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Autore: mikyintheclouds    17/11/2013    3 recensioni
breve one-shot senza pretese che mi è venuta in mente dopo aver visto lo sneak peek dell'ottavo episodio, quindi attenzione che potrebbe contenere spoiler.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Prenderà il suo cuore e sopravvivrà, ma Henry morirà.”
Le parole di Wendy la colpirono in pieno petto come una palla di cannone. La tempesta che li aveva accolti e travolti quando erano arrivati a Neverland in confronto non era niente.
Adesso era come se una nuova tempesta stesse per scoppiare con tutta la sua forza e la sua potenza, questa volta dentro di lei.
Henry morirà, morirà.
Quella parola prese a vorticarle nella testa, a riecheggiare nelle sue orecchie, le diminuiva i sensi, le appannava la vista.
No, no, no, no!!! Non poteva permetterlo.
Il panico pian piano si stava impossessando di lei.
Il respiro si faceva sempre più affannoso e il cuore cominciò a martellarle nel petto.
Sentì una fitta di angoscia stringerle dolorosamente lo stomaco mentre, ancora incredula, indietreggiava, allontanandosi da quella bambina, allontanandosi da quello che aveva appena udito, con la voglia improvvisa di scappare da tutto e da tutti, di correre e piangere.
Andò a sbattere, però, contro qualcosa, o meglio qualcuno e si voltò di scatto inspiegabilmente spaventata.
Incrociò un paio di occhi di un azzurro profondo e penetrante e sentì la mano destra di lui stringerle ferma il polso, senza, però, farle alcun male.
“Hey, hey, hey.” Le sussurrò lui cercando di calmarla, di riportarla tra loro.
“No, lasciami, io devo…devo…” Biascicò con il fiato corto tentando senza successo di liberarsi dalla presa del pirata che, per tutta risposta, le passò il braccio attorno alla vita attirandola a se, stando attento a non ferirla con l’uncino.
Emma si sentì aderire perfettamente a quel corpo tonico e protettivo, nascose la testa nell’incavo fra il collo e la spalla sentendo la barba di lui che le solleticava la pelle della guancia facendole il solletico.
Poteva sentire il suo calore e si inebriò di quel profumo intenso di salsedine che impregnava i suoi vestiti, la sua pelle, i suoi capelli e che era così tipicamente suo.
Cominciò a calmarsi un pochino. Si rese conto di non essere sola, non più. Ora aveva qualcuno su cui contare, qualcuno a cui aggrapparsi, come in quel momento. Una spalla su cui piangere, un braccio sempre pronto a sorreggerla.
Non era più sola. Non avrebbe più dovuto affrontare il mondo contando solo sulle sue capacità.
“Stai tranquilla.” Le sussurrò Hook tra i capelli con una voce calda, profonda e seria che la scosse, facendole provare un intenso desiderio mentre un brivido di piacere le correva lungo la spina dorsale.
“Ho fiducia in te. Riuscirai a salvare Henry e poi potremo tornare a casa, tutti insieme.” Continuò a sussurrarle dolcemente mentre con la mano destra le accarezzava i lunghi capelli biondi.
“Tu credi?” Riuscì finalmente a dire Emma alzando gli occhi sul viso di Hook.
“Ne sono sicuro, non ti ho mai vista fallire. Io credo in te.” Le rispose con determinazione, guardandola dritta in quegli occhi verdi e un po’ impauriti con uno sguardo pieno di fiducia e sicurezza.
Il panico, la paura, l’angoscia cominciarono piano piano ad abbandonarla, sentì lo stomaco sciogliersi leggermente mentre tornava a splendere una fiammella di fiducia in se stessa, confortata dalle parole sicure, serie e dolci di quell’uomo che, giorno dopo giorno, stava facendo breccia in quel muro che si era costruita intorno al cuore per non soffrire più.
“E poi, con a fianco un tipo come me, non c’è possibilità di fallimento, tesoro.” Aggiunse con tono adulatorio provocandole una risata e facendole alzare gli occhi al cielo.
Non si sarebbe mai smentito. Ma era anche grazie a questo suo lato, spesso arrogante e narcisista, che si era avvicinata così tanto a lui, oltre all’indiscutibile bellezza, chiaramente.
Le piaceva provocarlo ed essere provocata. Le piaceva il gioco infinto di sguardi tra loro e le piacevano i battibecchi.
Emma rimase a guardarlo, il sorriso stampato sulle labbra, i loro corpi che combaciavano alla perfezione come i due pezzi di un puzzle, gli occhi attratti tra loro come due calamite, le paure ormai dimenticate, persi l’uno nell’altra, quasi come se ci fossero solo loro, dimenticandosi e ignorando il gruppo eterogeneo e strampalato di fianco a loro.
In quel momento a Emma non interessava di Regina e Gold che, anche loro un po’ scossi dalla notizia di Wendy, pensavano silenziosamente alla prossima mossa fissando punti indefiniti, di Neal che li guardava rabbioso sorridere e sussurrarsi parole all’orecchio, di Tinkerbell che spostava lo sguardo da Neal alla coppia abbracciata iniziando a capire, di Charming che avrebbe voluto tirare un pugno alla bella faccia di quel pirata innamorato di sua figlia e di Snow che sorrideva e guardava con tenerezza la sua Emma tra le braccia del vero amore.
“Andiamo a prendere mio figlio.” Esclamò Emma con un sorriso, di nuovo fiduciosa, sempre stretta al corpo di Hook.
“Come desideri, tesoro.” Rispose Hook ricambiando il sorriso.
 
 
Ciao! Lo so che fa un po’ schifo, ma mi è venuta in mente e quando mi viene in mente qualcosa non sono contenta fino a che non la faccio. Spero comunque vi piaccia =) fatemi sapere =)
  
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