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Autore: Cathy_Black    17/11/2013    1 recensioni
Un sentimento così forte predomina su mille difficoltà, Mary e Francis sanno cosa significa. Olivia ed il suo ritorno a corte. Bash e quel bacio dato. Tutti fattori scatenanti che allontanano i due ragazzi ma che sono destinati ad essere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mary Stuart
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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♔ Destiny
Olivia, Olivia. Quel nome risuonava nei pensieri di Mary, distesa sul suo letto con gli occhi persi nel vuoto. Quella donna era ritornata in quella corte francese dopo tempo, forse troppo. Non aveva mai negato la possibilità di un eventuale passato del suo giovane promesso sposo, ma non avrebbe mai pensato che si sarebbe presentato alle porte del castello. Sicuramente dietro a quella storia c’era lo zampino di Catherine, questa era la convinzione di Mary, ormai disorientata e con il cuore in mille pezzi. Ripeteva con insistenza quel nome, cercando a tutti i costi di riavvolgere quella giornata, di mettere insieme i pezzi, come un puzzle. Sembrava tutto procedere per il meglio, Francis le aveva anche regalato una barca con il suo nome “Just Mary”, per la festa del raccolto, un gesto così dolce che l’aveva resa felice. Prima dell’arrivo di Olivia. Ricordava accuratamente l’abbraccio che si erano scambiati Francis ed Olivia, quando quest’ultima era entrata nella rimessa dove si stava festeggiando, ed anche le parole di Bash. Si trattava di un cuore spezzato, ma chi più di lei in quel momento poteva averlo? Seppur il matrimonio fosse solo una questione politica, Mary, aveva iniziato a provare ammirazione verso Francis, nel preciso momento in cui l’aveva visto. I suoi occhi chiari, con quei riccioli biondi che cadevano sul suo viso pallido ma dal sorriso dolce, sicuramente avrebbe fatto breccia nel cuore di tutte le fanciulle. Questi erano i pensieri di Mary che continuavano a tenerla sveglia. Impuntò le mani sulle lenzuola del suo letto, dandosi la spinta per alzarsi. Restò seduta con i lunghi capelli caderle sulle spalle. Non riusciva a prendere sonno e chissà per quanto tempo ancora sarebbe stata sveglia. Francis non era l’unico pensiero di Mary, ma anche il fratello Sebastian. Aveva dato il peggio di sè in quella giornata, mangiando poco e bevendo molto di più. Quasi sopraffatta da quegli eventi si era scambiata un bacio con Bash. Il vino le aveva offuscato la memoria, lei non era quel tipo di donna, lei sapeva che Francis era tutto ciò che voleva. Doveva smetterla di torturarsi così, ma non poteva nemmeno stare su quel letto a rimuginare il resto della notte, così si alzò del tutto andando a prendersi uno scialle in lana che portò alle spalle, riscaldandosi. Guardò ripetutamente la porta della sua stanza, non le era concesso uscire e vagare sola nel castello di notte, ma si sentiva quasi soffocare al pensiero di rimanere un altro secondo all’interno di quelle mura. Così uscì. Il corridoio era vuoto, solo delle piccole luci, ai lati, lo illuminavano. La sua veste strofinava a terra, mentre avanzava verso una meta non precisa. Sentiva del leggero freddo provenire dagli spifferi delle finestre, incrociò le braccia stringendo i lembi dello scialle di lana che aveva sulle spalle, quasi abbracciandosi. Quel gesto la faceva sentire quasi al sicuro, come se i pezzi di lei stessero ritornando pian piano al proprio posto, come se la sua anima improvvisamente stesse meglio, e che quel che aveva appena trascorso era stata una semplice giornata da dimenticare.
Un leggero respiro e continuò a camminare quando sentì dei passi, erano le guardie che controllavano e di certo non potevano trovarla. Iniziò così a correre, l’adrenalina scorreva dentro le sue vene unita alla paura di farsi scoprire. Ovviamente non avrebbe accettato una ramanzina dal re, così continuò a correre quando davanti a lei trovò una porta che portava in una stanza, una di quelle vuote così aprì d’istinto la porta ed entrò all’interno, richiudendola immediatamente ed aspettando. Il suo orecchio era posto sulla porta sentendo nuovamente quei passi che iniziavano a farsi più vicini, trattenne quasi il respiro, non voleva farsi scoprire, ma per fortuna nessuno si accorse di lei. Appena quei passi erano infine spariti, Mary fece un grosso respiro. Chiuse gli occhi e si appoggio con la testa alla porta ed iniziò a ridere. Era stata una nuova esperienza per lei, forse l’unica cosa buona in quella giornata ed era per un attimo tranquilla, tutta la sua preoccupazione era sparita e dava solo spazio ad una risata, liberatoria.
Non si accorse che quella stanza non era vuota. Infatti vi era Francis, anche lui non riusciva a dormire ed era sua abitudine stare in quella camera quando aveva qualche problema che lo torturava. Lui la fissò ridere non capendo il perché, ma non parlò, era arrabbiato con lei, aveva visto la scena dove Bash aveva toccato quella sue labbra rosee e lei lo aveva lasciato fare. Ma per un secondo tutta quel rancore era sparito, il suono della risata di Mary l’aveva come ammaliato. Gli occhi della ragazza si aprirono ed incontrarono quelli di Francis. La tranquillità che le aveva regalato quella risata liberatoria nel  suo corpo era sparita immediatamente.  Al centro del suo stomaco sentì come una fitta, la prima cosa che avrebbe voluto fare era correre verso Francis ed abbracciarlo e dirgli quanto le dispiaceva. Ma quel suo sguardo la fece solo smettere di ridere, ma le rimase il fiatone per la corsa. Cercò di parlare facendo un piccolo passo avanti.
Francis.. Io.. —  Cercava di trovare le parole e metterle insieme, ma non era facile, non sapeva nemmeno da dove iniziare, cosa avrebbe potuto dirgli? Ma Francis la guardò sorridendo e questo la  fece sentire quasi meglio.
Non dovreste essere qui Mary, cosa ci fate in questa stanza? —  Nella mente di Francis risuonava ancora una volta quella dolce risata che lo mise di buon umore, ma non riusciva ancora a togliere quelle immagini dalla sua mente. Si sentiva tradito, non solo dalla sua promessa sposa ma anche da suo fratello. Ed il loro silenzio non migliorava la condizione. Il suo tono era freddo e distaccato.
 — Io.. non riuscivo a dormire. Le guardie mi stavano scoprendo ed eccomi qui. —  Mary rispose seccamente notando il tono basso di Francis. Non avrebbe mai voluto una situazione simile. Fece un altro passo in avanti sperando che lui non potesse allontanarsi da lei, come poteva? In quel momento si sentiva come la terra e la luna, così distanti da non riuscire a far sfiorare i loro corpi e nemmeno le loro anime. Avrebbe voluto raccontargli della sua esperienza ma quel tono non permetteva repliche.
Dovreste ritirarvi nelle vostre stanze. Non è opportuno per una futura regina girovagare durante la notte. —  Rispose Francis ancora distaccato. Sentiva però il suo cuore prendere il volo, accadeva sempre quando Mary era davanti ai suoi occhi. Quello che provava per quella fanciulla, forse mai l’aveva provato per nessun’altra. Ma la delusione era così marcata che lo addolorava.
Mi dispiace. Mi dispiace per tutto. Per la lite di oggi, è stato orribile. Avete ragione, devo fidarmi di voi. Mi dispiace di essere stata così incosciente e di aver bevuto più che mangiato, ero così sopraffatta che…mi dispiace per aver baciato vostro fratello. — Mary non poteva trattenere più quel segreto. Si sentiva morire, aspettava una sua reazione ma non arrivava nulla. Cercava il suo sguardo almeno per capirlo, ma non lo trovò. Così quasi con disperazione si avvicinò prepotentemente afferrandogli il volto. Affondando le sue dita affusolate tra quella leggera barba ispida che pungeva lievemente i palmi delle sue mani. I loro occhi infine si incontrarono, e ne fu quasi lieta, ma non fu abbastanza. Se avesse potuto sarebbe entrata nella sua mente e capire cosa potesse passare tra i suoi pensieri. Si dannava per quello che aveva fatto, il suo cuore era come un martello che batteva dentro di lei, come se volesse uscire o scoppiare. I suoi occhi si riempirono di lacrime, non capiva perché non parlasse perché non le dicesse nulla.
Francis, parlatemi. —  Riuscì infine a dire Mary con la voce rotta per quel dolore improvviso che le stava rubando l’anima. Francis d’altro canto, si sentì quasi sollevato. Non pensava che Mary avrebbe potuto dirglielo, infatti sospettava che lo avessero tenuto nascosto, entrambi, ed invece sembrava distrutta per quel che era successo. Ma ovviamente questo non poteva cancellare la questione.
Vi rendete conto di cosa avete fatto? Bash. Non mi sorprende. Non mi sarei mai aspettato una cosa simile da parte vostra. —  La sua voce era come distaccata. Gli occhi di Mary pieni di lacrime,spezzarono il cuore di Francis. No, no, non avrebbe voluto questo per la sua donna, non avrebbe voluto vedere queste lacrime. Infondo era stata anche colpa sua, se non avesse reagito il quel modo, se non l’avesse attaccata forse non sarebbe finita così. Le guance di Mary erano rigate dalle lacrime, ma nonostante questo continuava a tenere gli occhi fissi con quelli del principe, specchiandosi. Le sue mani stringevano il suo viso, un tocco delicato. Francis si stupiva di quanto potesse quel gesto riempirgli il cuore di gioia, ma d’amarezza nello stesso tempo.
Io.. —  Mary disse con un piccolo sussurro. Sapeva che non avrebbe avuto la meglio in quella situazione, ma le parole non sarebbero bastate. Forse un gesto repentino, un gesto inaspettato, poteva far capire a Francis quanto bene lei poteva dargli, e del suo errore fatale che le aveva provocato tanta sofferenza. Senza dar sfogo ai suoi pensieri chiuse gli occhi, con le guance ancora rigate si avvicinò al viso di Francis baciandolo sulle labbra. Era un bacio diverso.Un bacio mai provato prima. Un bacio esigente. Un bacio di scuse. Un bacio desideroso. Un bacio per sigillare il loro amore mai dichiarato. Mary aveva paura che potesse essere respinta, ma così non fu. Quel contatto, quel calore provenire dalle loro labbra, aveva innescato qualcosa non solo a Mary ma anche a Francis. Era bisognoso di lei in quel momento, e non poteva perderla. Le sue mani la presero per i fianchi e l’avvicinarono al suo corpo.  Sembrarono una cosa sola, infondo in quel momento non erano più così lontani. I loro sentimenti si mescolavano, come i loro corpi uniti. Lei lo stringeva forte, le sue dita toccavano il suo viso con ardore. Le mani di Francis la tenevano ben salda al suo corpo. Non avrebbero mai voluto separarsi. Le loro labbra danzavano, lentamente, unendosi, creando un legame destinato ad esistere. I loro cuori avevano la stessa sintonia, questa volta non c’era più preoccupazione, ma desiderio, desiderio di viversi. Si staccarono lentamente, rimanendo però uno nelle braccia dell’altro.
 — Non voglio perdervi. — Mary concluse infine. Speranzosa. Sapeva che quel bacio era stato importante per lei, come anche per lui. Nessuno dei due aveva intenzione di perdere l’altro. Sulle labbra di Francis comparve un sorriso. L’amaro ancora non era del tutto passato e lo sapeva, ma sapeva che Mary era sua, che quella promessa fatta quella mattina non era solo una frase detta per l’occasione, sapeva che lei gli apparteneva, perché una parte del suo cuore era solo sua è quel sorriso era la conferma dei suoi pensieri.
Non preoccupatevi adesso Mary. Vi ho fatto una promessa ricordate? — Il cuore di Francis non smetteva di battere come un cavallo in corsa, era impaziente, specialmente perché quella donna continuava a stupirlo ed ammaliarlo ogni giorno di più.
Sempre. —  Così rispose la ragazza sollevata. Tutta quell’ansia, quel dolore, quella paura erano improvvisamente spariti. Il suo sguardo e quel momento che lei reputava così intimo le avevano infuso tranquillità. Gli occhi di Francis le avevano dato sicurezza come le sue parole. Adesso poteva sentirsi più rincuorata e quasi felice. Non vi erano più lacrime, ma solo tranquillità. I due innamorati rimasero così, abbracciati, uniti, regalandosi quel momento dove non vi era nessuna preoccupazione se non darsi l’amore reciproco. Un amore ancora non dichiarato ma destinato ad esistere.
  
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