walls are the stories that I can’t explain
I leave my heart open but it stays right here empty for days”


*Angolo scrittrice*
Sinceramente, non so cosa dire, non saprei quale cosa scrivere, perché ho espresso tutto quello che mi sentivo di scrivere nella one shot, quindi qualunque parola scriverei sarebbe infinitamente banale in confronto a tutto quello che ho scelto di scrivere. Spero vi piaccia, spero che la leggerete e la recensirete, spero di non avervi delusa in nessun modo.
Carol.
 
  
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