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Autore: Frecchan    27/04/2008    5 recensioni
Kira... Light... Cosa devo pensare di te? Perchè un ragazzo come me, L, un personaggio che difficilmente di può definire umano, deve provare dell'affetto per l'unica persona al mondo che davvero non se lo merita? E perchè tu sei così affascinante e pericoloso al tempo stesso? Perchè avvicinandomi a Light, il ragazzo puro ed ingenuo con gli occhi color nocciola, mi devo inesorabilmente esporre anche a Kira, l'assassino che mi vuole morto? ... Alla fine, è tutto come ho sempre pensato, Light: noi due non abbiamo il diritto di essere felici, siamo solo pedine di un gioco più grande di noi. Siamo solo due opposti. Due opposti che inevitabilmente si attraggono.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adesso e per sempre

Eccoci nuovamente…

Se vi è piaciuta la prima, apprezzerete anche questa…

Se non vie è piaciuta, cosa state facendo ancora qua?

xDD

In ogni caso la regola è sempre la stessa: recensite.

Vi avverto, è un po’ OOC, ma non l’ho messo tra le caratteristiche

perché i personaggi non sono esageratamente diversi

dall’originale. Ok???

Bye bye sweet children!!

 

 

 

Stavolta e per sempre

 

 

Credi di esser sfuggito così al mio giudizio, Kira?

Credi che questo basti per farmi cambiare opinione su di te?

Bhe, hai ragione.

Sono davvero un immaturo.

Mi spaccio per il grande investigatore, e poi mi faccio abbindolare da uno come te, un menefreghista, un freddo, un insensibile, un assassino.

Mi faccio schifo da solo.

Mi faccio più schifo di quanto me ne fai tu.

Anche perché tu non mi fai schifo…

È proprio questo il problema.

Perché non riesco a disprezzarti, Kira? Perché per me, uno che per primo dovrebbe stare sopra le righe, è diventato tanto difficile provare il minimo odio nei confronti del mio acerrimo nemico?

Non riesco a pronunciare le parole: ti odio.

E anche se ci riuscissi, saprei che sono false e prive di senso.

Però, Kira…sarò ingenuo, ma non stupido.

Credi davvero che quello che hai fatto cambierà qualcosa?

 

 

 

Ero seduto sulla panchina, in silenzio, ad ascoltare il rumore del vento che si abbatteva sulle foglie ormai secche e ingiallite dall’autunno.

La strada era deserta e incredibilmente sola, che quasi riusciva a spaventarmi.

Dopotutto, non sono mai stato un tipo coraggioso.

Lo so, è brutta la vigliaccheria, ma prima di questo caso non mi ero mai sporto al punto di mostrare il mio volto alla gente, rischiando di morire.

Eppure lo so, è poco lo stesso.

Ma cosa devo fare io?

Il sole stava cominciando a farsi di un rosso vivo, colorando le nuvole lattee sopra di sé, scendendo sempre di più verso l’orizzonte e lasciando il posto ad una timida mezzaluna.

Cavolo, Kira…

Ogni cosa mi ricordava te, in un modo o nell’altro.

Pensare che tutta questa assurda situazione esisteva solo per causa tua, per la tua sete di potere…

E riuscivo ancora ad apprezzarti?

Ero ancora più matto di te, io.

Solo pensare al tuo viso, alla tua persona, anche solo a quello che combinavi… mi faceva uscire in un’altra dimensione, completamente diversa da quella reale, dove perdevo ogni cognizione.

Si, certo, ero sempre lucido e freddo…

Ma pensando a te entravo in altro mondo.

Non saprei dire se più bello o più brutto.

 

Senza rendermene conto, dei passi silenziosi e lenti si avvicinavano a me, in quella stradina che mano a mano veniva imbrunita dalla notte…

_Cosa ci fai qui, Ryuzaki?_

La tua voce, così vicina e roca, mi riportò alla realtà come uno schiaffo.

Ti trovai di fronte a me, in piedi e incredibilmente imponente, che mi fissavi con una sorta di severità nello sguardo. Ancora una volta, quel tuo sguardo non mostrava la cattiveria che ormai ti si disegnava in volto ogni giorno.

No.

Sembrava quasi che in mia presenza ti sforzassi di fingere di essere innocente.

Sciocco, sciocco ragazzo.

Pensi davvero che io non lo sappia?

Io ne sono certo.

Tu sei Kira. Perché ti ostini a negarlo ancora??

_Pensavo._

Mi guardi con un’espressione strana. Cos’è quella?

Dolcezza?

Nessuno prima mi aveva mai guardato con dolcezza. I miei genitori sono morti quand’ero troppo piccolo per ricevere dell’affetto da loro, e in un freddo collegio nascosto al mondo la dolcezza non era contemplata.

Solo Watari, qualche volta, mi guardava con tenerezza.

Ma il tuo sguardo…era diverso.

Intriso di un sentimento diverso.

_È tardi, si sta facendo buio. Torna a casa._

Casa? Quell’Hotel era forse una casa?

Ti guardai, sorridendo vagamente. _Quella non è casa tua, né mia._

Scoppiasti a ridere.

_Non è un buon motivo per restar fuori a gelare mentre qualche assassino ti minaccia con un coltello!_

Silenzio.

_Già. Ma in quel caso, potresti sempre ucciderlo tu, no?_

Questo non lo volevo dire.

Giuro, mi è scappato.

Bhe, però è vero…anche se, nel caso qualcuno mi voglia uccidere, immagino che tu non muoveresti un dito. Dopotutto ti sarebbe solo che utile.

I tuoi occhi si riempirono di rabbia, una rabbia pacata e dura, segnata in volto e impossibile da trattenere.

Eri arrabbiato perché non ti credevo ancora, o perché sapevi che avevo ragione?

_Sono stanco. Resta pure qua a farti ammazzare, ok? Visto che io sono Kira, mi sembra la cosa più logica._

_Già -mormorai, annuendo- lo è._

Ti voltasti, come per andare, ma poi scattasti in preda alla rabbia e tornasti sui tuoi passi. Avevi gli occhi ridotti a sottili fessure luccicanti, infervorate dalla collera.

_Finiscila con questi tuoi stupidi giochetti, Ryuzaki!! Ancora pensi che io sia Kira? Dimmelo in faccia, se lo pensi, senza usare sempre questi tuoi doppi sensi, tutti gli inutili stratagemmi che tiri fuori quando vuoi sapere qualcosa. Dimmelo!_

Mi presi per la maglietta, sollevandomi dalla panchina su cui ero seduto, guardandomi con odio.

Già, tu ci riuscivi ad odiarmi, vero Kira?

_Si. Lo penso._

Mantenni la mia stessa solita freddezza, ma sentivo il petto che mi martellava mentre pronunciavo quelle parole.

Mi aspettavo un tuo doloroso pugno ad aggiungersi al male che già provavo in quel momento…ma non arrivò.

Tu alzasti il braccio, già pronto a colpirmi in pieno viso, conscio che io ti avrei ripagato; ma all’ultimo minuto abbassasti lo sguardo e la mano, ributtandomi  sulla panca con forza.

_Benissimo. Pensa quello che vuoi. Mettimi all’ergastolo, portami alla forca, fa quello che credi. Perché mi merito questo, giusto?_

Avevi l’amarezza dipinta su occhi e labbra.

E vederti così, nonostante io sapessi che fingevi, mi faceva soffrire.

_Si. Te lo meriti._

Il tuo sguardo si caricò di nuovo disprezzo, ma ancora una volta tu non mossi un dito. Portasti stancamente una mano alla fronte, coprendoti gli occhi socchiusi.

Stavi soffrendo?

Impossibile.

Perché mai Kira dovrebbe soffrire per parole del genere, per di più pronunciate dal peggior nemico?

Ma certo…come al solito, fingevi.

_Sei un bugiardo, uno schifosissimo bugiardo, Ryuzaki. Come ho potuto credere che quelle parole fossero vere?_

E questo cosa significava?

_Io sarei il bugiardo?_ sussurrai incredulo, gli occhi sgranati.

_Già, tu! Io credevo di essere diventato tuo amico, L… Sono un idiota, vero? Bene, ora so che fidarsi delle persone non ha alcun senso…_

Tu per trovare una scusa eri disposto ad aggrapparti a tutto, eh Kira?

_Ma tu sei mio amico. Non metto in dubbio questo. Ho detto solo che sei Kira._

Scattasti in un urlo rabbioso, scuotendomi per il braccio.

_Ti pare niente dubitare a tal punto di un amico? La verità, Ryuzaki, è che sei uno stronzo! Ti ostini ad incolparmi solo perché non hai prove, e osi ancora definirmi amico dopo tutta la sfiducia nei miei confronti!_

Il tuo viso accaldato aveva iniziato ad imperlarsi di sudore, rosso e stanco, illuminato da uno sguardo più implorante che furioso.

Eccone un’altra.

Un’altra dolorosa fitta al petto.

Ero stanco anch’io, di provare tutto quel dolore per chi non se lo meritava affatto.

_Non ci sono prove tangibili, Light-san, ma se la regola dei tredici giorni fosse errata tu…_

_Ora finiscila! Le tue sono solo chiacchiere! La verità è che non ti sei mai fidato di me, ed ora, anche se fossi innocente, tu mi incolperesti di questo crimine._

Abbassai il capo, prendendo fiato, inalando la fresca aria autunnale.

_Già. Ma tu non sei innocente, ed io ti incolpo di crimini che hai commesso realmente._

Silenzio.

