Titolo originale: Aniversario
Autore
originale: Mai Kusakabe
Traduzione:
Lilian
Potter
Pairing:
Marco/Ace
[Shonen-ai lievissino
ad interpretazione; raiting verde]
Disclaimer: Tutti i diritti ad
Eiichiro Oda.
Nessuno scopo di lucro da questa ff.
ANNIVERSARIO
Erano
quasi tre mesi che Portgas D. Ace stava sulla Moby Dick, ed in tutto
quel tempo
non era passato un solo giorno senza che non avesse provato, almeno una
volta,
ad uccidere Barbabianca. Per questo, quando all’ora di pranzo ancora
non si era
vista neppure traccia del ragazzo, cominciarono a correre delle voci
sul fatto
che stesse preparando qualcosa di speciale per quel giorno.
Marco
non era tanto sicuro di dover credere a quei pettegolezzi, visto che le
volte
precedenti che Ace aveva provato con qualcosa di più creativo avevano
sempre
avuto qualche genere d’avviso. Nessuno poteva dimenticare quando il
ragazzo era
entrato del magazzino dove tenevano riposta la polvere da sparo.
Nessuno seppe
mai per cosa; la nave non esplose per miracolo, più di trenta persone
dovettero
essere accudite e Ace passò il resto del giorno imbronciato in un
angolo. Per
non perderci l’abitudine, dopo si era infiltrato nella camera del Babbo
con un
coltello ed era finito in mare.
Quando
tutti ebbero terminato di mangiare ed ancora non c’era stato nessun
furto
smisurato di cibo Marco cominciò a preoccuparsi.
Nonostante
lo avesse cercato per ore, Marco non trovò Ace fino a quando stava
imbrunendo e
la maggior parte della ciurma era occupata cenando.
Il
ragazzo si trovava sul ponte della nave, seduto sopra il parapetto
guardando il
mare.
Non
ci fu dubbio che Ace lo sentì avvicinarsi, ma non si mosse né gli
rivolse lo
sguardo. Quello era già di per sé preoccupante: la reazione normale di
Ace con
chiunque gli si avvicinasse era alzarsi per litigare.
-Dove
sei stato tutto il giorno?- parlò Marco quando arrivò al suo fianco,
appoggiando le braccia al parapetto e sdraiandosi sopra esse. –I
ragazzi stanno
già scommettendo sul tuo miglior colpo fino ad ora.- aggiunse nel
vedere che
non gli rispondeva, sperando di punzecchiare quell’eccessivo ego che
scattava
alla minima provocazione.
Ace
appena reagì.
-Oggi
non farò niente.-
-Oh?
Hai deciso di arrenderti?- domandò Marco senza crederci troppo. Aveva
qualcosa,
non c’erano dubbi, ma non sembrava rassegnato.
-No.-
-Allora?-
-Oggi
sono sette anni che è morto mio fratello.-
Rimasero
in silenzio per le seguenti ore, Ace osservando qualche punto
indeterminato
dell’orizzonte e Marco osservando Ace, cercando di decifrare quel
mistero che
aveva messo piede quasi tre mesi fa sulla Moby Dick e che non la
smetteva di
sorprenderli tutti.
FINE
Non so se farci
scappare la
lacrimuccia o sorridere.
Questa
ff è, proprio come Ace, un mistero: mi ha lasciato un gusto agrodolce.
La trovo
delicata, malinconica e dolce al contempo sia nella relazione tra i
protagonisti che tra quella che c’era tra Ace e Sabo. Tradotta come
premio
traduzione per An11na. Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate. (: