Eccoci nuovamente…
Se vi è piaciuta la prima, apprezzerete anche questa…
Se non vie è piaciuta, cosa state facendo ancora qua?
xDD
In ogni caso la regola è sempre la stessa: recensite.
Vi avverto, è un po’ OOC, ma non l’ho messo tra le caratteristiche
perché i personaggi non sono esageratamente diversi
dall’originale. Ok???
Bye bye sweet children!!
Stavolta
e per sempre
Credi di esser sfuggito così al
mio giudizio, Kira?
Credi che questo basti per farmi
cambiare opinione su di te?
Bhe, hai ragione.
Sono davvero un immaturo.
Mi spaccio per il grande
investigatore, e poi mi faccio abbindolare da uno come te, un menefreghista, un
freddo, un insensibile, un assassino.
Mi faccio schifo da solo.
Mi faccio più schifo di quanto
me ne fai tu.
Anche perché tu non mi fai
schifo…
È proprio questo il problema.
Perché non riesco a
disprezzarti, Kira? Perché per me, uno che per primo dovrebbe stare sopra le
righe, è diventato tanto difficile provare il minimo odio nei confronti del mio
acerrimo nemico?
Non riesco a pronunciare le
parole: ti odio.
E anche se ci riuscissi, saprei
che sono false e prive di senso.
Però, Kira…sarò ingenuo, ma non
stupido.
Credi davvero che quello che hai
fatto cambierà qualcosa?
Ero
seduto sulla panchina, in silenzio, ad ascoltare il rumore del vento che si
abbatteva sulle foglie ormai secche e ingiallite dall’autunno.
La
strada era deserta e incredibilmente sola, che quasi riusciva a spaventarmi.
Dopotutto,
non sono mai stato un tipo coraggioso.
Lo so,
è brutta la vigliaccheria, ma prima di questo caso non mi ero mai sporto al
punto di mostrare il mio volto alla gente, rischiando di morire.
Eppure
lo so, è poco lo stesso.
Ma cosa
devo fare io?
Il sole
stava cominciando a farsi di un rosso vivo, colorando le nuvole lattee sopra di
sé, scendendo sempre di più verso l’orizzonte e lasciando il posto ad una
timida mezzaluna.
Cavolo,
Kira…
Ogni
cosa mi ricordava te, in un modo o nell’altro.
Pensare
che tutta questa assurda situazione esisteva solo per causa tua, per la tua
sete di potere…
E
riuscivo ancora ad apprezzarti?
Ero
ancora più matto di te, io.
Solo
pensare al tuo viso, alla tua persona, anche solo a quello che combinavi… mi
faceva uscire in un’altra dimensione, completamente diversa da quella reale,
dove perdevo ogni cognizione.
Si,
certo, ero sempre lucido e freddo…
Ma pensando
a te entravo in altro mondo.
Non
saprei dire se più bello o più brutto.
Senza
rendermene conto, dei passi silenziosi e lenti si avvicinavano a me, in quella
stradina che mano a mano veniva imbrunita dalla notte…
_Cosa
ci fai qui, Ryuzaki?_
La tua
voce, così vicina e roca, mi riportò alla realtà come uno schiaffo.
Ti
trovai di fronte a me, in piedi e incredibilmente imponente, che mi fissavi con
una sorta di severità nello sguardo. Ancora una volta, quel tuo sguardo non
mostrava la cattiveria che ormai ti si disegnava in volto ogni giorno.
No.
Sembrava
quasi che in mia presenza ti sforzassi di fingere di essere innocente.
Sciocco,
sciocco ragazzo.
Pensi
davvero che io non lo sappia?
Io ne
sono certo.
Tu sei
Kira. Perché ti ostini a negarlo ancora??
_Pensavo._
Mi
guardi con un’espressione strana. Cos’è quella?
Dolcezza?
Nessuno
prima mi aveva mai guardato con dolcezza. I miei genitori sono morti quand’ero
troppo piccolo per ricevere dell’affetto da loro, e in un freddo collegio
nascosto al mondo la dolcezza non era contemplata.
Solo
Watari, qualche volta, mi guardava con tenerezza.
Ma il
tuo sguardo…era diverso.
Intriso
di un sentimento diverso.
_È tardi,
si sta facendo buio. Torna a casa._
Casa?
Quell’Hotel era forse una casa?
Ti guardai,
sorridendo vagamente. _Quella non è casa tua, né mia._
Scoppiasti
a ridere.
_Non è
un buon motivo per restar fuori a gelare mentre qualche assassino ti minaccia
con un coltello!_
Silenzio.
_Già.
Ma in quel caso, potresti sempre ucciderlo tu, no?_
Questo
non lo volevo dire.
Giuro,
mi è scappato.
Bhe,
però è vero…anche se, nel caso qualcuno mi voglia uccidere, immagino che tu non
muoveresti un dito. Dopotutto ti sarebbe solo che utile.
I tuoi
occhi si riempirono di rabbia, una rabbia pacata e dura, segnata in volto e
impossibile da trattenere.
Eri
arrabbiato perché non ti credevo ancora, o perché sapevi che avevo ragione?
_Sono
stanco. Resta pure qua a farti ammazzare, ok? Visto che io sono Kira, mi sembra
la cosa più logica._
_Già -mormorai,
annuendo- lo è._
Ti
voltasti, come per andare, ma poi scattasti in preda alla rabbia e tornasti sui
tuoi passi. Avevi gli occhi ridotti a sottili fessure luccicanti, infervorate dalla
collera.
_Finiscila
con questi tuoi stupidi giochetti, Ryuzaki!! Ancora pensi che io sia Kira? Dimmelo
in faccia, se lo pensi, senza usare sempre questi tuoi doppi sensi, tutti gli
inutili stratagemmi che tiri fuori quando vuoi sapere qualcosa. Dimmelo!_
Mi
presi per la maglietta, sollevandomi dalla panchina su cui ero seduto,
guardandomi con odio.
Già, tu
ci riuscivi ad odiarmi, vero Kira?
_Si. Lo
penso._
Mantenni
la mia stessa solita freddezza, ma sentivo il petto che mi martellava mentre
pronunciavo quelle parole.
Mi
aspettavo un tuo doloroso pugno ad aggiungersi al male che già provavo in quel
momento…ma non arrivò.
Tu
alzasti il braccio, già pronto a colpirmi in pieno viso, conscio che io ti
avrei ripagato; ma all’ultimo minuto abbassasti lo sguardo e la mano, ributtandomi
sulla panca con forza.
_Benissimo.
Pensa quello che vuoi. Mettimi all’ergastolo, portami alla forca, fa quello che
credi. Perché mi merito questo, giusto?_
Avevi l’amarezza
dipinta su occhi e labbra.
E vederti
così, nonostante io sapessi che fingevi, mi faceva soffrire.
_Si. Te
lo meriti._
Il tuo
sguardo si caricò di nuovo disprezzo, ma ancora una volta tu non mossi un dito.
Portasti stancamente una mano alla fronte, coprendoti gli occhi socchiusi.
Stavi
soffrendo?
Impossibile.
Perché mai
Kira dovrebbe soffrire per parole del genere, per di più pronunciate dal
peggior nemico?
Ma
certo…come al solito, fingevi.
_Sei un
bugiardo, uno schifosissimo bugiardo, Ryuzaki. Come ho potuto credere che
quelle parole fossero vere?_
E
questo cosa significava?
_Io
sarei il bugiardo?_ sussurrai incredulo, gli occhi sgranati.
_Già,
tu! Io credevo di essere diventato tuo amico, L… Sono un idiota, vero? Bene,
ora so che fidarsi delle persone non ha alcun senso…_
Tu per
trovare una scusa eri disposto ad aggrapparti a tutto, eh Kira?
_Ma tu
sei mio amico. Non metto in dubbio questo. Ho detto solo che sei Kira._
Scattasti
in un urlo rabbioso, scuotendomi per il braccio.
_Ti
pare niente dubitare a tal punto di un amico? La verità, Ryuzaki, è che sei uno
stronzo! Ti ostini ad incolparmi solo perché non hai prove, e osi ancora
definirmi amico dopo tutta la sfiducia nei miei confronti!_
Il tuo viso
accaldato aveva iniziato ad imperlarsi di sudore, rosso e stanco, illuminato da
uno sguardo più implorante che furioso.
Eccone
un’altra.
Un’altra
dolorosa fitta al petto.
Ero
stanco anch’io, di provare tutto quel dolore per chi non se lo meritava
affatto.
_Non ci
sono prove tangibili, Light-san, ma se la regola dei tredici giorni fosse
errata tu…_
_Ora
finiscila! Le tue sono solo chiacchiere! La verità è che non ti sei mai fidato
di me, ed ora, anche se fossi innocente, tu mi incolperesti di questo crimine._
Abbassai
il capo, prendendo fiato, inalando la fresca aria autunnale.
_Già.
Ma tu non sei innocente, ed io ti incolpo di crimini che hai commesso
realmente._
Silenzio.
Straziante,
agonizzante, doloroso silenzio.
Perché non
parli?
Perché non
mi guardi?
Perché non
sfoghi la tua rabbia, mostri la tua vera natura invece di celarla in quella tua
innaturale freddezza, e mi tiri un pugno?