Straziante, agonizzante, doloroso silenzio.

Perché non parli?

Perché non mi guardi?

Perché non sfoghi la tua rabbia, mostri la tua vera natura invece di celarla in quella tua innaturale freddezza, e mi tiri un pugno?

Il vento ti muove i capelli biondi, scompigliandoli disordinatamente sulla fronte pallida, le palpebre socchiuse.

Il dolore sembra uscirti da ogni tuo poro.

Ma come fai a fingere così bene…come???

_Benissimo, L. Me ne vado, potrebbe venirmi un istinto omicida e ammazzarti sul colpo, ok? Ciao._

Feci per andartene, voltandoti e dirigendoti lento e silenzioso verso il vicino hotel, sapendo che quello che avevi appena detto non aveva alcun senso.

_Light-san, fermati._ mormorai.

Non sapevo neppure perché ti stavo fermando. Fatto sta che ti bloccai, in mezzo al marciapiede isolato e vuoto, sotto la ancora pallida luce della luna.

Scesi dalla panchina, e ti raggiunsi in un balzo, mentre eri ancora voltato e con la testa china, in preda all’amarezza.

Lo so, le mie parole ti avevano fatto male.

Già… a volte penso che solo perché sei Kira, tu non sappia soffrire come ogni umano.

O forse semplicemente fingevi anche qua.

Ti misi timidamente una mano sulla spalla, rabbrividendo al tocco con te, dato che non siamo mai stati abituati a essere in contatto. Sussurrai con un filo di voce _Scusami, Light-san. Ho esagerato._

Non era da me chiedere scusa.

Perché lo facevo?

Per cosa, poi? Per non ferire i sentimenti di un assassino?

Tu non ti girasti. Rimasi freddo, immobile, al centro della strada con lo sguardo fisso sull’asfalto.

_Mi odi, L?_

Quelle parole mi arrivarono come una martellata sullo stomaco.

No, non ti odio.

No.

Non ti ho mai odiato, Light…

Ma perché è così difficile vincere il proprio orgoglio e dire la verità?

Io odio solo una parte di te, quella che ti nasconde, che ti fa rifugiare nell’ombra.

Tu sei la persona più affascinante che abbia mai visto, credimi.

Tanto che forse non sei nemmeno una persona.

Cosa sei?

Un angelo, un diavolo?

Un Dio della Morte?

Perché tu non sei solo Kira…

Tu sei diviso in luce e ombra… e per colpa di quella tua stupida vanità, quel tuo orgoglio, quella tua sete di potere tutto te stesso viene oscurato da quest’ultima.

Sono l’unico a capirlo?

O forse sono l’unico a pensarlo?

_No, Light… non ti odio…_

È stato difficile ammetterlo, ma ce l’ho fatta. Ho detto la verità.

Potresti farlo anche tu, Kira, almeno una volta?

Notai un luccichio nei tuoi occhi, e vidi che girasti la testa di scatto, voltandoti verso di me.

_Mi hai chiamato Light…_

 

Non ricordo bene quello che avvenne dopo.

Una piacevole, particolare sensazione di calore, che mi invase completamente, travolgendomi.

Non avevo mai provato una cosa simile.

Era strana.

Era bella.

Era incredibilmente dolce.

Dischiusi gli occhi e lo vidi: capii perché quel calore, quella gradevole percezione.

Eri vicino, vicinissimo a me.

Le tue labbra, sottili e rosse, erano accostate alle mie, delicate e avvolgenti, così innaturalmente zuccherose…

Mi stavi baciando.

Tu, Kira, stavi baciando me, L.

C’era qualcosa di sbagliato….eppure così…naturale.

Dunque è così, no? Gli opposti si attraggono.

E nonostante fosse il mio primo bacio, era così naturale e bello che non provai nessun imbarazzo quando ti facesti largo tra le mie labbra con più passione, incitato dal mio assenso.

Ti staccasti, il viso pallido ancora incredibilmente vicino al mio, provocandomi battiti incontrollabili al petto. Avevi il respiro affannoso, e, inconsciamente stretto a te, riuscivo a percepire i palpiti del tuo cuore.

Bhe, forse non mentivi proprio del tutto, vero?

_Neanche io, L…_

Quanto avrei desiderato che quel momento, così magico e irripetibile, durasse per sempre, Kira…

Adesso, e per sempre.

Tuttavia lo sapevo…Light; la speranza che quel meraviglioso attimo durasse per l’eternità, non era altro che un sogno irraggiungibile.

 

 

 

                                                            **********

 

 

 

Ecco la fine del secondo capitolo.

Spero di finire presto il seguito…

E spero che anche questo vi piaccia, ovviamente!^^”

Ciaooooo e Arigatou!!!>w<

 

Continua...

  
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