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Autore: Andre De La Croix    17/11/2013    4 recensioni
Desidero strapparli il collo a morsi
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“IL BUIO TI ASCOLTA”

 

Un'altra sera passata a litigare con mio padre,quell'uomo che se ne sta tranquillo in pantofole seduto su quel divano deformato dal suo vecchio corpo,devo sfogarmi,fuori piove ed è già buio ma non mi importa,mi metto la giacca e prendo un ombrello a caso,lui mi guarda ma non parla e fa bene.

Mi segue con lo sguardo mentre esco,ormai siamo abituati a queste scenate.Come se mi stesse aspettando il tempo si è attenuato,che strano.Comincio ad avviarmi il più lontano possibile da quell'essere che mi obbliga a chiamarlo padre e solo ora mi accorgo di quanto lo odio,ma non è il classico sentimento tra un adolescente e il proprio genitore il mio è più profondo, più vero, più selvaggio.Ho bisogno di fumare,accendo la sigaretta e respiro;sento il fumo riempirmi i polmoni e mi rilassa.Qualcosa o qualcuno interrompe i miei pensieri,sento dei passi,mi giro di colpo e vedo solo il nulla e il silenzio.Mi sorprendo di quanta strada ho fatto.Dietro di me solo buio,ma è un buio diverso dal solito questo sembra vivo,sembra che mi stia inseguendo,ma forse sono solo paranoico.Davanti a me c'è una fabbrica abbandonata,corrosa dal tempo e dal vandalismo,è così triste.Butto via il mozzicone di sigaretta e me ne accendo un'altra.Mi avvicino di più all'edificio e mi appoggio al cancello principale,continuo a fumare e a pensare a mio padre che prova piacere vedendo gli altri stare male,mia madre è morta per colpa sua la fatta ammalare e ora vuole fare ammalare me,immagino lui che se ne sta al caldo , tranquillo, in pigiama mentre fuori c'è gente che soffre,non è giusto non se lo merita.Qualcosa si muove nel campo di grano turco,penso sia il vento ma mi accorgo che non c'è un soffio,nessuna macchina,nessun cane abbaia,è tutto così stranamente pacifico, sembra che il tempo si sia fermato,c'è solo la sigaretta a fare quel poco di luce.

Comincio a sudare ma fa freddo, mi tolgo la giacca e rimango con la felpa aperta, sono solo e nessuno mi cerca eppure mi sento osservato.I pensieri su mio padre si fanno più violenti,molto animaleschi,desidero vendicare mia madre,immagino di uccidere mio padre di strapparli a morsi il collo, di gustarmi il suo sangue e di guardarlo mentre implora perdono,si perdono, per tutta la sofferenza che ha provocato alla famiglia le violenze su di me e mia madre e di tutti gli insulti gratuiti che mi sono stati dati.Sento qualcosa crescere dentro di me,qualcosa di primitivo.Spengo la sigaretta e rimango immerso nel buio che mi coccola come una madre fa con un bambino e capisco che non sono mai stato solo,c'è sempre stata l'oscurità con me,da quando sono uscito fino qui alla fabbrica.So cosa devo fare quando tornerò a casa.Ora lascio che il buio mi divori dall'interno.

 

ESTRATTO DA IL GIORNALE “IL QUOTIDIANO”

Il ventisei aprile alle ore 3.00 del mattino un ragazzo di diciotto anni ha dato fuoco volontariamente alla propria abitazione con il padre all'interno, dopo essere stato fermato dalla polizia è stato sottoposto al test antidroga che ha dato esito negativo.Il giovane ha giurato di essere stato obbligato dal buio a fare questo gesto.Ora il ragazzo si trova in un distretto di salute mentale sotto una cura psichiatrica.

  
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