Il
vento ti muove i capelli biondi, scompigliandoli disordinatamente sulla fronte
pallida, le palpebre socchiuse.
Il
dolore sembra uscirti da ogni tuo poro.
Ma come
fai a fingere così bene…come???
_Benissimo,
L. Me ne vado, potrebbe venirmi un istinto omicida e ammazzarti sul colpo, ok? Ciao._
Feci
per andartene, voltandoti e dirigendoti lento e silenzioso verso il vicino
hotel, sapendo che quello che avevi appena detto non aveva alcun senso.
_Light-san,
fermati._ mormorai.
Non
sapevo neppure perché ti stavo fermando. Fatto sta che ti bloccai, in mezzo al
marciapiede isolato e vuoto, sotto la ancora pallida luce della luna.
Scesi
dalla panchina, e ti raggiunsi in un balzo, mentre eri ancora voltato e con la
testa china, in preda all’amarezza.
Lo so,
le mie parole ti avevano fatto male.
Già… a
volte penso che solo perché sei Kira, tu non sappia soffrire come ogni umano.
O forse
semplicemente fingevi anche qua.
Ti misi
timidamente una mano sulla spalla, rabbrividendo al tocco con te, dato che non
siamo mai stati abituati a essere in contatto. Sussurrai con un filo di voce
_Scusami, Light-san. Ho esagerato._
Non era
da me chiedere scusa.
Perché lo
facevo?
Per
cosa, poi? Per non ferire i sentimenti di un assassino?
Tu non
ti girasti. Rimasi freddo, immobile, al centro della strada con lo sguardo
fisso sull’asfalto.
_Mi
odi, L?_
Quelle
parole mi arrivarono come una martellata sullo stomaco.
No, non
ti odio.
No.
Non ti
ho mai odiato, Light…
Ma perché
è così difficile vincere il proprio orgoglio e dire la verità?
Io odio
solo una parte di te, quella che ti nasconde, che ti fa rifugiare nell’ombra.
Tu sei
la persona più affascinante che abbia mai visto, credimi.
Tanto
che forse non sei nemmeno una persona.
Cosa
sei?
Un
angelo, un diavolo?
Un Dio
della Morte?
Perché tu
non sei solo Kira…
Tu sei
diviso in luce e ombra… e per colpa di quella tua stupida vanità, quel tuo
orgoglio, quella tua sete di potere tutto te stesso viene oscurato da quest’ultima.
Sono l’unico
a capirlo?
O forse
sono l’unico a pensarlo?
_No,
Light… non ti odio…_
È stato
difficile ammetterlo, ma ce l’ho fatta. Ho detto la verità.
Potresti
farlo anche tu, Kira, almeno una volta?
Notai
un luccichio nei tuoi occhi, e vidi che girasti la testa di scatto, voltandoti verso
di me.
_Mi hai
chiamato Light…_
Non
ricordo bene quello che avvenne dopo.
Una
piacevole, particolare sensazione di calore, che mi invase completamente,
travolgendomi.
Non
avevo mai provato una cosa simile.
Era
strana.
Era
bella.
Era
incredibilmente dolce.
Dischiusi
gli occhi e lo vidi: capii perché quel calore, quella gradevole percezione.
Eri
vicino, vicinissimo a me.
Le tue
labbra, sottili e rosse, erano accostate alle mie, delicate e avvolgenti, così innaturalmente
zuccherose…
Mi
stavi baciando.
Tu,
Kira, stavi baciando me, L.
C’era
qualcosa di sbagliato….eppure così…naturale.
Dunque è
così, no? Gli opposti si attraggono.
E nonostante
fosse il mio primo bacio, era così naturale e bello che non provai nessun imbarazzo
quando ti facesti largo tra le mie labbra con più passione, incitato dal mio assenso.
Ti staccasti,
il viso pallido ancora incredibilmente vicino al mio, provocandomi battiti incontrollabili
al petto. Avevi il respiro affannoso, e, inconsciamente stretto a te, riuscivo a
percepire i palpiti del tuo cuore.
Bhe, forse
non mentivi proprio del tutto, vero?
_Neanche
io, L…_
Quanto avrei
desiderato che quel momento, così magico e irripetibile, durasse per sempre, Kira…
Adesso,
e per sempre.
Tuttavia
lo sapevo…Light; la speranza che quel meraviglioso attimo durasse per l’eternità,
non era altro che un sogno irraggiungibile.
**********
Ecco la fine del secondo capitolo.
Spero di finire presto il seguito…
E spero che anche questo vi piaccia, ovviamente!^^”
Ciaooooo e Arigatou!!!>w<
Continua...