Prologo.


Avery non era normale, per lei nessuno lo era, eppure la sua vita era normale.
Era normale nel suo nome americano, nel suo cognome francese e nella sua vita vissuta per metà in Inghilterra e per l'altra in Italia.
Era normale nella sua timidezza, nella sua indifferenza per tutto e tutti.
Era normale nei suoi jeans preferiti che abbinava con felpe, o maglioni, tre volte la sua taglia.
Era normale nel suo rapporto solido che aveva con i genitori, seppur divorziati.
Era normale nel suo terrore per i ragni, le api e qualsiasi altro insetto.
Era normale nei suo ottimi voti a scuola.
Avery era normale nella sua bellezza . . . normale.
Era normale persino quando i suoi occhi cambiavano colore seguendo il suo umore.
Allora, perché si considerava anormale?
Avery non era normale perché aveva tanti amici con cui non usciva mai.
Aveva diciott'anni e non si era mai ubriacata, ne' aveva avuto il suo primo rapporto sessuale.
Aveva diciott'anni ed il sabato preferiva leggere libri piuttosto che divertirsi.
Aveva diciott'anni e non si era mai innamorate, e non aveva mai avuto una cotta.
Aveva diciott'anni e la mania per l'ordine.
Aveva diciott'anni e contava tutti ciò che possedeva: quarantasette libri, dieci jeans, quattro tute, ventitré maglioni, sedici felpe, sei Vans, quattro Converse e due Dr. Martens, trentadue bracciali, ma ne indossava solo dieci, aveva quaranta elastici per capelli, ma ne aveva persi più della metà, ora ne possedeva solo quindici.
Aveva diciott'anni e amava i peluche, tanto da averne sessanta e tutti con un nome.
Avery non era normale perché la sua materia preferita era la matematica.
Non era normale perché amava essere ignorata, sconosciuta, essere sola.
Non era normale perché non riusciva a dire un ' ti voglio bene ', oppure ad abbracciare un persona.
Non era normale perché non si affezionava alle persone.
Non era normale perché non aveva pianto a nessuno dei funerali dei suoi nonni, non aveva pianto quando le era morto il cane, oppure i tre coniglio.
Eppure Avery nelle sua anormalità era normale.



 

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Spazio autrice:
Bene, inizio col complimentarmi con chiunque sia arrivato fin qui, ne hai avuto di coraggio!
Parlando seriamente, però, questa storia mi è venuta così, non so' come. Ammetto che questa non è la mia prima fanfiction, ma, ho voluto creare un nuovo contatto. Mi scuso per la brevezza di questo capitolo, ma è solo il prologo, in cui presento un po'  la protagonista della storia; dal prossimo capitolo entrerà in scena anche Harry, e poi cercherò di inserire anche gli altri, man mano. 
Poi, ci tenevo a dire che, sono molto affezionata al personaggio di Avery perché mi rispecchia in qualche modo, e che non ha ancora un volto bene preciso, se avete consigli, scrivete pure. Sempre se voi abbiate voglia di scrivere.
Detto questo, spero che qualcuno legga questa fanfiction, se no, a chi importa, io scrivo lo stesso. :)

-ancora devo decidere come firmarmi.



P.S.: sono alla disperata ricerca di un banner per la storia, qualcuno potrebbe aiutarmi, per favore?. 

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